giovedì 30 aprile 2020

Pierluigi Lops: L'esordio da titolare nella categoria giovanissimi regionali fu contro la Lazio

A 13 anni diventammo campioni regionali categoria giovanissimi nella squadra Savio Calcio
Matteo Simone

Lo sport davvero avvicina persone, culture, mondi e rende felici e resilienti sintonizzandosi sull'obiettivo da portare avanti, seguendo mete e direzioni, sempre pronti a rimodulare tutto cavalcando l'onda del cambiamento e utilizzando risorse residue, che diventano a volte sorprendenti. 

Questo è il vantaggio dello sport, di seguito Pierluigi racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentito campione nello sport?Campione quando all'età di 13 anni diventammo campioni regionali nella categoria giovanissimi nella squadra Savio Calcio.” 
Qual è la gara della tua vita?La gara della vita probabilmente la 100 km del passatore.”

Lo sport permette di scoprire capacità, possibilità e limiti; permette di fare cose grandi individualmente, in coppia e in gruppo; permette di aderire a un esercito di atleti che vanno in giro per parchi, strade, monti per allenarsi e gareggiare, per fare del proprio meglio, per mettersi in gioco, per confrontarsi.

mercoledì 29 aprile 2020

Leggendo “Triathlon e Ironman. La psicologia del triathleta”, di Matteo Simone

Vincenzo Calò

L’aspetto fisico di un essere umano va immaginato come un terreno ornamentale, provando il desiderio di coltivarlo; avvezzi magari alla psiche degli appassionati di triathlon, ossia di quelli che difatti, se il lettore riflette, non si accontentano di dedicarsi solo ed esclusivamente a un’attività agonistica, audaci come dei felini e dediti a conoscere tutto e di più sbrigativamente, da perfetti roditori!

martedì 28 aprile 2020

Mariangela Staffieri, happy runners Altamura: Ci ho creduto e ci credo ogni giorno

In ogni gara e in ogni allenamento sfioro il mio limite per poterlo superare

La regola numero 1 nello sport e nella vita è crederci e poi ci si può impegnare, si può essere fiduciosi, pazienti, si può fare tutto e si può risolvere tutto credendoci e mettendosi all’opera seguendo piani e programmi per arrivare dove si vuole o per uscire da ogni situazione scomoda. Di seguito Mariangela racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Io sono diventata atleta per caso, dopo essermi lasciata con il mio ex, ho iniziato a correre e ho conosciuto parecchi runners che mi hanno aiutata”.

A volte la corsa diventa il nuovo amico, una passione che occupa tempo e tiene a bada i pensieri, una passione che fa superare momenti e periodi che possono considerati tristi e poi capita sempre di incontrare amici di fatica che ti rendono le cose un po’ più semplici.

lunedì 27 aprile 2020

Federica Gallo: Posso portare pazienza e lavorare a piccoli passi per ottenere dei risultati

Sono dipendente da attività sportiva, principalmente corsa

Lo sport a volte diventa un’opportunità di fare movimento, di alzarsi da sedie e divani, per abbandonare scrivanie e salotti e mettersi in moto apprezzando fatica e percorsi. Di seguito l’esperienza di Federica attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? È iniziato con attività sportiva blanda, all’età di 20 anni, per cercare di fare un po’ di moto come contrappeso alle tante ore trascorse alla sedia per studio o lavoro d’ufficio. Nel corso degli anni ho sperimentato varie attività e, passando dalle arti marziali, all’acqua gym, al nuoto e corsetta al parco, al calisthenics, sono poi diventata una dipendente da attività sportiva, principalmente corsa”.

Antonio Zoppo: Mi piacerebbe correre una maratona a 4m/km, sub 2h 49 m

Gli amici sono entusiasti dei miei risultati e continuano a spronarmi
Psicologo, Psicoterapeuta

Nella vita si attraversano fasi e cicli, c’è sempre un’opportunità per misurarsi, per mettersi in gioco, per apprendere e lo sport è un ottimo veicolo di conoscenza, di apprendimento, di sfida. C’è un’età per gioca, per fare l’atleta, per fare l’allenatore e il dirigente, importante è trovare sempre motivazioni valide e forte passione che spinge a impegnarsi con entusiasmo per raggiungere obiettivi sfidanti ma non impossibili. Di seguito l’esperienza di Antonio attraverso riposte ade alcune mie domande: Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?No, campione mai! Sono sempre stato orgoglioso dei miei successi, prima con il calcio e poi con il podismo, ma sempre sapendo che c’è gente molto più brava di me!”.

sabato 25 aprile 2020

Kenyon Congdon: Lo sport mi ha mostrato che posso superare qualsiasi ostacolo

Sport has shown me that I can overcome any hurdle

Portare a termine una maratona è un sogno di molti runner, portare a termine un Ironman che prevede tre discipline di seguito di cui la terza è una maratona, è l’obiettivo di tanti atleti, qualificarsi Campionati Mondiali IronMan è davvero il coronamento di un grande sogno. Kenyon racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì, 3 volte. Quando mi sono qualificato per i Campionati Mondiali IronMan delle Hawaii, quando ho finito l’IronMan delle Hawaii, quando sono stato vincitore assoluto in un triathlon locale da 140,6”.


Luigi Prencipe: L’Ironman a Nizza è stato il giorno più bello della mia vita sportiva

Mi sono sentito un campione, si, mi sono sentito un vero atleta

Nella vita si fanno tante cose importanti a livello scolastico, lavorativo, relazionale, familiare e a livello sportivo ci sono dei passaggi non obbligati, ci sono delle tappe non obbligatorie, non per forza bisogna arrivarci, non per forza chi corre deve fare una maratona o una 100km, non per forza chi fa triathlon deve fare l’ironman completo, ma ci sono atleti a cui piacciono le sfide, atleti cosiddetti ultra, che amano andare oltre, mettersi alla prova, sperimentarsi e per esempio nel triathlon una grande esperienza, una grande sfida è l’intero ironaman che comprende tre discipline con un carico di lavoro elevato dovendo nuotare per 3,8 km, pedalare per 180 km e correre per un’intera maratona di 42 km, tante ore dedicate allo sport in gara contro se stessi e contro il tempo.

Barbara Conrad: Scopro il trail, scopro l'ultratrail, e da lì non mi fermo più

La soddisfazione di andare avanti anche quando credi di non farcela più
Matteo SIMONE

Nello sport si fanno tante scoperte, si scoprono amici, si scopre se stessi, capacità e risorse impensabili, si scopre il contatto con la natura, le montagne, i sentieri, le salite, la fatica che non riesce a fermare l’atleta se è convinto e fiducioso. 

Di seguito l’esperienza di Barbare attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Ho iniziato attorno ai 17 anni con il nuoto, ben presto sono arrivata a nuotare 6 o 7 giorni a settimana per scaricare l'eccesso di energia. Sono andata avanti così fino a 32 anni anche se negli ultimi tempi ero più svogliata e forse d'inverno mi fermavo dopo 1,5 o 2 km. Nel frattempo nel 2008 avevo iniziato a correre una volta a settimana, in seguito alla sfida lanciata da un amico. Ero convinta che la corsa non mi sarebbe piaciuta, e invece mi ha dato sempre più soddisfazioni. 

venerdì 24 aprile 2020

Emergenza sanitaria e solidarietà: Rinviato al 2021 il Cross Trofeo Città di Nettuno


Spiragli di Luce è un'associazione sportiva per diversamente abili, che usa lo sport come strumento privilegiato di sviluppo individuale e di integrazione sociale, organizzando anche il “Cross Trofeo Città di Nettuno”, in collaborazione con la Podistica Solidarietà, allo scopo di finanziare un campo estivo per i ragazzi diversamente abili della onlus Spiragli di Luce.


giovedì 23 aprile 2020

Francesca Setti: Lo sport per me è salute fisica ma soprattutto mentale

Lo sport mi ha aiutata tantissimo nei momenti difficili della mia vita
Matteo SIMONE

Lo sport può essere un passatempo, una professione, a volte anche una sorta di cura, una specie di terapia, un’opportunità per trarne benefici, per sperimentare benessere, per conoscere sé stessi. Insomma una vita senza sport è una vita senza qualcosa di importante. 

Di seguito Francesca (GS Orecchiella Garfagnana) racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato a fare sport da bambina e ho sempre amato farne. Ho praticato nuoto agonistico per una decina di anni, poi ho conosciuto la corsa e mi sono letteralmente innamorata. Le specialità a cui dedico la maggior parte del mio tempo sono la corsa in montagna (in particolare vertical, km e gare in salita) e il cross country. Lo sport per me è salute fisica ma soprattutto mentale, quel tempo e quello spazio solo mio che considero come ‘sacro’ e senza il quale è come se non fossi me stessa”.

martedì 21 aprile 2020

Simona Lo Cane: È grazie alla corsa che ho trovato la forza di rialzarmi!

Mi piacerebbe fare una 100km, ma credo che non sia ancora l'anno giusto
Matteo Simone

Quest’anno 2020 un po’ di sogni li dobbiamo tenere congelati nei cassetti o quanto meno li dobbiamo rimodularli o posticiparli più in là nel tempo.

Bisogna preoccuparci prima di tutto di sopravvivere, di salvaguardare noi stessi e gli altri e poi vediamo il da farsi con i nostri progetti e sogni da trasformare in realtà. 
Di seguito Simona, 100 % Anima Trail ASD, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Sono una persona molto competitiva e tenace, a volte mi è capitato di raggiungere degli ottimi risultati, ma non mi sono mai sentita campionessa, anzi arrivare nelle prime posizioni mi ha sempre creato imbarazzo!”.

domenica 19 aprile 2020

Non molliamo, torneremo a far correre anche gli atleti con disabilità visiva


Siamo tutti coinvolti, milioni di persone e alcuni non reggono lo stress, il dolore, la privazione, la costrizione, la mancanza di libertà. 

Non molliamo, torneremo anche a far correre atleti con disabilità visiva.
Da soli le persone con disabilità hanno difficoltà a fare sport o sono quasi impossibilitate, ed allora perché non offrire un po’ del nostro tempo per dedicarsi a questa attività? Insieme si ottengono risultati importanti un miglioramento della prestazione sportiva e del benessere della persona non vedente ma diventa anche una messa alla prova per le guide, per sperimentarsi accanto agli altri, provare a guidare un’altra persona, stargli accanto, sintonizzarsi sullo stesso respiro, sulla sua fatica, sui suoi ritmi, e la competitività e il benessere oltre che individuale diventa duale e poi di gruppo, di squadra.

sabato 18 aprile 2020

Barbara Garbagnati: Mi faccio seguire da un allenatore, per la mente ci penso io

Ritengo che nello sport sia indispensabile allenare anche la mente oltre che il fisico
Matteo SIMONE

La vita è bella perché è molto ricca, complessa, complicata e attraversa tantissime fasi da quando si nasce in poi, a iniziare dal gioco, dal bisogno dell’altro, dallo sport che a volte diventa un aspetto essenziale nella vita di una persona sia come pratica, come insegnamento, come lavoro.

Barbara racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport?Sì, sia quando ero agonista sia ora che non lo sono più”.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Diploma Royal Academy di danza classica – atletica leggera a buoni livelli – calcio a 11 serie C - ora runner”.

Alex Tucci: Mentre corro sogno ad occhi aperti e con le gambe che girano

Il mio sogno più grande è quello di indossare la maglia azzurra
Matteo SIMONE 

Lo sport non è solo fatica ma tanto altro, si sperimenta libertà ed evasione soprattutto con la pratica di sport di montagna dove si è a contatto con la natura e tutto ciò che comporta dai colori ai suoni, viste mozzafiato, sensazioni incredibili e straordinarie che fanno apprezzare appieno la vita. 

Di seguito Alex, dell’ASD Gruppo Podistico Il Crampo, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì, mi capita spesso, negli allenamenti, quando mentre corro sogno ad occhi aperti e con le gambe che girano. Mi assento nei miei pensieri immaginando trionfi e grandi emozioni. Sono momenti davvero speciali. Se dovessi fare riferimento ad un unico evento, mi verrebbe da dire quando ho corso la mia prima Ultra Trail nel 2016 al Trail Sacred Forest 80km 4500 mt D+. Arrivai sorprendentemente 2° assoluto e quel giorno, è stato per me davvero speciale”.

venerdì 17 aprile 2020

Ilaria Tersigni: Fin da subito ho iniziato ad amare lo sport, la corsa e le gare

Le donne sono creature dalla forza di volontà incredibile
Matteo SIMONE 

Lo sport si può scoprire in tenera età ma poi non si sa se la passione e la motivazione restano costanti, aumentano o diminuiscono. 

E' importante fare quello che si sente di fare senza imposizioni, senza pressioni ma con la libertà di mettersi in gioco, di sperimentarsi e di crearsi un proprio futuro.
Ilaria, mezzofondista dell’Asd Romatletica Footworks, di seguito racconta la sua esperienza sportiva rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato a vivere nel mondo della corsa che ero piccolissima, seguivo i miei genitori atleti in giro per l’Italia che conquistavano i titoli italiani Master di atletica e non vedevo l’ora di poter seguire le loro orme perciò fin da subito ho iniziato ad amare lo sport, la corsa e le gare. Mia madre è stata la mia prima allenatrice ed ero iscritta alla società di atletica fondata da mio padre: Atletica Castello Sora. Dopo pochi anni però ho lasciato tutto in quanto lo stress delle gare era diventato per me insostenibile. 

Rosita Rella: Ho iniziato a fare sport per perdere peso, sono partita da 120kg

Lo sport mi ha cambiata totalmente la vita, fisicamente ma soprattutto psicologicamente
 Matteo SIMONE

Si fa sempre in tempo a cambiare stile di vita e abbracciare uno sport che cambia la vita, fa rinascere, fa apprezzare ogni giorno e ogni fatica che porta al traguardo, diventando sempre più convinti e performanti. 

Di seguito l’esperienza di Rosita attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato a fare sport per perdere peso, sono partita da 120kg verso i 48,3kg di oggi”.

Possiamo dire che Rosita, attraverso lo sport, ha tirato fuori da sé 2 terzi di sé superfluo, trasformandosi in un’atleta che ama la vita e la fatica che trasforma sogni in realtà raggiungendo mete e obiettivi prestigiosi.
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Lavoro nello sport e ai miei allievi e ai miei clienti dico sempre ‘Che lo sport va di pari passo con la vita’”. 

giovedì 16 aprile 2020

L’attività fisica quale fattore trainante per il benessere e la salute delle popolazioni

Matteo SIMONE - Psicologo, Psicoterapeuta

L’attività fisica promuove il benessere, la salute fisica e mentale, previene le malattie, migliora le relazioni sociali e la qualità della vita, produce benefici economici e contribuisce alla sostenibilità ambientale.

Benessere significa sentirsi bene, stare in forma, sapersi relazionare. Si tratta di una salute fisica e mentale, perché fisico e mente sono in relazione, corpo e mente funzionano insieme, sono alleati, se sta bene l’uno l’altro sta meglio, le due parti hanno bisogno di sperimentare benessere insieme, se sei disposto a metterti in movimento sei più propenso ad affrontare problemi, situazioni, persone. Ti senti più sicuro, coraggioso, fiducioso.

mercoledì 15 aprile 2020

Per mantenersi in buona salute con l’attività fisica basta poco


Bisogna andare avanti con coraggio, fiducia, speranza e resilienza. Abbiamo tanti progetti, sogni, mete, da portare a compimento. 

La vita può durare 100 anni ma anche un attimo, come un sorriso, un pianto, una caduta. Accorgiamoci di essere vivi, di essere sopravvissuti notando il nostro respiro, il cuore che palpita, la nostra pelle.
È dura davvero facciamo del nostro meglio e seminiamo bene, creiamo comunità resilienti che diano buoni esempi e buone prassi. Bisogna essere pazienti e fiduciosi e aspettare tempi migliori per potersi allenare e scegliere una prossima gara, c’è tempo per tutto, ora la priorità è sopravvivere e vivere nel miglior modo possibile, poi si vedrà.

martedì 14 aprile 2020

Massimo Termite: Le gare di ultratrail sono un viaggio fisico e mentale

Ho un carattere introverso, lo sport forse è la mia forma di estroversione.

Nel 2008 iniziai a interessarmi al mondo degli ultramaratoneti, attraverso brevi interviste ad alcuni partecipanti alla “100 km degli Etruschi”.

Ho raccolto impressioni, sensazioni e testimonianze con l’intento di comprendere le motivazioni a intraprendere questo tipo di imprese estreme che comportano un’estenuante prestazione sportiva.
Questo interesse per il mondo delle lunghe distanze mi ha portato a mettermi in gioco sperimentandomi in alcune gare di ultramaratona e ciò mi ha permesso di scrivere articoli e libri e nel mio primo libro “Psicologia dello sport e non solo”, edito da Aracne Editrice, riporto le risposte tratte dalla videointervista e tra queste alcune di Massimo Termite.

lunedì 13 aprile 2020

Negli ultimi anni la corsa aveva portato luce e sollievo nella mia vita

Matteo Simone

Capita che ci sono eventi eccezionali, straordinari, inaspettati che stravolgono la vita delle persone e allora si tratta di riorganizzarsi prima di tutto per vivere e sopravvivere e poi per cambiare programmi e spostare impegni e mete da raggiungere.

In linea di massima la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare.
Quando non siamo disponibili al cambiamento, quando rinunciare ci fa stare troppo male, questi sono campanelli a cui dobbiamo prestare attenzione. È importante considerare il momento presente: il “qui e ora”!  Dobbiamo sempre cavalcare l’onda del cambiamento con pazienza, fiducia e resilienza.

Il Paese ricomincia a pedalare, dopo oltre un mese di quarantena


Passa tutto se siamo fiduciosi, collaborativi, pazienti, se siamo comunque in contatto a distanza, se siamo sensibili, tolleranti. Passa tutto e si affronta tutto come i muri di tante maratone. Possiamo e dobbiamo farcela sviluppando resilienza per cercare di uscire più forti e determinati per ritornare anche a correre e pedalare sempre con il sorriso.

Bisogna andare avanti con coraggio, fiducia, speranza e resilienza. Abbiamo tanti progetti, sogni, mete, cose da continuare a fare, la vita può durare 100 anni ma anche un attimo, come un sorriso, un pianto, una caduta. Sentiamo il respiro, il cuore, la pelle e allora accorgiamoci che siamo vivi, che siamo sopravvissuti, che non è ancora l’ora.
Attraverso la meditazione la persona riesce a comprendere che tutto passa, tutto sorge e tutto muore, riesce a non reagire agli eventi spiacevoli, riesce a partire dal qui e ora e a programmare una formulazione del goal setting, un piano degli obiettivi graduali con una giusta scansione temporale.

domenica 12 aprile 2020

Irina Majdanyuk: Mi sto preparando a correre l'ultima delle sei maratone Major

Si può fare tutto, se c'è un obiettivo e un piano per raggiungerlo
Psicologo, Psicoterapeuta

La vita, attraverso lo sport, diventa un esperimento, si prova a fare qualcosa con un’adeguata preparazione oppure si può improvvisare ma con consapevolezza e attenzione apprendendo sempre dalla scuola dello sport. 

Di seguito l’esperienza di Irina attraverso alcune risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?No. Campionessa mai. Sentivo soddisfazione, gioia, orgoglio, stanchezza, esaurimento. Ma campionessa non mi sono mai sentita”.

sabato 11 aprile 2020

Nei periodi difficili, vai avanti a piccoli passi

Matteo Simone 

Si può uscire da ogni tunnel con fiducia e gradualità, con piccoli movimenti un passo alla volta, con le risorse residue cavalcando l’onda del cambiamento, continuando ad approfondire la conoscenza del proprio corpo e della propria mente.


Interessante e utile il racconto di Elena Mikhalkova:
Una volta la nonna mi aveva dato un consiglio: – Nei periodi difficili, vai avanti a piccoli passi. Fai ciò che devi fare, ma poco alla volta. Non pensare al futuro, nemmeno a quello che potrebbe accadere domani. Lava i piatti.  Togli la polvere. Scrivi una lettera. Fai una minestra. Vedi? Stai andando avanti passo dopo passo. F i un passo e fermati. Riposati. Fatti i complimenti. Fai un altro passo. Poi un altro. Non te ne accorgerai, ma i tuoi passi diventeranno sempre più grandi. E verrà il tempo in cui potrai pensare al futuro senza piangere.”

giovedì 9 aprile 2020

Marina Cugnetto vince il TOR130 2019, ultratrail 130km e 12.000 d+

La mente è la nostra forza ed è necessario allenarla ad affrontare sempre nuovi ostacoli
Matteo SIMONE 

Il TOR130 è una corsa a piedi di circa 142 km con dislivello positivo di circa 11030 m con partenza a Gressoney S.J. e arrivo a Courmayeur. 

Il tempo massimo per concludere la prova è 44 ore. L’edizione del 2019 è stata vinta da Giuliano Cavallo che ha stabilito anche il record delle tre edizioni disputate in 23:01:25 precedendo Marco Bethaz 24:17:18   e Michael Dola 24:36:20.
La gara femminile è stata vinta da Marina Cugnetto in 28:53:46 che ha preceduto Marie Berna 31:07:20 e Kaz Williams 32:22:44. Di seguito approfondiamo la conoscenza di Marina attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.

mercoledì 8 aprile 2020

Andrea Accorsi, ultrarunner Vorrei che la mia mente rimanesse per sempre Ultra

Ho vinto pochissime volte, ma tutte le altre ho imparato sempre qualcosa
Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta

Essere ultramaratoneta significa anche cercare di scoprire il più possibile se stessi, e sé stesso si scopre solamente quando bisogna risolvere una situazione difficile come può succedere in allenamenti difficili o gare ritenute estreme dove bisogna tirare fuori ogni risorsa fisica e mentale.

Di seguito l’esperienza di Andrea attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di anni fa.
Qual è stato il tuo percorso per diventare ultramaratoneta?Dal punto di vista atletico ho accelerato i tempi. Da ragazzino correvo con scarsi risultati i 100 e 200 mt. Dopo anni di totale inattività, a seguito di un piccolo aneurisma cerebrale, ho ripreso a ‘muovermi’ come terapia riabilitativa. Da lì non mi sono più fermato e, forse, sono rinato, passando dalla maratona ai 100 km nel giro di 1 anno. Avevo 33 anni e una deriva psico-fisica preoccupante. Oggi, trovo ancora la voglia e l’emozione di fare certe distanze come se fossero per me del tutto inesplorate”.   

lunedì 6 aprile 2020

Fabrizio Severini: Il mio sogno portare a termine la Nove Colli Running km 202.4

Ho sempre cercato nuove sfide, fino ad arrivare alla 100 km concluse 4 volte
Psicologo, Psicoterapeuta

La Nove Colli running è il sogno di tanti ultramaratoneti, di quelli della lunghissima distanza che hanno voglia di raddoppiare la 100 km già di per sé una durissima ultramaratona, quest’anno le date sarebbero coincise il 23 maggio, e tanti erano indecisi sul da farsi, molti si chiedevano: faccio 100 km o 200 km, entrambe gare sfidanti, ma la 200 km è davvero una vera incognita, richiede una preparazione fisica e mentale solida e pochi decidono di iscriversi un paio di 100 persone.

venerdì 3 aprile 2020

Marta Ripamonti: La gara della vita è stata per ora il Gran Trail di Courmayeur

La più grande emozione vissuta è stata quando ho capito che sarei arrivata in fondo
Matteo Simone 

Si inizia a praticare uno sport per diversi motivi, ma se scatta la molla della passione allora si cerca sempre il meglio dallo sport che fa sperimentare sensazioni ed emozioni intense.

Così è stato per Marta passando dalla corsa sul semplice asfalto alle ultra trail dove tutto è più complicato ma naturale con moltitudine di esperienze a contatto con la natura con i suoi colori, odori, suoni e silenzi.
Di seguito Marta racconta al sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Il mio percorso è appena iniziato, per pura passione, con i bassi chilometraggi correndo su asfalto per poi passare in pochi anni agli ultra trail”.
Quali fattori e persone contribuiscono nello sport al tuo benessere e/o performance?Sicuramente le mie frequentazioni sportive possono influenzare positivamente su di me, i miei genitori che mi supportano costantemente anche nelle performance e il fisioterapista che trattandomi mi aiuta a conoscere il mio corpo e i miei ’dolori’'.

Translate