giovedì 29 agosto 2019

Sarah Giomi, maratoneta: Tutto si può fare con determinazione, dedizione e amore

La gara della vita deve ancora arrivare...per ora la sto inseguendo!
Matteo Simone 

Sarah Giomi ha la sua miglior prestazione in maratona nel 2018 il 21 ottobre con il crono di 2h40'22" ad Amsterdam che gli permette di essere 11^ classificata delle italiane nel 2018. 
Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso rispose ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Assolutamente sì. Tagliare la striscia del traguardo come prima donna mi ha dato questa sensazione, ma non solo; anche il battere se stessi in alcuni allenamenti particolarmente impegnativi e andare oltre le proprie aspettative di performance provoca la piacevole sensazione di essere dei ‘campioni’.”

Lo sport permette di capire il proprio valore atletico attraverso programmi di allenamenti impegnativi che portano a eccellere e ad avvicinarsi nel caso di Sarah, alla top ten delle atlete più forte in Italia in maratona per poter ben sperare di fare il grande salto verso un’eventuale convocazione in nazionale per eventi internazionali sperimentando l’emozione di indossare una maglia azzurra, mai dire mai.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?
Vengo dalla pallavolo amatoriale, poi abbandonata per questioni di tempo/studio/lavoro. Ho sempre amato gli sport all’aria aperta. Ho fatto arrampicata ed escursionismo ad alta quota. La passione per la corsa si è rivelata in una gara di 5km qualche hanno fa, fatta per scherzo e gioco con degli amici, ma che mi ha indicato quale sarebbe stata la strada sportiva da seguire.

A volte la via da seguire viene da se, altre volte viene suggerita da parenti, amici, educatori. Una volta scelta la propria via tutto diventa più fattibile se c’è passione, motivazione, entusiasmo e si è disposti a faticare per ottenere sempre risultati migliori che aprono altre vie delle riconoscenze, degli sponsor, degli ingaggi, del benessere.
Quali fattori e persone contribuiscono nello sport al tuo benessere e performance?Le persone che ci accompagnano nel percorso sono importantissime per il sostegno fisico e morale, parlo sia di professionisti (allenatore, fisioterapista, nutrizionista) ma anche di amici e compagni di allenamento, nonché famiglia. Importantissimo curare tutti gli aspetti...non c’è solo l’allenamento, ma vanno curati riposo, alimentazione e periodici controlli medici e di fisioterapia. Per me ha inoltre grande valore avere e non abbandonare passioni ‘altre’ per mantenere un sereno equilibrio emotivo/mentale.”

Interessante testimonianza di Sarah, la corsa non è solo allenamenti fisici, sacrifici, dolori, privazioni, sofferenze, fatica ma è anche occuparsi di se stessi dal punto di vista fisico con adeguati riposi, recuperi, massaggi e cura di altri aspetti che incidono non solo sulle prestazioni sportive ma anche per il benessere quotidiano, fisico, mentale, emotivo senza trascurare altre sfere nella vita della persona, quali relazioni, studio, famiglia e altri piani B e C.
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?Difficile trovarne una in particolare, ognuna lascia sensazioni indimenticabili, nel bene e nel male. Forse, visto che mi sto allenando per migliorarmi, la gara della vita deve ancora arrivare...per ora la sto inseguendo!”

Certi risultati di prestigio danno tanta consapevolezza delle proprie capacità e possibilità ma a volte ci vuole un po’ più di coraggio, sicurezza, impegno, grinta, determinazione per fare il vero salto di qualità e abbassare i propri tempi di pochissimi minuti per farti cambiare categoria di atleta da top runner a nazionale.
La tua gara più difficile?La gara più difficile è stata la mezza maratona di Bologna, ho sofferto molto il caldo e venivo da un periodo di grande affaticamento in cui non era stato curato il recupero. Ho sofferto dal 3^ km all’arrivo. L’importante per me è non mollare. Da queste esperienze si impara molto della propria psicologia e resilienza.” 
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?Le piccole conquiste in allenamento regalano input positivi per scommettere su di sé.

Ogni prestazione sportiva è una messa alla prova, un test da superare per conoscersi meglio e più approfonditamente, meglio fare progressi un po’ per volta consolidando i propri risultati e alzando l’asticella un po’ per volta in modo che i muscoli e la mente siano convinti delle proprie possibilità e ci si presenta allo start della consapevolezza di quanto si può valere e quanto si può osare in gara.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara?Pre-gara: emozione, agitazione, sogno, aspettative, obiettivi, visualizzazioni positive. Gara: determinazione, concentrazione, continuo ascolto del proprio corpo e del proprio pensiero, pensieri auto motivanti. Post gara: dipende da come è andata! Si può finire delusi dalle sensazioni avute, quindi rabbia e ricerca di cosa potrebbe essere andato storto. Se finisce bene, grande soddisfazione, adrenalina e felicità. In entrambi i casi mi porto sempre dentro una gran voglia di fare meglio, nel primo caso alimentata dalla rabbia, nel secondo dalla sensazione di gratificazione e felicità.”

L’atleta con il tempo acquisisce non solo abilità fisiche di forza e resistenza ma anche abilità di gestione dello stress ed eventuale ansia di prestazione, gestione delle attese, ma anche la gestione di vittorie e sconfitte con la consapevolezza che tutto ha un senso, tutto insegna, tutto passa, importante è essere centrati nel momento presente dell’esperienza che aiuta a conoscersi sempre di più e a scoprire propri pregi e difetti da apprezzare o modificare.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi ? A cosa devi prestare attenzione?Attenzione agli infortuni, come conseguenza di sovrallenamento, scarsa cura di riposo e alimentazione. Nel mio sport si ha sempre paura di non fare abbastanza, con il rischio di esagerare senza ascoltare i segnali di stanchezza del corpo e della mente.

E’ importante per l’atleta l’ascolto contino del proprio respiro che diventa il proprio maestro, l’ascolto delle sensazioni corporee che raccontano di se stessi, di un eventuale stress o sovraccarico di lavoro o della voglia di attivarsi sperimentando attivazione ottimale e voglia di andare oltre.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?È importante conoscersi bene, avere una visione globale e futuristica del proprio percorso; non concentrarsi sulle piccole cadute, ma viverle come parte del tragitto di costruzione verso l’obiettivo. Per me sono inoltre fondamentali le soddisfazioni che arrivano da altri campi della vita, quali il lavoro e altre passioni.”

Si fa quel che si vuole impegnandosi, credendoci, con la consapevolezza che la vitta può essere ricca e intensa non solo con lo sport ma con altre attività, modalità, persone, importante è essere curiosi e essere pronti, propensi, disponibili a cavalcare sempre l’onda di eventuali cambiamenti di interessi, di vie e percorsi verso altri obiettivi ugualmente validi e stimolanti.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport?Insegna il rispetto, la disciplina, attraverso la condivisione con altre persone. Regala momenti di tristezza e di gioia, per arrivare a grandi soddisfazioni e ricordi che rimangono per il resto della vita. Ci permette di conoscere tante persone e imparare qualcosa da ognuna di loro. Porta a girare il mondo, conoscere altre culture. E soprattutto ci fa conoscere noi stessi e dà l’opportunità di migliorarsi sia come atleti che come persone.”

Bella e interessante questa testimonianza, un vero riassunto dei valori e dell’importanza dello sport che può essere considerato un nutrimento per la persona di sensazioni, emozioni, esperienze, amicizie, conoscenze di persone, culture e mondi.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?Alcuni non lo comprendono, altri sono di grande supporto! Non tutti comprendono quanto la fatica e il sacrificio siano minimi rispetto alle sensazioni positive che regala lo sport.”

A volte non si è compresi sulla pratica quotidiana e assidua del proprio sport che porta vantaggi personali che alleviano qualsiasi dolore, sacrificio, fatica sofferenza, fa sentire vivi più intensamente, validi, maturi, responsabili, propositivi.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica?Ho scoperto la forza che si nasconde in me, come in tutti gli altri. Facendo sport ho imparato a conoscerla e gestirla. Ho imparato ad ascoltarmi, a conoscere i miei limiti e come fare per cercare di superarli.”

Si cambia attraverso lo sport, si apprezza di più se stessi per quello che si riesce a fare, per la fiducia che incrementa conseguendo risultati sempre più prestigiosi, l’incremento della resilienza superando sconfitte, infortuni, crisi.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali fasi?Credo che possa essere una figura importante. L’atleta può passare fasi di dubbio e incertezza, debolezza, dovute a stanchezza che può derivare dall’attività sportiva ma anche da fattori di vita personale (oltre ad atleti siamo anche persone). Mantenere sempre la concentrazione può essere difficile. Conoscersi meglio e imparare ad utilizzare le proprie risorse in modo funzionale, gestendo al meglio i propri stati emotivi, può essere determinante in alcuni momenti.”

A volte la mente degli atleti sono assaliti da dubbi e paure, insicurezze e demotivazioni, lo psicologo può confrontarsi con l’atleta come facilitatore di processi di autoconoscenza e autoconsapevolezza, come ricerca di aiutatori interni che agevolino un incremento di autoefficacia, riscoprendo risorse interne messe da parte, focalizzandosi sul proprio gesto atletico nella ricerca di fluidità che possa portare a una peack performance.
Hai indossato la maglia azzurra? La indosserai prossimamente?Non ancora, ma spero presto di averne l’onore.” 
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?Abbassare il mio tempo sulla maratona e in futuro guadagnarmi la maglia azzurra.

Grande consapevolezza, tutto chiaro e ben definito si tratta solamente di crederci un po’ di piu’, impegnarsi un po’ di più o in modo diverso, avere accanto persone che sostengono e che aiutino in allenamenti, trovare una gara favorevole che permetti di abbassare di alcune decine di secondi il suo crono ben già rispettabile.
Un messaggio per le ragazze del mondo?La vita è il regalo più grande, seguite le vostre passioni, i vostri talenti e i vostri sogni, e non dimenticatevi di essere felici. Lo meritate! Tutto si può fare con determinazione, dedizione e amore.”

Questa è una testimonianza di gioia di vivere non solo di un’atleta ma di una persona felice ed evoluta anche attraverso la pratica dello sport di resistenza.
Come ti vedi a 40 anni?Come adesso...forse solo con qualche ruga in più!

Grandissima! Molto interessante, grazie per il tempo dedicato e la gentilezza, complimenti per tutto.

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 
380.4337230 - 21163@tiscali.it 

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