La gara della vita deve ancora
arrivare...per ora la sto inseguendo!
Matteo Simone
Sarah Giomi ha la sua miglior prestazione in maratona nel 2018 il 21 ottobre con il crono
di 2h40'22" ad Amsterdam che gli permette di essere 11^ classificata delle
italiane nel 2018.
Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso
rispose ad alcune mie domande.
Ti sei
sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Assolutamente sì. Tagliare la striscia del
traguardo come prima donna mi ha dato questa sensazione, ma non solo; anche il
battere se stessi in alcuni allenamenti particolarmente impegnativi e andare
oltre le proprie aspettative di performance provoca la piacevole sensazione di
essere dei ‘campioni’.”
Lo sport permette di capire il proprio
valore atletico attraverso programmi di allenamenti impegnativi che portano a
eccellere e ad avvicinarsi nel caso di Sarah, alla top ten delle atlete più forte in Italia in maratona per poter ben
sperare di fare il grande salto verso un’eventuale convocazione in nazionale
per eventi internazionali sperimentando l’emozione di indossare una maglia
azzurra, mai dire mai.
Qual è stato il
tuo percorso per diventare atleta? “Vengo
dalla pallavolo amatoriale, poi abbandonata per questioni di
tempo/studio/lavoro. Ho sempre amato gli sport all’aria aperta. Ho fatto
arrampicata ed escursionismo ad alta quota. La passione per la corsa si è
rivelata in una gara di 5km qualche hanno fa, fatta per scherzo e gioco con
degli amici, ma che mi ha indicato quale sarebbe stata la strada sportiva da
seguire.”
A volte la via da seguire viene da se,
altre volte viene suggerita da parenti, amici, educatori. Una volta scelta la
propria via tutto diventa più fattibile se c’è passione, motivazione,
entusiasmo e si è disposti a faticare per ottenere sempre risultati migliori
che aprono altre vie delle riconoscenze, degli sponsor, degli ingaggi, del
benessere.
Quali fattori e persone
contribuiscono nello sport al tuo benessere e performance? “Le persone che ci accompagnano nel percorso
sono importantissime per il sostegno fisico e morale, parlo sia di
professionisti (allenatore, fisioterapista, nutrizionista) ma anche di amici e
compagni di allenamento, nonché famiglia. Importantissimo curare tutti gli
aspetti...non c’è solo l’allenamento, ma vanno curati riposo, alimentazione e
periodici controlli medici e di fisioterapia. Per me ha inoltre grande valore
avere e non abbandonare passioni ‘altre’ per mantenere un sereno equilibrio
emotivo/mentale.”
Interessante testimonianza di Sarah, la
corsa non è solo allenamenti fisici, sacrifici, dolori, privazioni, sofferenze,
fatica ma è anche occuparsi di se stessi dal punto di vista fisico con adeguati
riposi, recuperi, massaggi e cura di altri aspetti che incidono non solo sulle
prestazioni sportive ma anche per il benessere quotidiano, fisico, mentale,
emotivo senza trascurare altre sfere nella vita della persona, quali relazioni,
studio, famiglia e altri piani B e C.
La
gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Difficile trovarne una in particolare,
ognuna lascia sensazioni indimenticabili, nel bene e nel male. Forse, visto che
mi sto allenando per migliorarmi, la gara della vita deve ancora arrivare...per
ora la sto inseguendo!”
Certi risultati di prestigio danno tanta
consapevolezza delle proprie capacità e possibilità ma a volte ci vuole un po’
più di coraggio, sicurezza, impegno, grinta, determinazione per fare il vero
salto di qualità e abbassare i propri tempi di pochissimi minuti per farti
cambiare categoria di atleta da top runner a nazionale.
La tua gara più difficile? “La
gara più difficile è stata la mezza maratona di Bologna, ho sofferto molto il
caldo e venivo da un periodo di grande affaticamento in cui non era stato
curato il recupero. Ho sofferto dal 3^ km all’arrivo. L’importante per me è non
mollare. Da queste esperienze si impara molto della propria psicologia e
resilienza.”
Quale tua esperienza ti
può dare la convinzione che ce la puoi fare? “Le piccole conquiste in allenamento regalano input positivi per
scommettere su di sé.”
Ogni prestazione sportiva è una messa
alla prova, un test da superare per conoscersi meglio e più approfonditamente,
meglio fare progressi un po’ per volta consolidando i propri risultati e
alzando l’asticella un po’ per volta in modo che i muscoli e la mente siano
convinti delle proprie possibilità e ci si presenta allo start della
consapevolezza di quanto si può valere e quanto si può osare in gara.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport:
pre-gara, in gara, post-gara? “Pre-gara:
emozione, agitazione, sogno, aspettative, obiettivi, visualizzazioni positive. Gara:
determinazione, concentrazione, continuo ascolto del proprio corpo e del
proprio pensiero, pensieri auto motivanti. Post gara: dipende da come è andata!
Si può finire delusi dalle sensazioni avute, quindi rabbia e ricerca di cosa
potrebbe essere andato storto. Se finisce bene, grande soddisfazione,
adrenalina e felicità. In entrambi i casi mi porto sempre dentro una gran
voglia di fare meglio, nel primo caso alimentata dalla rabbia, nel secondo
dalla sensazione di gratificazione e felicità.”
L’atleta con il tempo acquisisce non
solo abilità fisiche di forza e resistenza ma anche abilità di gestione dello
stress ed eventuale ansia di prestazione, gestione delle attese, ma anche la gestione
di vittorie e sconfitte con la consapevolezza che tutto ha un senso, tutto
insegna, tutto passa, importante è essere centrati nel momento presente dell’esperienza
che aiuta a conoscersi sempre di più e a scoprire propri pregi e difetti da apprezzare
o modificare.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e
i rischi ? A cosa devi prestare attenzione? “Attenzione agli infortuni, come conseguenza
di sovrallenamento, scarsa cura di riposo e alimentazione. Nel mio sport si ha
sempre paura di non fare abbastanza, con il rischio di esagerare senza
ascoltare i segnali di stanchezza del corpo e della mente.”
E’ importante per l’atleta l’ascolto
contino del proprio respiro che diventa il proprio maestro, l’ascolto delle
sensazioni corporee che raccontano di se stessi, di un eventuale stress o
sovraccarico di lavoro o della voglia di attivarsi sperimentando attivazione
ottimale e voglia di andare oltre.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “È importante conoscersi bene, avere una visione globale e futuristica
del proprio percorso; non concentrarsi sulle piccole cadute, ma viverle come
parte del tragitto di costruzione verso l’obiettivo. Per me sono inoltre
fondamentali le soddisfazioni che arrivano da altri campi della vita, quali il
lavoro e altre passioni.”
Si fa quel che si vuole impegnandosi,
credendoci, con la consapevolezza che la vitta può essere ricca e intensa non
solo con lo sport ma con altre attività, modalità, persone, importante è essere
curiosi e essere pronti, propensi, disponibili a cavalcare sempre l’onda di
eventuali cambiamenti di interessi, di vie e percorsi verso altri obiettivi
ugualmente validi e stimolanti.
Un
messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Insegna il rispetto, la disciplina,
attraverso la condivisione con altre persone. Regala momenti di tristezza e di
gioia, per arrivare a grandi soddisfazioni e ricordi che rimangono per il resto
della vita. Ci permette di conoscere tante persone e imparare qualcosa da
ognuna di loro. Porta a girare il mondo, conoscere altre culture. E soprattutto
ci fa conoscere noi stessi e dà l’opportunità di migliorarsi sia come atleti
che come persone.”
Bella e interessante questa
testimonianza, un vero riassunto dei valori e dell’importanza dello sport che
può essere considerato un nutrimento per la persona di sensazioni, emozioni,
esperienze, amicizie, conoscenze di persone, culture e mondi.
Familiari e
amici cosa dicono circa il tuo sport? “Alcuni
non lo comprendono, altri sono di grande supporto! Non tutti comprendono quanto
la fatica e il sacrificio siano minimi rispetto alle sensazioni positive che
regala lo sport.”
A volte non si è compresi sulla pratica
quotidiana e assidua del proprio sport che porta vantaggi personali che
alleviano qualsiasi dolore, sacrificio, fatica sofferenza, fa sentire vivi più
intensamente, validi, maturi, responsabili, propositivi.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica? “Ho scoperto la forza che si nasconde in me,
come in tutti gli altri. Facendo sport ho imparato a conoscerla e gestirla. Ho
imparato ad ascoltarmi, a conoscere i miei limiti e come fare per cercare di
superarli.”
Si cambia attraverso lo sport, si
apprezza di più se stessi per quello che si riesce a fare, per la fiducia che
incrementa conseguendo risultati sempre più prestigiosi, l’incremento della resilienza
superando sconfitte, infortuni, crisi.
Ritieni
utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali fasi? “Credo che possa essere una figura
importante. L’atleta può passare fasi di dubbio e incertezza, debolezza, dovute
a stanchezza che può derivare dall’attività sportiva ma anche da fattori di
vita personale (oltre ad atleti siamo anche persone). Mantenere sempre la
concentrazione può essere difficile. Conoscersi meglio e imparare ad utilizzare
le proprie risorse in modo funzionale, gestendo al meglio i propri stati
emotivi, può essere determinante in alcuni momenti.”
A volte la mente degli atleti sono
assaliti da dubbi e paure, insicurezze e demotivazioni, lo psicologo può
confrontarsi con l’atleta come facilitatore di processi di autoconoscenza e
autoconsapevolezza, come ricerca di aiutatori interni che agevolino un
incremento di autoefficacia, riscoprendo risorse interne messe da parte,
focalizzandosi sul proprio gesto atletico nella ricerca di fluidità che possa
portare a una peack performance.
Hai indossato la maglia azzurra? La
indosserai prossimamente? “Non
ancora, ma spero presto di averne l’onore.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Abbassare il mio tempo sulla maratona e in
futuro guadagnarmi la maglia azzurra.”
Grande consapevolezza, tutto chiaro e
ben definito si tratta solamente di crederci un po’ di piu’, impegnarsi un po’
di più o in modo diverso, avere accanto persone che sostengono e che aiutino in
allenamenti, trovare una gara favorevole che permetti di abbassare di alcune
decine di secondi il suo crono ben già rispettabile.
Un messaggio per le ragazze del mondo? “La vita è il regalo più grande, seguite le vostre passioni, i vostri
talenti e i vostri sogni, e non dimenticatevi di essere felici. Lo meritate!
Tutto si può fare con determinazione, dedizione e amore.”
Questa è una testimonianza di gioia di
vivere non solo di un’atleta ma di una persona felice ed evoluta anche
attraverso la pratica dello sport di resistenza.
Come ti vedi a 40 anni? “Come
adesso...forse solo con qualche ruga in più!”
Grandissima! Molto interessante, grazie
per il tempo dedicato e la gentilezza, complimenti per tutto.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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