Quando mi metto in testa una cosa non mollo finché
non la raggiungo
Lo sport mette le persone alla prova ma
permette anche raggiungere obiettivi, di conoscere meglio se stessi e anche
altri partecipando ad allenamenti, gare ed eventi.
Ho conosciuto Fabio
Serafinelli, podista della “Atletica Neptunia”, alcuni anni fa in occasione di
una transumanza podistica a staffetta da Falasche (Anzio via Jenne) a Jenne.
Di seguito approfondiamo la conoscenza
di Fabio attraverso risposte ad alcune mie domande di alcuni anni fa.
Ti sei sentito campione nello sport almeno
un giorno della tua vita? “Campione
forse no ma ho sempre cercato di dare il massimo per poterlo diventare.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare
atleta? “Ho iniziato a 8 anni ed ho
praticato diversi sport, a 35 anni mi sono avvicinato al podismo partecipando
per gioco ad una gara e da quel giorno non ho più smesso.”
E’ l’esperienza di tanti podisti, provano
a correre e poi non si fermano più, restano catturati dal mondo della corsa, un
mondo che li riconosce, li sfida, li permette di sperimentare libertà nel
movimento soprattutto a contatto con la natura e riuscendo a superare ogni
momento di fatica o di crisi, rafforzandosi sempre di più e credendo sempre più
in se stessi di poter fare sempre meglio.
Quali fattori contribuiscono al tuo benessere e/o performance?
“Sicuramente una sana alimentazione e la
costanza negli allenamenti, è molto importante anche trovare sempre le giuste
motivazioni.”
Scoperta la corsa poi bisogna saper
coltivare questa passione, alcuni smettono di fumare, altri curano di più
l’alimentazione, c’è tanto da fare per sperimentare sempre più benessere
psicofisico e c’è anche tanto da fare per cercare di avere sempre più risultati
personali.
Nello sport chi contribuisce
al tuo benessere e/o performance? “Mi confronto spesso con i miei compagni di allenamento e con persone
esperte per poter scegliere la strada che ritengo sia la migliore per
raggiungere i miei obiettivi.”
Nella mente degli atleti ci sono sempre
obiettivi da portare a termine con un periodo adeguato di allenamento per
partecipare a gare importanti e sfidanti come la maratona che richiede costanza
e impegno.
La gara dove hai
dato il meglio di te e/o hai sperimentato le emozioni più belle? “Sicuramente la maratona è la gara che ti
regala le emozioni più belle (ho fatto New York e Roma), è un vero e proprio
viaggio che ti lascia ricordi indelebili. Il meglio di me a livello di
prestazioni riesco a darlo nelle gare di 10km in particolare alla ‘Granai Run’
di Roma dove ho fatto il mio miglior tempo sulla distanza.”
La maratona, in effetti, è un lungo e
intenso viaggio già nel periodo di preparazione, alcuni mesi dedicati agli
allenamenti che con il passare dei giorni diventano sempre più difficili e
faticosi per testarsi in allenamento e abituare il fisico e la mente al lungo
viaggio della gara maratona.
La tua gara più difficile? “Sicuramente
la mia prima maratona, sia durante tutta la preparazione che il giorno della
gara; è stata veramente dura ma ne è valsa la pena, verso la fine avevo un
forte dolore alla gamba destra ma ha vinto la voglia di tagliare il traguardo.”
La maratona è una grande gara, un grande
test per i podisti dove si mettono in gioco cercando di portare a termine la
lunga corsa attraversando tanti momenti che possono remare a favore o contro
l’atleta. Si inizia con l’avere voglia di partire, con tanto entusiasmo, con la
consapevolezza di essersi allenati adeguatamente ma nella mente ci sono anche
dubbi e durante il percorso può assalire la stanchezza che potrebbe frenare o
bloccare l’atleta.
Una tua
esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare? “Non c’è un’esperienza particolare ma essendo
una persona che non molla mai in genere riesco sempre a raggiungere gli
obiettivi prefissati.”
La maratona è per gente che non molla
già nella preparazione perché richiede tempo dedicato, allenamenti che
comportano più di un’ora di tempo, dove l’atleta deve essere veramente convinto
di volerla e poterla fare, e anche in gara bisogna focalizzarsi passo dopo
passo, metro dopo metro senza mollare fino al traguardo a conclusione di un
periodo impegnativo di scoperta e conoscenza di se stessi e della fatica che si
può addomesticare.
Ti va di descrivere
un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Una domenica mattina stavo per partecipare
ad una gara come tante e come al solito si arriva sul posto, si ritira il
pettorale, ci si cambia, si fa riscaldamento e poi si parte. Questa volta però,
mentre mi trovavo sulla linea di partenza a pochi secondi dallo sparo, un
atleta vicino a me mi dice: ‘ma tu corri senza pettorale?’, effettivamente mi
ero dimenticato di mettermi il pettorale con il chip allegato. Mentre sta per
iniziare il countdown in una frazione di secondo dovevo decidere se partire
ugualmente senza risultare poi in classifica o arrivare alla macchina,
indossarlo e partire a gara iniziata da qualche minuto; opto per la seconda
soluzione e corro verso la macchina, al mio ritorno la gradita sorpresa che la
partenza era stata rinviata per il tempo necessario a farmi indossare il
pettorale e tornare.”
Tante le gare a cui partecipa un
podista, a volte si arriva in anticipo altre volte in ritardo, a volte si è
convinti e focalizzati sulla gara da partecipare, a volte la mente è affollata
da distrazioni ma importante è correre con o senza pettorale, con o senza
primati personali. Quali sensazioni
sperimenti facendo sport? “Sono un
grande appassionato di sport quindi ogni volta che lo pratico mi sento felice e
soddisfatto. Mi alleno sempre la sera tardi e questo mi aiuta ad eliminare lo
stress accumulato tutta la giornata facendomi sentire libero.”
Ogni atleta trova il suo equilibrio e le
sue specifiche modalità di allenarsi, il risultato è comunque una sensazione di
benessere e di scarico di tensione e stress, un senso di libertà percepita, un
tempo dedicato a se stessi, un miglioramento delle prestazioni fisiche.
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa
devi fare attenzione nel tuo sport? “Bisogna
sempre ascoltare i segnali che manda il proprio corpo e quindi capire quando è
il momento di non forzare troppo per non incorrere in infortuni che a volte
possono farti stare fermo anche per molto tempo.”
La corsa diventa una cara amica
dell’atleta a cui poi non si può rinunciare ed è meglio tenersela buona non
infortunandosi ma avendo cura di sé, ascoltandosi e correndo ai ripari in
anticipo con accortezze varie quali massaggi e integrazione adeguata e appropriata. Quali condizioni fisiche o ambientali ti
inducono a fare una prestazione non ottimale? “Non esistono condizioni sfavorevoli ma solo atleti arrendevoli…dai
scherzo! Direi quando ti senti le gambe pesanti dovute a un periodo in cui il
fisico ha bisogno di recuperare le energie da troppe gare e allenamenti, ti
accorgi subito che le forze ti abbandonano con il passare dei minuti e che
arriverai al traguardo con una prestazione sottotono, purtroppo non riesci a
rimediare neanche con la forza di volontà.”
L’atleta in genere è talmente convinto e
determinato che non si ferma davanti a nessun ostacolo con l’obiettivo di
portare a termine il suo allenamento o gara ma a volte qualcosa non quadra,
qualcosa non va, qualcosa rema contro e allora bisogna cavalcare l’onda del
cambiamento cercare di fare quello che si può, del proprio meglio senza forzare
e senza preoccuparsi.
Cosa ti fa
continuare a fare sport? “Lo sport è
la mia passione e quindi non credo di poterne fare a meno.”
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Mi prendo il
giusto periodo di riposo o di riflessione durante il quale è anche importante
parlarne con chi condivide la tua stessa passione, puoi sempre ricevere
consigli su come recuperare nel più breve tempo possibile, sia a livello
psicologico che fisico.”
Ogni tanto è bene fare il punto della
situazione, osservarsi, ascoltarsi, capire come si sta, quello che si vuole
fare prossimamente e come, consigliarsi con figure di riferimento per curare
sempre più aspetti che possono incidere sia sul benessere personale che sulla
prestazione fisica.
Quale può essere un
messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Lo sport ti aiuta a vivere meglio la vita,
ti fa sentire più sicuro dei tuoi mezzi e ti fa stare bene dal punto di vista
psicofisico, inoltre ti permette di conoscere tante belle persone.”
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo
sport? “Sono contenti per me perché
sanno che è una cosa che mi rende felice, magari mi dicono di non esagerare
quando mi vedono troppo stanco sapendo che non rinuncio facilmente ad allenarmi.”
Lo sport è un grande strumento di
conoscenza e di socializzazione, allontana cattive abitudini ed è terapeutico
per le persone,
Un
messaggio per sconsigliare l'uso del doping? “Se raggiungi un risultato facendo uso di doping ricorda sempre che non
è tutta farina del tuo sacco, non ha senso e non starai mai a posto con la tua
coscienza. La cosa da tenere principalmente in considerazione comunque è il
fatto che il doping fa malissimo alla salute.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e fasi? “Sì, ti può aiutare a superare i momenti
difficili, può renderti consapevole delle potenzialità che hai e che magari,
per qualche motivo, non riesci a sfruttare.”
E’ importante la consapevolezza delle
proprie possibilità e dei propri limiti senza strafare e senza barare, lo sport
come da così può togliere se si perde di vista il senso della fatica e del
rispetto di se stessi, degli altri e delle regole.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Che quando mi metto in testa una cosa non
mollo finché non la raggiungo.”
Lo sport aiuta a essere più fiduciosi in
se stessi nel riuscire in qualcosa e aiuta a capire che con l’impegno e la
forza di volontà si possono fare grandi cose.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Voglio continuare a divertirmi e a stare
bene anche facendo nuove esperienze, da poco mi sto allenando per partecipare a
gare tipo OCR (Obstacle Course Race) che prevedono, oltre alla corsa, anche il
superamento di ostacoli naturali e artificiali (fango, scavalcamento muri,
arrampicata sulla corda, monkey bar e molti altri), insomma mi piace sempre
provare nuove emozioni e sperimentare altre discipline.”
Un'intervista a Fabio è riportata nel libro "Il piacere di correre oltre" (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport). Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio. Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti.
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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