Sapevo di poter fare qualcosa, ma
sapevo che combattevo contro i più forti al mondo
Matteo SIMONE
Sabato 17 agosto 2019 Ludovico Fossali, del Centro Sportivo dell’Esercito di Courmayeur, vince l’oro al Campionato del Mondo Speed a Hachioji in Giappone, con un tempo di 6,871 secondi, l’argento va al ceco Jan Kriz e il bronzo a Stanislav Kokorin.
La gara femminile è stata vinta della
polacca Aleksandra Miroslaw, seconda la cinese Di Niu e terza la francese
Anouck Jaubert.
Ludovico Fossali già durante la prova di
Coppa del Mondo Speed, a Wujiang in Cina, lo scorso maggio, ha ottenuto il
record italiano di velocità in 5,783 secondi. Ludovico Fossali, alla gara di
qualifica delle olimpiadi, tenutasi sempre ad Hachioji, si classifica secondo in SPEED e 9° nella combinata, che è una media fra
tutte le specialità, ottenendo la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo nel
2020 per l’arrampicata sportiva che sarà una delle discipline che debutteranno
ai Giochi il prossimo anno.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Ludovico attraverso risposte ad alcune mie domande.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Ludovico attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sentivi pronto per i mondiali? “Non mi sentivo pronto al 100%, in allenamento non facevo i tempi che volevo vedere da un po' di giorni e la motivazione e il fatto di crederci alla medaglia non erano alle stelle.”
Sensazioni, emozioni, pensieri in vista dei mondiali? “Sempre tanta ansia e paura di sbagliare. So come sono fatto e in gara divento un’altra persona, quindi sapevo di poter fare qualcosa, ma sapevo che combattevo contro i più forti al mondo.”
Ogni atleta ha la sua modalità di
affrontare una gara più o meno impegnativa, ognuno conosce abbastanza o
approfonditamente se stesso in base alle esperienze precedenti e sa quello che
gli succede o sente prima di una gara importante soprattutto se indossa una
maglia azzurra per rappresentare la nazione Italia, e se si tratta di puntare a
una qualificazione olimpica.
Nella mente dell’atleta si affollano
pensieri di convinzione sulle proprie capacità e preparazione ma anche pensieri
che vorrebbero sabotare la sicurezza e la prestazione dell’atleta. Ma l’atleta
con il tempo e l’esperienza lavora e utilizza metodi, tecniche e strumenti per
addomesticare tutto, per controllare la mente, per fare pulizia, per visualizzare
la propria via velocemente, attentamente con pulizia e chiarezza.
Strategie di gara? “Sempre le solite, salite di prova dove
prendo confidenza con la parete, la prima di qualifica dove cerco di fare un
buon tempo per essere nei 16, e la seconda dove do tutto. Per le finali massima
concentrazione e faccio quello di cui sono capace, è un tabù.”
Ogni atleta si presenta al via con la
massima focalizzazione rispetto al compito che si appresta a fare, con estrema
attenzione e osservazione interna e verso
l’ambiente più o meno ampio per cercare di avere tutto sotto
controllo, per essere più sicuro e veloce possibile, con la consapevolezza che
non si è inventato niente, che non ha improvvisato ma che la performance è risultato
di talento e ore e ore ad allenarsi fisicamente e mentalmente utilizzando
competenze, caratteristiche, risorse utile alla propria riuscita e performance basata su precedenti esperienze di successo, già sperimentate e in
qualche modo ancorate emotivamente e affettivamente.
Ti
consigli con un team? figure professionali? “Ho la mia squadra dietro le spalle, i miei
coach, psicologa, nutrizionista e fisioterapista.”
Ludovico sembra essere in una botte di
ferro, è chiaro che per eccellere a livelli mondiali non bisogna trascurare
niente, bisogna essere puliti con la mente e con il corpo, assumere cibi sani e
parole utili che non solo incoraggiano ma fanno sentire l’atleta vivo,
entusiasta, motivato, carico al punto giusto, sereno, calmo ma non troppo,
insomma un vero equilibrio di figure professionali che sostengono, consigliano,
suggeriscono, ed aspetti ed elementi che non intralciano ma agevolano l’operato
dell’atleta agevolando la sensazione di flow dove tutto scorre facile, sereno e
veloce dopo avere sperimentato la propria zona di IZOF (Individual Zone of Optimal Functioning), ove ogni sensazioni,
percezione, emozione sperimentata è riconosciuta dall’atleta e ha un senso
proprio in quel dato momento.
Utilizzi
una preparazione mentale pre-gara? “Ho
le mie cose da fare, musica, concentrazione, visualizzazione della via.”
Bello, visualizzazione della via. In
effetti, non solo nello sport ma anche nella vita quotidiana ognuno dovrebbe
addestrarsi a visualizzare la propria via, vedersi più avanti nel tempo, capire
come si trova, che effetto gli fa, come ci è arrivato, si trova bene, era
quello che voleva, quali capacità risorse, caratteristiche gli hanno permesso
di arrivare a quel punto, così si simula un percorso e si comprende se e come è
percorribile se è proprio quello che si vuole, ci si aspetta, come si potrebbe
far meglio.
C’è una parola o una frase
che ti aiuta ad affrontare la gara? “Si,
tante, ma non si dicono.”
Vero, bisogna avere un grande repertorio
da utilizzare in base al punto in cui ci si trova e al momento da affrontare,
gestire, superare. Parole e frasi di ancoraggio proprie o di altri che aiutano
a crederci, a non mollare, a essere sicuri, ad andare avanti mettendo da parte
distrazioni, pensieri che vogliono sabotare.
Quale aspetto del tuo carattere ti aiuta nell'affrontare gare
importanti? “Credo la gentilezza. Se
faccio un dispetto o un qualcosa che non mi piace non sono a posto con me
stesso e mi aggiungo del peso mentale.”
Interessante l’aspetto della gentilezza,
in più di 500 interviste è la prima volta che mi capita come risposta di un
atleta. In effetti è importante essere gentili prima di tutto
con se stessi, soprattutto nello sport dove a volte si è tentati a trascurare un
po’ se stessi quando bisogna privilegiare la prestazione a ogni costo, e poi è
importante essere gentili con la natura che ci circonda che è un bel regalo che
abbiamo ricevuto noi tutti, e possibilmente gentili anche con i compagni di squadra per
contribuire a creare un clima sereno e collaborativo, gentili e empatici con
gli avversari che come noi faticano e si impegnano per esprimersi al massimo, per
cercare di eccellere, per guadagnarsi un posto in nazionale, un podio, un
trofeo, uno sponsor, gentili anche con i fan che ci seguono, ci credono.
In che modo la mente ti aiuta a superare i
momenti difficili? “Sia in gara che
fuori gara la mente ha un aspetto fondamentale. So che la cosa importante è non
reprimere le sensazioni negative ma di accoglierle, capire da dove provengono e
cosa posso fare sapendo che ci sono. Questo spaventa, fa male ma è la cura
migliore.”
Bella questa, risposta si intravede una
persona matura, consapevole evoluta attraverso lo sport e gli aspetti inerenti
che rafforzano la persona con la consapevolezza che bisogna aspettarsi tutto,
accogliere tutto in un primo momento, accettare quello che si può accettare e
il resto va elaborato, trasformato, gestito da soli con tecniche e metodi
appresi oppure con figure professionali preposte.
Un’intervista
a Ludovico è riportata nel mio libro “Sogni
olimpici Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per
trasformare il sogno olimpico in realtà”. Presentazione: Isabel Fernandez.
Prefazione di: Sonia De Leonardis.
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo clinico e dello
sport, Psicoterapeuta
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