giovedì 22 agosto 2019

Ludovico Fossali, Arrampicata sportiva: Sempre tanta ansia e paura di sbagliare

Sapevo di poter fare qualcosa, ma sapevo che combattevo contro i più forti al mondo
Matteo SIMONE 

Sabato 17 agosto 2019 Ludovico Fossali, del Centro Sportivo dell’Esercito di Courmayeur, vince l’oro al Campionato del Mondo Speed a Hachioji in Giappone, con un tempo di 6,871 secondi, l’argento va al ceco Jan Kriz e il bronzo a Stanislav Kokorin.

La gara femminile è stata vinta della polacca Aleksandra Miroslaw, seconda la cinese Di Niu e terza la francese Anouck Jaubert.
Ludovico Fossali già durante la prova di Coppa del Mondo Speed, a Wujiang in Cina, lo scorso maggio, ha ottenuto il record italiano di velocità in 5,783 secondi. Ludovico Fossali, alla gara di qualifica delle olimpiadi, tenutasi sempre ad Hachioji, si classifica secondo in SPEED e 9° nella combinata, che è una media fra tutte le specialità, ottenendo la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo nel 2020 per l’arrampicata sportiva che sarà una delle discipline che debutteranno ai Giochi il prossimo anno.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Ludovico attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sentivi pronto per i mondiali?
 “Non mi sentivo pronto al 100%, in allenamento non facevo i tempi che volevo vedere da un po' di giorni e la motivazione e il fatto di crederci alla medaglia non erano alle stelle.” 
Sensazioni, emozioni, pensieri in vista dei mondiali? “Sempre tanta ansia e paura di sbagliare. So come sono fatto e in gara divento un’altra persona, quindi sapevo di poter fare qualcosa, ma sapevo che combattevo contro i più forti al mondo.”

Ogni atleta ha la sua modalità di affrontare una gara più o meno impegnativa, ognuno conosce abbastanza o approfonditamente se stesso in base alle esperienze precedenti e sa quello che gli succede o sente prima di una gara importante soprattutto se indossa una maglia azzurra per rappresentare la nazione Italia, e se si tratta di puntare a una qualificazione olimpica.
Nella mente dell’atleta si affollano pensieri di convinzione sulle proprie capacità e preparazione ma anche pensieri che vorrebbero sabotare la sicurezza e la prestazione dell’atleta. Ma l’atleta con il tempo e l’esperienza lavora e utilizza metodi, tecniche e strumenti per addomesticare tutto, per controllare la mente, per fare pulizia, per visualizzare la propria via velocemente, attentamente con pulizia e chiarezza.
Strategie di gara?Sempre le solite, salite di prova dove prendo confidenza con la parete, la prima di qualifica dove cerco di fare un buon tempo per essere nei 16, e la seconda dove do tutto. Per le finali massima concentrazione e faccio quello di cui sono capace, è un tabù.”

Ogni atleta si presenta al via con la massima focalizzazione rispetto al compito che si appresta a fare, con estrema attenzione e osservazione interna e verso l’ambiente più o meno ampio per cercare di avere tutto sotto controllo, per essere più sicuro e veloce possibile, con la consapevolezza che non si è inventato niente, che non ha improvvisato ma che la performance è risultato di talento e ore e ore ad allenarsi fisicamente e mentalmente utilizzando competenze, caratteristiche, risorse utile alla propria riuscita e performance basata su precedenti esperienze di successo, già sperimentate e in qualche modo ancorate emotivamente e affettivamente.
Ti consigli con un team? figure professionali?
Ho la mia squadra dietro le spalle, i miei coach, psicologa, nutrizionista e fisioterapista.”

Ludovico sembra essere in una botte di ferro, è chiaro che per eccellere a livelli mondiali non bisogna trascurare niente, bisogna essere puliti con la mente e con il corpo, assumere cibi sani e parole utili che non solo incoraggiano ma fanno sentire l’atleta vivo, entusiasta, motivato, carico al punto giusto, sereno, calmo ma non troppo, insomma un vero equilibrio di figure professionali che sostengono, consigliano, suggeriscono, ed aspetti ed elementi che non intralciano ma agevolano l’operato dell’atleta agevolando la sensazione di flow dove tutto scorre facile, sereno e veloce dopo avere sperimentato la propria zona di IZOF (Individual Zone of Optimal Functioning), ove ogni sensazioni, percezione, emozione sperimentata è riconosciuta dall’atleta e ha un senso proprio in quel dato momento.
Utilizzi una preparazione mentale pre-gara?
Ho le mie cose da fare, musica, concentrazione, visualizzazione della via.

Bello, visualizzazione della via. In effetti, non solo nello sport ma anche nella vita quotidiana ognuno dovrebbe addestrarsi a visualizzare la propria via, vedersi più avanti nel tempo, capire come si trova, che effetto gli fa, come ci è arrivato, si trova bene, era quello che voleva, quali capacità risorse, caratteristiche gli hanno permesso di arrivare a quel punto, così si simula un percorso e si comprende se e come è percorribile se è proprio quello che si vuole, ci si aspetta, come si potrebbe far meglio.
C’è una parola o una frase che ti aiuta ad affrontare la gara?Si, tante, ma non si dicono.”

Vero, bisogna avere un grande repertorio da utilizzare in base al punto in cui ci si trova e al momento da affrontare, gestire, superare. Parole e frasi di ancoraggio proprie o di altri che aiutano a crederci, a non mollare, a essere sicuri, ad andare avanti mettendo da parte distrazioni, pensieri che vogliono sabotare.
Quale aspetto del tuo carattere ti aiuta nell'affrontare gare importanti? “Credo la gentilezza. Se faccio un dispetto o un qualcosa che non mi piace non sono a posto con me stesso e mi aggiungo del peso mentale.”

Interessante l’aspetto della gentilezza, in più di 500 interviste è la prima volta che mi capita come risposta di un atleta. In effetti è importante essere gentili prima di tutto con se stessi, soprattutto nello sport dove a volte si è tentati a trascurare un po’ se stessi quando bisogna privilegiare la prestazione a ogni costo, e poi è importante essere gentili con la natura che ci circonda che è un bel regalo che abbiamo ricevuto noi tutti, e possibilmente gentili anche con i compagni di squadra per contribuire a creare un clima sereno e collaborativo, gentili e empatici con gli avversari che come noi faticano e si impegnano per esprimersi al massimo, per cercare di eccellere, per guadagnarsi un posto in nazionale, un podio, un trofeo, uno sponsor, gentili anche con i fan che ci seguono, ci credono.
In che modo la mente ti aiuta a superare i momenti difficili?Sia in gara che fuori gara la mente ha un aspetto fondamentale. So che la cosa importante è non reprimere le sensazioni negative ma di accoglierle, capire da dove provengono e cosa posso fare sapendo che ci sono. Questo spaventa, fa male ma è la cura migliore.”

Bella questa, risposta si intravede una persona matura, consapevole evoluta attraverso lo sport e gli aspetti inerenti che rafforzano la persona con la consapevolezza che bisogna aspettarsi tutto, accogliere tutto in un primo momento, accettare quello che si può accettare e il resto va elaborato, trasformato, gestito da soli con tecniche e metodi appresi oppure con figure professionali preposte.

Un’intervista a Ludovico è riportata nel mio libro “Sogni olimpici Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà”. Presentazione: Isabel Fernandez. Prefazione di: Sonia De Leonardis.

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta

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