giovedì 26 febbraio 2015

CONVEGNO “Psicologia e sport per il benessere e la performance nella pratica sportiva”

Nel corso del CONVEGNO “Psicologia e sport per il benessere e la performance nella pratica sportiva” organizzato dall’associazione A.C.R.U.S.D. CAMERINO IN CORSA In collaborazione con l’Università degli Studi di Camerino, ho invitato un alunno della 1^ e 2^ classe del Liceo Sportivo di Camerino a leggere un brano della Prefazione di Sergio Mazzei (Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work di Cagliari) al libro O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport:
“A mio avviso, l’essere campioni non significa necessariamente ed esclusivamente primeggiare nelle pratiche sportive ma soprattutto riuscire a realizzare ciò che serve attraverso un processo irto di difficoltà. E’ un campione l’alcolista che attraversa il suo percorso dei 12 passi così come il tossicodipendente che esce dalla sua dipendenza, così come il padre di famiglia che riesce attraverso grandi sacrifici a provvedere ai bisogni dei suoi cari. E’ un campione lo studente che supera gli esami del suo corso di studi o il timido e imbranato ragazzo che riesce a dichiararsi alla ragazza sognata nonostante la paura del rifiuto. Altrettanto è un campione colui che perseverando attraversa tutti gli ostacoli che si presentano nel suo cammino verso la realizzazione dei suoi obiettivi. Anche dal punto di vista della pratica psicoterapeutica è un campione il paziente che ha il coraggio di osservare se stesso e la propria vita e che impara a usare propria consapevolezza. In fondo il campione è colui che spinto dalla propria autoregolazione organismica, che è la funzione che permette agli esseri viventi di raggiungere la salute e la libertà, è capace di assecondarla e favorirla tollerando sofferenza e frustrazione allo scopo di realizzare il proprio obiettivo: esprimere se stesso. Erving Polster, uno dei più autorevoli gestaltisti viventi ha scritto un libro dal titolo “Ogni vita merita un romanzo” che evidentemente sottolinea come il valore delle azioni vada ritrovato nella difficoltà relativa di ogni individuo che affronta la propria vita. Ben lungi quindi dal mito della prestazione fisica, del riuscire a realizzare il primato o l’eccellenza in qualche riuscito risultato sportivo, il valore dell’individuo andrebbe visto in relazione al vissuto soggettivo e quindi a quanto è difficile per qualcuno compiere una qualche azione.”

L’attività fisica fa bene alle persone di ogni età

L' Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le “Global recommendations on physical activity for health” (Raccomandazioni globali sull’attività fisica per la salute).
Questo documento indica i livelli di attività fisica raccomandati per la salute nelle fasce d'età 5-17 anni, 18-64 anni e over65. Le raccomandazioni sono orientate alla prevenzione primaria delle malattie cardiorespiratorie, metaboliche, muscolo-scheletriche, tumorali e dei disturbi depressivi.
L’attività fisica fa bene alle persone di ogni età: nei bambini promuove uno sviluppo fisico armonico e favorisce la socializzazione, mentre negli adulti diminuisce il rischio di malattie croniche e migliora la salute mentale. Non è mai troppo tardi per iniziare con l’attività fisica. Per gli anziani, i benefici riguardano l’autonomia funzionale, la diminuzione del rischio di cadute e di fratture e la protezione dalle malattie correlate all’invecchiamento.
L’attività fisica tesa al benessere fisico e sociale, non solo quale sport per raggiungere prestazioni eccellenti, non solo sport come performance ma anche come promozione della salute, prevenzione ed aggregazione sociale.

Psicologia e sport per il benessere e la performance nella pratica sportiva

Matteo SIMONE

La Psicologia dello Sport (PdS) è una disciplina che si è sviluppata a partire dalla seconda metà degli anni ’60.

Primo congresso mondiale di Psicologia dello Sport venne tenuto a Roma nel 1965.
In tale occasione venne fondata la prima Società Internazionale di Psicologia dello Sport, l’International Society of Sport Psychology (ISSP), e Ferruccio Antonelli ne fu eletto presidente.
American Psychological Association, Division of Exercise and Sport Psychology (APA Division 47)
La psicologia dello sport è un campo multidisciplinare che interseca la psicologia, le scienze dello sport e la medicina.

martedì 24 febbraio 2015

Per dire ancora una volta NO AL DOPING

Aumentano sempre di più i messaggi e le iniziative per combattere l’epidemia del DOPING che cerca di sconfiggere lo sport. Ma lo sport praticato in maniera corretta e con il rispetto delle regole fa tanto bene per la salute psicofisico e quindi è importante da parte di tutti, cittadini, associazioni ed istituzioni mobilitarsi per una corretta informazione e sensibilizzare alla pratica dello sport quale attività aggregativa e senza scorciatoie.
Nel libro “Mondo doping” sono riportate spontanee dichiarazioni che il 13 dicembre 2001 Barbi riportata ai Carabinieri dei NAS: “Sono un atleta della maratona già appartenente alla Società Cover di Verbania ed alla nazionale Italiana di atletica. Sono stato trovato positivo al test epo ai controlli antidoping agli scorsi mondiali tenutisi nell’agosto 2001 in Canada ad Edmington. In relazione a tale positività mi è stata inflitta, dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera e dalla Federazione Internazionale, una squalifica di 4 anni. Questo episodio ha cambiato la mia vita: al di là dell’allontanamento dallo sport che amo mi ha profondamento colpito anche per motivazioni di carattere morale: ho una bambina di nove anni che sta iniziando ora l’attività atletica, voglio quindi contribuire a farla crescere in un mondo sportivo pulito ed allo stesso tempo voglio riacquistare il più possibile la credibilità ed il rispetto dell’opinione pubblica. Per questo ho deciso di rivolgermi a qualcuno per raccontare il reale svolgimento dei fatti e tutto quello che è a mia conoscenza sulla piaga del doping, con la speranza di contribuire a migliorare le cose. Ho fatto uso di eritropoietina per migliorare i miei risultati sin dal giugno 1998, prima della maratona di New York nella quale mi qualificai 6°.”

La formulazione degli obiettivi e la motivazione

Matteo Simone 21163@tiscali.it   

Impegnatevi per ottenere ciò di cui avete bisogno, e quando non riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e tentate ancora, in un modo diverso. William Hart

Preparazione mentale: periodo di attento monitoraggio del contesto in cui si opera. Un programma di Allenamento Mentale deve essere sviluppato insieme all’atleta individuando le sue specifiche potenzialità e/o problematiche analizzando i suoi vissuti.
“Alleanza”
Necessario:
-       stabilire una sorta di “alleanza” sia con gli atleti che con l’intero staff;
-       la presenza di un clima di fiducia e di collaborazione reciproca con l’atleta e con le varie figure dell’equipe;
-       coinvolgere anche l’allenatore, il preparatore atletico e gli altri professionisti

giovedì 12 febbraio 2015

Lo psicologo non ha la bacchetta magica

Può succedere che prima dell’inizio di una competizione sportiva o durante la competizione in un momento decisivo come può essere un canestro o un rigore, l’atleta possa avere delle sensazioni che ritiene negative: spiacevoli, disturbanti, di ansia eccessiva, di troppa tensione, di paura, di blocco.
Queste sensazioni possono derivare da diverse cause consce o inconsce.
Ad esempio, l’atleta può competere con atleti ritenuti più forti di lui, può competere dopo un periodo di infortunio e non sentirsi sicuro di esprimersi in una prestazione eccellente, può sentire le pressioni di alcune figure del suo staff o di persone per lui ritenute importanti.

Lo sport è un’esperienza utile a fortificare il carattere

Ci sorprendiamo ad apprendere che anche i disabili praticano sport, abbiamo difficoltà ad immaginare come possano fare a superare le proprie disabilità per praticare un determinato sport, per esempio il calcio praticato dai non vedenti, oppure il basket in carrozzina, eppure il disabile riesce ad eccellere nello sport, ed è anche determinato nei suoi obiettivi, riesce ad ottenere i successi prefissati grazie alla sua capacità, alla sua determinazione, alla sua voglia di emergere, di stare con gli altri, di dimostrare il suo valore, di riscattarsi, comunque tutte motivazioni che si riscontrano negli sportivi non disabili, e succede che anche alcuni atleti disabili facciano uso di sostanze dopanti, così come molti atleti disabili mostrino il loro fairplay come il pluricampione Alex Zanardi, che è un esempio per tutti. (1)
In un’intervista a cura di Marisa Vicini fatta a Paolo Barbera emerge l’importanza dell’attività sportiva. Paolo perde la vista a 13 anni in seguito a uno schizzo di calce chimica che gli ustiona gli occhi danneggiandoli in modo irreversibile. Subisce 21 interventi, fra cui un trapianto bioingegneristico di cornea che gli consente di recuperare parzialmente la visione da un occhio. A 17 anni esordisce nell’atletica leggera con i 400 metri, si specializza più tardi nel mezzofondo - 800 e 1500 - e cambia infine specialità passando al fondo; attualmente si dedica a maratona e mezza maratona. Ha collezionato sei uscite internazionali - tra mondiali, europei e una Paralimpiade - che gli hanno portato due argenti e un oro.

Obiettivi nello sport e nella vita

La pratica di darsi obiettivi
Fai un programma dei tuoi prossimi obiettivi, cosa vuoi raggiungere in ordine prioritario e temporale?  E come? Cosa sei disposto a fare, a rinunciare, a sacrificare? Cosa devi evitare o devi fare per raggiungere i tuoi obiettivi? Qual è il costo? Ne vale la pena? (2)
Solo con una chiara e dettagliata idea di quelli che sono i tuoi propri obiettivi la mente riesce ad organizzare  comportamenti in funzione del raggiungimento dell’obiettivo stesso.
E’ necessario innanzitutto formulare obiettivi: a BREVE TERMINE, fissare un determinato risultato da raggiungere entro uno o due mesi; a MEDIO TERMINE, periodo di 6 mesi, deve essere il risultato di una serie di obiettivi a breve termine; a LUNGO TERMINE, può essere fissato in un periodo di un anno e comprende la pianificazione di un'intera stagione.
Un esempio di obiettivo a lungo termine lo dichiara, ad un’intervista, Roberto Rugo, responsabile del settore giovanile della Scaligera basket targata Tezenis: “Qual è il vostro obiettivo a lungo termine? Sicuramente non quello di primeggiare in città, né quello di ottenere risultati di squadra. L’obiettivo è di costruire giocatori per le categorie senior: dalla Legadue ai campionati regionali. La problematica maggiore oggi è che i ragazzi che escono dalle giovanili, non sono pronti per le categorie senior: sia come impegno, che come approccio mentale. (3)
I PRINCIPI DEL GOAL SETTING

Tra accoglienza, transito e respingimento dei migranti e rifugiati

Sono in aumento gli sbarchi dei profughi in provenienza dall’Africa e dall’Asia medio-orientale. Al 31 agosto 2014 le persone sbarcate in Italia sono state complessivamente 112.689. (1)
In assenza di vie sicure e regolari per entrare in Europa, ogni anno sono decine di migliaia le persone che, alla disperata ricerca di asilo o di una vita migliore, tentano la traversata del Mediterraneo centrale. Nei primi nove mesi del 2014, nel tentativo sono morte più di 2500 persone. Mare Nostrum, l’operazione condotta dall’Italia, è riuscita per il momento a tamponare queste problematiche, ma da sola non basta né può essere una soluzione duratura.
È più che mai urgente e necessario che l’Unione europea intervenga con un’operazione di ricerca e soccorso dotata di risorse adeguate e con mandato europeo per onorare quella che è una responsabilità europea comune.
Il 10 luglio 2014 è intervenuto un accordo Stato-Regioni-Enti Locali per un piano nazionale di accoglienza e i posti messi a disposizione dallo SPRAR (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) sono stati portati a quasi 20mila entro il triennio 2014-2016.
Eventi formativi e culturali gratuiti:

Il pilastro della longevità e della salute è la presenza costante di una buona attività fisica

Per tutti il pilastro della longevità e della salute è la presenza costante di una buona attività fisica, che sia varia e possibilmente divertente per non essere abbandonata. L’obesità può essere prevenuta adottando stili di vita sani, ovvero con un’alimentazione corretta e un’attività fisica adeguata.
L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica esistenti in quanto può essere causa di malattie metaboliche anche molto gravi. È caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, in genere a causa di un’alimentazione scorretta e di una vita sedentaria. Per alimentazione scorretta dobbiamo riferirci ad una dieta ricca di carboidrati, grasso ed alcol e/o che comunque comporti il consumo abituale giornaliero superiore alle 2.000 kilocalorie. Giova forse ricordare che un piatto di pasta ben condita contiene circa 400 kcalorie, che altrettante ne contiene mezzo litro di aranciata o coca cola o che una merendina ne contiene un centinaio. (1)
L’esercizio fisico regolare comporta effetti positivi sulla salute fisica, svolgendo un ruolo protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari, osteoarticolari, cerebrovascolari, delle patologie del metabolismo, e della salute mentale, con una ricaduta positiva sull’umore. Nonostante la lotta alla sedentarietà sia negli ultimi anni entrata a far parte dell’agenda europea tra le azioni da intraprendere per promuovere la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, in Italia uno stile di vita sedentario caratterizza nel 2013 ancora il 41,3% delle persone di 14 anni e più.

mercoledì 11 febbraio 2015

Lo sport è essenzialmente un'attività divertente

Motivi dominanti che si trovano alla base della scelta di praticare una disciplina sportiva:
- il divertimento;
- il desiderio di stare con gli amici o di farsene di nuovi (l’affiliazione);
-  l’acquisizione e il miglioramento delle abilità sportive (competenza);
-  l’affrontare situazioni eccitanti per tentare di superarle (attivazione);
-  il mantenimento della forma fisica;
Affiliazione, cioè la necessità per l’individuo di stabilire relazioni interpersonali con i suoi simili.
La socializzazione non è prerogativa degli sport di squadra perché anche negli sport individuali ci sono allenamenti di gruppo, trasferte e occasioni di scambi in compagnia.

Problema dell'abbandono della pratica sportiva da parte dei giovanissimi atleti

La ricerca sulla motivazione alla pratica sportiva da parte dei giovani si è sviluppata a partire dalla seconda metà degli anni ’70 soprattutto attraverso un paio di ricerche a cura di  Alderman e Wood (1979) e di Sapp e Haubenstricker (1978).

Alderman e Wood (1) fanno riferimento a un precedente modello di Birch e Veroff (1966), che hanno individuato sette sistemi di incentivi/motivi che regolano il comportamento degli esseri umani:
-       affiliazione: opportunità di stabilire relazioni interpersonali significative e di essere confermati nella propria capacità di stare in gruppo e di fare e mantenere amicizie;
-       potere: opportunità di influenzare e controllare gli altri;
-       indipendenza: opportunità di fare cose senza l‟aiuto di altri;
-       stress: opportunità di svolgere attività eccitanti;
-       eccellenza: opportunità di acquisire abilità sportive per il proprio interesse: primeggiare su un altro;
-       successo: opportunità di acquisire prestigio, approvazione sociale, status e altri rinforzi estrinseci;
-       aggressività: opportunità di dominare gli altri.

Mindfulness: attenzione, consapevolezza, meditazione

Mindfulness significa "stato mentale che ha a che fare con particolari qualità dell'attenzione e della consapevolezza che possono essere coltivate attraverso la meditazione".

Si tratta di una consapevolezza che "emerge attraverso il prestare attenzione allo svolgersi dell'esperienza momento per momento: a) con intenzione; b) nel presente; c) in modo non giudicante”.

Strumenti per gestire particolari situazioni di stress o di sofferenza

Alcuni strumenti per gestire particolari situazioni di stress o di sofferenza sono le seguenti: il flusso di luce, il posto sicuro interiore, rilassamento progressivo, l’umorismo.
La tecnica del flusso di luce è molto utile per attivare il guaritore interiore:
“Esplori il suo corpo partendo dalla testa per arrivare ai suoi piedi e noti le sensazioni spiacevoli o tensioni nel corpo . Immagini ora un flusso di luce colorata, del colore che le piacerebbe del colore che il suo corpo ha bisogno per guarire oggi. Lasci che la luce lenitiva e guaritrice entri sempre di più nel suo corpo fino a giungere alla parte del corpo che sente più debole e in quel punto immagini di intensificare sempre di più questa luce colorata e benefica. Continui a far fluire la luce dalla testa al collo e alle spalle. Lungo il torace e giù lungo le braccia sino alla punta delle dita. Lasci che la luce guaritrice e lenitiva scorra attraverso il busto fino alle gambe e fuori attraverso i piedi. Lasci che la luce scorra in ogni parte del suo corpo.
Contemporaneamente mentre ciò avviene noti cosa succede e poi immagini di dire a se stesso le parole che avrebbe più bisogno di sentire ora”.
POSTO SICURO (Rifugio interiore)
Costruire all’interno del sé un’area relativamente libera da conflitti, una base sicura intrapsichica.
Il ritrovamento o la costruzione di un rifugio Interiore può consentire:
-  l’accesso ad una condizione psicofisiologica «libera da conflitti» vissuta come ristoratrice e autocurativa;
-  il riaccesso a risorse interiori dimenticate;
-  di iniziare a viversi come punto di riferimento per sé stessi, costruendo o ricostruendo uno spazio interiore vissuto come base sicura introiettata.

Praticare lo sport significa occuparsi del benessere della propria salute

Iniziare a praticare lo sport significa occuparsi del benessere della propria salute, sia a livello fisico che mentale. Per arrivare a decidere di fare uno sport significa che la persona ha raggiunto la consapevolezza di star meglio, di far qualcosa per la propria persona ed una buona opportunità può essere praticare un’attività sportiva che all’inizio può essere faticoso dal punto di vista fisico ma anche organizzativo considerando le spese per praticare uno sport o per acquistare l’abbigliamento adatto, Ma una volta deciso e passati all’azione tutto diventa più facile, il mantenimento comporta lo sperimentare sensazioni di benessere fisico mentale, emotivo e relazionale. Ci si confronta con altri che fanno lo stesso sport, si condivide assieme agli altri ‘attività sportiva. In particolare la corsa è ideale per iniziare un cambiamento per la propria vita. E’ facile da praticare in quanto non comporta una spesa eccessiva per quanto riguarda le strutture e l’abbigliamento. Si può iniziare con un paio di scarpe da ginnastica che bene o male tutto hanno a disposizione e con il tempo ci si accorge che ci sono abbigliamenti più tecnici, più adatti, e che si sta meglio se si diminuisce di fumare. Questa attività può continuare sperimentando benessere e voglia di competizione con i propri amici di corsa e si può arrivare alla consapevolezza che tutto è possibile, come è possibile iniziare un’attività sportiva che ti prende fino a non poterne fare a meno, così si arriva alla consapevolezza che è possibile smettere di fumare per un maggior benessere e per una prestazione migliore.

Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico

La Psicologia dello Sport (PdS) è una disciplina che si è sviluppata in ambito accademico e nel mondo dello sport a partire dalla seconda metà degli anni ’60.
Infatti, durante un congresso di Medicina dello Sport decisero di organizzare il primo congresso mondiale di Psicologia dello Sport, che venne tenuto a Roma nel 1965 e che vide la partecipazione di circa 400 studiosi provenienti da 27 nazioni.
In tale occasione venne fondata la prima Società Internazionale di Psicologia dello Sport, l’International Society of Sport Psychology (ISSP), e Ferruccio Antonelli ne fu eletto presidente.
Martens, uno degli studiosi più importanti e conosciuti nell'ambito della psicologia dello sport, afferma che l'intervento psicologico deve essere orientato a:
-         tarare gli obiettivi;
-         raggiungere la motivazione;
-         apprendere a controllare le emozioni e l'ansia;
-         focalizzare e concentrare l'energia e l'attenzione;
-         migliorare la fiducia in se stessi e la consapevolezza di sé;
-         controllare le attività immaginative.
Un obiettivo per essere ben formulato deve possedere diverse caratteristiche:
Precisione: l’obiettivo deve essere chiaro, preciso e misurabile
ormulazione in positivo dell’obiettivo.
Cosa voglio ottenere? Che cosa desidero?
Motivazione: l’obiettivo deve motivare, quindi avere degli effetti che possano generare benefici per la persona che lo persegue.
Carica motivazionale dell’obiettivo.
Cosa c’è di così importante per me nel raggiungimento di questo obiettivo?
Sensorialità ed emozionalità: l’obiettivo deve essere percepito a livello sensoriale attraverso immagini, suoni e sensazioni al fine di produrre in noi delle emozioni positive.
Descrizione in termini multisensoriali.

Autoefficacia: raggiungere i propri obiettivi partendo dalle risorse personali

Le nostre credenze riguardanti un certo risultato futuro contribuiscono a concretizzare proprio quel risultato che avevamo presagito.
L’autoefficacia è la convinzione della propria capacità di fare una certa cosa, o in altre parole, di raggiungere un certo livello di prestazione.
L’autoefficacia viene definita dallo psicologo Albert Bandura come “la fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico”.
Le fonti delle convinzioni di efficacia:
1.    ESPERIENZA DIRETTA
Le esperienze di gestione efficace. Affrontare con successo una situazione è la via più proficua per acquisire un forte senso di efficacia. successi determinano una solida fiducia nella propria efficacia personale.
I fallimenti invece la indeboliscono, in particolar modo qualora si verifichino prima del costituirsi di un saldo senso di efficacia. L’acquisizione di un solido senso di efficacia richiede il superamento di ostacoli per cui è necessaria la perseveranza nell’impegno
2.    ESPERIENZA VICARIA
     La seconda delle principali vie per la creazione e il rafforzamento delle convinzioni di efficacia è costituita dall’esperienza vicaria fornita dall’osservazione di modelli. vedere persone simili a sé che raggiungono i propri obiettivi incrementa nell’osservatore la convinzione di possedere anch’egli le capacità necessarie a riuscire in situazioni analoghe.
3.    PERSUASIONE VERBALE
     La persuasione è il terzo  mezzo capace di consolidare la convinzione delle persone di essere in possesso di ciò che occorre loro per riuscire. Le persone che sono state convinte verbalmente di essere in possesso delle capacità necessarie per compiere efficacemente determinate attività hanno più probabilità di attivare un impegno maggiore e più prolungato. Chi è abile nel migliorare il senso di efficacia  fa in modo che non si cimentino prematuramente in situazioni che hanno buone probabilità di condurre a frequenti insuccessi. Incoraggia, inoltre, a misurare i propri risultati in temini di miglioramento personale piuttosto che di confronto competitivo con gli altri.
4.    GESTIONE DELLE EMOZIONI
Anche l’umore entra in gioco: lo stato d’animo positivo aumenta il senso di autoefficacia e quello negativo lo diminuisce. le persone dotate di un buon senso di efficacia considerano il proprio stato di attivazione emotiva come qualcosa che facilita l’azione dando energia, mentre quelle sfiduciate vivono la stessa attivazione come debilitante.

Dentro ognuno di noi c’e una parte sciamanica che aspetta di essere risvegliata

La vita della persona è determinata da una serie di scelte sin dalla nascita, tali scelte possono essere volontarie o involontarie, proprie o fatte da altri.
Educhiamo i nostri figli a fare il loro corso della vita seguendo determinate griglie/binari riconosciuti, approvati dalla cultura/società.
Capita di avere delle potenzialità, degli stati di consapevolezza che teniamo ben nascosti, spesso anche a noi stessi, perché ci potrebbero causare problemi esistenziali a causa dell’incomprensione da parte degli altri.
Come ha scritto B. N. Banstola: “Dentro ognuno di noi c’e una parte sciamanica che aspetta di essere risvegliata, un ‘bambino sciamano’ pronto a muovere i primi passi in una realtà non ordinaria. Con un lavoro di sinergia tra corpo e mente possiamo trascendere i soffocanti limiti della realtà ordinaria e recuperare le conoscenze sciamaniche.
Attraverso l’espansione della consapevolezza oltre a quello che viene vista come ‘ordinaria’ realtà individuale, possiamo scoprire che ciò che occorre per affrontare le sfide della vita è dentro di noi. Ristabilendo una consapevole connessione con il nostro vero essere scopriremo la nostra natura multidimensionale e saremo in grado di capire il senso e lo scopo della nostra vita e sapremo coltivarla nella sua unicità.

Tra accoglienza, transito e respingimento dei migranti e rifugiati

Sono in aumento gli sbarchi dei profughi in provenienza dall’Africa e dall’Asia medio-orientale. Al 31 agosto 2014 le persone sbarcate in Italia sono state complessivamente 112.689. (1)
In assenza di vie sicure e regolari per entrare in Europa, ogni anno sono decine di migliaia le persone che, alla disperata ricerca di asilo o di una vita migliore, tentano la traversata del Mediterraneo centrale. Nei primi nove mesi del 2014, nel tentativo sono morte più di 2500 persone. Mare Nostrum, l’operazione condotta dall’Italia, è riuscita per il momento a tamponare queste problematiche, ma da sola non basta né può essere una soluzione duratura.
È più che mai urgente e necessario che l’Unione europea intervenga con un’operazione di ricerca e soccorso dotata di risorse adeguate e con mandato europeo per onorare quella che è una responsabilità europea comune.
Il 10 luglio 2014 è intervenuto un accordo Stato-Regioni-Enti Locali per un piano nazionale di accoglienza e i posti messi a disposizione dallo SPRAR (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) sono stati portati a quasi 20mila entro il triennio 2014-2016.
Eventi formativi e culturali gratuiti:
Roma, 17 Febbraio 2015.  XIII CONVEGNO dell’Italian National Focal Point Infectious Diseases and Migrant “Salute e Migrazione: nuovi scenari internazionali e nazionali” organizzato dall’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate - Istituto Superiore di Sanità.
Destinatari. Personale dirigente e operatori del Servizio Sanitario Nazionale, di Associazioni di Volontariato e di ONG specificamente impegnati nelle tematiche del Convegno.
La partecipazione alla manifestazione è gratuita. La domanda, che potrà essere scaricata in formato PDF dal sito www.iss.it  dovrà essere compilata, firmata e trasmessa via fax alla Segreteria Tecnica Organizzativa (Fax: 0649902813) o in formato digitale all’indirizzo sgp.mipi@iss.it.

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