La Psicologia dello Sport
(PdS) è una disciplina che si è sviluppata in ambito accademico e nel mondo
dello sport a partire dalla seconda metà degli anni ’60.
Infatti,
durante un congresso di Medicina dello Sport decisero di organizzare il primo
congresso mondiale di Psicologia dello Sport, che venne tenuto a Roma nel 1965
e che vide la partecipazione di circa 400 studiosi provenienti da 27 nazioni.
In tale
occasione venne fondata la prima Società Internazionale di Psicologia dello
Sport, l’International Society of Sport Psychology (ISSP), e Ferruccio
Antonelli ne fu eletto presidente.
Martens, uno degli studiosi più importanti e conosciuti nell'ambito della
psicologia dello sport, afferma che l'intervento psicologico deve essere
orientato a:
-
tarare gli
obiettivi;
-
raggiungere la
motivazione;
-
apprendere a
controllare le emozioni e l'ansia;
-
focalizzare e
concentrare l'energia e l'attenzione;
-
migliorare la
fiducia in se stessi e la consapevolezza di sé;
-
controllare le
attività immaginative.
Un obiettivo
per essere ben formulato deve possedere diverse caratteristiche:
Precisione:
l’obiettivo deve essere chiaro, preciso e misurabile
ormulazione in
positivo dell’obiettivo.
Cosa voglio
ottenere? Che cosa desidero?
Motivazione:
l’obiettivo deve motivare, quindi avere degli effetti che possano generare
benefici per la persona che lo persegue.
Carica
motivazionale dell’obiettivo.
Cosa c’è di
così importante per me nel raggiungimento di questo obiettivo?
Sensorialità
ed emozionalità: l’obiettivo deve essere percepito a livello sensoriale
attraverso immagini, suoni e sensazioni al fine di produrre in noi
delle emozioni positive.
Descrizione in
termini multisensoriali.
E’ importante un lavoro di definizione
degli obiettivi sfidanti, chiari, raggiungibili dal quale partire per
individuare le risorse, qualità, caratteristiche occorrenti da acquisire o
potenziare per raggiungere tali obiettivi
Siamo tutti in grado di perseguire i
nostri sogni e raggiungere obiettivi significativi.
Dichiara DJOKOVIC su Corriere sport stadio del 2.7.2011: “Ho
cercato, sin da piccolo, di vedermi in campo l’ultima domenica di Wimbledon
giocare la finale, per me è sempre stato l’obiettivo numero uno”.
Immaginarsi
avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto:
Come ti vedi
avendo già raggiunto l’obiettivo? Dove? Con chi? Come ti senti? Come è stato
raggiungere l’obiettivo? Cosa hai fatto? Chi ti ha aiutato? Quali sono state le
tue risorse? Come hai iniziato? Da dove sei partito? Quali difficoltà hai
incontrato? Come le hai superate?
Una strategia
efficace prevede prima di tutto la definizione dei tempi, quindi
l’identificazione delle cosiddette “miles stone” (pietre miliari), ovvero dei
micro-obiettivi che possano consentire di effettuare periodicamente una
verifica e di non deviare dalla traiettoria dell’obiettivo
E’ necessario
innanzitutto formulare obiettivi:
-
a breve
termine, fissare un determinato risultato da raggiungere entro uno o due mesi;
- a medio termine, periodo di 6 mesi, deve essere il
risultato di una serie di obiettivi a breve termine. Obiettivi a medio termine
favoriscono il raggiungimento di obiettivi a lungo termine.
- A lungo termine, può essere fissato in un periodo di
un anno e comprende la pianificazione di un'intera stagione.
Gli obiettivi
devono essere significativi, stimolanti, chiari, difficili ma non
inarrivabili, mirati al miglioramento graduale della prestazione più che al
risultato.
“Quando ti dai
obiettivi troppo elevati e non sei in grado di raggiungerli, il tuo entusiasmo
si trasforma in amarezza. Cerca una meta più ragionevole e poi gradualmente
sorpassala. È il solo modo per arrivare in vetta.” (Emil Zatopek)
«Se immaginate ripetutamente e
coscienziosamente di raggiungere un obiettivo, le vostre possibilità reali di
successo aumenteranno notevolmente» (Arnold Lazarus, L’occhio della mente,
Astrolabio, Roma, 1989, pag. 50.)
Un modo per
visualizzare bene l’obiettivo è immaginare di raggiungerlo.
L’ipotesi si
basa sull’assunto che, nel momento in cui si immagina di raggiungerlo, un buon
obiettivo genera sentimenti di benessere e felicità poiché la mente umana non
sembra percepire la differenza tra ciò che si sperimenta realmente e ciò che si
immagina di sperimentare.
Fissare obiettivi
limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è
uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia dell’atleta.
È importante avere delle priorità negli
obiettivi.
Fai un programma mentale dei tuoi
prossimi obiettivi, cosa vuoi raggiungere in ordine prioritario e temporale e
come?
Cosa sei disposto a fare, a rinunciare,
a sacrificare?
Cosa devi evitare o devi fare per
raggiungere i tuoi obiettivi? Qual è il costo? Ne vale la pena?
La pratica di darsi un obiettivo:
- organizzare
il nostro comportamento in funzione di tali obiettivi;
- controllare
l’azione;
- prestare
attenzione al risultato di tali azioni, per riconoscere se e
quando è necessario ritornare alla fase di progettazione.
John
Whitmore nel suo libro Coaching elenca alcune domande utili per passare
all’azione:
“Che cosa intendete fare?
Quando lo farete? Questa è forse la
domanda più ‘impegnativa’. Tutti possiamo avere grandi idee su ciò che ci
piacerebbe fare o che faremo, ma è
soltanto quando fissiamo delle scadenze precise che la nostra azione passa a un
livello di realtà.
La vostra azione vi condurrà
all’obiettivo?
Quali ostacoli ppotreste incontrare? E’
importante essere preparati ad affrontare tutte le difficoltà che potrebbero
insorgere e impedire di condurre a termine l’azione. Potrebbero incombere scenari
catastrofici legati a fattori esterni, ma possono anche palesarsi ostacoli
originati da fattori interni, come per esempio eccessivi timori.
Chi dovrà essere al corrente
dell’azione? Il coach deve pertanto assicurarsi che venga stilato un elenco di
tutte le persone che resteranno in qualche modo coinvolte nell’azione e che si
predisponga un piano per informarle tempestivamente.
Di quale aiuto avrete bisogno? Il fatto
stesso di condividere con un’altra persona l’azione che intendete intraprendere
sortisce spesso l’effetto di rendervi più sicuri di attuarla.
Come e quando otterrete tale aiuto? Non
ha molto senso desiderare un aiuto senza compiere i passi necessari per
riceverlo.”
Solo con una chiara e dettagliata idea di
quelli che sono i tuoi propri obiettivi la mente riesce ad organizzare
comportamenti in funzione del raggiungimento dell’obiettivo stesso.
Come rafforzare le convinzioni di
autoefficacia di riuscita?
Ricorda un evento, episodio,
prestazione, dove sei riuscito.
Quali erano le sensazioni? Cosa ha
contribuito alla tua riuscita? Quali tue caratteristiche sono state
determinanti? Chi ha contribuito al tuo successo?
Fissare obiettivi limitati,
raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia dell’atleta.
Incontri culturali gratuiti di psicologia e
sport:
Venerdì
20 febbraio (ore 18,00 – 20,00) Incontro gratuito Colori, musica,
giochi, e fotografie ….per il piacere di riscoprire insieme le proprie risorse
più autentiche e profonde. Per informazioni e prenotazioni Dott.ssa Patrizia
Tabarrini tel. 3208434320 mail: fioridi@alice.it
.
Sabato 21
febbraio 2015 ore 17.30 presso la sala del comitato Aprilia Nord (Parco Friuli) via
Veneto, 2 – Aprilia – 328 5325794, la “Runforever Aprilia” organizza un
incontro informativo su PSICOLOGIA e SPORT per il benessere e la performance.
Come incrementare l’autoefficacia e la resilienza per gestire allenamenti,
gare, crisi, sconfitte e infortuni. Relatore dott. Matteo SIMONE.
Bibliografia
Arnold
Lazarus, L’occhio della mente, Astrolabio, Roma, 1989, pag. 50.
Bandura A., Il senso di
autoefficacia. Aspettative su di sé e azione, Erickson, Trento, 1996.
Corriere sport
stadio 2.7.2011.
CANTARO F., GUASTALLA G., Il segreto della PNL, Sonda, 2009, p. 109.
Corriere sport stadio 2.7.2011.
Simone M., Psicologia dello sport e non solo, Aracne editrice, Roma, 2011.
CANTARO F., GUASTALLA G., Il segreto della PNL, Sonda, 2009, p. 109.
Corriere sport stadio 2.7.2011.
Simone M., Psicologia dello sport e non solo, Aracne editrice, Roma, 2011.
- Psicologia
dello sport e dell’esercizio fisico. Dal benessere alla prestazione ottimale, Sogno
Edizioni, Genova, 2013.
- O.R.A.
Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere
obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013.
- Sviluppare
la Resilienza Per affrontare crisi, traumi,sconfitte nella vita e nello
sport. MJM, Meda (MI), 2014.
Whitmore J.,
Coaching. Per le aziende e le persone che vogliono: crescere e apprendere,
migliorare le prestazioni, trovare scopo e significato, Sperling &Kupfer,
Torino, 2006, pp. 128-130.
Psicologo clinico e
dello sport
Psicoterapeuta
Gestalt ed EMDR
380-4337230
- 21163@tiscali.it
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