Tra il 29 e il 30 marzo 2025 si è svolta la “5^ Cinisello Balsamo Running Festival”, organizzata da Impossible Target ASD con la collaborazione del Comune di Cinisello Balsamo, IUTA e Club Super Marathon Italia.
La manifestazione era valida come Campionato Italiano IUTA 2025 di 100 miglia, 48h e 12h corsa su strada.
Per quanto riguarda la 48h il vincitore assoluto è stato Tiziano Marchesi 406,089 km, precedendo Lorenzo Artioli 320,436 km e Dario Della Pace 254,800 km. Tra le donne ha vinto Maria Ilaria Fossati 243,842 km, precedendo Barbara Cosma 212,526 km e Marinella Satta 205,309 km.
Per quanto riguarda la categoria M60, il Campione Italiano IUTA è stato Giuseppe Mangione (Pedone Riccardi Bisceglie) che ha totalizzato 201,605 km, precedendo Vincenzo Lo Re 190,242 km.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Giuseppe Mangione attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Giuseppe, complimenti per i titoli italiani IUTA M60 48h e 100 miglia, a chi li dedichi? Ciao caro Matteo e grazie di cuore, ovviamente la dedica in primis alla mia famiglia, poi alla mia grande squadra che mi supporta la ‘Pedone Riccardi Bisceglie’, da non dimenticare i miei grandi amici camminatori con cui sono tesserato e mi diverto tanto ‘Atletica Amatori Corato, al presidente Giuseppe Moliterni, agli amici barlettani ‘Walking e running’, al caro amico il presidente Ruggiero Graniero.
Tante dediche per tanti amici e gruppi di amici di cui è circondato Giuseppe, oltre la sua cara famiglia, per festeggiare insieme un grande titolo di ultramaratona.
Criticità? Problemi? Difficoltà? Caro Matteo, sono molto lontano dalle mie performance di anni fa, quando il fisico mi permetteva di allenarmi sul serio e dal mio PB su questa distanza. È stata una gara quasi improvvisata, non preparata per via delle mie articolazioni che a volte protestano, per cui tante camminate divertenti col mio cane, un po' di km molto blandi, nessuna preparazione mirata, il problema principale si è manifestato la seconda notte con tanto sonno sopraggiunto in quanto appunto non preparato a tutto ciò, per cui ho ascoltato i segnali del mio corpo sostando per dormire un po'.
Le fasi più difficili nelle 48 ore? La fase più difficile è stata la seconda notte per il sonno sopraggiunto, quel riposo notturno mi ha giovato molto.
Quali allenamenti sono stati importanti per questa performance? Vera e propria preparazione non c'è stata, tante tante camminate e km lenti.
Tutto passa e cambia, restano bei ricordi di allenamenti e gare e comunque si continua a fare quello che si può. Giuseppe vanta un Personal Best di 256,256 km il 7 luglio 2013 a Pignola.
Trattasi di gare dove bisogna gestirsi per ben 48 ore, due notti in piedi cercando di percorrere più chilometri possibili.
Cosa pensano familiari e amici di questi titoli italiani M60? Come sempre i miei figli i miei primi tifosi, con un po' di rimproveri prima della partenza in quanto piccola influenza in agguato. Vorrei sottolineare la vicinanza anche di notte di un grande bellissimo gruppo coratino, chiamasi ‘Multisport’ di cui faccio parte, un gruppo caloroso di atleti ciclisti, triatleti, nuotatori,runner, li ringrazio molto per la festa a sorpresa e per il loro supporto.
Cosa dice di te la tua squadra? La mia squadra ovviamente entusiasti, in primis il presidente onorario Mauro Pedone per aver portato in casa Riccardi, in 2 giorni, 2 titoli italiani M60: la 100 miglia e la 48 ore di corsa.
L’età avanza ma la voglia di mettersi in gioco rimane e familiari e amici non possono che supportare e stare vicino per sostenere e incoraggiare le imprese di Giuseppe che ha portato a casa un grande bottino, due titoli italiani di ultramaratona.
Un episodio curioso o divertente prima, durante e dopo la gara? Un bellissimo episodio prima della partenza, l’incontro con il super campione, il vincitore assoluto della gara, un vero campione Tiziano Marchesi, ricordando la 24 ore di Lavello di anni fa vinta da lui e io con orgoglio sul podio con lui terzo assoluto, ci salutiamo e lui cordialmente mi dice: ‘Giuseppe, la mia mamma fa Mangione di cognome’, fantastico Tiziano hai sangue pugliese ecco perché vai forte.
Un altro episodio molto bello l’incontro con la super campionessa delle ‘Ultra’ Monica Casiraghi, ha fatto la storia, una grande donna, lei mi ricorda sempre il mio PB sul Passatore a 58 anni 9h54’, la sua assistenza al volo dopo il ‘passo della Colla’ nel mio cambio maglia termica, lei era in bici, grazie ancora cara Monica.
Poi un altro bellissimo episodio di questa gara, l'amicizia durante e soprattutto nel dopo gara nata col secondo M60, un grande atleta, un vero simpaticone Vincenzo Lo Re della Bergamo Star, davvero bravo e combattente in gara, gentilissimo per il suo utile passaggio in macchina alla fermata della metro.
Bellissime le gare di ultramaratona dove ci si presenta alla partenza senza stress e con la voglia di incontrare vecchi e nuovi amici e con la voglia di mettersi in gioco e condividere fatica insieme aiutandosi a vicenda.
Nella classifica di tutti i tempi Italia 48h uomini, Tiziano Marchesi risulta essere al primo posto con 413,630 km l'8 maggio 2011 a Balatonfüred (HUN).
Un bel podio Giuseppe il lontano 6-7 dicembre 2014 alla “24 Ore per Telethon”, Lavello, corsa su strada, dove il vincitore fu Tiziano Marchese, 228,935 km, precedendo Nicolangelo D’Avanzo 213,110 km e Giuseppe Mangione 194,120 km.
Un bel ricordo di Giuseppe della sua grande gara il 25 maggio alla “100 km del Passatore, Firenze-Faenza" in 9h54’09”, aiutato da una grandissima atleta dell’ultramaratona italiana e mondiale, Monica Casiraghi che ha detenuto per tanti anni il primato italiano nelle ultramaratone di 100km, 12h e 24h e ora permette ad altre atlete di battere i suoi record dandogli consigli e supportandole.
Come ti sei organizzato per abbigliamento e integrazione alimentare? Per l’abbigliamento nelle fasi notturne cambio maglia termica e copricapo, poi di giorno faceva davvero caldo. Alimentazione,beh devo dire che l'organizzazione capeggiata dall'amico Simone Leo non faceva mancare nulla, di notte sempre presenti con brodo caldo, tè caldo, caffè e poi di giorno sempre frutta, riso e pasta, sempre a volontà. Poi di mio un po' di gel usati pochissimo e qualche barretta.
Gare molto impegnative della durata di due giorni interi, giorno e notte, che richiedono un abbigliamento adeguato tecnico per ripararsi dal caldo e dall’eventuale escursione termica notturna e dove c’è bisogno di integrarsi con cibi solidi e soprattutto liquidi.
Quando hai capito che potevi conquistare il titolo italiano? Al titolo, anzi ai titoli italiani in quanto ci ha permesso di conquistare 100 miglia e 48 ore, ci ho creduto solo nelle ultime ore, in quanto il secondo davvero bravo, Vincenzo Lo Re ha davvero combattuto, io ero presente per finirla come finisher, poi è andata così.
A volte ci si trova in ballo in gare di ultramaratone e si scopre di poter comunque guadagnarsi un titolo improvvisato, anzi due titoli meglio che uno.
Che significa per te questa performance? Tutto ciò ha significato la consapevolezza che in queste gare non si possono pretendere grandi performance se non si e preparati, tuttavia mi ha fatto capire che i miei limiti sono ancora oltre i 202 km ottenuti senza preparazione specifica.
Un messaggio per avvicinare atleti a gare di 48h? Un messaggio, mai improvvisare una gara del genere, prepararsi per bene e crederci, tutto è fattibile se ci si crede e ci si prepara, sempre ascoltando i segnali che il corpo ci manda.
Cosa hai scoperto di te stesso in questa esperienza? Una gara del genere mi ha fatto capire di continuare a divertirmi rispettando la salute anche in virtù dell’età che avanza, 64 anni, senza più esagerare.
Ogni gara è un test, dove si apprende tantissimo su se stessi e su proprie potenzialità, importante è avvicinarsi con rispetto e attenzione, osando ma senza strafare.
Cosa hai portato a casa e cosa hai lasciato lì? A casa ho portato, oltre a tanti dolori muscolari, tanta felicità e incredulità per ciò che avevo ottenuto senza allenarmi a dovere, sensazione di leggerezza, felicità, serenità, perché è questo ciò che sento quando corro. Specialmente la prima notte, correvo tranquillo. nessuna ansia. ne prima e ne durante la gara.
A volte le cose vengono da sole, senza spingere troppo, senza ansia di prestazione, importante è avere passione, motivazione e fiducia.
Quali abilità, fisiche e mentali, bisogna allenare per tale gara? Per allenare bene, per ottenere risultati in una gara del genere, in primis, oltre al fisico, allenare la testa ad andare avanti e abituare il fisico a stare sulle gambe di notte, tutto ciò che stavolta io non ho fatto ma che feci anni fa preparandomi per bene.
Preparazione a gare di ultramaratona di durata di più di un giorno rich8iedono preparazione fisica e mentale, andare avanti verso l’obiettivo un passo alla volta, un chilometro dopo l’altro, un giro dopo l’altro, ora dopo ora, stando nel momento presente che è quello reale dove si vive.
Una parola o frase che ti ha aiutato a crederci fino al termine della gara? Una mia frase è vivere ogni giorno come fosse l'ultimo e prendere dalla vita tutto ciò che di bello ci regala, in questi due giorni la vita mi ha regalato 202 km, semplicemente correre, ciò che in passato mi ha salvato la vita sul vero senso della parola.
Praticare uno sport è davvero considerato un salvavita sia per lo stile di vita, sia per il benessere fisico ma anche per il benessere mentale con tante amicizie e la voglia di mettersi in gioco e avere sempre progetti in base a quello che si può fare a ogni età e ogni situazione.
Prossimi obiettivi e sogni da realizzare? Ora, caro Matteo non progetto quasi più nulla, quando mi piace una gara mi ci iscrivo, obbiettivi? Semplicemente portarla a termine e prego sempre che Dio mi aiuti, io ci credo, grazie Matteo.
Da diversi anni conosco Giuseppe Mangione, un carissimo amico e un fortissimo atleta, conosciuto prima attraverso i social e poi personalmente incontrato in qualche gara e insieme abbiamo realizzato anche una grande opera dal titolo L’ultramaratoneta di Corato.
Interviste a Giuseppe sono riportate nei libri:
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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