giovedì 30 giugno 2016

INTERVISTA A TIZIANA BINI DOPO LA STAFFETTA 12XMEZZORA – 4 GIUGNO 2016

STEFANO SEVERONI

Una gara ‒ la Staffetta 12xmezzora ‒ all’interno di una manifestazione culturale Sport Against Violence. Raccontaci la tua esperienza personale. Le gare di questo tipo sono sempre una bella sfida. Io sono “di resistenza”, adoro le maratone e le ultra, ma non sono velocissima e non faccio allenamenti in tal senso, per cui mettermi alla prova e dire “hai 30 minuti per dare tutto” è un’esperienza ogni volta nuova.
Cosa hai pensato durante la gara? Hai prestato attenzione al tuo corpo, al ritmo di corsa, all’ambiente o agli altri? Ascolto sempre me stessa quando corro. Corro perché mi piace la sensazione che mi trasmette il corpo quando corro. Ha dato un po’ fastidio il caldo (ho corso al turno delle 16:00) e sono stata ben attenta a mantenere la testa fresca.
Correre in pista per mezz’ora in un anello di 400 m e in senso rigidamente antiorario. Ti risulta più difficoltoso che correre su strada o in un parco? Decisamente si, anche se svolgo molti allenamenti sulla monotonia del tapis roulant, ma in pista c’è l’aggravante delle curve sempre nella stessa direzione che stressano le articolazioni.
Staffetta 12xmezzora: la definizione è un po’ impropria, in quanto non c’è scambio di un testimone come nelle staffette 4x100 m e 4x400 m, ma un avvicendarsi di atleti appartenenti a un team a una prova di corsa di resistenza. Hai percepito lo spirito di squadra? Si, la regola si sapeva e sapevo di dover far bene per mia soddisfazione, ma anche soprattutto per le colleghe dei turni successivi.
Alla gara hanno partecipato anche atleti con alcune forme di disabilità. Hai apprezzato la loro presenza e il loro supporto? Lo sport è di tutti e tutti ne hanno diritto. Questo messaggio dovrebbe passare ad ogni manifestazione.
Lungo il percorso c’erano ristori con acqua. Ma purtroppo anche nel mondo dell’atletica leggera c’è chi non si accontenta di ciò che offre la natura, ma assume sostanze dopanti, un fenomeno da debellare. Cosa ne pensi? Condanna assoluta. Lo sport dev’essere pulito, al di sopra di ogni sospetto di illecito. Non è un obbligo praticarlo, non è un dovere vincere. Mezzi propri. Tolleranza zero per chi bara, in qualsiasi modo lo faccia.

MATTEO SIMONE, DIRIGENTE SPORTIVO

Stefano Severoni


Matteo è dirigente della società Atletica La Sbarra, che ha sede in via R. Lombardi, 57 nella zona sud-est di Roma, di cui è presidente Andrea Di Somma. La maggior parte degli atleti si allenano all’interno dell’immenso Parco Tor Tre Teste - Alessandrino, uno dei tanti polmoni verdi di Roma, situato tra v.le Palmiro Togliatti, via di Tor Tre Teste e le due vie consolari Casilina e Prenestina. Il Parco ‒ il cui perimetro ha una lunghezza di circa 8 km ‒ è un ritrovo per tanti appassionati della corsa e della camminata. Circa una decina di anni fa un gruppo di corridori ha deciso di costituire una squadra podistica e ha individuato un nome semplice, ossia Atletica La Sbarra, in quanto il ritrovo è sempre stato in corrispondenza di una sbarra orizzontale, che stava a significare un ingresso del Parco. I componenti di questa squadra, più o meno giovani, riescono a ben figurare nelle varie competizioni podistiche. Da segnalare la loro partecipazione a gare che portano avanti dei progetti sociali, culturali o naturali quali Corri per il Verde, Staffetta 12 x mezz’ora Against the Violence, Roma Tre Ville Run per finanziare il Progetto Filippide, La Corsa di Miguel per ricordare il poeta corridore, Miguel Benancio Sanchez. Inoltre è notevole l’attenzione nei riguardi di persone che per diversi motivi sono esclusi da altre società per eventuali comportamenti scorretti.

Così l’Atletica La Sbarra mette da parte stereotipi e pregiudizi, offrendo a queste persone la possibilità di non ricadere nell’errore, di non essere emarginate, bensì di continuare a restare nel mondo dello sport, scoprendo l’esistenza di altri valori quali le relazioni, la correttezza, la solidarietà, il benessere psicofisico. L’attenzione dell’Atletica La Sbarra è rivolta altresì verso i migranti; infatti in passato sono stati tesserati atleti del Marocco, quali Zhara Akrachi. Inoltre ‒ come ultimo acquisto nella società ‒ si segnala la coraggiosa e determinata atleta non vedente Ada Ammirata, che da circa un anno è scesa da cavallo dopo un’esperienza a livello internazionale e ha scoperto la corsa a piedi, applicandosi con entusiasmo, dedizione nonché determinazione. L’esperienza di corsa con Ada consente agli atleti della squadra di scoprire cosa significa correre con una disabilità come la mancanza della vista; ogni atleta del team si sperimenta come accompagnatore negli allenamenti e in gara, mettendo da parte qualsiasi forma di competizione estrema e dedicandosi all’altro con dedizione e generosità. Ada è capofila dell’Achilles International Roma, un gruppo che da alcuni mesi è operante all’interno del Parco degli Acquedotti romano, con l’obiettivo di far gustare a non vedenti/ipovedenti la bellezza di correre assieme.
INTERVISTA
Quando hai iniziato l’attività di dirigente e le motivazioni? Da circa un anno su invito di alcuni atleti, ho accolto con piacere l’invito in occasione di una cena di società e accettato con piacere. Le motivazioni sono trasmettere buone prassi nello sport, tenere unita gli atleti della squadra, moderare eventuali incomprensioni, organizzare eventi, aderire a progetti con tematiche sociali, cercare di integrare persone, culture e mondi.

STEFANO IACOPONI

a cura di STEFANO SEVERONI


SCHEDA ATLETA
NOME Stefano COGNOME Iacoponi DATA DI NASCITA 28/11/1959 CATEGORIA SM55
ALTEZZA MT 1,64 PESO KG 63 SOCIETÀ Purosangue Athletics Club
SPECIALITÀ corsa su strada STATO CIVILE celibe
RECORD PERSONALI
DISTANZA
TEMPO
ANNO
DISTANZA
TEMPO
ANNO
DISTANZA
TEMPO
ANNO
100 m
15”3
2005
3˙000 m
12’43”2
2007
10˙000 m
49’41”9
2007
200 m
33”4
2005
5˙000 m
49’41”9
2006
21,097 km
1h46’41”
2013
800 m
2’50”9
2005
peso
5.63
2008
42,195 km
3h46’52”
2007
1˙500 m
5’43”5
2007
disco
16.98
2010
100 km
18h50’37”
2016

ATLETICA LEGGERA
Quando hai cominciato a praticare l’atletica leggera? 17 anni fa, all’età di quarant’anni. È allo stadio delle Terme di Caracalla di Roma, che ho incontrato Luciano Ciccone, che mi ha tesserato per l’Atletica G. Castello.
Quali motivazioni ti hanno spinto a iniziare? Perché mi piace lo sport.
Quando corri ti concentri: a) sul gesto atletico; b) sull’immagine interna; c) sull’ambiente circostante? Mi concentro sul corpo.
Quante volti ti alleni a settimana? 5 volte corro e 2 volte lancio. Inoltre il sabato mattina partecipo spesso all’allenamento con la mia squadra Purosangue Athletics Club a Villa Ada.
Com’è il tuo allenamento? Corsa lenta, più due lavori a settimana di ripetute o fartlek. La domenica o gareggio o faccio il lungo.
Quanti chilometri percorri a settimana? Una sessantina.
Quante gare fai ogni anno? Circa un paio al mese su varie distanze. Nel 2015 ho corso una decina tra maratone e ultra: Strasimeno di 58 km, Ultra Serra di Celano di 65 km e la 100 km del Passatore, che ho corso negli ultimi tre anni (2014-2015-2016).
Esegui esercizi di stretching, ginnastica, circuit training, yoga o altro e con quale frequenza? Stretching e ginnastica un paio di volte a settimana dopo la corsa per circa mezz’ora/1ora.

lunedì 27 giugno 2016

Bogdan Chiorean: Il limite non ce l’ho, detengo 3 record mondiali

Interessarsi al mondo degli ultrarunner fa incontrare e scoprire persone, culture e mondi.

Persone straordinarie al di là dell’ordinario praticano discipline di sport di endurance che prevedono tante ore di sport nelle condizioni più assurde e più estreme, ma riescono in diversi modi a superare ogni difficoltà ed imprevisto ed a trovare una modalità di continuare, di andare avanti.
Bogdan ci racconta la sua particolare passione, i suoi aneddoti curiosi ma interessanti, le sue gare estreme da partecipante e da organizzatore.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho cominciato quando avevo 12 anni, ha scoperto il professore di sport che sono molto bravo a resistenza nella fatica, quando avevo 15 anni ho fatto la prima ultra maratona e quando ho compiuto 28 anni avevo già più di 185 ultra finite.”

Atletica La Sbarra collabora con Achilles International



L’Atletica La Sbarra è una squadra che favorisce l’inclusione e l’integrazione. Ci sono atleti fortissimi come D’Antone Giuseppe di 58 anni, che riesce a competere con i primi ed a vincere sempre la sua categoria di appartenenza, il fortissimo atleta del Marocco Abdel.
Inoltre fanno parte della squadra tanti amici di lunga data over 50 che continuano a divertirsi con lo sport, ci sono le nuove leve, ragazzi più giovani che stanno trovando pian piano la loro miglior condizione come Raffele Mastrolorenzo, nuove ragazze che osano anche fare maratone come Ambra, donne forti come Roberta Luttazzi, Stefania Gabrielli, Valentina Ferrari ed Ada Maria Ammirata.
Inoltre tra i nuovi acquisti Stefano Severoni, molto presente, disponibile, attento all’altro e con tanta voglia di fare bene.
Ada Ammirata ha esordito come podista nella squadra Atletica La Sbarra un paio di anni fa, ora Ada è diventata Presidente della Sezione di Roma di Achilles International che promuove lo sport tra i disabili e soprattutto tra i non vedenti, infatti si organizzano presso il Parco degli Acquedotti degli incontri di corsa e cammino con atleti non vedenti o ipovedenti ed altri che voglio partecipare e sperimentarsi come guida. Ada Ammirata nonostante la difficoltà tecnica dei percorsi si lancia nella sua corsa sfrenata superando concorrenti e riuscendo a saltare correndo sulle radici scansando buche e seguendo stretti corridoi.
L’esperienza di corsa con Ada permette di scoprire cosa significa correre con una disabilità come la vista ed ognuno di noi si sperimenta come accompagnatore negli allenamenti ed in gara, mettendo da parte qualsiasi forma di competizione estrema e dedicandosi all’altro con generosità.
In tema di non vedenti mi preme diffondere un bando di seguito a cura del SERVIZIO CIVILE NAZIONALE.

sabato 25 giugno 2016

Felice Russo Ho deciso di organizzare la prima gara in ricordo della mia amata moglie

Lo sport mi ha fatto superare brutti momenti di angoscia e smarrimento 

Non c’è un’età per fare sport, si è sempre in tempo, Felice ha iniziato in età avanzata, ma i benefici che si sperimentano sono tanti e lui cii descrive il rapporto con lo sport, con la corsa, con l’ultradistanza e le manifestazioni che organizza.
Come hai deciso di organizzare la prima gara? Ho deciso di organizzare la prima gara in ricordo della mia amata moglie.

Sono tanti i Memorial che si organizzano in ricordo di famigliari, amici, e persone che non ci sono più, e questo è bello, perché sono momenti di condivisione, di ricordi piacevoli, di stare insieme per far festa comunque.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Mi sento sempre campione ogni volta che termino una gara. 
Quale strategie utilizzi per invogliare gli atleti a partecipare alle tue gare?Un ricco pacco gara e una bella medaglia o un trofeo a tutti i ‘Finisher’.

venerdì 24 giugno 2016

NEWSLETTER 24 GIUGNO 2016

Stefano Severoni


  ACHILLES INTERNATIONAL ROMA Achilles International, sorto negli Stati Uniti, è il programma che in tutto il mondo consente di correre e camminare insieme, guida e non vedente/ipovedente.  L’open day romano di Achilles International Roma c’è stato sabato 30 aprile 2016 alle 17:30 al Parco degli Acquedotti. Il promotore Matteo Simone ha sollecitato l’urgente aiuto di persone generose e disposte a dedicare tempo per allenarsi con atleti con problemi visivi. Tali atleti per partecipare a diverse attività agonistiche e amatoriali, necessitano di allenarsi e quindi essere accompagnati in queste attività da “guide sportive” ossia persone, disponibili a indicargli il percorso, a porgergli un braccio, a fargli evitare buche e ostacoli. La presidente romana del gruppo è Ada Ammirata; ella con il suo fido cane accanto ha reso noto che gli incontri saranno a cadenza mensile. Intanto Ada si allena due volte a settimana il martedì e il giovedì nello stesso parco romano con Matteo Simone, un gentiluomo che mette a disposizione di chi è più svantaggiato la sua preziosa esperienza di psicologo e atleta, che ha sì obiettivi agonistici di notevole impegno, come la partecipazione alla Nove Colli Running di 202,4 km, ma gode nel condividere con altri la sua passione, specie se questi sono in condizioni fisiche non perfette. Per info: achillesinternationalroma@gmail.com – ada.ammirata@gmail.com o 393/1053915. Il prossimo incontro è fissato per venerdì 24 giugno alle ore 19 al Parco degli Acquedotti. In www.maratoneta.it potete trovare un interessante questionario da compilare sia per non vedenti/ipovedenti che per guide.

Domenica 26 giugno 2016 - Castelchiodato di Mentana (Roma). "Castrum race". Prima edizione. Competitiva di km 10 e non competitiva di km 3,300 su strada e sterrato. Partenza ore 10 da piazza Matteotti. Iscrizioni 10 euro, 5 euro non competitiva. Questa manifestazione sostituisce la "Corri tra le cerase" del 5 giugno 2016. Per inf. tel. 333.4477887 sig. Antonio Brega, fax 06.90625666 Atletico Monterotondo. www.cortocircuitorun.it

martedì 21 giugno 2016

Federica Liberati, runner: il mio sogno si chiama Tokyo 2020

Matteo SIMONE

Federica Liberati, molto simpatica, ambiziosa e competitiva, alcuni anni fa la vidi vincere un 5.000 metri di corsa a piedi.

Curiosi i suoi racconti, di una donna che ama correre ed ogni luogo diventa idoneo per questo anche il giardino di un ospedale, noi corridori la comprendiamo perché in fondo anche noi siamo così, sempre le scarpe a seguito si può correre in ogni luogo ad ogni ora. Ecco di seguito cosa ci racconta.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Si, molto più di una volta e non solo in gara ma anche in allenamento!

A volte la corsa diventa un vero piacere così che gli allenamenti sono occasioni per divertirsi, per misurare, per fare imprese anche in allenamento, sfide non solo in gara ma anche in allenamento, sono tanti che si organizzano sedute di allenamento performanti o lunghissimi, per esempio ho conosciuto un atleta che si è organizzato da solo una 24 ore di corsa di allenamento a Perugia.

Tirelli Giuseppe: la mia prossima tappa è raggiungere 100 maratone


Per Giuseppe gli obiettivi sono correre il più non posso: “L’ obbiettivo che ho sempre pensato dal primo momento che ho cominciato a correre è quello di riuscirci a farlo finchè resto su questa terra, continuando a fare maratone in giro per il mondo. Raggiungere 100 maratone potrebbe essere la mia prossima tappa visto che ad oggi ne ho fatte 59.” Di seguito si racconta.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sempre sentito un comune sportivo, quando ho fatto dei risultati buoni mi sono sentito meglio, quasi un piccolo campione.”
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Sicuramente lo sport è stato il motivo per cui ho trovato il benessere fisico e mentale senza mai preoccuparmi delle performance.”
Come hai scelto il tuo sport? “Ho scelto la corsa come sport per la semplicità nel praticarla.”
Infatti è vero, basta poco per correre, solo un paio di scarpe da ginnastica, può essere una pillola di esercizio fisico che tutti i medici dovrebbero prescrivere ai loro assistiti, per star meglio.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà ed i rischi, a cosa devi fare attenzione? Quali abilità bisogna allenare? “La difficoltà maggiore è nella forza di volontà, i rischi sono di natura fisica (infiammazioni, contratture ecc.) dovuti o a un eccessivo carico di lavoro o a una mancanza di continuità. Conta sicuramente la costanza e le cose più importanti da allenare sono le mente e poi il fisico.”
Cosa mangi prima, durante e dopo una gara? “Non faccio caso particolarmente a quali cibi mangiare, sicuramente non bado alle quantità. La cosa più importante dopo la gara è la reidratazione, quindi mi preoccupo di assumere molti liquidi.”
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che più spesso ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Quando faccio una gara mi preoccupo sempre di prepararmi in modo adeguato, quindi le condizioni fisiche sono sempre ottimali, l’unica variabile sono le condizioni ambientali come ad esempio il troppo caldo, conseguenza spesso di pessimi risultati.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “La cosa che sicuramente mi fa continuare è la consapevolezza di sentirsi bene.”

giovedì 16 giugno 2016

Domenico Martino, ultramaratoneta: Ho allenato il mio cervello ad andare oltre

Matteo SIMONE 
 
Fa sempre piacere incontrare gli amici ultrarunner, Domenico Martino l’ultramaratoneta di Lucera, l’ho conosciuto di persona ad una gara di 6 ore di corsa a piedi a Lucera  dove lui risiede e poi l’ho rivisto in occasione della maratona di Roma dove io risiedo.
Ultimamente Domenico ha fatto due importanti prestazioni, una gara di 100km da Firenze a Faenza, la classicissima per gli ultrarunner dal nome Il Passatore, e la settimana successiva la prima edizione della 6 ore di Cambobasso in una pista di atletica ottenendo il secondo posto. 

venerdì 10 giugno 2016

Festival del Movimento a piedi ed in bici per cambiare ritmo e rallentare



Il saggio “Psicologia dello sport e dell'esercizio fisico. Dal benessere alla prestazione ottimale” offre uno spunto di riflessione su aspetti quali la salute e lo sport.
L’attività fisica tesa al benessere fisico e sociale, non solo quale sport per raggiungere prestazioni eccellenti, non solo sport come performance ma anche come promozione della salute, prevenzione ed aggregazione sociale.
Uno dei compiti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è di indicare ai governi centrali e locali soluzioni al problema dell’inattività fisica della popolazione basate su evidenza scientifica e realisticamente perseguibili. Tra i campi di lavoro individuati spicca la promozione dell’esercizio fisico e dello sport nella scuola, nel tempo libero e in altri contesti. L’area di lavoro più promettente, tuttavia, è quella che si propone di introdurre nuovamente l’attività fisica all’interno delle azioni della vita quotidiana, soprattutto quelle connesse agli spostamenti delle persone durante la giornata per andare al lavoro, a scuola, a fare la spesa, dagli amici o dai parenti.
Di seguito un paio di appuntamenti da non perdere.
Ciclomundi, Festival del viaggio e della vacanza in bicicletta, dal 13 al 15 giugno - Portogruaro (VE)
Il festival, ideato e organizzato da Ediciclo Editore con la direzione artistica di Alberto Fiorin e la consulenza di Matteo Scarabelli, è dedicato al mondo delle due ruote, alla vacanza e al viaggio in bicicletta. A portata di tutti i pedali. Nel suggestivo borgo medievale di Portogruaro, in provincia di Venezia, dal 13 al 15 giugno si alterneranno viaggiatori in bicicletta e a piedi come Claude Marthaler, Emilio Rigatti, Luigi Nacci; filosofi, scrittori e pensatori come Riccardo Barlaam, Walter Bernardi, Rosita Steenbeek, Alberto Fiorillo, Giovanni Gurisatti; attori e cantanti come Massimo Poggio, Andrea Satta, la Microrchestra.

giovedì 9 giugno 2016

Il cammino come cura: a piedi sulla Variante Cimina della via Francigena


 

 
Il cammino rappresenta il primo livello per tutti coloro che desiderano iniziare a dedicarsi alla propria salute. Camminare ogni volta che è possibile.

L’aver sperimentato la pratica di un esercizio fisico senza particolari problemi e con una minima parte di piacere potrebbe permettervi un cambiamento nella vostra vita perché vi è una distorsione percettiva positiva per quanto riguarda ad esempio le distanze, un tratto di 1km diventerà una passeggiata di 10-15 minuti, il 3° piano in un appartamento diventerà un occasione per fare un esercizio in salita anziché una routine consistente nel pigiare il pulsante dell’ascensore, aspettare, entrare, salire, uscire, salutare, ecc..

Dalla promozione della salute derivano condizioni di vita e di lavoro più sicure, stimolanti, gratificanti e piacevoli.

“Mens sana in corpore sano: a piedi sulla Variante Cimina della via Francigena” è il primo cammino-breve dedicato alla salute mentale. L'appuntamento, organizzato da Progetto Itaca Roma e dall'associazione culturale Variante Cimina della Via Francigena, è per sabato 11 giugno alle 10 in Località Canale, nell'area picnic sul Lago di Vico. La passeggiata (della durata di 2,5 ore per una lunghezza di 9 chilometri con difficoltà medio-bassa e accessibile ai bambini a partire dagli otto anni) si concludera' con un pic-nic, organizzato in collaborazione con www.carlozucchetti.it  con i prodotti tipici della Tuscia. Inoltre P&Co., societa' di consulenza specializzata nel settore della Higher Education, contribuira' all'evento mettendo a disposizione le proprie competenze di storytelling, attraverso la realizzazione di riprese video e fotografie che documenteranno lo svolgimento della giornata sia con strumenti tradizionali sia con l'uso di droni.

mercoledì 8 giugno 2016

Lorenzo Turco, pallavolo: bisogna sudare per arrivare al successo tutti insieme





Tra i tanti messaggi raccolti da atleti da rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare allo sport interessante e coinvolgente è quello di Lorenzo Turco, giocatore di pallavolo: La pallavolo è un gioco di squadra, un sport in cui impari a mettere la squadra prima delle tue competenze personali, si creano legami veri con le persone, si pensa come gruppo, si diventa una famiglia, non trascurando però l’utilità del singolo elemento. Io credo sia molto formativo tutto ciò, ci sono delle regole da rispettare, la disciplina è sempre al primo posto, non è facile come sembra, bisogna sudare per arrivare al successo tutti insieme, ma la gratificazione dopo è indescrivibile.”

Che dire, basta provare per credere, leggiamo più approfonditamente cosa ne pensa Lorenzo circa il suo sport.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì, quando all'età di 13 anni con la mia squadra siamo diventati campioni interregionali e ci siamo qualificati alle nazionali di pallavolo under 14.”

In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Lo sport è benessere, ti spinge ad avere una dieta equilibrata, aiuta l’organismo a fluidificare le sue attività, diminuisce il rischio di ammalarsi, ti fa sentire consapevole del tuo aspetto.”

Come hai scelto il tuo sport? “Secondo le mie inclinazioni personali, mi sono sempre piaciuti i giochi di squadra ed il senso di appartenenza ad un gruppo.”


Carmelo Gallani, basket: In una gara di playoff ho realizzato 63 punti


Per alcuni come Carmelo Gallani, non si finisce mai di imparare e si è sempre disposti a conoscere e sperimentare nuovi sport.

Ecco come risponde alla domanda Prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Sogni realizzati e da realizzare? Spero di trovare il tempo per affacciarmi a nuovi sport come il triathlon, mi affascina molto questo sport perché abbraccia più discipline sportive. Ma il mio sogno più grande è quello di poter giocare a basket anche all’età di 50 anni, e chissà, anche a vincere anche il campionato.
Di seguito Carmelo si racconta attraverso le risposte ad un mio Questionario su sport, benessere e performance (Aspetti psicologici che influiscono su benessere e performance dell’atleta).

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