Matteo SIMONE
Giuseppe Leonardi, medaglia d'argento con la staffetta 4x400 metri agli Europei juniores di Eskilstuna 2015.
Ai
campionati italiani juniores vince il suo primo titolo individuale giovanile
sui 400 m.
Nel 2016 vince il suo primo titolo nazionale al coperto,
conquistando l'oro sui 400 m agli italiani promesse indoor.
Di seguito Giuseppe
Leonardi si racconta.
Ti sei sentito campione
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Ogni volta che riuscivo a
compiere un risultato da me sperato, ogni volta che riesco a completare un allenamento
che spinge oltre il mio limite, in queste occasioni mi sono sentito un
campione, ma soprattutto quando dopo mesi di stop per infortuni, sono tornato
più forte di prima e son riuscito a vincere un campionato italiano con pochi
mesi di allenamento alle spalle.”
Sembra avere la carte in
regola per essere un campione Giuseppe, è disposto ad allenarsi duramente, sa
come riprendersi dopo gli infortuni ed andare ancora più forte, riesce ad
eccellere anche con pochi mesi di allenamento, quindi c’è anche del talento.
Qual è stato il tuo
percorso per diventare un Atleta? “Mi ricordo da bambino (6-7 anni), vidi una
cassetta in bianco e nero sulle olimpiadi, quello fu l'inizio, da lì capì cosa
volevo fare nella vita e mi prefissai un obbiettivo ‘partecipare ad almeno un
olimpiade nella mia vita’.”
Se hai degli obiettivi
chiari e sfidanti, difficili ma raggiungibili allora la strada verso il
successo non è tutta in salita, dipende dall’impegno che ci metti, dalla
passione ed un passo alla volta puoi salire verso il successo.
Hai dovuto abbandonare
uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “In Italia è
veramente difficile abbinare lo sport con la scuola, sono le 23.00 studio da
questa mattina alle 8, sto recuperando tutte le interrogazioni perse per cause
sportive (Meeting, allenamenti pomeridiani) il mio sport non lo abbandono, piuttosto
abbandono la scuola.”
Quali sono i fattori che
hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Fisiologicamente:
Una buona alimentazione, avere almeno 7 ore di sonno alle spalle e ovviamente l'allenamento.
Psicologicamente: I miei obbiettivi, concentrarmi sui miei obbiettivi aiuta a
migliorare le mie prestazioni. Credere in ciò che faccio.”
Sembra avere una marcia
in più Giuseppe, sa quali possono essere gli ingredienti per il successo sia
dal punto di vista fisico e fisiologico che dal punto psicologico e mentale.
Quindi diventa importantissimo non solo la cura del corpo e gli allenamenti ma
anche il lavoro mentale di definizione degli obiettivi, di autoefficacia, di
sviluppo della resilienza per continuare con passione e motivazione ad essere
performanti nello sport e nella vita.
Quale alimentazione
segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? “Non uso
farmaci e saltuariamente integratori… Alimentazione normale basata su
carboidrati a mezzogiorno e carne la sera, come quantità: Colazione da re, pranzo
da principe e cena da povero.”
Giuseppe la mattina fa
il carico alimentare per affrontare la lunga giornata fatta di studio e di
sport e quindi da subito servono tanti zuccheri ed altro, ai muscoli ed al
cervello e poi gradualmente sempre meno nel corso della giornata per andare a
dormire quasi a stomaco vuoto.
Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “In primis l'allenatore, nel
mio caso il Prof. Di Mulo, ex tecnico della nazionale settore velocità. Quando
sono in pista io rappresento anche lui. In secundis, la mia famiglia, mi
sostiene psicologicamente ed economicamente e aggiungerei che i miei genitori
sono i miei più grandi FAN, ringrazio soprattutto loro se oggi sono qua.”
Importante il supporto
della famiglia che tifa per te e ti sostiene economicamente ed anche la
presenza di un allenatore di spessore che ti guida e ti permette di allenarti
con criterio e professionalità.
La gara
della tua vita dove hai dato il meglio di te e/o hai sperimentato le
emozioni più belle? “Italiani Rieti 2015. Dopo 1 anno di infortunio, per un
tumore benigno, vinco la medaglia d'oro con pochi mesi di allenamento.”
Il titolo italiano è
sempre qualcosa di importante, un obiettivo ben gradito, soprattutto dopo aver
superato infortuni che non ti hanno permesso di allenarti al meglio.
Una tua
esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare? “Tante. Da
Italiani a Rieti a quest'anno, dove sono riuscito a fare 46.50 in facilità.”
Importante le sensazioni
che si percepiscono nello sport, se si fanno tempi importanti con facilità
allora si è sulla buona strada verso il successo.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Mi sostengono, soprattutto i
familiari. Gli amici pure, per amicizia ovviamente dico quella vera.”
L’amico vero sa
comprendere la tua passione per lo sport, le tue rinunce ad uscite serali con
orari che possono comprometter uno stile di vita consono all’atleta e per di
più studente.
Un
episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Un evento
curioso…. Jesolo 2013, non mi allenai convinto di poter vincere gli italiani
senza allenamento, in quella gara arrivai 4º ebbi una grande lezione che mi
insegnò la vita.”
La vita è lunga e
bisogna fare tanta esperienza per apprendere ed imparare.
Cosa hai scoperto del
tuo carattere nel praticare sport? “La caparbietà, la tenacia, il non mollare, no,
io non mollo.”
Che significa per te
partecipare ad una gara sportiva? “È il dimostrare ciò che si è fatto negli
allenamenti. ‘La gara si vince in allenamento, durante la gara si va solo a
ritirare il premio’.”
Hai sperimentato
l’esperienza del limite nelle tue gare? “Sì e son riuscito anche a superarlo e
sono sicuro che continuerò a superarlo.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara? “Pre-gara:
Ansia. Gara: Trasformo l'ansia in grinta. Post-gara: Portate una barella.”
Giuseppe riconosce la
sua ansia, sa che è funzionale alla gara, trattasi di un’attivazione ottimale
che poi si trasforma in grinta e riesce a dare il massimo, quindi importante
sapere che è possibile sempre affidarsi ad un a barella pronta per l’utilizzo.”
La gara
più estrema o più difficile? “Donec'k 2012, mondiali allievi.”
Quali sono le
difficoltà e i rischi? A a cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Non esagerare
coi carichi ma soprattutto a sapere quando fermarmi, in questi anni ho imparato
a conoscermi.”
Quali condizioni
fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non
ottimale? “Pioggia, vento, freddo non sono certo di grande aiuto.”
Cosa ti ha fatto mollare
o cosa ti fa continuare a fare sport? “Mollare niente, continuare… La voglia
di migliorarmi.”
Come hai superato
eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Concentrandomi sui miei obbiettivi.”
Un
messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Scegliete lo sport
che più vi piace, ma sceglietelo, non ve ne pentirete, lo sport, può portare
solo soddisfazioni.”
C’è stato il rischio di
incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Doping... Ma di che
parliamo? La sola parola mi fa schifo.”
Quale può essere un
messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Perché doparsi? A sto punto
facciamo correre i robot, almeno preservate la salute.”
Ritieni utile la figura
dello psicologo dello sport? “Mai avuto… Non la ritengo utile, il mio psicologo è la pista.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Sogni che ho realizzato… Vincere un campionato italiano e essere in cima alle graduatorie… Da
realizzare, beh, sogno olimpico… Chissà.”
Un’intervista
a Giuseppe è riportata nel libro “Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”, di Matteo Simone. Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere. Data di Pubblicazione: 15 novembre 2017.
https://www.libreriauniversitaria.it/sport-benessere-performance-aspetti-psicologici/libro/9788874189830
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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