Lo sport diventa a volte un veicolo di conoscenza di se stessi. Attraverso gli allenamenti e la partecipazione a gare impegnative e durissime ci si mette alla prova e ci si accorge di quali qualità e caratteristiche si possiedono.
Di
seguito Andrea racconta la sua esperienza.
Ti sei sentito campione
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Spero di
riuscire a fare sport tutti i giorni della vita. Sarei un vero campione se
riuscissi in questo.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Corro dal 1982 e fino al 1986 oci ho dato dentro guardando i tempi e a 15 anni correvo i 1000 metri a 3.45. e i 200 metri in 26”; poi per 20 anni fino al 2006 ho mantenuto il podismo quale elemento indispensabile per una buona forma, con una corsa al mese "ufficiale" e un paio di allenamenti settimanali coltivando come sport la kick boxing a discreti livelli per ritornare poi dal 2008 costantemente con il pettorale ufficiale.”
Nella vita si fanno scelte, si sperimentano attività, si scopre cosa può appassionare e si decide se continuare un’attività, sospenderla, riprenderla rispettando se stessi senza pressioni, senza stress.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Corro dal 1982 e fino al 1986 oci ho dato dentro guardando i tempi e a 15 anni correvo i 1000 metri a 3.45. e i 200 metri in 26”; poi per 20 anni fino al 2006 ho mantenuto il podismo quale elemento indispensabile per una buona forma, con una corsa al mese "ufficiale" e un paio di allenamenti settimanali coltivando come sport la kick boxing a discreti livelli per ritornare poi dal 2008 costantemente con il pettorale ufficiale.”
Nella vita si fanno scelte, si sperimentano attività, si scopre cosa può appassionare e si decide se continuare un’attività, sospenderla, riprenderla rispettando se stessi senza pressioni, senza stress.
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Quando correvo correvo per il podio, fino a 16 anni, il mio allenatore era l’indimenticabile Gaetano Petrizzo. Performance e benessere erano una unica cosa. Poi dal 1986 il benessere è la motivazione principale per la quale corro. Corro per la salute, per la bilancia, perché mia mamma è felicissima nel vedermi appassionato a questo sport, corro perché sono entusiasta di farlo con la mia fedelissima cagnolina Stella, perché allenarsi di notte in inverno con temperature attorno allo zero e anche sotto zero e le strade vuote è bellissimo, perché allenarsi di notte sotto le stelle d'estate con i grilli che cantano è indescrivibile, perché mi piace sedermi e restare seduto a tavola davanti a un piatto di tagliatelle, perché corro per viaggiare in qualunque posto, corro perché è un buon esempio per le persone di tutte le età che mi osservano anche se come sportivo non sono proprio un ottimo esempio in termini di risultati, corro perché vedere correre appassionatamente aiuta ad alzare il sedere dal divano anche ai più sedentari, e corro perché se non corro poi le corse non le organizzano più.”
Sono
tante le motivazioni che spingono i corridori a correre, le più disparate dal
voler dimagrire, al correre in compagnia o con un animale domestico, per
sentirsi in pace con se stessi e tanto altro.
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?
“Una corsa corsa
estiva non ufficiale che ho ripetuto dal 2012 al 2017. Per pranzare con amici
in collina, ho corso 25k andando da Santarcangelo a Vernano di Montetissi all'agriturismo
le Querce Antiche (correndo anche alcuni chilometri sul percorso della mitica
Nove colli running), un percorso che mi permetteva di giungere a tavola sentendo
l’energia che aumentava e facendomi passare in testa delle belle cose.”
Quale è stata la tua gara più difficile?
“La più difficile sicuramente la maratona di Parigi
2018. Non arrivavo al traguardo. Ho impiegato oltre 6h30m.”
Lo
sport della corsa permette di fare ricche, strane, bizzarre esperienze, ci si
organizza per spostarsi da un paese all'altro, si corre anche come mezzo di
trasporto.
Quale tua esperienza ti da la convinzione che ce la puoi fare? “La Maratona di Rimini 2016. 3 crampi pazzeschi al k 38 39 40, da ruzzolarsi a terra e
gridare alla follia. Poi grazie a due persone (Luca del Seven e Maurizio
scrittore) sono arrivato in fondo a rotoli e rantoli.”
Un
episodio curioso della tua attività sportiva? “Mentre
corro la maratona mi piace fare tappa in un bar che incontro in strada più
o meno dal 25° al 30° km per gustarmi un
caffè seduto al tavolo. Il gusto di correre mi fa vivere uno stato di serenità,
anche quando mi scoppiano le gambe e la testa.”
La
pratica dello sport, soprattutto la maratona permette di conoscersi nel
superamento di crisi e fatica, da soli o in compagnia.
Quali sono le sensazioni che sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post gara)? “Penso sia il miglior antidoto allontanare le incazzature e allo stesso tempo per cogliere il massimo del gusto.”
Quali sono le sensazioni che sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post gara)? “Penso sia il miglior antidoto allontanare le incazzature e allo stesso tempo per cogliere il massimo del gusto.”
A cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Devo tenere d'occhio la bilancia, devo riposare bene e devo avere una
base di allenamento che mi permetta di arrivare in fondo senza avere guai
fisici. Determinanti, ovviamente, le scarpe giuste, un abbigliamento consono al
momento e una idratazione costante.”
Cosa hai
scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Ho scoperto che sono tostissimo molto più di quanto credevo e che il
traguardo arriva sempre, basta tenere botta e restare in piedi con gli occhi
aperti e la testa collegata.”
Ci
vuole tanta accuratezza nella pratica dello sport, sono tante le chiavi del
benessere e del successo, dall'allenamento alla nutrizione, all'abbigliamento tecnico, al riposo.
Quali condizioni ti hanno
indotto a fare una prestazione non ottimale? “L'abbigliamento sbagliato,
non si può correre la maratona di Parigi con più di 25 gradi, vestendo una
termica sottile a maniche lunghe con sopra maglia di cotone a maniche lunghe e
non aver voglia di toglierla. Sono stato masochista e la mattina alle 6 arriva
l'organizzazione aveva inoltrato un SMS che diceva: per correre la maratona oggi
vestiti molto leggero, giornata calda.”
Nello
sport non bisogna sottovalutare nulla, è importante fare attenzione a tanti
segnali sia corporei che notizie sul clima o eventuali altre criticità.
Cosa ti fa continuare a fare sport? “Una bilancia
che impazzisce quando ci monto sopra, la cagnolina che mi porta il guinzaglio
perché vuole correre, tagliatelle, piadina e salciccia a cui non so rinunciare
e alle quali penso tutto il giorno, le notti d'estate e d'inverno in cui sono
il padrone assoluto del mondo allenandomi mentre tutti dormono.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Pensando che sto correndo con le mie gambe e c'è chi vorrebbe farlo ma
non può.”
La
corsa a volte si può considerare una medicina naturale per il corpo e la mente,
aiuta ad avere un peso equilibrato e una mente serena e sperimentando a volte
entusiasmo e voglia di sperimentare.
Un
messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Ragazzi, correte
poco ma correte sempre, è la migliore medicina che conosco.”
C’è stato il
rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per
sconsigliarne l’uso? “Mai pensato al
doping in quanto doping e neanche quale mezzo per giungere a risultati migliori
o altro… credo di non esserne in grado e credo anche di non avere il coraggio
per buttare dentro il mio corpo quella roba. Sono terrorizzato dalle
conseguenze fisiche mentali e psicologiche che lascia l'utilizzo del doping sul
corpo, la mente e temo tra le peggiori cose una sorta di forte danneggiamento
della psiche.”
Dietro
un atleta, c’è un mondo di persone che sostiene, si preoccupa, fa il tifo,
aiuta.
Familiari e amici cosa dicono circa il
tuo sport? “Gli amici si
divertono a vedere che arrivo sempre a fondo classifica se non addirittura
ultimo. Mia mamma spera che io non superi i 20km di lunghezza corsa, per mio
babbo è una prova continua di costanza… per i miei nipotini è un bel
pensierino perché porto a casa spesso una maglietta sportiva elegante, per la
cagnolina ogni volta che mi annusa le mizuno ai piedi è una gioia incontenibile
perché sente vicino il momento in cui andiamo a correre insieme.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Lo psicologo dello sport può essere utile, non saprei come, però per
gli atleti di un certo livello credo serva.”
Quello
che scoprono i corridori è che è importante il momento presente, il giorno
presente, che tutto può cambiare, tutto passa, passano le crisi e gli
infortuni, passa anche la voglia di faticare ma rimane la voglia di continuare
una passione che procura piaceri e benefici e cioè un movimento in piedi che
porta avanti fisico e intera persona seguendo sempre direzioni, strade,
obiettivi da raggiungere seppur minimi.
Riesci a immaginare una
vita senza lo sport? “Posso immaginare
una vita con qualche chilometro da correre senza maratone o mezze, e anche
senza pettorale, ci sta tutto, ma metterò sempre le mie scarpette nei piedi per
lunghissime camminate o corsette.”
Hai mai pensato per infortuni
o altro di smettere di essere atleta? “Nessuno e
niente mi toglierà questo gusto, si è atleti anche sotto infortunio, basta
pensare la corsa che già si fa sport.”
Nella
mente dei maratoneti sempre obiettivi strani e
bizzarri, sempre gare da portare a termine, sfide da portare a termine.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e
da realizzare? “I prossimi obiettivi
sono correre, con o senza pettorale, allenamenti entusiasmanti attorno a casa,
momenti unici. Poi se è possibile qualche maratona, qualche 6 ore, e
soprattutto tante mezze maratone che sono la mia distanza ideale e preferita. Sono
obiettivi già raggiunti: quindi ogni corsa a prescindere dalla distanza è un
piacere e un privilegio. E un qualcosa che quando ci entri dentro poi non sai
più come uscirne. Avanti tutta.”
+393804337230 Psicologo,
Psicoterapeuta
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