Matteo Simone
La corsa all’inizio procura stanchezza e fatica ma con il passare dei giorni è possibile sperimentare sempre più entusiasmo, capacità di riuscire, possibilità di superare sfide con se stessi o con gli altri e allora può succedere che ti fa sperimentare benessere e non te ne liberi più.
Di seguito Laura racconta la sua
esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato
il tuo percorso per diventare atleta? “Non ho mai
fatto sport in maniera costante, giusto qualche corso con le amiche in cui
prevalentemente si chiacchierava. Ho iniziato il mio percorso a 47 anni
partecipando a un corso di Walking organizzato dalla palestra che frequentavo
da pochi mesi. La mia premessa ë stata: ‘Vengo con voi a camminare, ma non
fatemi correre, perché odio correre!’ Poi qualcuno si è messo a correre e io,
per non rimanere sola, ho fatto lo stesso. Ed é stato un colpo di fulmine! Non
ho più smesso, anche se mi allenavo in modo molto incostante. Poi nel luglio
2014 ho scoperto su Facebook il gruppo Cento giorni di sport che mi ha
incuriosita e affascinata. Ho iniziato a contare e a conoscere persone che
correvano seriamente.”
Laura è anche una frequentatrice attiva del Gruppo facebook 365 giorni di sport creato con l’obiettivo di invogliare persone a fare attività fisica possibilmente quotidianamente.
Ti sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sentita un campione quando ho raggiunto obiettivi che mai avrei pensato di conquistare. Ricordo bene la felicità provata il giorno in cui sono uscita per correre e sono riuscita a farlo per 20 km.”
Qual è stata la gara della tua vita dove hai dato il meglio di te? “Rimarrà sempre nel mio cuore la mia prima Mezza Maratona… ho proseguito e tagliato il traguardo. Ma la gara che non dimenticherò mai è la 100 km del Passatore, a cui ho partecipato nel maggio 2018. È stata un’esperienza unica, meravigliosa. Non ho sentito la fatica, mi sono goduta ogni istante e non ho mai pensato di non potercela fare!”
Sogni realizzati e da realizzare? “Sono riuscita a realizzare il sogno di disputare la Maratona. Finora ne ho corse quattro, ma ne ho già altre tre in programma. Ho raggiunto il grande obiettivo di partecipare al Passatore e ne sono rimasta talmente affascinata che sono già iscritta alla prossima edizione. Vorrei migliorare il tempo e per questo motivo mi sto preparando seguendo le indicazioni di un coach per fare allenamenti più mirati.”
Questa è la bellezza
dello sport, in particolare della corsa, mettersi in gioco, partecipare a gare
dove gareggiano anche campioni italiani e mondiali, ognuno fa la sua gara con i
propri ritmi e le proprie modalità, inoltre si sperimentano le difficoltà della
gara, la tensione, eventuali cadute ma tutto passa, tutto si risolve, si arriva
il traguardo arricchiti di esperienze con nuove consapevolezze.
Il 26 maggio 2018, Laura ha corso la sua prima 100 km del Passatore, Firenze-Faenza in 17h35'05" e ha fatto molto meglio l'anno successivo, il 25 maggio 2019 in 14h34'05".
Inoltre, il 10 giugno 2023, Laura ha alzato ancora un pochino l'asticella mettendosi in gioco e vincendo la 'Ultra di Saronno', 24h corsa su pista, totalizzando 131,446km. La gara è stata vinta da Eduardo Cebrian Martinez de Lagos 208,444km, precedendo Michele Panigada 194,204km e Maurizio Marzoli 191,139km.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “Aver subito un grave
infortunio subito dopo la mia prima Mezza. Ho scoperto che ci si può fratturare
anche senza cadere. Ho avuto una frattura da stress alla branchia ischio pubica
sinistra. Sono stata lontana dalla corsa per 8 mesi, ma non mi sono abbattuta.
Non potevo correre? Appena ho potuto ho camminato per chilometri ogni giorno!”
Si può sviluppare la
resilienza, si può cadere e si scopre che ci si può rialzare un po’ per volta
con pazienza senza fretta e ritornare a essere più forti di prima.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Ho scoperto di essere tenace e di poter fare da sola molte cose.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità
hai dimostrato di possedere? “Non mi scoraggio, ci provo
sempre. Molti mi dicono che sono un esempio di tenacia!”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
“Mi sostengono e capiscono che é una parte essenziale
della mia vita.”
Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere e/o performance? “La mia famiglia che non mi ha mai contrastata e gli amici conosciuti
attraverso la corsa.”
Laura Birolini sembra
essere una runner incallita, una di quelle runner che si diverte correndo, soprattutto in compagnia,
sembra che a lei piace essere coinvolta in allenamenti e gare così come anche
lei stessa coinvolge altre persone in allenamenti e gare, così si creano gruppi
di persone che fanno sport, che fanno attività fisica per il benessere e anche
per la performance concludendo gare sempre più importanti come le maratone.
Un episodio divertente della tua attività sportiva?
“É divertente raccontare ai miei piccoli alunni
delle mie gare. Loro però ci rimangono male quando dico che non arrivo prima,
ma tremila...esima!”
A cosa devi fare
attenzione nel tuo sport? “Devo fare attenzione a non
sollecitare troppo le articolazioni, a non esagerare. Ho sempre paura di farmi
male.”
Che significa per te partecipare
a una gara s? “Significa
partecipare a una festa mentre mi misuro con me stessa.”
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “No, anche se ho superato limiti che pensavo di avere.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara?
“Mi sento libera. Non ho ansie particolari. Accetto
i miei limiti e cerco di divertirmi il più possibile.”
La gara più estrema o più difficile? “La mezza Maratona di Jesolo lo scorso maggio. Ho sofferto moltissimo il
caldo.”
La corsa aiuta a
elaborare, a stare con se stessi, a prendere decisioni, a progettare la propria
vita.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a
fare sport? “Non ho intenzione di
mollare la corsa. É un momento solo mio, dove riesco a cancellare i problemi
più o meno gravi della quotidianità.”
Come hai
superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Trovando un modo per non fermarmi, credendo in me stessa e anche
guardando le imprese degli altri!”
Quali
condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non
ottimale? “Soffro molto il caldo e in
estate riesco a fare pochi chilometri.”
Quale può essere un messaggio
rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Lo sport ci rende davvero
vivi!”
Quale può essere un
messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Dobbiamo
migliorare grazie alle nostre capacità e al nostro impegno!”
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali
fasi dell’attività sportiva? “Lo ritengo molto utile,
soprattutto per fare superare momenti di fermo o di crisi.”
Un’intervista a Laura è
riportata nel mio libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e
resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore.
Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km?
Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e
resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a
piedi da Firenze a Faenza. Lo stesso autore ha partecipato a questa gara
sperimentandosi e comprendendo cosa significa fare sport per tante ore, andando
incontro a crisi da superare, mettendo in atto strategie per andare avanti e
portare a termine la competizione.
È un libro che racconta di atleti di livello
nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa
di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi
questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione,
preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo
sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e
importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili,
sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare
affidamento su se stesso.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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