sabato 15 novembre 2025

Gian Luca Coniglio vince la 100km delle Alpi 2025 in 8h09’03”

 Dott. Matteo Simone 
 

Il 18 ottobre 2025 ha avuto luogo la 15^ edizione della 100 km delle Alpi, corsa su strada.  

Il vincitore assoluto è stato Gian Luca Coniglio in 8h09’03” precedendo la prima donna Anastasiia Salnikova  8h36’16”. 
Completano il podio maschile David Ghigo 8h52’15 e Pietro Fresia 8h52’16”, terzo a 1”.  
Completano il podio femminile Patrizia Pricci 10h03’32” e Francesca Ferretti 10h10’51”. 
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Gian Luca Coniglio (A.S.D. Boves Runattraverso risposte ad alcune mie domande. 
Complimenti per la vittoria alla 100km delle Alpi, te l'aspettavi? No, non mi aspettavo questa vittoria perché una 100 km è molto dura da preparare in tutte le sue fasi. Richiede preparazione fisica, mentale e attenzione nell'alimentazione. 
La parte più difficile?
 La parte più difficile e importante è sicuramente la preparazione con allenamenti lunghi e intensi. Ti alleni anche quando non hai voglia. Sei chiamato a fare sempre qualcosa in più altrimenti non ci arriviperché 100 km sono tantissimi. Se non ti sei preparato per bene, rischi seriamente di ‘saltare’. Per quanto mi riguarda, la parte più impegnativa è quella fisica. 

Preparare una 100km è davvero impegnativo, bisogna fare tanti chilometri per abituarsi alla fatica, a tante ore di sport e, soprattutto, per vincere bisogna allenarsi non solo sulla quantità ma anche sulla qualità. 
Come hai deciso di partecipare? Nello specifico della 100 km delle Alpi, ho deciso di iscrivermi perché mi sentivo pronto. Avevo fatto tanti km nei mesi di luglio, agosto e settembre. Mentalmente ero forse ancora più pronto e consapevole grazie al secondo posto alla 50 km dei Turchino e ai successi ottenuti alla 50 km del Lago d'Orta e alla massacrante 6xsempre di Cuneo. Questo filotto di risultati mi ha dato entusiasmo e consapevolezza oltre a farmi capire di essere pronto per una nuova sfida sulla lunga distanza.  

Quando le cose vanno bene, si passa un buon periodo di forma, in gara si riesce a performare e ad andare a podio o addirittura a vincere, allora si 
può decidere di partecipare a grandi sfide per mettersi in gioco, cercando di fare del proprio meglio.
 
Il 26 luglio 2025 Gian Luca si è classificato al  posto alla “Ultra del Turchino”, 50km corsa su strada, in 3h48’30”, preceduto da Nicola Piccardo 3h3800”, a completare il podio maschile Christian Marzola 3h4901”. Tra le donne ha vinto Francesca Ferraro 4h1100”, precedendo Elehanna Silvani 4h3200 e Monica Francesca d’Urso 4h4000”. 
Successivamente, il 16 agosto 2025Gian Luca ha vinto la “Orta 10 in 10 – 50km", corsa su strada, in 3h35’49”, precedendo Vittorio Silva 3h4040” e Davide Gambino 3h4042”. Tra le donne ha vinto Federica Moroni (4^ assoluta) 3h4435”, precedendo Maria Domenica Gagliardi 4h1817” e Chiara Zanella 4h4234”. 
Inoltre, il 20 settembre 2025 Gian Luca ha vinto la 6xSempre Cuneo 
(22h elimination race) a pari merito con Giuliano Zaccaria, totalizzando entrambi 132 km e precedendo Davide Tallone 120 km. Tra le donne ha vinto Antea Pellegrino 78 km, precedendo Michela Aimo 54km. 
Pensieri positivi e negativi durante la gara? In gara non sono mai affiorati pensieri negativi. Ho corso in testa e in solitudine praticamente per 99 km. Giunto al 50° km, ho capito che avrei potuto farcela in quanto avevo accumulato un cospicuo vantaggio sul più immediato inseguitore. Questa corsa in solitaria sintetizza bene anche il mio modo di allenarmi. Se è vero che almeno una volta alla settimana mi preparo con i compagni di squadra, sicuramente riesco a rendere al meglio quando mi alleno in solitaria. 
A chi la dedichi? Questa vittoria la dedico a me stesso, alla mia testa, al fisico e alla caparbietà nel pensare, preparare e vivere la gara.  

Interessante
 e utile la testimonianza di Gian Luca. Infatti, si tratta di pensare a una gara da portare a termine, sfidante e difficile ma non impossibile e possibilmente a fare una buona prestazione. Dopo averla pensata la gara bisogna allenarsi e seguite un percorso difficile di allenamenti mirati per presentarsi alla gara nella migliore condizione possibile. Dopo averla pensata la gara e preparata in modo adeguato, si tratta di mettersi in gioco correndola e facendo del proprio meglio a seguito di un periodo mirato di preparazione adeguato.
 
Un consiglio per chi vuole provare questa gara? Il consiglio che mi sento di dare a chi vuole provare a correre una 100 km è sicuramente di arrivarci preparato. È fondamentale fare tanti km, allenamenti specifici e misurarsi in gare lunghe (maratone e / o 50 km).  

Una gara di 100km non si improvvisa, bisogna preparare testa e corpo alla fatica protratta nel tempo e quindi possibilmente allenamenti lunghissimi superiori ai 30km più volte e gare di maratona, 50km e più, come le 6 ore. 
Il tuo vissuto prima, durante, dopo la gara?
 Per me poi partecipare alle gare è l'occasione per incontrare vecchi amici e conoscerne di nuovi. L'ambiente del podismo lunghe distanze è sano e si fonda su amicizia e rispetto reciproco. Una cosa che mi ha sorpreso e allo stesso tempo emozionato e responsabilizzato nella 100 km delle Alpi, è stato che già in linea di partenza gli altri atleti mi giudicavano favorito. Al termine della fatica, i complimenti ricevuti dagli amministratori comunali di Saint-Vincent, dagli organizzatori e degli atleti, mi hanno gratificato tantissimo. Ma non è tempo di dormire sugli allori. Domenica 26 ottobre, a una settimana di distanza dall'Ultra, ho corso la Venice Marathon con l'obiettivo di tagliare il traguardo un paio di secondi sotto le 3h. E così è stato.  

Partecipare a gare di ultramaratona è davvero una grande festa nonostante la fatica, ci si ritrova prima della gara, durante la gara e dopo la gara con atleti già incontrati in altre gare, ci si confronta, si fa qualche tratto di strada insieme. 
Prossimi obiettivi a breve, medio, lungo termine? Il mio prossimo obiettivo sarà arrivare pronto per una grande prova alla Maratona di Firenze (30 novembre) prima di chiudere la stagione come Pacer’ alla Maratona di Pisa.
Proprio il ruolo di Pacer è una delle più belle soddisfazioni della mia carriera sportiva. Da tre anni ho la fortuna di essere il metronomo per gli atleti delle maratone internazionali di Roma e Milano. Un compito stimolante, di responsabilità e assai gratificante. Per il 2026 gli obiettivi sono abbastanza chiari. A fine febbraio prenderò il via alla 100 km del Conero dove vorrei stare abbondantemente sotto le 8 ore (per un cinquantaduenne si tratterebbe di un ottimo risultato. Prossimo obbiettivo la 9 colli 🏃💪. 

Tanti obiettivi e sfide per Gian Luca non solo per se stesso, per vincere e migliorare i personal best ma anche a disposizione di altri atleti come Pacer.
Il significato di questa vittoria? Gli ingredienti del successo? Per fare questo continuerò a mescolare ingredienti come passione e sacrificio consapevole del fatto che ogni allenamento, soprattutto il più duro, una volta terminato ti rende felice.  

Per mettersi in gioco in are di ultramaratone e per eccellere ci vuole davvero tantissima passione e bisogna ricavarsi tanto tempo per allenarsi seriamente mettendo da parte altro.
 
Cosa ti spinge a fare sport di endurance? Per me la corsa è un momento di relax da lavoro e dai problemi del quotidiano. Crea una piacevole dipendenza.  
Cosa diresti a te stesso di 10 anni fa? Già solo 10 anni fa, non avrei mai pensato di poter arrivare a vincere delle gare anche se avevo preso coscienza della mia resistenza fisica. Determinante è stata la curiosità e la voglia di conoscere e confrontarmi con campioni del calibro di Giorgio Calcaterra e Marco Olmo. Al Gian Luca di dieci anni fa direi di non mollare e di continuare a inseguire i miei sogni.  

Giorgio Calcaterra e Marco Olmo davvero due campioni internazionali della ultramaratona, Giorgio ha vinto 12 volte consecutive la 100km del Passatore ed è stato per tre volte campione mondiale della 100km e Marco Olmo ha vinto tante maratone del Deserto e ultratrail anche in età avanzata. 
C'è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nelle tue imprese sportive?
 Poche persone mi hanno incoraggiato. Una però, che anche se non nomino si riconoscerà in queste righe, mi ha sempre incoraggiato a non mollare e a prendere decisioni importanti. Il resto è veramente tutta farina del mio sacco. 

Dott. Matteo Simone 

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