mercoledì 5 novembre 2025

Barbato De Stefano, oro europeo 4x400 mista over 45 a Madeira 2025

 Quest’oro europeo è un segno di rinascita, un segno divino 
Dott. Matteo Simone 
 

Dal 9 al 19 ottobre 2025, si sono svolti glEuropean Masters Athletics Stadia Championships” (Campionati Europei Master di Atletica Leggera) - a Madeira (Portogallo). 

Il 18 ottobre 2025, l’Italia (Barbato De Stefano, Maria de Lourde Quinonez Montano, Francesco Nadalutti e Serena Caravelli) ha vinto l'oro europeo nella staffetta 4x400 mista over 45 con il crono di 3’49”72, precedendo la Spagna 3’50”57 (David Bueno Monge, Elisabet Ruz, Oscar Iranzo Jaime, Angela Lopez) e l’Irlanda 3’51”88 (Brian Boyce, Lucianne HughesRoss MiottiDenise Toner).
Attraverso risposte ad alcune mie domande, approfondiamo la conoscenza di Barbato De Stefano (ASD Atletica La Sbarra Roma)Presidente dell’associazione AmaLia, una Odv che si occupa di sensibilizzazione alla donazione di Organi e alla prevenzione pediatrica oncologica.
Come ti definisci atleticamente? Una formica, mi piace costruire dal basso e mantenere la stabilità, e pian piano abbellirla.  
Cosa e chi contribuisce alle tue prestazioni? Tutti quelli che incontro contribuiscono inconsapevolmente, uno sguardo, una parola, un modo di osservare degli altri, mi demotivano, o mi caricano, di solito mi caricano le situazioni negative, le mordo metaforicamente e le rendo dessert.  

Barbato sembra essere uno determinato che sa il fatto suo e va avanti nonostante eventuali criticità o avversità per prendere, ottenere, vincere ciò che gli garba, costruendo obiettivi, mete, sogni da trasformare in realtà, da solo o in squadra con altri. 
Cosa pensano familiari e amici e della tua attività sportiva? Loro sono abituati al mio silente lavoro artistico che ha la sua punta emozionale nella realizzazione di un obiettivo, nell’atletica c’è lo stesso modus operandi che apparentemente non ha connessioni, ma io le ho ritrovate, chi mi sta vicino si fida, ed è a conoscenza di come preparo una performance o una gara.   
Quali competenze, risorse e caratteristiche possiedi nel tuo sport? Sono leale, questo aspetto mi piace, riconosco i miei limiti fisici. Giorno dopo giorno cerco di migliorarli e costruire qualcosa, le mie caratteristiche le prendo e le adatto allo sport che pratico affrontando tutto con la mia risorsa principale: la disciplina.  

Barbato sembra essere un uomo e un atleta, pieno di risorse, oltre alla disciplina sembra essere molto consapevole delle sue caratteristiche, capacità, qualità e sa cosa e come migliorare per puntare a sfide e obiettivi da raggiungere, difficili ma non impossibili, credendoci e impegnandosi costantemente. 
Quali sono le difficoltà e i rischi nella pratica del tuo sport?
 Il burnout anche nello sport mi spaventa, io lo vivo da anni con colleghi artisti e colleghi docenti, sono rischi seri che vanno affrontati seriamente dalle istituzioni e da ogni singolo lavoratore o atleta, mai ammalarsi della propria passione, bisogna ascoltarsi per evitare effetti collaterali anche in ambiti che amiamo e per i quali abbiamo dato la vita e anni di studi. Nello sport vedo tanti rischi, non bisogna improvvisarsi, bisogna studiare, trovare un coach preparato, possibilmente che abbia entusiasmo e non sia sempre arrabbiato ma che ci stimoli, ho visto delle scene quest’anno ai Mondiali di Tokyo di alcuni coach che hanno fatto perdere titoli ai propri atleti per caratteri grezzi, assolutamente da vietare. Gli atleti vanno protetti, compresi e motivati, non distrutti emotivamente per megalomania dei coach che non sono riusciti a risolvere i loro problemi personali. A Tokyo ho visto anche atleti vincere con il supporto, la professionalità e l’entusiasmo giusto.  

Il mondo 
dello sport è molto variegato, si fa sport per passione, benessere, performance e c’è bisogno di essere seguiti da persone esperte per continuare a far bene, per migliorare, per gestire ogni situazione che potrebbe essere anche traumatica o destabilizzante.
 
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? La forte spinta e passione per lo sport possono essere deleterie per la testa e per il corpo, a volte non riusciamo ad ascoltarci e facciamo anche 2 sedute di allenamento al giorno, e allora lo psicologo può aprire delle strade per arrivare a farci trovare stimoli e dosare pensieri e forza fisica e a canalizzarla sulla giusta linea di sensazioni belle e stimolanti.  

Bisognerebbe sempre sviluppare tanta motivazione e passione e cercare di individuare allenamenti stimolanti che gradualmente incrementano la performance senza stress, senza giudizio senza fretta.
 
L’evento sportivo in cui hai vissuto le emozioni più belle? Nell’atletica ce ne sono tante, quest’anno ho abbassato tutti i miei personal best dopo anni, nei 100, 200, 300 e 400. Nei 200 l’ho abbassato per tre volte, marzo 250915 giugno 2497, giugno 2476, quest’ultima gara a Misano Adriatico durante i Campionati italiani è stata la più bella. Naturalmente tutto questo grazie al mio coach Aramis Diaz.  

Un’ottima annata per Barbato, classe 1979, che a 46 anni è riuscito a migliorare per tre volte di seguito il suo personal best sui 200 metri: 2 marzo 2509 ad Ancona, 15 giugno 2497 Colleferro e 22 giugno 2476 a Misano Adriatico. 
Inoltre,
 Barbato ha ottenuto il personal best sui 300 metri il 29 marzo in 39”76 a Colleferro.
 
Anche sui 400 metri, Barbato ha migliorato il personal best due volte consecutive: l’11 maggio 55”46 a Rieti e il 14 giugno 55”39 a Colleferro. 
Tutto ciò grazie alla grande passione, impegno, costanza, determinazione, fiducia, metodo, ma anche grazie a un grande allenatore professionista che permette all'atleta di esprimersi al meglio facendogli tirare fuori le sue migliori risorse fisiche e mentali. 
La tua situazione sportiva più difficile? Forse dopo i Mondiali di Tampere in Finlandia, mi sono fermato per un problema fisico che poi si è ripresentato, e ora tengo a bada con allenamenti cauti e redditizi. Però lo spavento di non sentire più il vento sul viso mi è venuto, da qui ho avuto un cambiamento totale di coach e società, con un’iniezione di fiducia totale, a volte serve per pulire le scorie mentali e fisiche. Però ogni coach mi ha insegnato qualcosa e io sono grato a tutti quelli che mi hanno allenato fino a ora.  

È importante essere consapevoli di ciò che si sta facendo, di ciò che si vuole ottenere, cercando di modulare ogni allenamento, progetto, obiettivo, sfida in base al momento presente e alle risorse considerate utili in ogni momento. 
Cosa hai scoperto di te stesso praticando sport?
 Ho scoperto tante cose, la bellezza per la vita, è eccitante correre. Ho scoperto anche la maleducazione di alcune persone adulte, non tutte le persone grandi anagraficamente meritano rispetto, ho scoperto dei divisimi nell’atletica che neanche a Hollywood esistono. L’arte mi ha insegnato a leggere questi meschini comportamenti e a stanarli subito, quasi subito. Il mondo della scuola, della cultura e dello spettacolo mi insegnano quotidianamente l’umiltà, più lo sei, più gigante sei, questo vale anche nell’atletica, e soprattutto nei master.  

È importante avere diversi interessi e investire in ogni il tempo che ci vuole senza strafare, senza ossessioni, osando ma senza esagerare troppo, rispettando se stessi e chi ci circonda, facendo del nostro meglio, apprendendo da ogni situazione e da ogni persona e cercando di dare qualcosa a chi possiamo, trasmettendo esperienze e buone prassi. 
Quale allenamento mentale utilizzi?
 La fame.  
Complimenti per l’oro europeo, che significato ha per te? Grazie, è stato inaspettato, ma desiderato, io sono appassionato di atletica ma la pratico da qualche anno, ho sognato sempre di cantare l’inno di Mameli, a Madeira quando la speaker mi diede il microfono per cantare sul gradino più alto assieme ai miei giganti compagni di squadra: QuinonezMadalutti e Caravelli, il mio cuore si riempito di gioia e di orgoglio. Quest’oro europeo è un segno di rinascita, un segno divino.  

Bellissima esperienza vincere un oro europeo con altri amici di squadra italiani rappresentando la propria nazione. 
A chi lo dedichi? A tante anime e a tante persone, lo dedico a tutte le famiglie che affrontano una sfida e cercano di combattere quotidianamente nonostante le difficoltà.  
Cosa c’è dietro un successo? La povertà e il dolore, sono opportunità, se sai leggerle vinci ogni volta che apri gli occhi, vinci tutti i giorni.   
Prossimi obiettivi?
 In atletica migliorarmi tecnicamente. Nel cinema fare un film. In teatro fare un minitour con un mio spettacolo. A scuola, vorrei portare i miei alunni a fine anno ad avere con un bagaglio culturale, comportamentale e umano alto.  

Tanti obiettivi, mete, sogni nella mente delle persone, soprattutto se si punta a sfide sportive ma anche nell’arte e nella cultura è importante avere obiettivi di apprendimento, performance, miglioramento per se stessi e per gli altri che ne usufruiscono. 
Sogni realizzati e da realizzare? Ho realizzato tanti sogni, ma sognare non costa nulla e allora vorrei interpretare un personaggio in un film di Ozpetec e vincere un oro mondiale con l’atletica.  

Si parte dai sogni per poter raggiungere obiettivi cercando di trasformare sogni in realtà sempre con impegno e determinazione, ma prima di tutto vedersi avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto e capire il percorso da fare, più adatto, mirato. 
Quali sono gli ingredienti del successo? La curiosità, l’ironia che utilizzo in qualsiasi ambiente, e non abbattersi mai.   
Come sei cambiato grazie allo sport? L’atletica è la mia psicologa preferita, ha un bell’aspetto interiore ed esteriore. Sono migliorato grazie allo sport, l’atletica ha messo a posto dei tasselli mentali non risolti dal mondo del Cinema e in generale dell’arte. Quando faccio i provini e mi preparo, poi la scelta per interpretare un personaggio cade sul regista o su altre dinamiche, a volte ci sono ingiustizie. Nell’atletica no, non puoi essere parente di o figlio di, o etc. etc.  Nell’atletica ti prepari e poi è il cronometro che stabilisce quanto vali, nell’arte no purtroppo, puoi essere l’attore più bravo e preparato del mondo e restare nell’oblio per dinamiche extra artistiche, follia.  
Chi ti ispira? La luce delle persone, i loro sorrisi, le bellezze delle loro anime, le riconosco e mi ispirano a fare tutto nel segno della solarità.   
Cosa c’è oltre lo sport? Ci sono rapporti bellissimi che nascono e a volte ti accompagnano per tutta la vita. 

Dott. Matteo Simone 

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