Dott. Matteo Simone
Dal 9 al 19 ottobre 2025, si sono svolti gli “European Masters Athletics Stadia Championships” (Campionati Europei Master di Atletica Leggera) - a Madeira (Portogallo).
Tra i tanti atleti, da menzionare Luigi Del Buono (Sef Stamura Ancona) che ha conquistato 4 ori, di cui 3 a squadra, e 1 argento: oro nel cross M45, oro a squadre nel Cross M45, oro a squadre nei 10 km M40, oro a squadre nella mezza maratona M45, argento nei 3000 siepi M45.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Luigi Del Buono attraverso risposte ad alcune mie domande.
Complimenti per gli ori europei, soddisfatto? Pienamente, anzi è andato tutto oltre le mie più rosee aspettative.
La gara o la parte di gara più difficile? Delle 4 gare fatte di sicuro la 10k. Sai che sei indubbiamente in buona forma, perché sulle siepi hai perso l'oro solo per una volata e suppongo anche per scarso coraggio, nel cross hai compiuto un miracolo, vincendo su gente molto più quotata di te.
Sono passati 4 giorni e pensi di aver recuperato: parti convinto di potertela giocare con tutti, poi dopo 1 chilometro capisci che sarà una giornata molto molto difficile e che non puoi crollare, perché i tuoi compagni si fidano di te per provare a vincere l'oro in team.
Davvero un grande coraggio fare diverse gare in pochi giorni con poco recupero e al massimo delle proprie capacità in sport di fondo dove bisogna tenere i ritmi altissimi per diversi chilometri ed essere allenati sia dal punto fisico che mentale con tanta esperienza.
Molto bello correre per se stessi e ottenere risultati prestigiosi in ambito internazionale ma soprattutto è ancora molto più bello correre per un risultato di squadra Italia fuori i confini nazionali per cercare di cantare insieme l’inno d’Italia.
L’11 ottobre Luigi Del Buono ottiene l’argento ai 3000 siepi correndo in 9’47”61, preceduto dal tedesco David Kiefer 9’45”23, completa il podio Giovanni Bosio 10’00”70.
Il 12 ottobre Luigi Del Buono ottiene l’oro individuale M45 al Cross-Country 8km in 28’06” precedendo il portoghese Jorge Varela 28’09” e il polacco Grzegorz Kujawski 28’09” e anche e l’oro a squadra Cross M45 (Luigi Del Buono 28’06”, Gabriele Frescucci 29’00”, Giovanni Bosio 29’39”). Il vincitore assoluto è stato il polacco Andrzej Starzynski (M35) 26’18” precedendo il francese Jeremy Peixoto (M35) 27’20” e lo spagnolo Ignacio García Ramón (M35) 27’31”.
Il 16 ottobre Luigi Del Buono conquista l’oro a squadra M40 nella 10km su strada: (Umberto Persi 31’43”, Luigi Del Buono 34’28”, Stefano Siddu 41’06”).
Il 19 ottobre Luigi Del Buono conquista l’oro a squadra M45 nella Mezza maratona: Pasquale Rutigliano 1h13’00”, Emiliano Carloni 1h16’21”, Luigi Del Buono 1h18’13”.
Cosa hai scoperto di te in queste gare? Che se non perdo la volontà di tenere su la mia parte aerobica, un po' debole, posso davvero fare molto meglio di quanto fatto quest'anno a livello cronometrico.
Non si finisce mai di imparare, soprattutto mettendosi in gioco e facendo esperienza e con la disposizione a cambiare approccio e metodi di lavoro passando dal mezzofondo al fondo, cercando di non perdere forza e potenza e incrementando sempre più resistenza e resilienza.
Cosa e chi ti ha aiutato? La leggerezza e l'equilibrio con cui ho affrontato la preparazione. Lavoriamo e correre è solo una passione, se esageri con l'impegno, aumenta l'aspettativa, se aumenta l'aspettativa, cresce la tensione, il fisico non recupera bene, la mente soffre, cala la motivazione, sale la stanchezza e in questi campionati bisogna cogliere l'occasione. Se c'è l'occasione di vincere, devi farlo oggi. Non domani. Ne dopodomani. È cruciale che tu sia sul pezzo nel momento giusto. La lucidità in queste rassegne e per il gradino più alto è fondamentale.
Certi treni non passano più e bisogna cercare di arrivarci pronti e performanti allo start per fare del proprio meglio, dopo un periodo di fatica e impegno ma con passione e motivazione.
A chi le dedichi? Ai ragazzi che mi hanno accompagnato a questi Europei. Sempre una compagnia motivante e stimolante. Al mio coach Fabrizio Dubbini, che ultimamente ho seguito un po' di più, evitando di fare inutili ‘sperimentazioni fisiologiche’ e allo studio del fisio Luca Marconi di Osimo, che insieme a uno dei suoi collaboratori Federico Carbonari, mi hanno consentito di avere il fisico sempre a posto.
Per eccellere e puntare in alto non è sufficiente solamente avere il fisico, il talento e allenarsi duramente ma anche affidarsi a preparatori competenti e professionali e aver cura del proprio corpo allievando fatica muscolare e articolare, pe durare sempre di più ad alti livelli.
Pensieri positivi e negativi durante le gare? Sempre positivi. Amo dire: ‘faccio quel che c'è, non ho più 25 anni che puoi andare tanto oltre, quello che la mente impone’. Se non mi sento, come nella 10k e nella mezza, regolo l'andatura e mi metto il cuore in pace che ‘c'è da soffrire oggi!’. Mi alleno perché non capiti mai, ma a volte capita e la prendo con filosofia, perché tanto non sarà l'ultima gara della vita. È tutto in positivo, se la forma è finita, si torna al campo, si riprende dai chilometri lenti e dalla forza e si costruisce un nuovo obiettivo. Come detto, per me era una vacanza, che a parte titoli e medaglie, sarebbe stata fantastica, comunque, per via del luogo magnifico, dei fantastici compagni di viaggio e di tutte le nuove persone conosciute nella circostanza.
È importante avere e partire con un approccio sereno e positivo con la consapevolezza che si è fatto il possibile per allenarsi a dovere e poi quello che viene si prende e si riparte da lì, apprezzando il viaggio, gli amici di fatica e ciò che di buono si riesce a fare.
Il tuo vissuto prima, durante, dopo queste gare? Prima tento di stare a posto, soprattutto di testa. Mi ripeto che oramai quello che ho fatto è nelle mie gambe e che non devo cercare nulla. Se con la mia preparazione sono lì a contendermela, allora comincio a capire cosa posso fare per ottenere il maggior risultato possibile. Sulle siepi, ho fatto la scelta sbagliata di aspettare l'ultimo giro per impostare la volata quando ero più forte aerobicamente. Nel cross ho fatto la scelta giusta, sorprendendo il portoghese con un finale 300 bruciante. Il dopo è sempre di euforia se è andata bene, di sguardo al futuro se non è andata bene.
C’è sempre da studiare, approfondire, osservare, sentirsi per sperimentare il meglio delle sensazioni, emozioni e anche performance e poi si ricomincia con ciò che si è ottenuto lavorando sulle criticità ma prima memorizzando le sensazioni positive e i successi ottenuti.
Prossimi obiettivi a breve, medio, lungo termine? Credo che ritornerò a macinare dei buoni chilometri, a risistemare i livelli di forza e poi mi butterò nei nuovi obiettivi degli europei indoor di Torun a marzo e soprattutto dei mondiali in Corea del Sud, dove conto di fare una bellissima vacanza in un posto in cui non sono mai stato. Se nel frattempo riuscirò a correre il record italiano di categoria di 9'41'' sulle siepi e quello regionale sui 10.000 di 31'50'' sarò soddisfatto, ma come detto, non posso prescindere dall'equilibrio e dalla scrupolosa gestione delle energie, dalla motivazione, dalla volontà, dalla tolleranza del fisico, dall'anzianità che avanza, etc.… etc... Ma intanto gli obiettivi stanno lì, come punto motivazionale per fare il meglio che posso.
Gli obiettivi sono fondamentali, periodici, stimolanti, difficili ma non impossibili, aiutano a impegnarsi quotidianamente e costantemente, duramente ma con il piacere di cercare di andare oltre, sfidando se stessi e intanto sempre più in alto, anche se si tratta solo della propria categoria di appartenenza, ma non si molla.
Che significato hanno per te questi ori? Fanno sempre un gran piacere. In qualche campionato non sono riuscito a vincerne e mi ricordo che desiderio avevo di salire sul gradino più alto e sentire l'inno italiano. Non solo per me, ma per tutti gli amici italiani di ogni disciplina, con cui condividiamo ogni volta la trasferta, l'impegno, la passione e l'amicizia.
Cosa diresti a te stesso di 10 anni fa? "Tu non sai quanto è cresciuto il mondo master rispetto ai tuoi tempi! È proprio vero che più andiamo avanti, più le tecnologie, l'alimentazione, le condizioni migliori di vita, aiutano i più longevi a fare cose che 10 anni fa si sognavano".
C'è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nelle tue imprese sportive? C'è sempre un sacco di gente che crede in te, per cui tu sei un esempio. A me sembra sempre incredibile tutto questo, perché venendo dall'attività assoluta, dalla mentalità assoluta, anche dei membri della mia famiglia che fanno e hanno fatto l'attività di livello internazionale, mi sembra di ‘rubare fiducia’.
Questo un po' mi scoraggia da un lato, dall'altro mi incoraggia e nonostante il livello di mio padre e di mia sorella non è neanche paragonabile al mio, c'è una nicchia di persone della mia età, per cui io sono un esempio e questo è estremamente motivante e lusinghiero.
Il papà Gianni Del Buono (classe 1943) ex mezzofondista italiano, tre volte a podio in manifestazioni internazionali di atletica leggera e sette volte campione nazionale, ha partecipato ai Giochi olimpici di Città del Messico 1968 e Monaco di Baviera 1972.
La sorella Federica Del Buono, classe 1994 (C.S. Carabinieri Sez. Atletica), allenata per diverse stagioni dalla madre ed ex atleta Rossella Gramola. Nel giugno del 2014 ha esordito con la Nazionale assoluta agli Europei a squadre a Braunschweig in Germania terminando quarta sui 1500 m. Medaglia d'oro ai Campionati del Mediterraneo under 23 in Francia ad Aubagne nei 1500 m. Nel 2015 giunge seconda nella categoria promesse al 58º Campaccio a San Giorgio su Legnano e settima in classifica generale. L'8 marzo del 2015 conquista la medaglia di bronzo nei 1500 m durante gli Europei indoor di Praga in Repubblica Ceca. Ha partecipato alle Olimpiadi di Tokyo 2021 correndo i 1.500 in 4’07”70 all’aperto.
Nel 2022 ha migliorato il personale con 4’03”45 in pista a Castellon e ha vinto l’oro agli Europei di cross nella staffetta mista a Venaria Reale. Dall’aprile del 2023 è allenata da Massimo Magnani. Per quanto riguarda i 3000 metri, vanta 8’46”84 in Pista nel 2023 a Rovereto e Indoor 8’48”93 nel 2024 ad Ancona. Agli Europei di Roma 2024 è scesa a 15’00”05 nei 5000 metri e 31’25”41 sui 10.000, quarta azzurra di sempre in entrambe le distanze, poi ha conquistato il tricolore assoluto dei 1500 a dieci anni dalla prima volta. Laureata in scienze motorie.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR










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