Sabato 6 settembre ore 24.00 ha avuto inizio la 6^ edizione della Gara di Ultramaratona “6 ore di Roma”, Memorial Massimo Pogelli e Alessandro Castelli, all’interno del Parco archeologico di Villa De Sanctis, su un circuito di 1 km, organizzata dall’ASD Villa De Sanctis in collaborazione con la White Shoes Runner.
Il vincitore è stato Francesco Perini (Noi Generali ASD APS) che ha totalizzato 78,348 km, precedendo Carmine Federico (ASD Atletica Ermes) 74.560 km e Alessandro Massaro (Calcaterra Sport ASD) 73,788 km.
Tra le donne, ha vinto Eleonora Rachele Corradini (Grottini Team Recanati ASD) 71,576km con record della manifestazione, precedendo Sara Pastore (Calcaterra Sport ASD) 64,273 km e Cargniel Elsie Bergamasco (Maratonina Udinese) 61,958 km.
Da menzionare l’atleta meno giovane Salvatore Labriola SM75, km 42,702, la donna meno giovane Sofiya Hirnyak (UKR) SF70, km 44,128.
La categoria più numero sa è stata la SM45 con 21 atleti, il cui vincitore è stato Andrea Bucra 66,260 km (5° assoluto, 4° uomo), precedendo Eliseo Stefano 64,200 km e Alessandro Pace 62,791 km.
Tra le donne la categoria SF 45 è stata la più numerosa con 13 atlete, la cui vincitrice è stata Lisa Magnago 58,506 km (5^ donna), precedendo Ionela Apetroaei (ROU) 51,.838 km e Maria Giovanna Maceroli 43,258 km.
C’ero anch'io, la mia 87^ maratona/ultra, la mia 9^ 6 ore, la mia 4^ 6 ore di Roma, 27^ assoluto, 20^ uomo, 2° M60, 1° M60 categoria internazionale DUV, 1,5 km più dell’anno scorso, ultimo km il più veloce a 5’18, dopo una crisi che è passata e non mi ha impedito di andare a podio.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Andrea Bucra (Piano Ma Arriviamo SSDARL/www.colosseumcomputer.it) attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come ti definisci atleticamente? Persona attiva con obiettivi stimolanti per la salute del corpo e della mente.
Un’ottima sintesi di una persona che ha deciso di mettersi in moto praticando sport e puntando anche a risultati e performance ma, soprattutto, per il benessere psicofisico.
Cosa e chi contribuisce alla tua prestazione? In primis me stesso e tanta forza di volontà senza la quale non metterei mai le scarpe da corsa ai piedi e sicuramente i professionisti che mi circondano quale il mio coach Bertacchi Roberto e il nutrizionista e la motivazione che tutto il gruppo di noi runner mi dà di volta in volta.
Sono tanti gli ingredienti di una prestazione riuscita o di un successo. Prima di tutto una forte passione e motivazione elevata intrinseca, propria, personale ma anche da parte di amici che spingono a far meglio, ad allenarsi, a partecipare a gare sempre più sfidanti.
Inoltre, è opportuno affidarsi a professionisti del settore, quali allenatori, tecnici, nutrizionisti preparati, competenti, esperti.
Cosa pensano familiari, amici e colleghi della tua attività sportiva? Solo cose positive, grande ammirazione da parte di amici e familiari. Le bambine, 4 e 9 anni, mi vedono come un super eroe, che chiaramente non sono.
Un grandissimo esempio di persona attiva che provvede al proprio benessere fisico, mentale e relazionale. Grande esempio per grandi e piccini che si può fare, che è bello, nonostante la fatica, che si possono ottenere risultati, che è importante partecipare e mettersi in gioco, far parte di un gruppo.
Quali competenze, risorse e caratteristiche possiedi nel tuo sport? Beh, sono paroloni grandi riferiti a me ma, nonostante ciò, sicuramente ho acquisito esperienza nella pratica podistica da poterne almeno parlare, ma non insegnare, e la caratteristica più grande è la tenacia, resistenza muscolare.
Le esperienze, gli errori e i successi, aiutano a conoscersi meglio, ad apprendere sempre di più da se stessi e dagli altri e si acquisiscono teorie e metodi per far sempre meglio.
Quali sono le difficoltà e i rischi nella pratica del tuo sport? Gli infortuni come stiramenti o strappi sono sempre dietro l’angolo ma questo perché tantissimi amatori più che altro corrono senza fare stretching, potenziamento o palestra. Difficoltà penso di poter dire che non ce ne sono, poiché se fai una cosa che ti appassiona c’è solo l’impegno ma nessuna difficoltà.
Personalmente mi alzo tutti i giorni alle 5/5.20 e per quanto in molti mi diano del ‘pazzo’ per me non è una difficoltà. Quando esco col buio d’inverno o col caldo l’estate anche a quell’ora, mi sento felice con la mia città e i miei passi.
Se si ha passione e se si è motivati si può fare tutto e tutto pesa di meno, anzi si trovano opportunità per apprezzare la propria città con sensazioni uniche e intense.
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Beh, se per psicologo possiamo intendere anche un buon motivatore potrebbe essere molto importante per arrivare a raggiungere i propri obiettivi o all’occorrenza per superare delle crisi che possono essere sia fisiche che mentali.
L'evento sportivo in cui hai vissuto le emozioni più belle? Onestamente a quasi ogni evento provo emozioni uniche e ne ho fatti ormai da semplici 5K se pur competitive ai 3000 FIDAL ai master regionali fino alle maratone e ultra in Italia e all’estero, ma una maratona in particolare mi ha lascito emozioni rare quale quella di Palermo ormai 2 anni fa grazie all’empatia dimostratami dalle persone in città e lungo il percorso.
All’estero il podismo è molto ben considerato mentre in Italia raramente ho visto tanto coinvolgimento da Venezia a Pisa a Roma a Reggio a Napoli e tante altre. Palermo mi ha stupito in tal senso.
Il 19 novembre 2023, Andrea ha corso la maratona a Palermo in 3h02’38”.
La pratica di uno sport permette di mettersi in gioco, fare esperienze uniche e intense, girare l'Italia e il mondo in cerca di gare per conoscere luoghi e culture.
La tua situazione sportiva più difficile? Maratona di Reggio 2024 a causa di una imprevista situazione meteo che ha portato al ritiro del 70% dei partecipanti causa ipotermia. Maratona che ho finito ma che ancora oggi ripeto sempre ‘non so come abbia fatto’.
L'8 dicembre 2024 Andrea ha corso la maratona a Reggio Emilia in 3h19’41”.
La partecipazione a una competizione sportiva comporta anche la gestione di ogni imprevisto che può capitare nel corso della gara e capire come avanzare, come venirne fuori, quali strategie adottare, apprendendo sempre dall’esperienza, da ogni esperienza.
Come hai affrontato, gestito e superato eventuali crisi, sconfitte o infortuni? A oggi ho avuto momenti difficili ma non ho mai mollato, in caso di difficoltà ho sempre tenuto la testa alta e ricominciato da capo là dove serviva.
Cosa hai scoperto di te stesso praticando sport? Ho sempre avuto una vita sedentaria fino a 9 anni fa arrivando all’obesità (circa 100kg x 167 cm.) e ho scoperto di me stesso di avere una grande capacità atletica nonché mentale.
È importante rendersi conto di come si sta vivendo e capire se è il caso di apportare dei cambiamenti dove fosse possibile e ciò incrementa autoconsapevolezza e fiducia in se nel poter sperimentare nuovi modi di vivere al meglio la propria vita.
Bellissima e utilissima testimonianza utile a tanti che vorrebbero spostarsi da una zona di troppo confort e cercare di salire su un treno dello sport per cercare di sperimentare benessere e performance.
Quale allenamento mentale utilizzi? Più che un allenamento singolo cerco sempre di supportare e farmi supportare dai ‘compagni di avventura’. Anche stimolare gli altri può essere un aiuto per se stessi.
È importante condividere allenamenti e gare, esperienze belle e meno belle, fatiche e gioie, notando il passare di tutto, crisi e successi.
Che effetto ti ha fatto arrivare 5° assoluto, 4° uomo, 1° M45 alla 6h di Roma? Questo risultato è arrivato proprio dopo una crisi psicologica maturata prima dell’estate e sicuramente è servita a ridarmi tanta fiducia e autostima.
Te l’aspettavi? Criticità? Ammetto di aver controllato sulla carta i possibili avversari e credevo di poter arrivare tra i primi 4 della mia categoria ma durante la gara, vedendo che guadagnavo posizioni, mi sono sempre più autoconvinto di potercela fare.
Le gare di ultramaratone sono sempre sfide con se stessi e con gli altri, un mettersi alla prova, capire fin dove si può arrivare, quanti chilometri si possono correre in determinate ore di gara, che siano 6, 8, 12, 24 ore.
Come ti sei preparato? A fronte delle ‘delusioni’ pre estive quest’anno nel mese di agosto non ho mai smesso di allenarmi sia sotto l’aspetto fisico che nutrizionale, anche durante i viaggi in famiglia. Loro dormivano e io a fare km alle 5.30/6 del mattino ovunque siamo andati. Anche questo non è stata una difficoltà perché ho fatto tutto con piacere e i risultati sono arrivati.
A volte è importante fare le cose per piacere, senza stress, senza insistere troppo ma persistere nella voglia di impegnarsi cercando di fare del proprio meglio in attesa di un ritorno in termini di benessere e anche performance.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Obiettivi: cercare di migliorarmi ma fin quando il corpo me lo permetterà. Sogni realizzati: decisamente rimettermi in salute dopo lo stato fisico in cui ero arrivato, anche se nella mia testa pensavo di stare bene e da realizzare: concludere ancora tante e tante maratone.
Quali sono gli ingredienti del successo? Solo impegno e serietà nei propri obiettivi senza far mancare mai un po’ di ironia.
Andrea ha sempre un sorriso da regalare così come tanti altri atleti della sua squadra che si divertono praticando sport insieme, con tutti, bravi e meno bravi, aiutando anche chi non può praticare sport in autonomia come gli atleti non vedenti e ipovedenti.
Come sei cambiato grazie allo sport? Bah caratterialmente devo dire sempre stato comunque una persona gaia e propositiva e forse lo sport ha solo accentuato questo mio aspetto, però ho sicuramente acquisito una conoscenza fisica e alimentare che prima non immaginavo neanche.
La pratica di uno sport aiuta a confrontarsi con altri, a essere ambiziosi, propositivi, positivi, ad approfondire la conoscenza fisica e mentale di se stessi e degli altri.
Chi ti ispira? In tutta franchezza me stesso ma non vorrei sembrare egocentrico. Il fatto è che non sono mai stato uno sportivo quindi non ho mai avuto una figura a cui ispirarmi. Poi se devo riconoscere che mi ha spronato, a parte tanti discorsi che potrei fare, devo riconoscere una unica persona Mauro Fausto Oricchio che ormai ci ha salutati, anche lui vecchio runner con tanti racconti e aneddoti e che non mi ha mai mollato.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR











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