Per me arrivare a Sparta è come arrivare all’Olimpo
Dott. Matteo Simone
La prima donna (7^ assoluta) è stata Andrea Morocza (HUN) in 25h09’06”, precedendo Despoina Simantrakou (GRE) 25h37’44” (10^ assoluta) e Natasa Robnik (SLO) 26h09’38” (13^ assoluta).
Il vincitore assoluto è stato Radek Brunner (CZE) 21h24’35” precedendo Francesco Perini 22h05’27” (miglior tempo italiano di sempre) e Yoshihiko Ishikawa, JPN 23h54’23”.
Tra i finisher anche Mirela Hilaj (ASD Tapascione Running Team) 34h40’13” e di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Complimenti per aver portato a termine la Spartathlon, soddisfatta? Più che soddisfatta direi. Per me arrivare a Sparta è come arrivare all’Olimpo. Era un sogno già da quando ho finito la ‘9 Colli’ e arrivare lì su quel viale davanti al Re è un’emozione indescrivibile.
Tanti sognano di partecipare alla Spartathlon ma per partecipare bisogna aver corso delle gare di ultramaratona in un certo tempo. Tra i requisiti di qualificazione bisogna aver completato entro 30 ore per le donne una gara di 200+ km e Mirela il 18-19 maggio 2019 ha portato a termine la Nove Colli Running 202,4km in 27h51’54”.
Sapevi a cosa andavi incontro? Sì, l’avevo provato l’anno scorso e purtroppo, per problemi di stomaco e dal troppo caldo, mi sono ritirata al 153º km.
Cosa cambia ora? Sinceramente cambia poco, tranne la consapevolezza di cosa sono capace di fare, quindi altri sogni da seguire.
Come ti sei organizzata? Essendo senza la crew, anche l’anno scorso, ho studiato parecchio per calcolare bene dove lasciare la roba, il percorso e i cancelli a ogni minimo dettaglio e visto che l’anno scorso per quel che avevo fatto mi ero trovata bene ho usato lo stesso schema e stesso biglietto.
Cosa hai scoperto di te in questa gara? Che le scuse non portano da nessuna parte, che se voglio una cosa dipende solo da me e io sono talmente testarda che ‘il non posso’ non esiste nel mio vocabolario.
Gli ultramaratoneti di solito sono testarti, caparbi, persistenti, coraggiosi, resilienti. Si mettono in testa una sfida e se non riescono al primo tentativo ci riprovano più volte in modo diverso apprendendo dall’esperienza.
I momenti più difficili? La notte e la montagna per me sono il tallone d’Achille, correre poi sotto la pioggia per quasi 10 ore non è stata facile.
Trattasi di gare veramente difficili e durissime non solo per la lunghezza del percorso ma anche per le condizioni climatiche, per il percorso in salita, e bisogna saper gestire ogni imprevisto, ogni situazione, senza fretta ma con pazienza, fiducia, coraggio, consapevolezza.
Come ti sei allenata per questa gara? Facendo gare, aggiungendo poi altri km, ho fatto un po' più di montagna dell’anno scorso e in più ad agosto ho accumulato in 4 giorni tutti i km e il dislivello della gara. Forse questo ha portato i suoi frutti.
Ogni sfida prevede una preparazione specifica e accurata in modo da simulare tratti di gara e arrivare alla partenza pronti sapendo cosa ci si può aspettare.
La dedichi a qualcuno? A me stessa, non è facile conciliare lavoro, famiglia e allenamenti per queste tipo di gare …ci sono tante rinunce e tanti compromessi.
Cosa e chi sono stati determinanti? Non bastano solo gli allenamenti in solitario o la testa ..a volte gli amici sono fondamentali…fare degli allenamenti con loro penso che abbia dato i suoi frutti.
Progetti, obiettivi, sogni per il 2026? Vorrei fare i mondiali delle 48 ore a Cinisello Balsamo ma stavolta sotto la bandiera albanese, sarà dedicata alla mia terra e al mio papà.
Bellissimo pensiero di Mirela per la sua terra e il suo papà.
Tra il 27 e il 29 marzo 2026, Cinisello Balsamo ospiterà il Campionato Mondiale GOMU di 48 ore.
Il 27 aprile 2024 Mirela ha vinto il titolo italiano IUTA 12h corsa su strada totalizzando 107,785 km al Cinisello Balsamo Running Festival.
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi? Un tempo dicevano che ero fuori di testa ora sono orgogliosi di me e questo mi riempie di gioia, aver cambiato la mentalità soprattutto ai miei familiari è il migliore premio ricevuto.
Un'intervista a Mirela è riportata nel libro "Il piacere di correre oltre".
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare.
Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio.
Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti.
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli.
L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza. Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR






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