Amici
e familiari mi stimano e mi spronano a dare il massimo
Matteo SIMONE
Charly Petelin è un ciclista professionista del Lussemburgo e corre con la squadra “Amore & Vita – Prodir" (Ucraina), di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quando
ti sei sentito campione nello sport? “Mi son sentito campione (nel mio piccolo)
quando ho vinto qualche corsa”.
Charly ha vinto diverse gare soprattutto da ragazzo, il 30 agosto 2009
ha vinto la 46^ Coppa Prodolone (PN) di Km. 77,700 alla media di 42.292 Km/h,
precedendo Luca Cordazzo e Alessio Del Ben. Il 25 aprile 2011 Charly, a 17 anni, vince la 57^
Coppa Montes a Monfalcone (GO) percorrendo 103,40 km in 2h27' alla media di
42,2 km/orari, precedendo Matej Mohorovic e Luka Pibernik. Il 15 maggio 2011 Charly vince il 7° Gran Premio Vini
del Roero Canale d'Alba (CN) precedendo Francesco Mandatori e Andrea Canovi.
Qual è stato il tuo percorso per
diventare atleta?
“Sono diventato un atleta per scelta mia,
le mie qualità e per gli insegnamenti dei miei genitori”.
Nello sport cosa e chi contribuisce
al tuo benessere e/o performance? “A contribuire al mio
benessere e performance sono senza dubbio la mia famiglia, tutti i miei amici e
il mio preparatore atletico”.
Charly
a 19 anni diventa professionista con la squadra “Area Zero Pro Team”.
La gara della tua vita? “Giro delle Fiandre”.
Cosa pensano familiari e amici della
tua attività?
“I miei amici e familiari mi stimano e mi
spronano a dare il massimo”.
Charly
ha anche un fratello più piccolo Jan che è ciclista professionista e vi è una
pagina facebook dedicata alle loro imprese, Fans club fratelli Petelin
Un episodio curioso, divertente,
bizzarro, triste della tua attività sportiva? “Un
episodio bizzarro, all'estero mi è capitato in gara che un italiano mi parlasse
in inglese pensando fossi straniero... Ah ah gli ho risposto in italiano”.
Charly è Triestino anche se è nato in Lussemburgo.
Cosa hai scoperto del tuo carattere
praticando sport?
“Del mio carattere ho scoperto molto, i
punti di forza ma soprattutto i miei punti deboli”.
Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Le mie qualità sono principalmente di scalatore, ma oggigiorno cerco di
adattarmi a essere piuttosto un allrounder perché non eccedo in salita, quindi
cerco di andare bene dappertutto, e da giovane ero anche molto veloce in volata
caratteristica che mi è comunque rimasta in parte”.
Nel
2012 Charly dimostra di essere un ottimo scalatore conquistando la maglia verde
al Giro del Friuli Juniores (15° in classifica generale).
Che significa per te partecipare a
una gara? “Fare bene, la gara è il mio obiettivo”.
Hai sperimentato il limite nelle tue
gare? “Si, i miei limiti li ho tastati spesso”.
La
gara è sempre un banco di prova, un’opportunità per esprimersi e sfidare se
stesso e gli altri avversari.
Quali sensazioni sperimenti nello
sport (allenamento, pre-gara, gara, post-gara)? “Le mie sensazioni in allenamento o gara devono essere positive e di
felicità, sennò non rendo. Quando non sarò più felice di pedalare non potrò più
correre”.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti
fa continuare a fare sport?
“La passione mi fa continuare a fare sport,
credo che farò sempre sport”.
Molto
interessante la testimonianza di Charly, i effetti se non c’è passione,
motivazione intrinseca, divertimento non si è disposti a faticare e a
impegnarsi duramente.
La tua gara più estrema e/o
difficile? Quale ritieni non poter riuscire a portare a termine? “Gara estrema potrei dire tante, una difficile è stato il Campionato Italiano
2014 corso in Trentino, erano oltre 200km con moltissimi metri di dislivello. Gara
estrema da non portare a termine non saprei, non l’ho ancora fatta”.
Sabato 28 giugno 2014, al Trofeo Melinda di 220,5 km, valido come 23esima edizione del Campionato Italiano, Charly aveva 20 anni e si è classificato in 21^ posizione.
Quali sono le difficoltà e i
rischi? A cosa devi fare attenzione
nella tua disciplina sportiva? “Difficoltà c'è ne
sono moltissime, devi essere al top per dire la tua... Rischi pure molti,
cadute o anche il traffico in allenamento”.
La
professione di ciclista è davvero molto impegnativa, bisogna correre tante ore
in bicicletta trovando i percorsi più adatti e più liberi dal traffico con
condizioni climatiche migliori per non rischiare cadute o malanni.
Quali condizioni fisiche o
ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? “Per il ciclismo moderno è necessaria molta forza, io la curo non
soltanto d'inverno ma pure in stagione con esercizi di pesi a secco. Un
ambiente non sereno porta sicuramente a una cattiva performance”.
I
ciclisti sono sempre più competitivi e curano sempre più aspetti oltre a quello
che riguarda la pedalata, bisogna essere in forma fisicamente e mentalmente con
esercizi fisici e mentali possibilmente.
Come hai superato crisi? “Grazie soprattutto alla mia famiglia, le crisi sono a volte difficili da
superare, me ne sono capitate più di una”.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
https://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
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