Matteo Simone
Nel weekend 15 e 16 maggio, ha avuto luogo, allo Stadio Olindo Galli di Tivoli, una Manifestazione Regionale Master organizzata dal Comitato Regionale Lazio.
Sabato 15, c’ero anch’io nel salto in alto dove
ho chiesto di entrare a 1 metro e 15 centimetri ma non sono riuscito a saltare
lo step successivo che era di 1 metro e 21 centimetri.
Una volta 1 e 15 era un mio tempo da
mezza maratona, 1 ora e 15 minuti corsi la “Stramilano” nel 2000, la “Corriferrara”
nel 200, la “Barincorsa” del 2003.
Ci riproverò una prossima volta a
saltare un po’ di più allenandomi con più costanza e impegno, infatti già
qualche giorno dopo in allenamento ho saltato 1 metro e 23 centimetri.
Domenica 16 invece, il quartetto (SM40) dell’Atletica
La Sbarra (Vincenzo Paduano-Mario Di Benedetto-Simone Balestra-Fabrizio De
Grandis), vince la 4x400 in 3:56.04, precedendo Romatletica Footworks (Lumaca-Giove-Guarnaccia-Parlanti)
4:03.51 e Liberatletica (Zamori-Bonvino-Tran-Bussoletti) 4:10.18.
Nei 200 c’è da registrare anche la
prestazione di Vincenzo Paduano (Atletica la Sbarra) che si classifica in 3^
posizione in 24.44 a seguito di Luigi Cicchetti (Liberatletica) e del vincitore
Paolo Ziantoni (Atletica Biotekna) 23.67.
Colleghi,
famiglia e amici di squadra cosa dicono di te?
Mario:
“La mia famiglia mi supporta e grazie a loro
che riesco a ritagliarmi il tempo utile per allenarmi. In qualsiasi sport il
sostegno della famiglia è fondamentale perché devi essere libero con la testa e
concentrarti. Se la famiglia non ti supporta è tutto molto più difficile. La
famiglia gioca un ruolo fondamentale e cerco sempre di conciliare le mie
passioni con i loro bisogni senza trascurali e facendomi sempre trovare pronto
nella vita di tutti i giorni e alla gestione familiare. Con i miei amici mi
diverto e mi sono di grande aiuto perché è bello con loro trascorrere momenti
spensierati e gioviali in cui scarichi e ti stacchi dalla vita stressante di
tutti i giorni. I miei amici si
interessano alle mie corse e mi apprezzano perché notano in me uno spirito di
sacrificio importante”.
Vincenzo:
“Il mio capo ieri ha visto la gara è mi
ha scritto che non sa come facciamo; mia moglie dice spesso, giustamente, che
dovrei lasciare un po' di spazio a lei per staccare un po' la spina; ai miei
compagni di squadra possiamo chiederglielo”.
Simone:
“Mia moglie spesso mi dice: chi te lo fa
fare? …. Ma dopo l'infortunio prima della gara di Ancona è stata la prima ad
incoraggiarmi, un ringraziamento va al Toscano, Andrea e Marco”.
E’ importante ritagliarsi un po’ di
tempo per dedicarsi a una passione importante come può essere lo sport che
rende felici, fa sperimentare un senso di libertà, aiuta a tenere fisico e
mente allenati e in salute. E’ importante sentirsi compresi, lo sport non
toglie ma restituisce entusiasmo e forza per andare avanti in ogni campo della
propria vita.
L’atleta non è solo, è circondato da
familiari che si preoccupano e supportano, l’allenatore che cerca di preparare
l’atleta per affrontare una competizione nel miglior modo possibile, amici che
coinvolgono e incitano, una squadra che supporta e incoraggia.
Cosa
diresti a Mario di 10 anni fa? “Mario di 10 anni fa era più o meno quello di ora. Comunque sempre con
la passione per lo sport (10 anni fa facevo nuoto). Ma la mia vita dieci anni
fa non era quella di ora (la nascita di Mattia ha cambiato tutto in positivo
ovviamente ma con più responsabilità, rinunce, momenti emozionanti, insomma
conseguenze di tutto quello che comporta la nascita di un bambino)”.
Cosa
diresti a Simone di 10 anni fa? “Cominciare a correre prima, qualche bella soddisfazione l'avrei potuta
togliere”.
Come
hai gestito il periodo del covid? Come ne sei uscito fuori?
Mario:
“Rispettando le limitazioni imposte. Ma
senza paura o allarmismi eccessivi. Ancora
non si esce da questo brutto periodo. Però cerco di viverlo in modo che non
pesi troppo soprattutto a mio figlio (5 anni) sforzandomi di fargli vivere i
momenti della sua età in modo più normale possibile. Anche se ciò non è sempre
fattibile”.
Vincenzo: “Paradossalmente con il covid riesco ad allenarmi meglio di prima. Poi la cosa bella è che le mie tre figlie
più grandi hanno iniziato atletica”.
Simone:
“Domani sarà un giorno migliore!”.
La pandemia sta togliendo parte di vita
alle persone, soprattutto ai più piccoli che si vedono negati alcune abitudini
di sano divertimento attraverso giochi, attività, sport. Lo sport è meglio non
abbandonarlo perché risulta essere una grande risorsa.
Da una parte bisogna starci con quello
che c’è senza troppo innervosirsi e dall’altra bisogna sperare che presto finisca
lo stato di avversità e si torni a star meglio per continuare a coltivare
passioni e vivere progetti di vita insieme ai propri cari.
Cosa
vedi davanti a te?
Mario:
“Davanti a me vedo ancora tanto da fare,
sotto tanti aspetti. Ma soprattutto vorrei vedere, il prima possibile, un
ritorno alla normalità. Questo è il mio augurio e la mia speranza è che dopo
questa pandemia usciamo tutti più responsabili e meno egoisti”.
Vincenzo: “Ritengo che lavorando ancora per migliorare
sulla velocità posso abbassare il mio personale sull'800. I 2' netti sono
lontani ma sognare fa bene. Sicuramente non potendo fare trasferte, che mi
fanno dormire fuori, voglio sfruttare al massimo i campionati italiani a Rieti
a settembre dove corro al primo anno di categoria AM40”.
Simone:
“Vincere i CDS e tornare a correre i 60
metri da protagonista”.
Non si vede l’ora che questa pandemia passi
via lasciandoci con la consapevolezza che bisogna trarne una grande lezione di
vita.
L’Atletica La Sbarra è menzionata nei seguenti libri:
“Cosa
spinge le persone a fare sport?”, edito da Aracne Editrice, Prefazione di
Isa Magli. Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse
discipline sportive e indaga sulla motivazione che spingono le persone a fare
sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di
mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e
relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per
provare a non mollare e per migliorarsi.
“Sport
benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e
performance dell’atleta”, edito da Prospettiva Editrice. Sollecitato da un
amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni,
ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia
e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per
allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni.
Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e
campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti
che incidono sul benessere e sulla performance.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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