Roma 2013, mia prima maratona, mai avrei immaginato di finire una regina
Matteo Simone
Lo sport praticato con passione da solo o con un
gruppo di amici ti permette di sperimentare tanto benessere oltre che
performance.
Trattasi di benessere sia dal punto di vista fisico corporeo ma
anche mentale, ti permette di crescere come persona e come atleta, di
sperimentarti in allenamento e in gara, di raggiungere piccoli e grandi
obiettivi, ti permette di far parte di un gruppo di allenamento. Ti permette di
avere una meta, di pianificare, organizzare gare e allenamenti.
Di seguito
l’amico William del G.S. Cat Sport Roma, racconta la sua esperienza di
triatleta attraverso risposte a un mio questionario.
Ti sei sentito campione
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Quando ho avuto degli
ottimi risultati o quando ho finito una gara molto dura, mi sono sentito un
vincitore”.
In che modo lo sport ha
contribuito al tuo benessere? “Ha contribuito perché adesso
mi sento più in forma, più in salute e i fattori sono le diverse attività che
pratico (nuoto, bici, corsa, stretching, alimentazione) che mi portano a
ottenere dei risultati sportivi, di salute e per il fisico”.
Come hai scelto il tuo sport? “Diciamo che la corsa mi ha scelto, lo facevo da
ragazzo però solo ogni tanto, penso che se da ragazzo avessi avuto l’opportunità
di farlo come professione avrei avuto ancora migliori risultati”.
A volte
siamo noi a scegliere lo sport, a volte ci facciamo scegliere dallo sport, ci
sentiamo attratti da uno sport, da qualcuno che fa sport, ci sentiamo
risucchiati nel mondo sportivo, ci sentiamo piacevolmente immersi nel mondo
dello sport fatto di fatica condivisa ma anche di piccole o grandi
soddisfazioni.
Nel tuo sport quali
sono le difficoltà ed i rischi? “Il
tempo, fra il lavoro e impegni famigliari cerco sempre di darmi un tempo per
fare al meglio i miei allenamenti”.
Cosa mangi prima, durante e dopo una gara? “Prima di una gara, di solito 2 giorni prima, mangio
più proteine e gli ultimi giorni carboidrati dipendendo dalla distanza; il dopo
gara cerco di fare un po’di stretching, bevo più acqua e dopo 2 ore mangio per
reintegrare quanto consumato”.
Quali condizioni
fisiche o ambientali ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una
prestazione non ottimale? “Per mia
fortuna fino adesso non ho avuto problemi di infortunio, le condizioni
ambientali che diminuiscono le prestazione sono la pioggia, vento, freddo,
caldo in eccesso, però credo che uno possa farcela. Per fortuna fino adesso ho
finito tutte le gare che ho corso anche se in tante di loro il pensiero di chi
me l’ha fatto fare mi è passato per la testa”.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare
sport? “Forse la fatica qualche volta gioca
contro di te, però quando ci riprovi esci più forte di prima… di solito
quando mi vengono questi pensieri penso a tre persone che amo e mi paragono a qualcuno che ce l’ha fatta o ascolto una
musica, o sento il mio nome che qualcuno urla in gara nei momenti difficoltà… succede di solito nelle maratone”.
Ognuno
trova le sue strategie per andare avanti, per non mollare, per non fermarsi,
per raccogliere le briciole di energie rimaste soprattutto in gare lunghe come
maratone.
Nello sport cosa e chi hanno contribuito al tuo benessere e/o
performance? “Direi io stesso, ascolto molto le persone che hanno più esperienza di me, e adatto
tutto alle mie capacità. Sempre mi sono allenato da solo, però se vuoi avere dei risultati ti devi far seguire da un coach, io ho scelto Massimo Fucili che mattoncino dopo mattoncino mi sta portando al livello successivo".
La gara della tua vita dove hai
sperimentato le emozioni più belle? “Maratona di Roma 2013, la mia
prima maratona in un anno da quando ho iniziato a correre, mai avrei immaginato
di finire una regina, questo mi ha dato spinta per far altre 4 maratone”.
Piccoli
traguardi, piccoli obiettivi danno la spinta, l’entusiasmo per nuove mete più
sfidanti, si tratta dell’autoefficacia che piano piano cresce con il graduale
raggiungimento di obiettivi con impegno, passione e determinazione.
Un’esperienza che ti può
dare la convinzione che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “Che con sforzo e dedizione uno può fare tutto, in questo 5 anni di
corsa ho imparato che nulla è impossibile e se mai non riesci a farlo almeno
sapere che l’hai intentato”.
Bel
percorso sta facendo William, corsa, bici, nuoto, con tanti amici, tanti gruppi
di allenamento, trovare sempre la persona o le persone giuste che condividono
un allenamento singolo o combinato con persone esperte che ti guidano, ti
consigliano, ti supportano.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “Ho scoperto che ho la grinta,
che se devo iniziare qualcosa mi piace finirlo tanto arrivare il primo come
l'ultimo hanno lo stesso valore”.
Hai rischiato di incorrere nel doping? “Mai, in
questo caso non farei sport”.
Un messaggio per sconsigliare il doping? “Non conosco personalmente
nessuno che si è dopato, di solito si dopano i bravi per pochi secondi, a volte
per andare oltre le loro possibilità, questo non ti incoraggia a farlo, penso che nella vita uno arriva alla cima e poi man mano torna al piano, dobbiamo imparare a invecchiare, questo ci renderà più puliti e
migliori”.
Riesci
a immaginare una vita senza sport? “Prima di farlo come dilettante lo
facevo qualche volta al mese, adesso credo che fra nuoto bici o corsa, non me lo
immagino, lo farei sempre”.
Come hai gestito eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Sempre dicendomi che la prossima andrà meglio e
capendo dove e come ho sbagliato”.
Si impara sempre e si porta sempre a casa qualcosa, l’esperienza diventa
una scuola di vita.
Potrebbe
essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali fasi? “Si come figura di aiuto è molto
importante, perché ci sono momenti molto duri e se qualcuno ti ascolta e ti dà
dei consigli o ti fa vedere diversamente cosa he successo uno riesce a no
buttarsi giù”.
Lo
psicologo ti aiuta a restare in piedi, solido, resiliente, ti fa vedere risorse che non vedi, ti fa vedere strade che non hai considerato.
Quale
messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport? “Che una volta che inizia a correr
no ti fermi più che tutto viene da solo, solo basta avere la passione per
quello se che fa il resto viene col sudore e sforzo e la tenacia e soprattutto
uno si deve divertire in quello che fa”.
Il
divertimento aiuta ad affrontare la fatica, l’umorismo aiuta ad allenarsi
duramente, l’autoironia aiuta a non considerare crisi problemi grandi e
bloccanti.
Prossimi
obiettivi a breve, medio e lungo termine? Sogni realizzati e da realizzare? “Il mio sogno realizzato
è di aver terminato una maratona,
poi adesso sto lavorando per far 39min in 10km poi il mio sogno più grande è
finire un Ironman fra 2 anni”.
William ha lavorato molto bene, riuscendo a correre il 26 marzo 2023, la Talenti Run 10km in 39'01" e il 30 aprile 2023, la Corriamo a Passoscuro 10km in 38'28", complimenti.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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