A 10 gg dalla gara il mio
presidente mi comunica che mi ha iscritta, panico!
Matteo SIMONE
Sabato 22 maggio si è svolto il Campionato Italiano di 100 km su strada all'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.
Tra le donne la vittoria è andata a Denise Tappatà
(7^ nella classifica generale) in 8h07'23",
precedendo Ilaria Bergaglio 8h28'59" e Francesca Bravi 8h47'04", le tre
atlete sono della stessa categoria SF40.
Per quanto riguarda la categoria SF45, la
vittoria è andata a Teresa Lelario dell'ASD Running Club
Torremaggiore, che al debutto sulla distanza impiega 9h49'01", precedendo Samantha
Graffiedi 9h57'34" e Lorena Brusamento 9h59'35".
La gara è stata vinta da Marco Menegardi 7h22'04", precedendo di un solo minuto Silvano Beatrici 7h23'04" e Massimo Giacopuzzi 7h36'36", i tre atleti ai 50 km sono transitati entro le 3 ore e trenta con proiezione finale al di sotto delle 7 ore..
Ciao
Teresa, soddisfatta per la prestazione? “Della mia prestazione, vista la difficoltà del percorso, sì. Non avevo
molte pretese, era la mia prima 100km o meglio la seconda se consideriamo il ‘Magraid,
la 100km a tappe’. Però della difficoltà l’ho scoperto pochi giorni prima in un
intervista a Paolo Bravi responsabile della nazionale 100km. Dunque io non
avevo pensato proprio alla 100 o meglio non ora, soprattutto periodi come
questi. È stato un caso, ho partecipato a una ‘Virtual’ di 1400 km da marzo a
giugno, mi son fatta prendere e ho concluso la gara in 60 gg anziché 120. Da lì
ci stava la 6h a Corato, Campionato italiano Iuta, e ho detto: ‘provo a vedere
se resisto 6h’. Faccio la gara e corro , km, felicissima. Ero tra gente esperta e io alla prima 6 h arrivai 2^ assoluta e davanti a
me solo la Moroni”.
Teresa sembra essere una tosta e resiliente,
non si tira mai indietro, anzi si butta a capofitto nelle imprese più ardue,
dure e impegnative. Ricordo un paio di anni fa quando le proposi di partecipare
alla maratona di Latina e la vinse nonostante le condizioni meteo avverse.
Come
ti sei preparata? “Il Campionato Italiano di 100km era a Imola dopo 2 settimane dalla 6h ma io frequento anche il corso
di addestratore di cani e non volevo perdermi tutto il weekend e poi sapevo che erano scadute le iscrizioni. Va beh il
mio presidente Raffaele Luciano si informa e gli rispondono che ho i requisiti
per partecipare visto che era un campionato particolare a porte chiuse senza
pubblico e nell'autodromo di Imola bisognava avere requisiti sportivi per
accedervi ossia i tempi su 42 o 50 o 100km fatte in passato insomma non il
classico ‘Passatore’ ma una edizione special soprattutto per la location. Mi
lascio ancora un po' di tempo per decidere, ripeto non volevo perdermi il corso
e sinceramente nemmeno mi sentivo all’altezza di una cosa del genere, insomma
da 67,370 km a 100 c'è ne stavano ancora 33 come si fa?
A 10 gg dalla gara il
mio presidente mi comunica che mi ha iscritta, panico! Va beh, penso magari non
trovo sistemazione in hotel, ho la scusa e comunque il corso è importante, non
posso rinunciare a meno che non perdo 1 giorno e mezzo, venerdì e sabato e poi
dopo la gara riparto, viaggio di notte e la domenica sono sul campo a Bari.
Pazzia, dopo una 100 riparti? E vabbè almeno facevo metà del mio dovere. Quindi
decido di andarci, in fondo è la prima, per cui senza pretese”.
Insomma Teresa è impegnatissima, riesce a
incastrare tutto grazie anche al suo presidente Raffaele Luciano che è
ultrarunner anche lui, sempre disponibile e conosce bene le
potenzialità di Teresa.
Hai
avuto tutto sotto controllo? In che modo ti sei focalizzata per la gara?
“Nello stesso giorno in cui ho deciso di partecipare vedo un'intervista su fb dove parlano del percorso della gara, ‘massacrante
a livello muscolare’ per le 2 salite dell’autodromo che portano a un dislivello
totale di 1156 mt su 100 km, l’incubo era di ripetere per 21 volte. La paura
aumenta, io odio le salite o meglio le faccio pochissimo nei miei allenamenti.
Guardo il meteo, dai 19 ai 24 gradi, siamo messi benissimo, la gara parte alle 10 e già
fa caldo, l'autodromo è sempre soleggiato, tutti pensieri che mi dicono: 'ma che
vai a fare?'”.
Una volta deciso il prossimo obiettivo
bisogna focalizzarsi e organizzarsi per far sì che tutto si sotto controllo e
quindi documentarsi e prepararsi per la grande sfida.
Ti
ha aiutato qualcuno o qualcosa? “Avevo trovato un hotel vicino l’autodromo, tanto non ero turista
ma gara e via. Parto sola in gara, ognuno aveva un suo ristoro e poteva avere 3
assistenti, io sarei stata sola con il mio tavolino, non mi poteva accompagnare
nessuno anche perché non volevo scomodare io nessuno non sapendo il tempo che
avrei impiegato a correr 100km. Avevo comunque gestito i giorni prima l’alimentazione
con carboidrati pensando alla maratona ma 100km dicevo era più del doppio”.
In gare di endurance come la 100km della
durata di diverse ore è importante sapersi idratare e nutrirsi per non
rischiare problemi intestinali o mancanza di nutrienti essenziali che possano
compromettere la prestazione e la salute.
Hai
sofferto il caldo o cos'altro? “Sapendo di patire il caldo a livello intestinale, e magari anche
la disidratazione, avevo pensato di bere tanta acqua e limone dal giovedì e per
tutto il viaggio. Per cui 2 giorni di pasta o riso e parmigiano, polenta, pollo.
Stavo facendo quello che pensavo fosse giusto pe una maratona ma ancora più
meticolosa perché la paura era tanta. Arriva la gara e a colazione mi ritrovo
con atleti che avevano provato il percorso e ovvio la descrizione fa salire la
paura ma che ci faccio? Poi ho detto vabbè ci provo come va va ormai sto qui, importante
è finirla. Il cielo era coperto, almeno quello e speravo lo sarebbe stato
sempre, la pancia non mi dava problemi e le gambe le sentivo bene, da Corato a
Imola avevo corso pochissimo, 30km a settimana cioè ero passata da 33 al gg a
30 a settimana per recuperare Corato. Vado all’autodromo e già mi viene lo
sconforto: ‘come ti alimenti per una 100km!’ Io avevo aggiunto al gel della
maratona, delle barrette di frutta secca e sali minerali, tra l'altro acquistati
la sera prima a Imola, al volo. Arrivo li e mi sembrava ‘Pasquetta’ mi sono
sentita fuori luogo, inesperta, sprovvista, il mio era un banco povero avevo
paura che non bastasse, vedevo pizza o focaccia addirittura, coca-cola litri,
banane, arance e pensavo come si fa. io non riesco a mangiare e correre? Vabbè
ormai stavo e quello che avevo dovevo farmelo bastare.
Ore 10 parte la gara. I
primi 40sono passati ed avevo per scrupolo preso una barretta e ogni tanto
correndo mordicchiavo, le salite erano comunque pesanti, lo sono state dopo 4
ore circa, … in 4h30' più o meno ho fatto metà gara, non avevo bisogno di mangiare tanto stavo
bene ma bevevo tanto piccoli sorsi. Al ristoro centrale dell’organizzazione ci
stava acqua e ogni giro che era 4.813mt bevevo poco ma bevevo. La gara era di
21 giri il primo siamo partiti più avanti dell’arrivo per guadagnare metri
esatti e fare poi i km esatti visto che la gara era omologata. Ah dimenticavo, a
3h30 di gara ho pensato va beh ora inizia la mia sei ore di Corato. I ritiri erano tanti. Al mio banchetto mi fermavo per quanto potessi far veloce e
prendevo sali, bevevo e andavo. Ho mangiato 2 barrette e mezzo dopo non
avevo più voglia mi rendevo conto che corpo le rifiutava e quindi ho preferito il gel e all'occorrenza maltodestrine. Ho preso tre gel in tutte le 9 ore ma ho bevuto tanto a piccoli sorsi acqua prima e sali polase (che come le barrette di frutta secca non avevo provato prima) poi solo acqua, tanta me la buttavo in testa e mi riprendevo a livello energetico".
Purtroppo la non esperienza fa brutti
scherzi, confonde le idee, fa salire l’ansia e perdere energie importanti,
sarebbe importante conoscersi bene in allenamento e in altre gare di pari
difficoltà per vedere come il fisico e la mente reagiscono al clima e allo
sforzo, quanto e come possono integrarsi e nutrirsi senza compromettere la
prestazione.
Criticità?
“Le crisi ci sono state, ovvio in una 100
non puoi non averle, almeno penso. Soprattutto da 80km in poi ho pensato se
voglio finirla devo risparmiare le forze in salita e così accorcio passo o
cammino veloce e riprendo a correre dopo aver recuperato le forze. Io ho avuto
una deformazione chilometrica ormai la chiamo cosi perché dal primo km ho
pensato che il giro non fosse 4813 ma 1 km e mi sembrava breve ero rimasta con
la gara di Corato in testa che era un km fissa e sta cosa non me la toglievo e
mi sentivo una scema. Dicevo quando guardavo orologio az già fatto 5km cioè non
mi rendevo conto nemmeno dei km che passavano durante il giro completo. A 80 ho
iniziato a pensare mancano 20, faccio finta che devo fare una mezza e così ho
portato avanti il mio corpo ogni giro finché mi sono sentita dire mancano 3
giri/2/1 e a uno ho realizzato che stavo finendo davvero la gara tanto che l’ultimo
è andato meglio dei giri di mezzo e alla fine lo speaker ha detto: ‘finalmente
un sorriso’, al mio arrivo ero davvero contenta.
Non pensavo proprio di aver vinto, ho chiesto a un ragazzo la posizione e mi ha detto 64 (eravamo 303 iscritti), ho detto assoluta? Mi fa sì e ho chiesto ma donne? Mi fa 9 a ok quindi ho pensato sarò arrivata 5^ o 6^, molte esperte erano della mia categoria e lui mi risponde 1^. Non ci credevo, assurdo, ero strafelice anche se solo ora mi rendo conto di quello che ho fatto dai messaggi e dall’affetto delle persone. Premiazione, doccia, cena in stazione da asporto e riparto per Barletta visto che la domenica mattina dovevo essere presente al mio corso per addestratrice di cani che sarebbe durato 9 ore".
Una storia davvero entusiasmante, per
capire cosa c’è nella mente degli ultrarunner che non evitano la fatica e
trovano le strategie per portare il corpo fino all’arrivo.
Dedichi
a qualcuno questo titolo italiano? “Il titolo lo dedico a me perché ho fatto tutto io dal primo km alla
fine del 100esimo della gara, non ho un coach, nutrizionista nessuno, faccio
tutto da me”.
Meritatissimo questo titolo italiano a questa donna
che si impegna nella vita e nello sport.
Prossimi
impegni? Gare? Cosa
dice la tua squadra di te? “Prossimi
impegni sicuro dalla maratona in su, magari qualche gara corta ma non mi da la
stessa soddisfazione, non ci sono paragoni, non una 10 o 21 ormai non mi creano
emozioni. Sicuro farò il ‘Passatore’ classico per fare un confronto con il
campionato più qualche trail lungo e magari vorrei abbassare il mio PB di
3h07'01" in maratona!
Un'altra gara che mi affascina è la ‘9 Colli Running’, la ‘Milano
Sanremo’ o anche la ‘Spartathlon’, penso di fare anche altre 6h, sono
divertenti, sei sempre in compagnia e poi voglio vedere se faccio più km su un
percorso meno insidioso di Corato che aveva pavimento antico di città quindi
difficile correre bene dopo 4ore che comincia la stanchezza e comunque erano 30
gradi e passa. Per cui le idee ci sono, la volontà anche e poi ho una squadra
in cui mi trovo bene che lascia liberi di decidere cosa si vuole fare e dove
gareggiare: Torremaggiore running di Raffaele Luciano. Poi alle spalle ho mio
marito e mie figlie che mi fanno correre serenamente senza farmi pesare la mia
passione e quindi vedremo❤”.
E quindi mi sa che il meglio debba
ancora venire per Teresa soprattutto per le gare di maratona e ultramaratona,
cercando di abbassare i tempi in maratona, gare di 6 ore, 100 km e perché no
provare a sperimentarsi nelle più lunghe di più di 200km.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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