Tartu Ski Marathon in Estonia, la Maratona di Milano
e la Carrera de Baja Trail in Messico
La cosa bella dello sport che ti proietta in nuove dimensioni e nuovi mondi abbandonando pe un po’ la quotidianità e facendo esperienza con la fatica, mettendosi in gioco e cercando di raggiungere successi o comunque soddisfazioni personali molto grandi.
Di seguito
William racconta la sua esperienza di progettazione e partecipazione a gare
sfidanti e stimolanti.
Ciao William,
cos'hai in mente? “Ciao Simone, ho
tre gare in programma, tutte diverse tra loro. Tartu Ski Marathon in Estonia il
16 febbraio, la Maratona di Milano il 7 aprile, gara di cui sono anche
Ambassador e la Carrera de Baja Trail a tappe in Messico dal 28 aprile al 5
maggio.”
Puoi stare ogni giorno a lavorare, a relazionarti con la famiglia, colleghi di lavoro, amici ma poi si trova sempre un tempo per pensare a prossime gare sfidanti e stimolanti che mettono in moto neuroni e poi muscoli per allenarsi e per puntare a destinazioni lontane per mettersi in gioco e diventare protagonista della propria vita alla ricerca di stimoli e sensazioni che danno un senso diverso alla vita, un senso altro, qualcosa che da una marcia in più quando si torna nella quotidianità.
Puoi stare ogni giorno a lavorare, a relazionarti con la famiglia, colleghi di lavoro, amici ma poi si trova sempre un tempo per pensare a prossime gare sfidanti e stimolanti che mettono in moto neuroni e poi muscoli per allenarsi e per puntare a destinazioni lontane per mettersi in gioco e diventare protagonista della propria vita alla ricerca di stimoli e sensazioni che danno un senso diverso alla vita, un senso altro, qualcosa che da una marcia in più quando si torna nella quotidianità.
Ti senti pronto? Sensazioni, emozioni, pensieri, ricordi prima di affrontare la prossima gara? “Si sono pronto, ho faticato a recuperare forza ed energie dopo i 246 km corsi da Atene a Sparta in novembre, ma adesso sto bene. Li finalmente ho raggiunto uno dei miei più grandi sogni, toccare la statua del re di Sparta, Leonida, mi ha riempito l’anima di gioia e ha dato tutte le risposte che ho sempre cercato nella corsa. Non a caso Sparta è considerata un luogo sacro nel mondo delle ultra.”
Le sfide diventano come ciliegie,
piacciono sempre di più e si cercano sempre altre, lo sport di endurance mette
in moto neuroni e fa pensare di partecipare a gare sempre più allettanti dal
punto di vista della sfida e della curiosità, una ricerca del limite
sopportabile e superabile con l’esperienza graduale e progressiva, con l’impegno
e la determinazione, con un approccio di fiducia e resilienza che si
costruiscono nel tempo.
Familiari e
amici cosa dicono di questa nuova sfida? “Ho sempre attorno a me, sia in famiglia che con amici, molto entusiasmo
e questo mi piace.”
Sono tanti le chiavi del benessere nello
sport e della performance, oltre agli allenamenti, oltre a curare la nutrizione
e l’abbigliamento tecnico, è importantissimo avere l’approvazione e il sostegno
di persone amiche, familiari che comprendono e supportano per avere la testa
sgombra e sentirsi focalizzato e attento per la prova importante che richiede
tante energie e altissima concentrazione per non arrendersi ma per continuare
nel proprio intento che ripaga a fatica finita, una fatica che fa compagnia in
allenamento e in gara ma che alla fine è la compagnia più vicina all’atleta,
una compagnia che conosce bene l’atleta e lo mette alla prova fino alla fine.
C’è
una parola o una frase detta che ti aiuta ad affrontare la prossima gara? “Il mio mantra è da sempre la curiosità,
scoprire nuove sfide, nuove gare, in luoghi dove non sono mai stato o in gare
storiche che mi hanno regalato grandi emozioni.”
Lo sport e la corsa di lunga di stanza
in particolare, diventa una grande opportunità di scoperta di se stessi
innanzitutto ma anche di località; un modo per mettersi alla prova nella
resistenza, nella forza, nella resistenza alla fatica, nella resilienza mentale
nel non mollare ma lavorare mentalmente per trovare stimoli e motivazioni che
spingono ad andare avanti nonostante eventuali criticità sempre con attenzione
costante la proprio corpo ascoltando bene eventuali segnali comunicativi.
In che modo la mente cerca di sabotare o di
aiutare i tuoi progetti? “Mi piace
molto rimettermi sempre in discussione, sperimentare, esplorare. Io ho l’abitudine di correre sempre, tutti i
giorni, poco o tanto ma sempre. Mi piace e dopo il lavoro mi rilassa e mi
permette di spaziare con i pensieri e sognare ad occhi aperti. L’unica cosa
negativa... è che a volte mi rendo conto che a 50 anni non posso più tenere
ritmi ed allenamenti di 10/15 anni fa... ma tutto sommato non mi lamento e mi
ritorna il buon umore.”
E’ importante un’elevata consapevolezza
delle proprie capacità, qualità e caratteristiche; è importante sviluppare la
consapevolezza del tempo che passa, di quello che si può fare nel momento
presente senza trascurare eventuali limiti ma lavorandoci giorno per giorno per
restare sempre in gioco dal punto di vita atletico e ciò diventa una terapia
naturale meglio di tanti farmaci-
Quali meccanismi psicologici contribuiscono
al benessere o performance? “Nel mio caso è l’entusiasmo a tenermi sempre attivo, sempre con il
fuoco della passione per lo sport bello acceso. Ci sono moltissime cose che mi
esaltano, che mi commuovono e non solo nello sport… tutto quello che è vita
vissuta alla grande mi emoziona. A volte, ammetto che quando corro da solo mi
sento un po’ Stefano Baldini ad Atene… Ivan Cudin a Sparta… Calcaterra al
Passatore… o ad un tratto mi sembra di correre come Kipchoge... poi però mi
rifletto su una vetrina di un negozio, sui vetri di un’auto, mi vedo… e
ritorno me stesso. E continuo a correre dietro ai miei sogni.”
William è menzionato nel mio libro: Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (CH), giugno 2019.
La Resilienza e l’Autoefficacia sono concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo.
Gli atleti sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l’autoefficacia personale nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate: l’ultracorsa diventa una palestra di vita.
Si impara a valutare che per ogni problema c’è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze.
+393804337230 Psicologo,
Psicoterapeuta
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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