Matteo SIMONE
Federica Liberati, molto simpatica, ambiziosa e competitiva, alcuni anni fa la vidi vincere un 5.000 metri di corsa a piedi.
Curiosi i
suoi racconti, di una donna che ama correre ed ogni luogo diventa idoneo per
questo anche il giardino di un ospedale, noi corridori la comprendiamo perché
in fondo anche noi siamo così, sempre le scarpe a seguito si può correre in
ogni luogo ad ogni ora. Ecco di seguito cosa ci racconta.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si, molto più di una volta e non
solo in gara ma anche in allenamento!”
A volte la corsa diventa
un vero piacere così che gli allenamenti sono occasioni per divertirsi, per
misurare, per fare imprese anche in allenamento, sfide non solo in gara ma
anche in allenamento, sono tanti che si organizzano sedute di allenamento
performanti o lunghissimi, per esempio ho conosciuto un atleta che si è
organizzato da solo una 24 ore di corsa di allenamento a Perugia.
Qual è stato il tuo
percorso per diventare atleta? “Ho cominciato da piccolissima col nuoto e
poi per caso ho scoperto di essere forte nella corsa in competizioni
studentesche.”
Se la incontri la corsa o
un altro sport e ti accorgi di essere portato allora è facile che non te la fai
scappare, è come incontrare un partner per caso e ti accorgi che siete fatti
l’un per l’altro, perché abbandonarlo.
Quali fattori che
hanno contribuito al tuo benessere e/o performance? “Risultati, benessere
psicofisico, socializzazione.”
Tre fattori importanti
che hanno a che fare con le motivazioni dell’essere umano, da una parte una
motivazione estrinseca e cioè i rsultati per farsi riconoscere, farsi
apprezzare, dall’altra una motivazione intrinseca, cioè il piacere di fare
sport, il benessere che si nota sul proprio corpo fisico ma anche il risultato
delle endorfine che vanno in circolo e che ti procurano piacere, tutto ciò è
coronato dalla condivisione con gli amici che praticano lo stesso sport, con la
squadra, il team che si crea che è di supporto ad ogni singolo atleta.
Quale alimentazione segui
prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? “Uso normali integratori salini. Alimentazione
normale.”
Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere e/o performance? “Il mio ex allenatore Fabio Martelli.
Ora corro
per la LBM SPORT TEAM, sono sostenuta dal presidente Gianfranco Balzano col
quale ho un rapporto paterno, e in questo periodo la parte tecnica me la sta
seguendo il mitico Luciano Allegretti, con 53 anni di esperienza di allenamento
sul campo (ne ha 71).”
E’ importante avere
persone che ti seguono che ti diano sani suggerimenti e programmi di
allenamento per il raggiungimento degli obiettivi, per trasformare sogni in
realtà. Conosco Fabio e lui stesso ha trasformato tanti sogni in realtà e
raggiunto tanti obiettivi, ha iniziato ad appassionarsi allo sport in
particolare l’atletica quasi 20 anni fa e lo guidai per la preparazione della
sua prima maratona, non ero allenatore, gli diedi un programma di allenamento
comune per preparare una maratona in 3 mesi con il tempo di 3 ore e mezza e lui
dimostrò di essere portato per questo tipo di sport, ci mise 3 ore e 29’. E poi
ha continuato a portare avanti i suoi obiettivi e trasformare i suoi sogni in
realtà. Ora riesce a farlo anche con le persone che segue ed allena.
La gara
della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le
emozioni più belle? “La maratona di Roma… che ho corso di nascosto arrivando
prima Italiana.”
Sembra avere una marcia
in più Federica, sa quello che vuole e se lo prende, è consapevole, assertiva,
ha ottime strategie di coping, elevata autoefficacia e resilienza sviluppata,
in seguito racconterà come è uscita fuori da situazioni difficili ed ha sempre
ripreso alla meglio. Sentiremo ancora parlare di Federica.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “Una serie di esperienze…
come quella di essere uscita da 26 ore di rianimazione e il giorno dopo correre
nel giardino dell’ospedale.”
Come dicevo, Federica sa
come uscire dalle situazioni difficile da resiliente, più forte di prima, anzi
trae lezioni importanti dalle situazione difficili, una sorta di crescita post
traumatica.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Pensano che sia molto forte
in maratona ma ancora giovane, ho almeno 15 anni davanti a me per sviluppare il
mio potenziale.”
Tutto passa, tutto
cambia, il mio invito per Federica è pensare da qui a 15 anni per un obiettivo importante,
per trasformare un sogno in realtà, ma ora è il momento di agire, meglio
stabilire obiettivi più vicini difficili, sfidanti ma raggiungibili. E’
importante comunque avere il supporto della famiglia.
Un
episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Ho corso la
maratona di Roma di nascosto e sono arrivata prima Italiana, finita sui
giornali e al telegiornale.”
Grande potenziale ha
Federica, sicuramente anche il suo allenatore ne è rimasto contento ed
orgoglioso per l’impresa della sua atleta, a volte i migliori sono difficile
da gestire.
Cosa hai scoperto del tuo
carattere nel praticare sport? “Che non mollo mai!”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Pazienza.”
Che significa per te
partecipare a una gara? “Misurarmi con me stessa.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara? “Emozioni
di tutti i tipi: ansia, felicità, delusione, soddisfazione.”
E’ il bello dello sport,
si sperimenta la vita, si vive con tutte le sensazioni e si sperimentano tutte
le emozioni. Importante è sapersi conoscere e considerare che quello che senti
come viene così se ne va, quindi accogliere quello che viene.
Quale è stata la gara più
estrema o più difficile? “La finale di un campionato italiano a Volpiano
di corsa campestre sulla e sotto la neve.”
Immagino che Federica si
è divertita come una ragazzina con la neve, quando si superano le esperienza
difficile ed estrema rimane la felicità dell’esperienza, di essere riusciti
nonostante tutto, e questo aumenta autoefficacia e sviluppa resilienza, pian
pano si arriva a pensare che si è capaci di affrontare tutto nello sport e
nella vita. Sport come scuola di vita.
Come si dice chi lavora
sbaglia e così è anche per lo sport chi si allena forte e duramente può andare
incontro ad infortuni, ma si può anche prevenire ora ci sono tanti
professionisti e tante tecniche e metodi a disposizione per recuperare, per
rilassarsi.
Quali condizioni
fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non
ottimale? “Pioggia, vento e dissenteria.”
Cosa ti ha fatto mollare
o cosa ti fa continuare a fare sport? “Continuo perché ho un sogno chiamato
Tokyio 2020!".
Chissà che vorrà fare
Fedeerica a Tokyio, continuerà a stupire noi e lei stessa.
Come hai superato
eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Tanta pazienza.”
Un messaggio
rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Vi cambia la vita.”
C’è stato il rischio di
incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Si molto spesso.”
Un
messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Allenatevi.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività
sportiva? “Si molto importante perché spesso viene voglia di mollare tutto,
specie nel mio caso, 1 anno e mezzo ferma, non credevo di riprendermi più.”
Se potessi tornare
indietro cosa faresti o non faresti? “Farei meno la saputella e ascolterei il
mio allenatore.”
La vita è tutta
un’esperienza, si sbaglia ma si apprende anche dagli errori, si fa sempre in
tempo ad ascoltare l’allenatore.
Sogni realizzati e da realizzare? “Sono piena di trofei, ma il mio
sogno si chiama Tokyo 2020.”
Interviste a Federica sono riportate nei miei libri:
“Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e e performance dell'atleta", Librinmente, 2020
“Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà”, Roma, 31 dicembre 2021, presentazione di Isabel Fernandez, prefazione di Sonia De Leonardis
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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