Le nostre credenze riguardanti un certo risultato
futuro contribuiscono a concretizzare proprio quel risultato che avevamo
presagito.
L’autoefficacia è la convinzione della propria
capacità di fare una certa cosa, o in altre parole, di raggiungere un certo
livello di prestazione.
L’autoefficacia viene definita dallo psicologo Albert
Bandura come “la fiducia che una
persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico”.
Le fonti delle convinzioni di efficacia:
1. ESPERIENZA DIRETTA
Le esperienze di gestione efficace. Affrontare
con successo una situazione è la via più proficua per acquisire un forte senso
di efficacia. successi determinano una solida fiducia nella propria efficacia personale.
I fallimenti invece la indeboliscono, in particolar modo qualora si verifichino prima
del costituirsi di un saldo senso di efficacia. L’acquisizione
di un solido senso di efficacia richiede il superamento di ostacoli per cui è
necessaria la perseveranza
nell’impegno
2.
ESPERIENZA VICARIA
La seconda delle principali vie per la
creazione e il rafforzamento delle convinzioni di efficacia è costituita dall’esperienza vicaria fornita
dall’osservazione di modelli. vedere
persone simili a sé che raggiungono i propri obiettivi incrementa nell’osservatore la convinzione di possedere anch’egli le
capacità necessarie a riuscire in situazioni analoghe.
3.
PERSUASIONE VERBALE
La
persuasione è il terzo mezzo capace di consolidare la convinzione
delle persone di essere in possesso di ciò che occorre loro per riuscire. Le
persone che sono state convinte verbalmente di essere in possesso delle capacità necessarie per compiere
efficacemente determinate attività hanno più probabilità di attivare un impegno
maggiore e più prolungato. Chi è abile
nel migliorare il senso di efficacia fa in modo che non si cimentino
prematuramente in situazioni che hanno buone probabilità di condurre a
frequenti insuccessi. Incoraggia,
inoltre, a misurare i propri
risultati in temini di miglioramento personale piuttosto che di confronto competitivo con gli altri.
4. GESTIONE DELLE EMOZIONI
Anche l’umore
entra in gioco: lo stato d’animo positivo aumenta il senso di autoefficacia e
quello negativo lo diminuisce. le persone
dotate di un buon senso di efficacia considerano il proprio stato di attivazione
emotiva come qualcosa che facilita l’azione dando energia, mentre quelle
sfiduciate vivono la stessa attivazione come debilitante.
Le persone con un basso senso di autoefficacia sottostimano
potenzialità ed opportunità, esagerano le difficoltà, riducono il loro impegno e rinunciano facilmente
di fronte alle difficoltà, si predispongono al fallimento, tendono ad evitare
attività difficili, sono lenti a recuperare il senso di autoefficacia in
seguito ai fallimenti e alle delusioni, attribuiscono alle loro scarse capacità
la mancanza di risultati, sono facile preda dello stress e della depressione, si
trovano ad essere in preda a dubbi su se stessi.
Come rafforzare le convinzioni di
autoefficacia di riuscita?
Ricorda
un evento, episodio, prestazione, dove sei riuscito. Quali erano le sensazioni?
Cosa ha contribuito alla tua riuscita? Quali tue caratteristiche sono state
determinanti? Chi ha contribuito al tuo successo?
Le convinzioni di efficacia possono essere promosse
e potenziate attraverso
l’uso di specifiche strategie: “goal setting” e “feedback”.
L’esperienza diretta di successo in compiti di crescente
difficoltà è certamente la fonte principale delle convinzioni di autoefficacia.
Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e
progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia persuasione
verbale da parte di altri che tendono a
sottolineare gli elementi positivi di un gesto o un’azione.
Fabrizio Macchi: “Non esiste
una vera e propria ricetta per diventare campioni, ma esistono delle capacità
che ognuno di noi possiede che concorrono per diventare campioni, bisogna
trovarle. Ecco questo è il segreto: trovare dentro di noi la giusta strada, le
giuste motivazioni per perseguire un obiettivo che ci porti ad essere campioni
nella nostra vita.
Nel mio caso la malattia ha avuto un ruolo
fondamentale per trovare in me le motivazioni per riemergere e trovare la
strada per costruirmi una seconda vita. Le doti sportive non te le regala
nessuno. La mente poi fa la differenza. La mente la puoi allenare lavorando con
tenacia e voglia di arrivare sempre più
lontano, mettendosi in discussione per migliorare ogni nano secondo.
La forza dell’uomo sta proprio li nel perseverare l’obiettivo fino in fondo. Le cose che rendono importanti la nostra vita sono amore, rispetto e dedizione, cosi si riesce ad essere orgogliosi di noi stessi realizzando i propri sogni”.
La forza dell’uomo sta proprio li nel perseverare l’obiettivo fino in fondo. Le cose che rendono importanti la nostra vita sono amore, rispetto e dedizione, cosi si riesce ad essere orgogliosi di noi stessi realizzando i propri sogni”.
SFIDA ATTUALE
Identificare le risorse necessarie per una sfida
attuale: quando pensa a questa situazione, di quali qualità, risorse o forze ha
bisogno? Che cosa le piacerebbe credere di sé in questa situazione?
Come le piacerebbe sentirsi? Che cosa preferirebbe essere in grado di fare? Cosa servirebbe per affrontare situazione impegnativa? (1)
Come le piacerebbe sentirsi? Che cosa preferirebbe essere in grado di fare? Cosa servirebbe per affrontare situazione impegnativa? (1)
Risorse Relazionali (Modelli e Figure di Supporto)
“Pensi a persone nella sua vita, ora o in passato,
che hanno o rappresentano questa qualità. Pensi a chi vorrebbe avere al suo
fianco per motivarla, farle da allenatore, aiutandola a sentirsi (es. più
forte, supportato, più sicuro di sé). Pensi
ad amici parenti, insegnanti, figure di accudimento, terapeuti. Pensi a
chiunque possieda questa qualità, che può servirle da modello (es. figure
pubbliche o personaggi di libri, TV, film, cartoni animati). Pensi ai suoi
maestri, a una guida spirituale.
Stabilire uno scenario futuro
“Pensi di avere questa risorsa in futuro quando
affronta (la situazione impegnativa).
Immagini di possedere (es. il coraggio, la forza) di cui ha bisogno per gestire la situazione in modo efficace. Immagini di sentirsi (es. sicuro di sé, in pace, stabile) in quel momento.
Immagini di sentirsi collegato a (es. persona di supporto o risorsa relazionale) mentre affronta la situazione impegnativa. Noti come questo la farebbe sentire. Ascolti la persona di supporto che le dice esattamente quello di cui lei ha bisogno”.
Immagini di possedere (es. il coraggio, la forza) di cui ha bisogno per gestire la situazione in modo efficace. Immagini di sentirsi (es. sicuro di sé, in pace, stabile) in quel momento.
Immagini di sentirsi collegato a (es. persona di supporto o risorsa relazionale) mentre affronta la situazione impegnativa. Noti come questo la farebbe sentire. Ascolti la persona di supporto che le dice esattamente quello di cui lei ha bisogno”.
Altro lavoro importante è l’individuazione e
l'interiorizzazione di un allenatore interno, persona reale o virtuale, e di
una squadra interna costituita da un team interno di persone di supporto, reali
o immaginarie che si stringono attorno a voi, gridando parole di
incoraggiamento, sorridendo a voi, e offrendo consigli quando ne avete bisogno.
Inoltre può essere creata anche una "camera
mentale" ideata da Unestahl, quest'ultima
tecnica consiste nel guidare la persona nella creazione di uno spazio
personalizzato interno caratterizzato da uno schermo di proiezione su cui
visualizza la sua prestazione desiderata
o il suo obiettivo raggiunto. (2)
Utilizzando il modello O.R.A. si definisce
chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse per raggiungerlo. E’ importante
riuscire a vedersi con l’obiettivo raggiunto, indossare l’obiettivo raggiunto.
L’Ipnosi Eriksoniana viene utilizzata nel momento di
individuare le esperienze passate dove si è sperimentato di possedere le
risorse occorrenti e nel momento di immaginare di affrontare la situazione
impegnativa utilizzando la risorsa “installata”.
Attraverso l’ipnosi Ericksoniana si chiede di
immaginarsi poi avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto: Come te lo
immagini? Come ti vedi avendo già raggiunto l’obiettivo? Dove? Con chi? Come ti senti? Come è stato raggiungere
l’obiettivo? Cosa hai fatto? Chi ti ha aiutato? Quali sono state le tue
risorse? Come hai iniziato? Da dove sei partito? Quali difficoltà hai
incontrato? Come le hai superate?
Sì passa al lavoro di Gestalt con la tecnica della
“sedia vuota”: “tu sei avanti nel tempo e hai raggiunto l’obiettivo, visualizza
l’altro te stessa/o davanti a te con obiettivo ancora da raggiungere, digli
come hai fatto tu a raggiungerlo e come può fare lui a farlo”; “cambia sedia e
diventa te con obiettivo da raggiungere, hai sentito cosa ti ha detto te stessa
avanti nel tempo? Sei disposta ad impegnarti? Quanto credi in te stessa?”.
Il lavoro sull’autoefficacia fa leva sugli
obiettivi da raggiungere, le capacità/risorse occorrenti a raggiungere tale
obiettivo e le quattro fonti di autoefficacia: 1. Precedenti esperienze di
successo,
2. Le sensazioni sperimentate nelle precedenti esperienze di successo, 3. Persuasione verbale da parte di persone di riferimento, 4. Modelli di riferimento.
2. Le sensazioni sperimentate nelle precedenti esperienze di successo, 3. Persuasione verbale da parte di persone di riferimento, 4. Modelli di riferimento.
Per
quanto riguarda l’autoefficacia, ho introdotto la maglia virtuale
dell’autoefficacia che ho chiamato anche maglia virtuale delle risorse. Trattasi
di un lavoro esperienziale con alcune visualizzazioni
Con alcune persone è emerso che in certe situazioni
o momenti si sentivano forti/sane ed in altre situazioni o momenti si sentivano
deboli/fragili. Pertanto ho pensato per ognuno di costruire una maglia virtuale
delle risorse come una specie di divisa da indossare come fanno i supereroi.
Ognuno deve individuare il materiale speciale e cioè quelle capacità che occorrono a se stesso per fare una prestazione eccellenti o per affrontare una situazione difficile. Tale divisa dovrà avere 4 tasche contenenti rispettivamente le quattro fonti di autoefficacia di cui sopra.
Ognuno deve individuare il materiale speciale e cioè quelle capacità che occorrono a se stesso per fare una prestazione eccellenti o per affrontare una situazione difficile. Tale divisa dovrà avere 4 tasche contenenti rispettivamente le quattro fonti di autoefficacia di cui sopra.
Per esempio, durante una presentazione del mio libro:
“O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia.
Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport”,
un ragazzo di quasi 10 anni è intervenuto con una domanda: “Ho una gara prossimamente e sono spacciato perché ci
sono anche ragazzi del 2002-2003, cosa posso fare?”.
Ho colto l’occasione per spiegare ed illustrate il
mio modello O.R.A. in maniera alquanto semplice invitando il ragazzo,
innanzitutto, ad immaginarsi gareggiare il giorno della gara a l’ora stabilita,
indossando il costume, la mascherina, la cuffia ed a notare chi c’è, com’è, che
succede, ed a cercare di fare il meglio che può; inoltre l’ho invitato ad
individuare una precedente esperienza di successo e lui con gli occhi che gli
brillavano risponde: “La vittoria della gara
a staffetta”.
Inoltre l’ho invitato a ricordare le sensazioni
sperimentate in tale vittoria; poi, l’ho invitato a pensare una persona che gli
dice che lui è bravo/forte, che ce la può fare e lui ancora con gli occhi che
gli brillavano risponde: “Il mio allenatore”;
per ultimo, gli ho chiesto di pensare ad un suo modello di riferimento che
stimava e lui rispose entusiasta: “Phelps”.
Un’altra occasione per sperimentare la maglia
virtuale delle risorse è stata durante una ultracamminata notturna nei pressi
del Gargano. Michele, l’uomo delle lunghe distanze, ha individuato un obiettivo
da raggiungere nello scrivere un libro, quindi un obiettivo difficile, sfidante
ma raggiungibile in quanto è a buon punto.
Gli ho chiesto di quale materiale dovrebbe essere
questa maglia e cioè quali sono le risorse/capacità occorrenti per pubblicare
questo libro, e lui ha individuato la capacità di camminatore e quella di
narratore.
Per quanto riguarda le tasche della maglia virtuale da riempire, ha individuato nelle precedenti esperienze di successo un paio di imprese sportive e cioè, per la capacità di camminatore, la “nove colli” che e’ una gara di 202 km e le sue narrazioni in occasioni delle numerose uscite nel territorio del Gargano di lunghissime ore con gli amici.
Per quanto riguarda le tasche della maglia virtuale da riempire, ha individuato nelle precedenti esperienze di successo un paio di imprese sportive e cioè, per la capacità di camminatore, la “nove colli” che e’ una gara di 202 km e le sue narrazioni in occasioni delle numerose uscite nel territorio del Gargano di lunghissime ore con gli amici.
Nella tasca delle persuasioni verbali ha messo apprezzamenti
ricevuti da Mario Castagnoli ideatore della “nove colli” il quale, in occasione
di alcune edizioni di tale gara, ha espresso stima ed apprezzamento nei suoi
confronti additato come esempio di eccellente camminatore.
Nella tasca dei modelli di riferimento ha messo Bonatti, scalatore di alte quote nonché scrittore.
Nella tasca dei modelli di riferimento ha messo Bonatti, scalatore di alte quote nonché scrittore.
Pertanto sia il ragazzo di cui sopra che Michele,
ora posseggono una maglia virtuale delle risorse con le quattro tasche da
utilizzare all’occorrenza per raggiungere i loro obiettivi o per affrontare
particolari situazioni.
Alcune
ore prima della partenza di una maratona, una ragazza mi ha chiesto alcuni
consigli per affrontare tale gara ritenuta difficile ed impegnativa anche
perché per lei era la seconda volta che si cimentava in tale distanza. Le ho
fatto presente che potevo proporgli un breve lavoro sull’autoefficacia e
sull’autoconsapevolezza.
Per
quanto riguarda l’autoefficacia, le ho proposto la maglia virtuale
dell’autoefficacia.
pertanto l’ho invitata a valutare qualità, risorse, caratteristiche occorrenti per portare a termine tale prestazione e lei ha individuato tre caratteristiche e cioè: forza, resistenza e tenacia.
pertanto l’ho invitata a valutare qualità, risorse, caratteristiche occorrenti per portare a termine tale prestazione e lei ha individuato tre caratteristiche e cioè: forza, resistenza e tenacia.
L’ho invitata ad individuare nel passato degli
eventi, prestazioni dove ha dimostrato di possedere tale risorse, ed ha
individuato nel passato precedenti esperienze quali la precedente maratona
portata a termine dove ha sperimentato di possedere tali qualità. Tali
esperienze sono considerate da Bandura la prima fonte dell’autoefficacia, cioè
il ricordare precedenti esperienze di riuscita, di successo incrementa la
fiducia in se stessi.
Ho proposto di immaginare di indossare al momento della gara una maglia virtuale il cui
tessuto deve essere composto di forza, resistenza e tenacia e, inoltre, tale
maglia dive avere quattro tasche virtuali, nella prima dovrà mettere le
precedenti esperienze di successo ricordate; inoltre le ho chiesto di ricordare
le sensazioni sperimentate in occasione di tali esperienze e lei ha riportato
delle forti sensazioni di gioia, di benessere, di forza.
Tali sensazioni rappresentano la seconda fonte di
autoefficacia e quindi è opportuno immaginare di depositarle in una seconda
tasca virtuale della maglia della gara; le ho chiesto da chi vorrebbe sentirsi
delle parole che l’aiuterebbero ad affrontare tale gara e cosa vorrebbe
sentirsi dirsi nel corso di tale gara soprattutto in eventuali momenti di crisi
o difficoltà.
Ha individuato una persona che è stata fondamentale
nella sua carriera sportiva e cioè Michele Spagnuolo del Team Frizzi e Lazzi,
una squadra di ultracamminatori. Le parole di questa persona corrispondono alla
terza fonte dell’autoefficacia e quindi vanno conservate in una terza tasca
virtuale della maglia della gara; l’ultima fonte di autoefficacia sono i
modelli di riferimento, l’atleta ha individuato in un primo momento una persona
che ha compiuto imprese molto difficili ed estreme ed in un secondo momento una
persona più alla sua portata, ed anche questo modello di riferimento è da
tenere custodito nella quarta tasca virtuale della maglia della gara.
Questa
ragazza era più serena e sicura di affrontare tale maratona dopo aver fatto
questo breve lavoro sulle risorse personali e sull’autoefficacia in quanto a
riconsiderato le sue precedenti esperienze di successo, le sensazioni sperimentate,
le persone che credono in lei e che l’hanno aiutata.
Inoltre
l’ho invitata ad avere un approccio meditativo, cioè ad essere attenta al suo
respiro, alle sue sensazioni, a considerare che momenti di stanchezza, di
fatica, di sofferenza possono passare se ci si focalizza sul respiro e sul qui
ed ora. le ho proposto dei microrecuperi, cioè in momenti di crisi si può
considerare di rallentare, fare dei respiri più profondi, osservare ed
aspettare che le energie vengano ripristinate anche considerando i contenuti
delle tasche virtuali.
A fine gara era soddisfatta, serena, stanca e portava un premio a casa, una medaglia da mostrare a qualcuno.
A fine gara era soddisfatta, serena, stanca e portava un premio a casa, una medaglia da mostrare a qualcuno.
Per approfondimenti è possibile consultare
il libro O.R.A. Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per
raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013.
2° nella classifica Bestseller
di IBS Libri - Sport - Allenamenti sportivi - Psicologia dello sport
(1)
Fernandez I., Manuale Workshop Eye Movement
Desensitization and Reprocessing Livello II EMDR Europe, 2010.
(2)
Unestahl L.E., Better sport
by IMT, inner mental training, Orebro, Veje, 1982.
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+simone+matteo.html
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