Un po’ di emozione al via e poi
cerco di dare il massimo!
Matteo Simone
Lo sport contribuisce alla conoscenza della propria persona di quello che può riuscire a fare e a raggiungere in termini sportivi e atletici ma anche a una crescita e maturazione della propria persona affrontando allenamenti e gare non solo con forza e resistenza ma anche con il contributo della mente che può remare a favore alleggerendo la fatica e la tensione.
Di seguito, Simone Iannone (Nutrizione e
Medicina Complementare, Specializzato in Alimentazione e Dietetica Vegetariana,
Fitoterapeuta - Riflessologo Plantare) racconta la sua esperienza rispondendo
ad alcune mie domande.
Ti sei sentito
campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Ogni volta che mi alleno, sudo, fatico e do il massimo mi sono sentito
(e mi sento) un campione.”
Quando una persona riesce a ritagliarsi
spazio e tempo per allenarsi duramente per poter partecipare a gare cercando di
dare il meglio di sé, significa davvero che non ha bisogno per forza di vincere
ma ci si sente campioni per il solo motivo di restare ancora in gioco faticando
e divertendosi allo stesso tempo.
Qual è
stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica? “Sono sempre stato un bambino attivo (calcio,
bici…) poi dall’età di 10 anni fino ai 25 ho praticato Karate agonistico…poi
per 10 anni triathlon…dal triathlon sono passato al duathlon e gare podistiche
(10K e trail) che pratico tutt’ora…sono più di 30 anni che faccio agonismo…sono
un campione!”
Lo sport è una vero compagno di vita,
riesce a stimolare, a far sperimentare, a provare nuove attività, a mettere in
movimento riuscendo a cavarsela nelle varie situazioni non solo sportive ma
anche della vita quotidiana.
Quali
fattori e persone hanno contribuito al benessere e performance nello sport?
“All’inizio la signora ‘Fortuna’ e la mia
anima che molto probabilmente aveva la necessità di muoversi. I miei genitori
ai tempi erano impegnati nel lavoro e lo sport non c’era neanche in
televisione. Poi con le arti marziali sicuramente i vari maestri hanno contribuito
a far emergere la mia costanza, volontà e motivazione.”
I vari sport trasmettono diversi valori
ed è importante avere figure di riferimento che guidano e seguono l’atleta
indirizzandolo, promuovendo il suo valore, enfatizzando le sue capacità e
caratteristiche.
Quale esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare nello sport e nella vita?
“Se a 43 anni uno si alza alle 5.30 del
mattino per andare a fare ripetute in pista convinto che può ancora migliorare,
o è completamente fuso di testa oppure ha sviluppato una resilienza da campione.
Questo è anche il mio approccio nelle altre situazioni della vita.”
Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva? “Molti sono
affascinati dalla mia costanza, mio padre (grazie al mio lavaggio del cervello)
ha iniziato a correre a 55 anni, oggi ne ha 73, continua a correre ed è in
formissima!”
La pratica di uno sport permette di
acquisire padronanza dei propri mezzi e tanta fiducia per poter gestire le
situazioni critiche che possono capitare nel percorso di un atleta. L’atleta
diventa anche un modello di riferimento per altri e riesce, attraverso il suo
benessere, a trasmettere la voglia di interessarsi allo sport anche ai più
sedentari, pigri e increduli.
Quali
risorse, caratteristiche, qualità possiedi nella pratica del tuo sport? “Costanza, creo sempre nuovi stimoli e
motivazioni.”
Che significa per te
praticare attività fisica? “È una
parte fondamentale del mio equilibrio psico-fisico.”
Lo sport permette di star bene in
salute, di essere autonomi anche in età non più giovane, di cercare nuovi
stimoli che possano attivare l’atleta in continue sfide e messa alla prova.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport?
“Varie, dal ‘chi me l’ha fatto fare’, ‘adesso
mi fermo e cammino’ al ‘guardo i piedi per vedere se tocco ancora la terra’. In
ogni caso mi osservo, ascolto e regolo il respiro e mi godo quegli attimi
fantastici che ti riempiono di energia e soddisfazione per aver concluso ancora
l’ennesimo allenamento o gara.”
Lo sport a volte viene considerata una
grande pratica di conoscenza e autoconsapevolezza, permette di osservarsi nella
fatica, nell’avanzare nella difficoltà di un allenamento o gara, di occuparsi
di se stessi ascoltando il proprio respiro e le proprie sensazioni corporee.
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa
devi prestare attenzione nella pratica del tuo sport? “Nel ciclismo i rischi sono legati al traffico, non ci sono difficoltà.
Nella corsa devo fare attenzione alle discese in montagna.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti
ostacolano nella pratica dell'attività fisica? “Nessuna, se piove o nevica esco comunque… se c’è il diluvio mi alleno
in casa.”
L’atleta trova sempre spazio e tempo per
allenarsi senza scusa del maltempo o di impegni, se si vuole si può, è qualcosa
che fa bene al fisico e alla mente, prepararsi, allenarsi, presentarsi alle
gare senza scuse e fare del proprio meglio.
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica, hai rischiato di mollare?
“Mai rischiato di mollare, anche durante
qualche stop per piccoli infortuni, dopo qualche giorno la mente o chi per essa
iniziava a programmare la ripresa.”
Ritieni
utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Trovo utile lo psicologo in varie situazioni
oltre che nello sport, collaboro per lavoro con alcuni e i risultati sono
sempre stati soddisfacenti. Da ragazzino per lo stress pre-gara sarebbe stato
molto utile, adesso caro Matteo mi diverto, un po’ di emozione al via e poi
cerco di dare il massimo!”
Se qualcosa piace o fa star bene, non si
molla, c’è sempre una via d’uscita, una ripresa, una ripartenza, una modalità
per mettersi in gioco con lo sport superando ansie e tensioni da soli o con
l’aiuto di amici, familiari o professionisti, tutto torna, tutto passa,
importante è essere consapevoli, fiduciosi e possibilmente anche resilienti.
La gara dove hai dato il
meglio o hai sperimentato le emozioni più belle? “Difficile rispondere, in gara non mi risparmio mai. Forse il quarto
posto (medaglia di legno) ai campionati italiani di duathlon a squadre, dove
dal primo al quarto c’erano 4 secondi di differenza. Ogni squadra era staccata
di un secondo.”
Importante è sperimentarsi competitivi e
performanti e cercare di fare il massimo individualmente e in squadra poi se
arriva il titolo o il podio meglio altrimenti va bene uguale, l’essenziale è
l’esperienza che accresce consapevolezza e fa evolvere verso persone migliori
attraverso lo sport rispettando se stessi e gli altri.
La tua gara più difficile? “Duathlon
olimpici… che sofferenza!”
Quale può
essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo sport? “Ragazzi, fate quello che vi piace che vi
appassiona, ascoltatevi e provate. L’attività fisica, il movimento, fanno parte
del nostro DNA. Il corpo per star bene ha necessità di muoversi.”
Senza sofferenza non si vive, la vita è
gioie e dolori, conquistarsi benessere e successi, lavorare tanto e respirare
profondamente. Ascoltarsi, provare, mettersi in gioco, cadere e rialzarsi, lo
sport regala tutto ciò ed è questo che trasmette Simone Iannone con la sua
testimonianza.
C'è stato il rischio di
incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l'uso? “No, mai. I miei atleti non prendono neanche
integratori (solo in rari casi). Se usi delle sostanze per migliorare la tua
performance hai seriamente bisogno di un bravo psicoterapeuta!”
Cosa hai scoperto di te stesso nel
praticare attività fisica? “La
trasformazione reale del corpo e della mente.”
Lo sport trasforma le persone, le fa
evolvere e diventare maturi e responsabili affrontando la quotidianità con
serenità e con la voglia di cercare sempre il meglio per se stessi con
ambizione e determinazione.
Prossimi
obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Nel mio cammino (evolutivo) ho realizzato molti sogni, adesso mi godo
un po’ quello che ho (famiglia lavoro…) mi sto dedicando alla sfera spirituale
e meditativa con letture e vari incontri.”
Grande ricerca di se stessi attraverso
lo sport, se stessi sia nel fisico che nella mente, nell’anima, nello spirito,
interessante le esperienze di Simone Iannone, al quale ringrazio tanto per il
tempo dedicato e i concetti espressi utili per avere conferme degli aspetti che
incidono sul benessere e la performance.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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