Fatica condivisa condita
con tante emozioni in una giornata speciale
Una lunga tradizione con tanti amici podisti che ringrazio tantissimo per l'organizzazione, l'invito, la grande possibilità di faticare in compagnia, soprattutto in salita.
Un’occasione per
stare insieme e mettersi in gioco. Fatica condivisa condita con tante emozioni
in una giornata speciale della transumanza da Anzio Falasche via Jenne a Jenne,
grazie per invito a Ivano Caronti.
Lo sport coinvolge e fa apprezzare il
gusto della fatica in compagnia con obiettivi comuni di arrivare insieme fino
alla cima. Tutto passa: si parte, si corre, si fatica, si apprezza l'ambiente
naturale, si conoscono nuovi amici, si approfondisce la conoscenza di vecchi
amici. Si apprezza la fatica e la commozione dei meno giovani che raccontano i
loro trascorsi, i tempi andati, le imprese di una volta, trasmettendo curiosità
ed entusiasmo.
Lo sport abbatte barriere generazionali, avvicina luoghi, mari e montagne, rende uniti nel raggiungere obiettivi, approfondisce la conoscenza di se stessi e degli altri nella condivisione della fatica. Tutto ciò è anche Transumanza a staffetta 100km Anzio Falasche – Jenne.
Lo sport abbatte barriere generazionali, avvicina luoghi, mari e montagne, rende uniti nel raggiungere obiettivi, approfondisce la conoscenza di se stessi e degli altri nella condivisione della fatica. Tutto ciò è anche Transumanza a staffetta 100km Anzio Falasche – Jenne.
Nel caso della transumanza prendono parte
alla staffetta podistica giovani e meno giovani, ma i meno giovani hanno uno
spirito, una forza, una resistenza al pari dei giovanissimi, ne sono un esempio
Adriano Leidi nato il 03.11.1941 (78 anni) che ha iniziato a correre all’età di
50 anni, doveva accompagnare i suoi due figli per gli allenamenti allo stadio
delle tre fontane e ha iniziato anche lui a correre e non si è più fermato, ha
primati importanti soprattutto in gare di lunga distanza con un personale di 8h45’54”
in data 22.09.2001 alla Lupatotissima 100 km con record categoria M60 ancora
imbattuto.
Lo sport regala emozioni uniche che ripaga
la fatica condivisa come ad esempio la transumanza da Falasche Anzio a Jenne che
una volta si faceva dal mare ai monti mentre ora podisti ripercorrono queste
strade correndo a frazioni di alcuni km per ricordare, per riportare a memoria
antiche tradizioni.
Lo sport avvicina mari e montagne,
persone, culture e mondi; attraverso lo sport si conoscono
nuove persone, avvengono incontri e confronti, insieme si
può arrivare ovunque; lo sport abbatte muri e barriere anche
generazionali, rimette al mondo facendo faticare
con i più giovani, notando e apprezzando la ciclicità della vita come nello sport:
partenze e arrivi, fatica e poi recupero e riposo.
Il 13 agosto non potevo mancare all'invito
di Ivano, non solo corsa ma spirito di adattamento, voglia di mettersi in gioco
senza competizione, sport per tutti con ogni possibilità e modalità,
intergenerazionale ed interculturale. Un vero piacere esserci.
Questo è lo sport che vogliamo, qualcuno
organizza e nel caso della transumanza si tratta di Ivano Caronti con il
supporto della sua famiglia, degli sponsor e dei suoi amici e altri si
aggregano fidandosi e affidandosi, diventando un gruppo capace di raggiungere
obiettivi e mete le più lontane e sfidanti e portando a casacesperienze e sensazioni
forti, intense e positive.
Lo sport aggrega, rende felici, permette
di prendersi cura di se stessi, di sperimentare benessere e di raggiungere
gradualmente obiettivi importanti. Lo sport diventa una medicina naturale per
il corpo e per l’anima, si tratta di volersi bene facendo sport.
Lo sport permette di sperimentarsi e
mettersi in gioco; di uscire dalla zona di confort osando e apprendendo sempre
dall'esperienza che fa crescere e affrontare la vita; solo mettendosi in gioco
e facendo esperienza ci possono essere i presupposti per far meglio e
conoscersi meglio, la prossima volta si potrà fare diversamente e meglio.
La transumanza è menzionata anche nei miei
libri: “Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul
benessere e performance dell’atleta” e “Lo sport delle donne. Donne sempre più
determinate, competitive e resilienti”, editi da Prospettiva Editrice.
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo clinico e
dello sport, Psicoterapeuta
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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