Prossimo obiettivo la mia prima
ultramaratona 65.700 km
Nella mente degli atleti ci sono sempre gare da fare, sfide, che convivono con dubbi e paure che vogliono sabotare le intenzioni e le prestazioni degli atleti.
Di seguito Alessandra Scaccia, Atl. Colleferro-Segni,
racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport
almeno un giorno della tua vita? “Si,
nel mio piccolo qualche volta mi sono sentita campionessa! Il giorno che feci
la mia maratona a 2h57’ per il mondo degli atleti veri era un Crono irrisorio
ma per me è stato un successo personale.”
Campioni non si è solo vincendo gare o
facendo record ma anche fare progressi ritenuti per la persona importanti e
dovuti a impegno e fatica che ripaga sentendosi capaci e sperimentando buone
sensazioni ed emozioni.
Qual è stato il
tuo percorso per diventare atleta? “Sono
arrivata alla corsa dopo che ho lasciato le corse in bici da corsa. La
bicicletta richiedeva troppe ore al giorno di allenamento e frequentando l'università
non mi era più possibile. La corsa inizialmente è stato un ripiego poi piano
piano è diventata una passione e uno stile di vita.”
La vita porta a fare scelte importanti e
cambiamenti che a volte sembrano traumatici e destabilizzanti ma poi a volte
risultano risolutori se si è ben disposti ad accettare e a voler e saper
cavalcare l’onda del cambiamento orientandosi su nuovi percorsi che portano
comunque a mete e obiettivi sfidanti e stimolanti.
Quali fattori e persone contribuiscono nello sport al tuo benessere e/o
performance? “Sono una persona
particolarmente emotiva. Gli eventi della vita li sento tutti in pieno, sono
capitati vari periodi in cui difficoltà quotidiane incidevano sulla voglia di
allenarmi, man mano questo è cambiato, riesco ad estraniarmi da persone e
circostanze. La corsa è mia, è un momento che vivo sola con me stessa pertanto
non c'è nulla in particolare che possa incidere sulle mie prestazioni, se sto
bene fisicamente qualsiasi condizione o luogo è ottimale per fare bene.”
Lo sport a volte diventa un aspetto
importante nella vita della persona, qualcosa che fa star bene a cui non si può
rinunciare, un rifugio per ripararsi faticando ma stando con se stessi, con il
proprio dolore che fa sentire di star vivendo intensamente volendo ottenere
qualcosa mettendosi in gioco, sperimentando e provando a far sempre meglio.
La gara della tua vita dove hai
sperimentato le emozioni più belle? “La
gara che non scorderò mai è stata la Cost to Cost del 2013 Sorrento-Amalfi, 32
km fantastici fatti alla grande in uno scenario meraviglioso, la fatica non mi
ha accompagnata nemmeno per un km.”
La gara non è solo competizione, stress,
tensione, fatica, sofferenza ma anche vivere l’esperienza in particolari
contesti e scenari più o meno naturalistici dove si è immersi in un’attività
condita di odori, suoni, percezioni sensoriali che entusiasmano e alleggeriscono
ogni fatica.
La tua gara più difficile?
“La gara più difficile è stata una 21 km.
Preparata a puntino, il giorno della gara arriviamo a destinazione, 2 gradi di
temperatura il 25 di aprile, pioggia mista a neve, sul percorso tratti in cui
l'acqua superava le caviglie. La consapevolezza di 2 mesi di lavoro buttato ma
la voglia di arrivare comunque, ecco in questo caso è stata una battaglia
continua con la mia testa che mi suggeriva ad ogni metro di fermarmi. Ma così
non è stato, finita e vinta!”
L’atleta è sempre messo di fronte a battaglie
fisiche mentali, ci sono avversari interni ed esterni da gestire, tenere a
bada, combattere, ci vuole una grande forza fisica e mentale per non mollare,
per crederci fino alla fine, per respirare e riorganizzarsi in ogni momento.
Quale tua esperienza ti può dare la
convinzione che ce la puoi fare? “In
realtà non esiste un particolare che mi dia l'assoluta convinzione di farcela. Sicuramente
le sensazioni durante gli allenamenti duri mi danno fiducia sul fatto che sto
lavorando bene e che se non ci sono contrattempi riuscirò nell'impresa ma...
sono parecchio fatalista, mi faccio prendere a volte dall'idea che ci sarà
qualcosa che andrà storto e quindi non parto mai con la totale convinzione di
farcela sicuramente, io da parte mia ce la metto tutta.”
La consapevolezza è importante per l’atleta,
la consapevolezza di fare del proprio meglio, che non si può controllare tutto,
che tutto è relativo anche una sconfitta o una vittoria, che si può sempre migliorare
alleandosi con la fatica che permette di incrementare la performance solo se si
è disposti a resistere, a fare qualcosa ritenuto un po’ oltre le nostre
possibilità e capacità, solo quando ci proviamo possiamo conoscere i nostri
mezzi e potenzialità e provare a fare il salto di qualità.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post gara)?
“Le sensazioni del pre-gara sono pessime:
ansia, ansia, ansia in
qualsiasi tipo di gara e in qualsiasi condizione. Durante la gara o meglio dal
momento dello start in poi la mente si svuota, mi estraneo da tutto quello che
ho intorno e corro… e tiro fuori più di quello che posso. A fine gara
l'adrenalina è alle stelle, se poi ho raggiunto l'obiettivo e se comunque ho
portato a termine la competizione senza problemi l'euforia mi accompagna almeno
per 12 ore e non riesco assolutamente a dormire.”
Importante è aver chiaro tutto il
processo, le proprie modalità di affrontare, gestire e superare qualcosa, che
tutto passa se si accetta sapendo che dopo la tempesta c’è tutto spianato,
liscio e percorribile.
Quali sono le
difficoltà e i rischi nel tuo sport? A cosa devi prestare attenzione? “Difficoltà e rischi sinceramente non ne
vedo. Se corri o fai qualsiasi altro sport di resistenza è chiaro che l'unica
difficoltà che si può incontrare è la fatica e la capacità di gestirla, certo
non è semplice ma fa parte del gioco. Magari un piccolo rischio è quello di non
fare le cose con la giusta misura.
Soprattutto per chi ha cominciato da poco. La corsa ti da benessere
fisico e mentale ma bisogna anche saper ascoltare il corpo e sapere quando
dargli tregua e riposo.”
La pratica e l’esperienza aiuta a
trovare un sano equilibrio negli sforzi e nei recuperi, nello stressare ed
esasperare i propri organi, muscoli, articolazioni e a occuparsi di loro con
cure adeguate, massaggi, trattamenti.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Di infortuni crisi e sconfitte ce ne sono state. Quello che ha bruciato
di più sono stati un paio di infortuni 10 gg prima di gare programmate da mesi.
Ammetto che è stata dura, non ti arrendi all'evidenza vuoi tentare per forza ma
non è possibile, la delusione è tanta ma basta poter riprendere gli allenamenti
e si fissano nuove mete e la delusione la lasci alle spalle. Un paio di crisi
pesanti in cui il mio fisico mi aveva detto stop e non riuscivo più a camminare
a ritmi decenti le ho superate ritirandomi dalle gare anche per 3/4 mesi, ricominciando
da zero e accettando tempi non miei in allenamento ma andando avanti ugualmente
sola, per conto mio, pian piano tutto torna alla normalità.”
Pian piano si sistema tutto con l’aiuto
di qualcuno o da soli, importante è accettare l’evidenza ed essere disposti a
rimettersi in gioco sapendo aspettare e riorganizzarsi con le risorse a disposizione
rimodulando piani e obiettivi.
Un
messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Il mio consiglio è quello di provare. Provare
a praticare uno sport, uno qualsiasi, uno che piace, lo sport cambia la vita. Lo
stile di vita, le priorità, la salute fisica e mentale migliorano in maniera
esponenziale. Il gradino da superare è quello di iniziare, sono sicura che poi
non se ne potrà più fare a meno.”
Lo sport davvero cambia le persone, fa
evolvere, maturare e rende responsabili a partire dal gioco e la condivisione.
C’è stato il rischio di incorrere nel
doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Mai avuto a che fare con doping o con gente che ne fa uso. Mi fa
letteralmente schifo tale opzione e le persone che si dopano. È una doppia
presa in giro. Primo non si rispetta lo sport come tale e gli avversari puliti
che fanno sacrifici per ottenere risultati. Secondo si mente a se stessi
sapendo di mentire, ci si racconta favole a cui si crede anche. Essere forti in
maniera scorretta non fa di te un campione ma un pezzente. Non iniziare nemmeno
per sbaglio ad assumere sostanze non consentite... se lo fate quando tornate a
casa dopo una gara, magari anche vinta, guardatevi allo specchio e osservate
cosa vedete... io abbasserei lo sguardo fossi in voi.”
In effetti il doping ammazza persone e
sport, rende infelici coloro che ne fanno usano e le persone che gli stanno
vicino compresi eventuali simpatizzanti e fan.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “Familiari ed amici condividono la mia
passione. I miei amici più cari sono anche loro runners e quindi non devo
spiegare niente a loro sulla mia scelta... loro sanno già tutto, visto che
hanno seguito stessa direzione.”
Insieme è sempre molto meglio, se si è
compresi si è più sereni nell’investire in tempi e in fatica.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per
quali aspetti e in quali fasi? “Lo
psicologo nello sport lo ritengo indispensabile per attività agonistiche di
livelli elevati. Le lotte mentali che attraversano la testa degli atleti sono
paurose, lo vediamo noi amatori, immaginiamo i professionisti. Serve
assolutamente chi sia in grado di gestire queste fasi sia nel periodo della
preparazione che in quello del pre-gara.”
Nella mente dell’atleta si annidano e
crescono a volte pensieri negativi che vogliono sabotare le buone intenzioni
dell’atleta, si ha difficoltà a essere orientati all’obiettivo e alla meta da
raggiungere con fiducia e convinzione avendo faticato e seguito piani e
programmi di allenamento.
Prossimi
obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Prossimo obiettivo una ultramaratona, la mia prima ultramaratona il 22
settembre 65.700 km, speriamo vada tutto per il meglio!”
Come ti vedi a 50 anni? “A 50 anni? Sempre di corsa! Magari a
stabilire qualche record di categoria.”
I vantaggi dello sport spesso sono la
positività, la voglia di continuare ad andare avanti nonostante l’età
anagrafica avanzi.
Matteo SIMONE Psicologo,
Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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