Aprendi a lutar por algo que só eu acreditava
Matteo SIMONE
Lo sport a volte diventa un’opportunità per conoscersi, per incanalare energie in discipline sportive che aiutano a raggiungere risultati e a disperdere energie con la consapevolezza che la vita è fatta di calma e stress, di fatica e riposto, di vittorie e sconfitte.
Il 9 ottobre 2018, Glauco Luis de Oliveira Rangel ha segnato il record di
7 ore 13 minuti della traversata di 36 chilometri (22,3 miglia) nell'Oceano
Atlantico tra Leme e Pontal a Rio de Janeiro, in Brasile. La nuotata è stata ratificata dalla "Leme to Pontal Swimming Association". Di
seguito l’esperienza di Glauco attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual
è stato il tuo percorso per diventare atleta? "Iniziai con un
allenamento a causa dell'iperattività quando ero bambino e mi distinsi in acque
libere".
L’attività fisica è sempre un ottimo
strumento per sperimentarsi e conoscere sé stessi, proprie capacità nascoste,
voglia di migliorare e raggiungere risultati prestigiosi che rasserenano e
soddisfano.
Come sei cambiato attraverso lo sport? “Con l’allenamento
e il dispendio energetico sono diventato più centrato, responsabile e
disciplinato. Ho imparato a lottare per i risultati e per uno scopo. Ho
imparato a lottare per qualcosa in cui solo io credevo”.
Impegnarsi nello sport per raggiungere risultati prestigiosi e sfidanti aiuta ad avere più disciplina, a seguire regole di allenamento e uno stile di vita adeguato che migliora la persona facendolo sentire più centrato nel compito, più focalizzato, più presente, più responsabile nel rispettare piani e programmi di allenamento che permettono di eccellere.
Nello sport, chi e cosa ha contribuito al tuo benessere o alle
tue prestazioni? “I miei genitori, i miei tecnici. Più tardi, mia moglie
e i miei amici senza il loro sostegno non avrebbero raggiunto così tanti
risultati”.
L’atleta ha bisogno di essere indirizzato,
invogliato, coinvolto, allenato, sostenuto. Dietro l’atleta ci sono tante
persone, che contribuiscono alla sua serenità, al suo benessere, e anche alla
sua performance, una grande squadra che remano a favore dell’atleta per
condividere fatiche e successi insieme.
La gara della tua vita, dove hai
vissuto le migliori emozioni? “Sono riuscito ad apprezzare il valore di
ogni risultato, per quanto piccolo. Quando ero più giovane ero più veloce e le
conquiste per me non erano così difficili”.
Tutto passa, tutto cambia, non si può
sempre essere forti e vincenti. Bisogna apprezzare il valore di ogni risultato
che sia una vittoria o semplicemente un traguardo dopo ore, giorni e mesi di
allenamenti e impegni con passione e motivazione.
Cosa hai scoperto
praticando sport? "La pratica dello sport mi ha portato a
incontrare molte persone buone, posti meravigliosi e lezioni di vita
meravigliose e momenti indimenticabili".
Lo sport regala tante sensazioni ed
emozioni incontrando altri atleti con gli stessi interessi e punti di vista,
continuando ad apprezzare il gusto della fatica che porta ad avere
soddisfazioni personali e di squadra.
Cosa pensano la famiglia e gli amici
della tua attività sportiva? “Oggi tutti apprezzano molto la mia
carriera, ma quando ero più giovane, molti volevano che smettessi di allenarmi
per lavorare”.
Hai sperimentato l'esperienza del limite nelle tue gare?
"Sì, credo di aver superato i limiti molte volte in cui ho fatto performance
che io stesso non credevo".
Se si è motivati e si ha forte passione
con impegno e costanza si riescono a far cose incredibili.
Quali sensazioni
sperimenti praticando sport (allenamento, competizione, post-gara)? "Dopo
ogni gara dipende dal risultato ... quando faccio bene, tutto è meraviglioso
quando non vado bene mi sento male, ma con voglia di migliorare".
Cosa
pensi in allenamento e in gara? "Nell’allenamento quotidiano l'attenzione
è molto difficile a causa delle faccende e degli impegni familiari e lavorativi,
quando ero giovane, l'obiettivo era semplicemente quello di eseguire ogni
allenamento nel miglior modo possibile".
Nella vita si attraversano, fasi, periodi,
cicli, da giovani si ha più energie e più voglia di fare soprattutto per sé
stessi, con il passare degli anni cambiano interessi e priorità bisogna
considerare anche il contesto familiare e lavorativo che richiedono altrettanta
attenzione e impegno.
La tua gara più estrema o più difficile? "La
mia gara più difficile è stata la 45 km dell'isola del miele dell'anno scorso
12 ore e 51 minuti, molto freddo e stanchezza".
Come hai superato
crisi, sconfitte, infortuni? "I miei principali fallimenti sono
stati due qualificazioni, i Mondiali del 1997 e le Olimpiadi del 2008 … è
stato molto difficile tornare agli allenamenti, ma con il supporto di amici, sono
ritornato ad allenarmi ma in modo amatoriale".
Davvero una grande opportunità persa per
Glauco, non qualificarsi a un Mondiale e a un Olimpiade davvero possono
scoraggiare un atleta che vede vanificare anni e anni di allenamenti in cui
credeva poter fare un grande salto, ma è stato importante avere degli amici che
lo hanno sostenuto in modo da continuare a fare sport.
Il tuo messaggio per
i giovani per avvicinarli allo sport? “Lo sport salva la vita. Tiene
lontano dalle droghe che non portano a nulla. Sii l'orgoglio di qualcuno … Sii
la motivazione di qualcuno … Sii l'eroe della tua storia … Mi sono allenato
tutta la mia vita affinché mio padre mi dicesse che era molto orgoglioso di me”.
Belle ed emozionanti le parole di Glauco,
lo sport davvero diventa un salava vita, toglie le persone dalla strada, dai
vizi, da droghe e alcool, dalla malavita, ed è bello nuotare facendosi
apprezzare dai propri cari, familiari e amici anche se non si riesce a
partecipare a un Mondiale o a un’Olimpiade.
Trovi utile lo psicologo nello
sport? In quali modi e in quali fasi? "Purtroppo non avevo uno
psicologo che mi accompagnasse ... ho sentito la mancanza in occasione dei miei
fallimenti ... ma gli amici hanno fatto quella parte".
Sogni realizzati
e da realizzare? Prossimi obiettivi? “I sogni sono fatti per essere
perseguiti, a volte conquistati, ma senza di essi non è divertente vivere. Il
prossimo sogno o obiettivo è il canale della Manica”.
È importante avere sempre in testa
obiettivi e sogni da raggiungere per continuare a impegnarsi costantemente e
con determinazione cercando di trasformarli in realtà andando sempre avanti e
alzando sempre un po’ l’asticella finché si può.
Una frase o una parola che
ti aiuta in difficoltà? "Dio". Sei ispirato da
qualcuno? "La mia ispirazione o idolo mio padre Renato de Oliveira Rangel e il nuotatore e
allenatore Igor de Souza".
Come ti vedi a 50 anni? "A
50 anni mi vedo come adesso che ne ho 47".
Molto simpatico e disponibile Glauco che
crede nello sport e si impegna con fede e forte motivazione.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Glauco Rangel: Aprendi a lutar por algo que só eu acreditava
Ho imparato a lottare per qualcosa in cui solo io credevo
Matteo SIMONE
Qual foi o seu caminho para se tornar um
atleta? “Fui para o treinamento devido uma hiperatividade quando criança.e me
destaquei nas águas abertas”.
Como você mudou através do esporte? “Com
treinamento e gasto de energia me tornei mais centrado responsável e
disciplinado. Aprendi a lutar por conquistas e por um propósito. Aprendi a
lutar por algo que só eu acreditava”.
No esporte, quem e o que contribuíram para
o seu bem-estar ou desempenho? “Meus pais, meus técnicos. Posteriormente minha
esposa e amigos sem o apoio destes não teria conseguido tantas conquistas”.
A corrida da sua vida, onde você
experimentou as melhores emoções? “Por incrível que pareça agora depois de mais
velho. Consegui ver o valor de cada conquista por menor que seja. Quando mais
jovem eu era mais rápido e as conquistas para mim não eram tão difíceis”.
O que você descobriu sobre praticar
esportes? “A prática de esportes me levou a conhecer muita gente boa lugares
lindos e lições de vida maravilhosas e momentos inesquecíveis”.
O que a família e os amigos pensam da sua
atividade esportiva? “Hoje em dia todos dão muito valor a minha carreira mas
quando mais jovem muitos queriam que eu parasse de treinar para trabalhar. Não
que eu não trabalhasse sempre trabalhei”.
Você já experimentou a experiência limite
em suas corridas? “Sim acredito que ultrapassei limites muitas vezes que fiz
performances que eu mesmo não acreditava”.
Que sentimentos você experimenta
praticando esportes (treinar, orar, competir, pós corrida? “Após cada prova
depende do resultado, quando vou bem tudo é maravilhoso quando vou mal me sinto
péssimo mas com vontade de melhorar”.
Quais são seus pensamentos no treino e na
corrida? “Nos treinos hoje em dia é muito difícil o foco total devido os
afazeres e compromissos com família e trabalho quando mais jovem o foco era
simplesmente realizar cada treino da melhor forma possível”.
Sua corrida mais extrema ou mais difícil? “Minha
prova mais difícil foram os 45k da ilha do mel ano passado 12horas e 51 minutos
muito frio e cansaço”.
Como você superou crises, derrotas,
lesões? “As minhas principais falhas foram duas eliminatórias .uma para o
Mundial em 1997 e olimpíadas de 2008 ..foi bem difícil voltar aos treinos mas
com apoio de amigos voltei a treinar mas de maneira amadora”.
Sua mensagem para os jovens se aproximarem
do esporte? “Os esporte salva vidas. Nos afasta de drogas e noitadas que no
final não nós leva a nada. sejam o orgulho de alguém...sejam a motivação de
alguém... Seja o herói da sua própria história...treinei a vida toda para meu
pai me dizer que se orgulhava muito de mim”.
Você acha o psicólogo útil no esporte? Em
que aspectos e em que estágios? “Infelizmente não tive um psicólogo para me
acompanhar...mas senti falta nas minhas falhas, mas os amigos fizeram essa
parte”.
Sonhos feitos e a serem realizados?
Próximos objetivos? “Sonhos são feitos para serem perseguidos as vezes
conquistados, mas sem eles não tem graça viver. Próximo sonho ou objetivo canal
da mancha 2020”.
Uma frase ou palavra que ajuda você em
dificuldades? “Deus”.
Você é inspirado por alguém? “Minha inspiração ou ídolo
meu pai Renato de Oliveira Rangel e o nadador e tecnico Igor de Souza”.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
2 commenti:
Lucia Trillo!
Conheci o Glauco em 2010 e desde então tem sido meu técnico. Com ele, conquistei muitas vitórias. Ele sempre acredita que todos podem chegar aos seus objetivos. Obrigada Glauco!
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