A
13 anni diventammo campioni regionali categoria giovanissimi nella squadra Savio
Calcio
Matteo
Simone
Lo sport davvero avvicina persone, culture, mondi e rende felici e resilienti sintonizzandosi sull'obiettivo da portare avanti, seguendo mete e direzioni, sempre pronti a rimodulare tutto cavalcando l'onda del cambiamento e utilizzando risorse residue, che diventano a volte sorprendenti.
Questo
è il vantaggio dello sport, di seguito Pierluigi racconta la sua esperienza rispondendo
ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentito
campione nello sport? “Campione quando all'età di
13 anni diventammo campioni regionali nella categoria giovanissimi nella
squadra Savio Calcio.”
Qual è la
gara della tua vita? “La gara della vita
probabilmente la 100 km del passatore.”
Lo
sport permette di scoprire capacità, possibilità e limiti; permette di fare
cose grandi individualmente, in coppia e in gruppo; permette di aderire a un
esercito di atleti che vanno in giro per parchi, strade, monti per allenarsi e
gareggiare, per fare del proprio meglio, per mettersi in gioco, per
confrontarsi.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho sempre fatto sport sin
da bambino iniziando a 5 anni nel nuoto, poi judo ed infine il calcio che ho
portato con me fino a 30 anni. Atleta forse lo sono sempre stato ma la mia
prima maratona di Roma nel 2011 forse è lì che mi sono sentito completamente
atleta.”
Nello
sport non c’è solo performance ma anche divertimento e benessere, a volte ci si
prepara per una gara importante da portare a termine con ottimi risultati, a
volte si partecipa a gare solo per esserci, per rivedersi, per fare
un’esperienza, per aiutare qualcuno a portare a termine un’impresa.
In che modo hai raggiunto la performance? Chi contribuisce alla tua
performance? “Lo sport della corsa porta
sempre a cercare la performance essendo uno sport individuale. Personalmente ho
sempre cercato di divertirmi senza mai guardare al crono. Solo una maratona
delle 25 percorse tra ultra e maratone ho preparato meticolosamente cercando la
prestazione ideale. Fu la Firenze Marathon dove feci il mio PB di 3h10".
Lo
sport permette di uscire fuori dalla zona di confort per mettersi in moto in
carne e ossa abbandonando chat e faticare da soli e in compagnia apprendendo
sempre dalla scuola dello sport, trasformando la fatica in amica perché fa
crescere, e fa raggiungere risultati inaspettati.
Quale
esperienza passata ti dà fiducia nel raggiungere i tuoi obiettivi? “Non ci sono episodi passati particolari che mi spingono al
raggiungimento degli obiettivi. È solo la consapevolezza di dover stare bene
con copro e mente che ti spinge a mettere sempre le scarpette e uscire a
correre.”
Lo
sport permette di fare esperienze anche forti e uniche, permette di andare
avanti con le risorse residue cavalcando le onde del cambiamento e prendendo
sempre nuove direzioni con nuove consapevolezze delle proprie capacità,
possibilità e limiti.
C’è un episodio curioso o
divertente nella tua carriera sportiva? “L'esordio da
titolare nella categoria giovanissimi regionali fu contro la Lazio, lasciai sul
campo due pezzi di molari intervenendo in scivolata salvando un gol. Lo
ricorderò per sempre perché porto con me tutt'ora i segni dei denti scheggiati.”
Lo
sport permette di prefissare obiettivi, di organizzarsi per raggiungere
obiettivi sfidanti, difficili ma non impossibili, permette di trovare
motivazioni ed entusiasmo per allenarsi da soli o in compagnia.
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamenti, pre-gara, gara,
post-gara)? “L'allenamento è il cuore
di tutti gli eventi, è la cartina tornasole. Se vuoi raggiungere gli obiettivi
che ti prefiggi l'allenamento è fondamentale.”
Lo
sport permette di approfondire la conoscenza di se stessi a livello fisico e
mentale, lo sport consente di comprendere dove si vuole arrivare e come, cosa è
meglio per se stessi, se si può osare senza strafare, se c’è bisogno di sano
recupero, coccole e riposo adeguato a ripartire alla grande con più
entusiasmo e determinazione.
Quali sono le difficoltà e
i rischi nel tuo sport? La gara più difficile? “Non ci sono
particolari rischi e difficoltà nella corsa se riesci ad ascoltare e capire i
segnali del tuo corpo. Bisogna sapere ascoltare il proprio corpo. La gara più
difficile? La 100 km del passatore.”
Familiari e
amici cosa dicono del tuo sport? “I familiari
sono orgogliosi, gli amici corrono con me!”
Lo
sport permette di portare a casa sempre ricchi insegnamenti anche nelle
sconfitte e negli infortuni si impara a conoscersi meglio, diventano un banco
di prova per superarli ogni volta con fiducia e pazienza un passo alla volta.
Come superi crisi, sconfitte, infortuni? “Le sconfitte sportive le ho conosciute nel calcio e difficilmente le
dimentico. Perdemmo la finale per il titolo italiano categoria allievi. Nella
corsa non conosco sconfitte, tutto quello che viene è preso con gioia e
filosofia. L'infortunio è invalidante perché non ti permette di uscire a
correre e godere della libertà di questo sport.”
Lo
sport fa bene a ogni età, c’è un momento per giocare attraverso lo sport da
piccoli ma anche da grandi e c’è un momento dove si fa sul serio da giovani e
anche da grandi dove si tratta di costruire un risultato che conferma capacità
messe alla prova nel tempo con allenamenti e pratiche di allenamento.
Quale può essere un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?
“Lo sport è gioco è divertimento ed ogni bambino o
adulto ha dentro di sé la voglia di divertirsi e giocare fino ad 80 anni.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?
Quale può essere un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Non ho mai rischiato e nemmeno pensato di incorrere o di fare uso di
sostanze dopanti. Il doping è una scelta e non ci sono compromessi. Se ne fai
uso sai che stai barando, e prima di tutto menti a te stesso. Niente bugie,
niente compromessi, no doping!”.
Lo
sport aiuta a comprendere il significato dello sforzo e dell’impegno, aiuta a
conoscersi sempre di più soprattutto nelle condizioni difficili dove si tratta
di prendere decisioni, di andare avanti, di decidere. Lo sport permette di
comprendere il valore e l’unione del corpo, mente e cuore; dell’importanza
della passione, del credere nelle cose che si fanno, nel credere in se stessi.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? “Lo sport ma soprattutto la corsa ti permettono di scoprire ogni cellula
del tuo corpo. La sensazione mentre corri è proprio quella di analizzare le
proprie sensazioni mentali e confrontarle con il tuo corpo con ogni movimento
degli arti, con ogni contrazione muscolare e con ogni respiro.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? “Lo psicologo dello sport è una figura fondamentale nella preparazione
dell'uomo e dell'atleta.”
Nella
mente degli atleti sempre tante gare da partecipare, tanti appuntamenti, tanti
viaggi da programmare, allenamenti importanti, test da fare, chilometri e
chilometri di strada da percorrere in gara per mettersi alla prova, per
incontrarsi e confrontarsi con gli altri, per far parte di un mondo di sport
teso al benessere emotivo e relazionale.
Quali sono i tuoi prossimi
obiettivi? “Obiettivi a breve termine
non ne ho. L'obbiettivo a lungo termine è sempre uno, tenere la forma fisica e
mentale che ti permette di affrontare sempre al meglio gli ostacoli che si
pongono nel cammino della vita di tutti i giorni.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Sogni
realizzati è quello di avere a fianco una famiglia con una moglie sempre pronta
ad ascoltare e sostenere le mie esigenze sportive. Sogni da realizzare fare
sport e correre più a lungo possibile!”.
Un’intervista a Pierluigi è riportata nel mio libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
Matteo
SIMONE
380-4337230
- 21163@tiscali.it
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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