Gli amici sono entusiasti
dei miei risultati e continuano a spronarmi
Psicologo, Psicoterapeuta
Nella vita si attraversano fasi e cicli, c’è sempre un’opportunità per misurarsi, per mettersi in gioco, per apprendere e lo sport è un ottimo veicolo di conoscenza, di apprendimento, di sfida. C’è un’età per gioca, per fare l’atleta, per fare l’allenatore e il dirigente, importante è trovare sempre motivazioni valide e forte passione che spinge a impegnarsi con entusiasmo per raggiungere obiettivi sfidanti ma non impossibili. Di seguito l’esperienza di Antonio attraverso riposte ade alcune mie domande: Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “No, campione mai! Sono sempre stato orgoglioso dei miei successi, prima con il calcio e poi con il podismo, ma sempre sapendo che c’è gente molto più brava di me!”.
Intanto Antonio Daniele Zoppo, S.S.D. Dynamyk
Fitness, ha dimostrato di ottenere ottime prestazioni in ambito podistico con
tempi molto forti per la sua categoria M60, infatti ha i seguenti Personal
Best:
nel 2019 corsa su strada km 10 – 38’05 a Parabiago
e maratona 2h53’56 a Ravenna; nel 2020 mezza maratona 1h20’54 a Verona: Qual
è stato il tuo percorso nella pratica sportiva? “Fin da piccolo sono
sempre stato innamorato del gioco del calcio. Però il mio primo tesseramento
l’ho potuto fare a 14 anni! Anni di crescita nella squadra di paese (Quincinettese)
per arrivare a disputare 2 campionati di quarta serie (Ivrea e S. Vincent) e
ritorno al paese! Poi allenatore fino al 2012 e dirigente fino al 2014. Nel
settembre del 2015 ho avuto l’approccio con il podismo agonistico, me ne sono
innamorato, ed eccomi qua!”.
Antonio sembra essere un amante dello
sport e riesce molto bene in ciò che si impegna raggiungendo risultati
importanti sia nel calcio che nel podismo e diventando un riferimento per i
calciatori come allenatore e dirigente e nel podismo come atleta: Nello
sport quali fattori e persone contribuiscono al benessere e performance? “Beh,
sicuramente allenamento, alimentazione e stile di vita adeguati! Sicuramente la
famiglia e gli amici!”. Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva? “I familiari mi vedono sereno quando riesco a
svolgere la mia attività. Gli amici sono entusiasti dei miei risultati e
continuano a spronarmi per continuare nel miglioramento”.
In un running camp a Iten, la città dei
campioni del Kenya ci ricordavano sempre le tre regole del successo:
allenamento, alimentazione e riposo che consideriamo parte dello stile di vita,
proprio come afferma Antonio che è ancora alle prime armi avendo iniziato da
pochi anni a praticare podismo ma ha già ottenuto risultati prestigiosi: Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Ho scoperto di
avere una grande qualità che sono gli altri a dartela: il carisma. Di carattere
fondamentalmente timido, lo sport mi ha permesso di crescere molto nelle
relazioni sociali e nella possibilità di poter sostenere conversazioni davanti
ad un pubblico più o meno numeroso”.
Questo è uno dei vantaggi dello sport, fa
scoprire qualità e caratteristiche sommerse, fa incrementare autoefficacia e di
conseguenza si sviluppa anche autostima in altri ambiti della vita, ci si sente
più sicuri e competenti e si ha il coraggio di trasmettere ad altri lezioni
utili e importanti: Quali capacità, caratteristiche, qualità ti
aiutano nel tuo sport? “Sicuramente la tenacia, lo spirito
di sofferenza e la voglia di crescere e di fare sacrifici”. Che
significato ha per te praticare il tuo sport? “E’ un motivo per
confrontarmi con me stesso prima che con gli avversari, per me gli avversari
servono da stimolo e da esempio per proseguire nella ricerca di quelli che
possono essere i miei limiti”.
Antonio avendo iniziato a praticare sport
da piccolo conosce bene il valore della fatica, dell’impegno, l’ha richiesto ai
suoi calciatori da allenatore e presidente e ora è il momento di pretenderlo da
sé stesso e vuol continuare ad alzare l’asticella per raggiungere ancora
risultati migliori: Quali sono le sensazioni che sperimenti nello sport? “Le
sensazioni di libertà, di leggerezza, di soddisfazione che ricevi dalla corsa
sono incredibili e indescrivibili!”. Quali sono le difficoltà e i rischi
nella pratica del tuo sport? “Le difficoltà sono magari legate alla
logistica e agli avvenimenti atmosferici, magari prepari un tipo di seduta e
pioggia o vento ti scombinano i piani. I rischi sono sicuramente legati a
possibili infortuni!”.
La corsa fa sperimentare un senso di
libertà uscendo a correre per chilometri in diversi contesti ambientali quali
pista, strade, sentieri a contatto con la natura, ascoltando il proprio corpo,
elaborando pensieri e progetti: Cosa ti fa continuare a fare attività fisica?
Hai rischiato di mollare di fare sport? “La gioia e il divertimento di
fare attività fisica sono le molle che mi faranno andare avanti finché il
fisico me lo potrà permetterà! Smettere del tutto no, perché al di là
dell’aspetto agonistico, passeggiate, pedalate, giri in montagna li ho sempre
fatti, con meno intensità, ma sempre fatti”.
Ecco cosa spinge le persone a fare sport,
la gioia e il divertimento per allenarsi, per partecipare a gare ma anche
semplicemente per fare movimento o semplice passeggiate: Un tuo messaggio
rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo sport? “Difficile smuovere i
giovani perché questo sport è sofferenza e ai giovani non piace soffrire.
Sicuramente mi sentirei di dire di almeno provare per la gioia, la
soddisfazione, l’ambiente sano che si incontra. Se poi arrivassero anche
risultati importanti la soddisfazione raddoppierebbe”. Ritieni utile la
figura dello psicologo dello sport? “La figura dello psicologo la
ritengo opportuna e fondamentale in uno sport di squadra. Nel podismo penso sia
meno importante perché è già di per sé una disciplina che toglie stress e
carica di autostima chi lo pratica”.
Importante trovare occasioni per provare,
per partecipare, per giocare attraverso lo sport, per fare aggregazione e poi
ognuno si impegna in base alle proprie motivazioni e al proprio talento
decidendo obiettivi o semplicemente traendo giovamento, relax e sfogo: Quali
sono i prossimi obiettivi, sogni che hai realizzato e d realizzare? “Il
26 aprile ho i campionati italiani master di mezza maratona dove proverò ad
inseguire il sub 1h 20 m oltre che il titolo M60. Poi mi piacerebbe correre una maratona a 4m/km, sub 2h 49 m. Ultimo chiudere l’Ivrea-Mombarone
sub 2h 40”.
Davvero degli obiettivi sfidanti, Antonio
si dimostra essere un vero talento per la sua categoria di età, purtroppo
questo periodo di pandemia non ha permesso lo svolgersi dei campionati di mezza
maratona, avrei voluto vedere in campo Antonio e anche un mio amico di squadra
D’Antone Giuseppe, Atletica La Sbarra, della sua stessa categoria e credo forte
quanto lui: Sei consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti? “Sempre
stato consapevole, infatti ai miei obiettivi ci sono arrivato sempre per gradi,
con costanza e impegno”. Quanto ti senti sicuro, quanto credi in te
stesso? “Sicuri non si è mai sicuri perché basta un qualsiasi
contrattempo per scombinare i piani. Però crederci, questo sempre”.
Concordo, crederci sempre è un ottimo
approccio vincente, bisogna andare avanti sempre con coraggio come stiamo
facendo in questo periodo di pandemia, bisogna essere fiduciosi e resilienti,
congelare obiettivi e rimodulare piani e programmi: Quale tua esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “La gara che mi dà
più convinzione è la maratona, perché al di là di quello che riuscivo a fare
nel prepararla, in gara ho sempre avuto grandi risposte sulla mia tenuta fisica
e soprattutto mentale. Prima maratona a 58 anni. 7 maratone disputate. Un solo ritiro.
La più veloce 2.53.54. La più lenta 3.04.54”.
La maratona è il simbolo del muro da
superare e Antonio pare che non abbia questi timori riuscendo a presentarsi
alla partenza sempre con un’ottima preparazione non temendola ma affrontandola
con forza e resistenza fisica e mentale: Quali sono le sensazioni relative a
precedenti esperienze di successo? “Ehhh le sensazioni che il successo
può dare sono fantastiche. Lacrime di gioia e adrenalina in quantità
industriale”. Hai un modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Non
particolarmente. Seguo e apprezzo molto le imprese dei grandi campioni. Mi
piacerebbe molto avere la corsa degli atleti africani. Ma apprezzo molto anche
la tecnica e la tenacia degli atleti europei e italiani. E sono contento dei loro
successi”.
Lo sport è una grande opportunità di
sperimentare sensazioni ed emozioni intense soprattutto quando si hanno
successi dove bisogna anche piangere per gioire: Come hai superato eventuali
crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà? “Con tanta pazienza e costanza.
Ogni volta ricominciando il lavoro quasi da capo, con impegno e sudore. Ma un
giorno mi metterò a correre senza guardare il cronometro, ma solo per il
divertimento di farlo, per stare in mezzo agli altri runner, divertirmi con
loro”.
C’è un momento per faticare e un momento
per rilassarsi, la vita è ciclica, ora bisogna aspettare i momenti migliori per
riprendere allenamenti intesi con fiducia e pazienza.
(Foto: prima maratona, Torino novembre
2017; l'ultima maratona, Sanremo dicembre 2019, 2.56.34; due dell'arrivo della
mezza di Verona, una bellissima con l'arena alle spalle e l'altra si vede il
tempo finale; l'arrivo di Ravenna 2.53.56)
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Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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