Lo sport ci fa stare bene sia
fisicamente che mentalmente
Matteo
SIMONE
Sabato 26 giugno 2021, con partenza alle ore 16, ha avuto luogo la prima edizione della “6 ore di Matera” presso il Campo Scuola di Matera, organizzata da “Be Different Be Ultra” e dal Gruppo Sportivo Athlos di Matera.
La gara maschile è stata vinta da
Nicolangelo D’Avanzo (ASD Bisceglie Running) che ha totalizzato 70,944 km, precedendo
Filippo Castriotta (ASD Gargano 2000 onlus) 70,495km e Francesco Vittorione
(ASD Amatori Putignano) 68,286 km.
La gara femminile è stata vinta da
Angela Latorre (ASD Tra le Righe) che ha totalizzato 57,440 km, precedendo Cosima
Caramia (ASD Corri Castrovillari) 56,258km e PerezUnice Murillo (ASD Podistica
Veio) 55,632 km.
Approfondiamo la conoscenza di Francesco
Vittorione, A.S. Amatori Putignano, attraverso risposte ad alcune mie domande
post gara.
Quando ti sei sentito campione nello
sport? Quando nell'ultima gara fatta, la 6 ore su pista di Matera sono riuscito
a correre quasi tutto il tempo, centrando il podio e percorrendo 68 km.
Un bel podio per Francesco che ha
occupato il terzo posto del podio correndo silenziosamente e instancabilmente
per tutte le 6 ore di gara.
Qual è stato il tuo percorso nello
sport? Ho cominciato giocando a calcio, per poi passare a 29 anni al mio
sport attualmente preferito la corsa dove sono uscite fuori le mie
caratteristiche di grinta e resistenza.
Nella corsa di ultra distanza bisogna
essere molto focalizzati, sereni e resistenti per portare a termine gare di
lunghissima durata soffrendo ma non mollando.
Nello sport cosa e chi contribuisce al
tuo benessere e/o performance? La costanza negli allenamenti, il duro lavoro
paga sempre alla fine.
Per ottenere qualcosa bisogna volerlo,
crederci ma soprattutto impegnarsi con costanza negli allenamenti per
presentarsi in gara sicuri e consapevoli delle proprie possibilità.
Un'esperienza che ti dà la convinzione
di potercela fare? Penso sia stata la mia prima mezza maratona nel 2019 dove ho
centrato l'obiettivo di correre sotto 1h 30 minuti.
Centrare gradualmente gli obiettivi aiuta
a crederci e a incrementare autoefficacia con la voglia di continuare a
stabilire obiettivi sempre più sfidanti.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi
del tuo sport? Mi viene detto: “chi te lo fa fare” ma correre mi piace un
sacco, mi fa stare bene perciò ci passo sopra.
Quando c’è una forte passione si passa
sopra a tante cose, non si pensa ai giudizi altrui ma si cerca di coltivarla
per sentirsi bene godendo dei risultati che si raggiungono in termine di
benessere e di performance.
Un episodio curioso, divertente, triste,
bizzarro del tuo sport? La 10 km ad Adelfia nel 2019 a luglio, faceva un caldo
da morire e dopo 5 km corsi a buon ritmo, dolori di stomaco, fatica. Arrivare
al traguardo è stato arduo.
A volte ci possono essere soprese in
allenamenti o in gara, ci si può imbattere in brutte avventure come una
giornata dove il clima può compromettere una prestazione a causa di malessere
percepito.
Quali capacità, risorse, caratteristiche
possiedi nel tuo sport? Grinta, resistenza, tenacia e forza mentale per non
mollare.
E tutto ciò, Francesco l’ha dimostrato
proprio alla 6 ore di Matera dove ha continuato a correre al suo ritmo costante
nonostante il forte caldo pomeridiano, fino alla fine, centrando un bel podio.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e
i rischi? I rischi sono gli infortuni, bisogna essere concentrati sia in gara
che in allenamento, e soprattutto bisogna ascoltare il proprio corpo per non
eccedere con gli allenamenti ed andare in over training. Le difficoltà sono
mentali. Non bisogna demoralizzarsi se i risultati non arrivano ma continuare
fino a quando i sogni non si avverano. Come dicevo prima la costanza è il maggior
rimedio alle difficoltà, alla fine il sudore viene ripagato.
Per continuare a star bene e far bene
nelle ultramaratone bisogna fare le cose fatte bene allenandosi adeguatamente
ma senza troppo strafare e rispettando tempi di riposo, recupero ed eventuali
coccole al proprio corpo molto provato. Inoltre bisogna lavorare di testa, con
tanta concentrazione e focalizzazione, tanta fiducia positività e ottimismo per
portare avanti programmi e progetti di allenamenti e gare.
Cosa e chi ti ostacola nello sport? Nello
sport gli ostacoli maggiori sono le delusioni in una gara, avversari forti e
l'alimentazione. Le delusioni si superano non arrendendosi. Gli avversari,
stimolandosi ancora di più ad allenarsi per migliorare. L'alimentazione facendo
qualche sacrificio
Ritieni utile lo psicologo nel tuo
sport? Mi ritengo forte mentalmente da non aver bisogno attualmente, diciamo
che il mio psicologo è la corsa.
La strada verso il successo è lunga e
faticosa, bisogna impegnarsi, fare sacrifici, seguire un adeguato stile di vita
per far sì che cuore, corpo e mente siano ben pronti di affrontare una gara
ritenuta estrema.
L'evento sportivo dove hai sperimentato
le emozioni più belle? La prima maratona a Pescara l'anno scorso, arrivare al
traguardo (gli ultimi 7 km con i crampi) e riuscire a correrla sotto le 3 ore è
stata un'emozione grandissima e unica.
La maratona risulta essere sempre una
grande impresa, una gara lunga dove c’è il rischio di incontrare il cosiddetto “muro”
e dove può succedere di tutto nei tanti 42kn e 195 metri e bisogna utilizzare
strategie utili per portarla a termine nel migliore dei modi.
La tua situazione sportiva più
difficile? La mezza maratona di Gallipoli nel 2020, i primi tre km velocissimi
e poi una difficoltà fisica gli altri 18 km. Il traguardo non arrivava mai. È
stato una lezione, utile 15 gg dopo per permettermi di fare il mio personal
best nella gara successiva la mezza maratona di Barletta.
Le sconfitte servono sempre come lezioni
per apprendere dall’esperienza e per cercare di fare molto meglio la volta
successiva.
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni, covid? La situazione del covid è stata dura soprattutto
il primo mese marzo 2020 senza correre e uscire. A maggio quando c'è stata la
possibilità di correre all'aperto è stata una liberazione. Infortuni: appena
intrapresa la carriera da podista, ho avuto un infortunio al ginocchio. Ho
affrontato due mesi duri per riprendermi ma avevo in mente di correre e
gareggiare, e con determinazione non ho mollato fino a Marzo 2019 quando ho
esordito con la mia gara al Corripuglia a Canosa da lì in poi è stato un
crescendo 💪.
Un’ottima progressione di carriera dal
calcio alle prime gare di corsa passando per la mezza maratona e approdando
alle ultra centrando il bel podio a Matera.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi
allo sport? Lo sport qualunque esso sia, ci fa stare bene sia fisicamente che
mentalmente, praticate sport e non ve ne pentirete. Poi lo sport dà un senso
alla nostra vita, con obiettivi e sfide per motivarci ogni giorno, e per
realizzare sogni.
Concordo, lo sport aiuta a star bene e a
volersi bene, stabilire obiettivi da raggiungere e mobilitare energie per
portare a compimento progetti, mete e obiettivi.
Cosa hai scoperto di te stesso nel
praticare sport? Che ho delle doti da podista di ultra maratone.
Ti ispiri a qualcuno? Mi ispiro
attualmente a Sara Dossena, Giorgio Calcaterra e Stefano Baldini. I miei idoli
non recenti sono Emil Zatopeck e Gelindo Bordin.
E’ importante avere dei riferimenti a
cui ispirarsi per cercare di emularli, copiare le loro modalità di allenarsi ed
esprimersi in gara.
Una parola o una frase che ti aiuta a
nei momenti difficili? Never give up.
Nelle ultramaratone si incontrano
momenti difficili ed è importante ricordare le parole di Francesco “Non mollare
mai” come ha dimostrato nella recente gara di Matera.
Prossimi obiettivi? Prossimi obiettivi: la 50 km del Gargano e la 6 ore a Putignano
nel mio paese.
Sogni realizzati e da realizzare? Sogni realizzati correre la maratona sotto le 3 ore. Da
realizzare: sogno di fare 80 km in una 6 ore, una ultramaratona da 12 ore.
Ringrazio Francesco per il tempo dedicato nel rispondere alle mie domande che
aiutano a comprendere il mondo degli ultramaratoneti, l’ho visto correre a Matera
mentre mi doppiava diverse volte.
Un’intervista a Francesco è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre” (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport).
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio. Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti. Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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