Praticare lo sport significa dedicarsi a una passione con impegno cercando di ottenere il massimo in termini di performance ma sempre sperimentando benessere e quindi è importante un equilibrio tra grinta, concentrazione e anche sano divertimento.
Di seguito approfondiamo al conoscenza
di Giorgia attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport? “Ho iniziato a giocare a tennis quando avevo 4 anni, ancora oggi lo
pratico alternato con allenamenti di crossfit”.
Nello
sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance?
“I miei genitori sono entrambi sportivi e
sin da bambina mi hanno coinvolta a giocare a tennis. Ora è la passione che mi
porta a giocare”.
Un'esperienza
che ti da la convinzione che ce la puoi fare? “La grinta e la tenacia che ho riscontrato di
aver durante ogni partita. Esperienze affrontate sempre col sorriso”.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
“Sono contenti del mio percorso sportivo”.
Quali
capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport?
“Ritengo di sapermi autogestire, nel
senso che riesco a equilibrare grinta, concentrazione e divertimento”.
Che significa per te praticare attività
fisica? “Per me significa divertimento, svago, coordinazione con me stessa”.
Lo sport prima di tutto deve procurare
felicità e divertimento per continuare a trovare spazio e tempo da dedicare.
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport e in quali circostanze?
“Nel caso del tennis cerco sempre di
migliorare durante gli allenamenti sia la tecnica che la precisione”.
Si cerca sempre di migliorare nello
sport e nella vita impegnandosi con metodi e tecniche sempre più raffinate
cercando di essere sempre più precisi e sbagliando il meno possibile.
Cosa
ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare?
“La passione. Ho rallentato per via degli
studi, mollato mai”.
Se la passione è forte, non si molla,
tutt’al più si rallenta o ci si ferma per un po’ rimodulando obiettivi ma
appena possibile si ritorna come o più
di prima a divertirsi con lo sport.
Ritieni
utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi?
“Si, lo ritengo utile soprattutto per
evitare di affrontare lo sport in maniera errata, per migliorare la prestazione
sportiva e per il benessere della persona stessa”.
A volte la persona ci si perde, lo sport
può pretendere troppo o causare dipendenza o frustrazione, si perde di vista se
stessi, l’utilità dello sport come benessere prima di tutto individuale per il
fisico e per la mente e sarebbe opportuno confrontarsi con uno psicologo
esperto di sport per ritrovare la giusta via, motivazioni più appropriate,
attraverso metodi di consapevolezza, autoefficacia, resilienza.
L'evento
sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle?
“Durante le partite di tennis o durante
la Spartan Race (Crossfit)”.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
“Durante una partita di tennis ho avuto
uno stiramento al polpaccio destro. Il dolore era così forte da non poter
continuare a giocare. Dunque mi sono rialzata, sono andata verso la rete e con
una forte stretta di mano e il sorriso stampato sulle labbra mi sono
congratulata con l'avversaria per la bella partita. Con questo voglio far
capire che lo sport non equivale a dover sempre vincere, bisogna sempre puntare
a migliorare e dare il meglio di sé, quello senza alcun dubbio, ma il primo
tassello da dover apprendere è divertirsi e, in caso di perdita di una partita,
saper affrontare un'eventuale ‘sconfitta’”.
Questa è una bella testimonianza di uno
sport pulito e onesto senza pretese e rispettando gli avversarsi che come noi
si allenano per cercare di vincere o fare del proprio meglio.
Cosa
hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica?
“Ho scoperto di aver appreso il verso
significato dello sport”.
Hai
un riferimento? Ti ispiri a qualcuno? “Mio padre e mia madre sin da bambina durante ogni partita di tennis mi
hanno sempre ripetuto di divertirmi, di mantenere la tecnica imparata durante
gli allenamenti e che, in caso di sconfitta, sarebbero sempre stati fieri di
me. Quindi sì, probabilmente mi ispiro a loro”.
Bella testimonianza, i genitori sono i
primi educatori ed è importante non pretendere ma essere accanto e sostenere
favorendo una crescita e maturità consapevole e responsabile.
Una
parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti?
“Non ho una parola o una frase, ho
soltanto un forte stato d'animo che porta a impegnarmi”.
Come
ti vedi a 50 anni? “Sportiva
senza dubbio”.
Quanto
credi in te stessa? “Il
giusto”.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
EMDR
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