Io non mollo mai, per me
l'importante è farcela
Matteo Simone
Lo sport fa conoscere persone, fa organizzarsi per sfidare se stessi e stabilire piani e programmi per raggiungere risultati e mete da portare a termine con soddisfazione.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Alessandra
Ficca, Podistica Solidarietà, attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti
sei sentita campionessa almeno un giorno? “Sì! Mi sono sentita campionessa tante volte! Alla mia prima gara, la
mia prima mezza maratona, le due maratone che ho corso, ma anche in tutte
quelle volte in cui sono andata ben oltre le mie resistenze, superando i miei
limiti”.
Lo sport fa mettere alla prova, fa abituarsi
alla fatica, fa mettere in conto difficoltà e crisi da affrontare, gestire e
superare per arrivare al traguardo, apprendendo sempre con l’esperienza e
impegnandosi per fare sempre meglio.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport? “Sono stata una nuotatrice fino ai 15 e poi più nulla per vent'anni
tondi tondi. Poi a 35 anni, dopo aver avuto due anni prima la mia bambina, ho
avuto bisogno di evadere, di correre altrove, di sentirmi non solo mamma, ma
qualcosa in più”.
Lo sport fa sperimentare libertà ed evasione
ma anche riuscita e sicurezza portando a termine gare impegnative3e e sfidanti.
Alessandra ex nuotatrice e ora maratoneta potrebbe iniziare a pedalare per
provare a sperimentarsi in gare di triathlon sempre con Podistica solidarietà
di cui anch’io faccio parte in qualità di ciclista e triatleta.
Nello
sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? “La mia performance è legata soprattutto
all'entusiasmo che sto vivendo in quel momento. La mia testa incide moltissimo,
quasi più della preparazione. Il binomio perfetto si realizza quando corro in
un luogo a me sconosciuto con la mia compagna di corsa, che condivide con me lo
spirito di divertimento e avventura”.
Per fare sport con impegno, costanza e fatica
è importante avere sempre alta la motivazione e la passione e a volte amici
sono di stimolo e sprono per non mollare e continuare a sperimentare benessere
alla scoperta di luoghi, sapori, culture.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Mio marito da sempre mi supporta,
soprattutto perché è stato lui a introdurmi in questo tipo di sport. Mia figlia
tifa per me ed è orgogliosa dei miei risultati, anche se non manco mai di dirle
che la sua mamma non è una campionessa ma, anzi, quasi sempre arriva fra gli
ultimi. La mia famiglia di origine mi supporta pur non capendo sempre le
motivazioni che mi spingono. Gli amici invece non comprendono appieno le mie
motivazioni, ma mi incoraggiano e tifano per me, anche fisicamente alle gare”.
Importante è ricevere supporto e sostegno
soprattutto dai propri cari e divertirsi tanto, oltre che faticare, in
allenamenti e gare da soli o in compagnia.
Un
episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Potrei elencarne moltissimi. Per me lo sport
è solo e sempre divertimento, mai competizione o fame di risultato. Io e la mia
compagna di corsa ci divertiamo anche se corriamo per soli 5 km”.
Quello di Alessandra sembra essere un buon
approccio, sposare divertimento e compagnia, per fare insieme sforzi e scoprire
lo sport che unisce e fa mettere in gioco.
Quali
capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? “Io non mollo mai. Ci credo fino in fondo e
sono in grado di resistere a tutto. Ai dolori, alla fame, al freddo, al caldo,
la sete. Per me l'importante è farcela”.
Lo sport aiuta a impegnarsi e crederci di
riuscire nei propri intenti, ad andare sempre avanti per prendersi il meritato
arrivo a destinazione.
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport e in quali circostanze? “Ritrovo la parte più selvaggia di me stessa.
E questo mi succede particolarmente quando corro da sola, in luoghi dove
normalmente nessuno va a correre. Mi sento minuscola e grande insieme”.
Un
messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? “Lo sport non ti tradisce mai, ti aiuta a
viaggiare in te stesso senza deluderti”.
Che
significa per te praticare attività fisica? “Significa scoprire. Scoprire il mondo e me stessa insieme. La smania di
conoscere posti nuovi e nuove sensazioni non mi ha mai delusa”.
La pratica di uno sport fa scoprire se stessi
nelle difficoltà e nelle gioie, proprie sensazioni ed emozioni ma anche la
bellezza delle relazioni, dei luoghi, delle persone.
La
tua situazione sportiva più difficile? “Io non sono mai riuscita a concludere degnamente la Roma Ostia”.
A
cosa devi prestare attenzione nel tuo sport? Quali sono le difficoltà e i
rischi? “Devo stare
attenta ad ascoltare il mio corpo e quello che cerca di dirmi. E allo stesso
modo devo prestare attenzione alla mente. La difficoltà più grande è quella di
cercare di migliorare le mie prestazioni, perché non è fra le mie priorità, ma
è un istinto naturale di ogni essere umano. C'è sempre una lotta interiore”.
C’è sempre la voglia di far meglio, di
abbassare i tempi di percorrenza, fare record personali, arrivare prima di un
altro.
L'evento
sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La mia prima maratona. Non posso
descriverla, è stata una realtà che ha superato di molto tutti i miei sogni”.
Quali
condizioni ti ostacolano nella pratica dello sport? “Il caldo e le forti preoccupazioni che
bloccano letteralmente le mie gambe. C'è anche il senso di colpa del tempo che
tolgo a mia figlia, in particolare nei periodi di preparazione della maratona”.
La maratona è una gara impegnativa da portare
a termine che richiede un congruo periodo di preparazione con allenamenti molto
lunghi ma ogni tanto ci si può organizzare per prepararla e portarla a termine.
Cosa
ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare? “Ho rischiato di mollare almeno due o tre
volte all'anno. Per una donna è difficile conciliare tutto. Ma il viaggio che
compio dentro me stessa quando corro mi riporta sempre a rimettere le scarpe da
ginnastica”.
E’ difficile ma si può fare, soprattutto se
si scopre che la corsa è anche un’attività terapeutica e fa bene al fisico, al
cuore e alla mente.
Ritieni
utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi? “Pur avendo effettuato un percorso di
psicoterapia per diversi anni, non ho mai pensato di utilizzare la psicoterapia
per lo sport. Ma effettivamente potrebbe essere utile”.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “A volte mi sono data del tempo per
riflettere. Ha sempre funzionato”.
A volte si subisce ma ci vuole tempo per
riflette, organizzarsi e reagire.
Cosa
hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica? “Che sono molto ma molto più forte e
determinata di quanto pensassi”.
Hai
un riferimento? Ti ispiri a qualcuno? “Lo so che fa ridere, ma mi ispiro a Rocky Balboa. Perché è la figura di
un uomo semplice, che conosce i propri limiti e che ha a cuore per prima cosa
di non mollare. Non pensa di vincere con Apollo, ma desidera con tutto se
stesso resistere il più possibile”.
Quanto
credi in te stessa? “Questo
è il tasto dolente. Non molto. Ma non mollo”.
Una
parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? “Non voglio più essere l'Alessandra di prima,
che molla e che non ce la fa”.
Si può sempre cambiare, svoltare, prendere in
mano le redini della propria vita, crederci, andare fino in fondo.
Prossimi
obiettivi e sogni realizzati e da realizzare? “Vorrei fare una corsa a tappe con la mia compagna di corsa, solo io e
lei. Partendo con un mini zaino e un solo cambio. Percorrendo circa 20/25 km
nella natura ogni giorno, per cinque giorni”.
E’ importante sentire, essere in ascolto di
se stessi, capire quale può essere un proprio bisogno o esigenza e mobilitare
le energie per soddisfarli.
Cosa
ti spinge a fare sport? “Voglio
scappare dalla routine e sentirmi libera”.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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