martedì 15 giugno 2021

Marta Menegatti: Adoro il beachvolley e la vita che faccio grazie a questo sport

 Il mio obiettivo a breve termine è godermi al massimo l'Olimpiade
Matteo Simone 

Marta Menegatti ha conquistato una medaglia d'argento ai mondiali giovanili a Mysłowice nel 2007 con Gilda Lombardo e un'altra d'argento ai mondiali juniores a Alanya nel 2010 insieme a Victoria Orsi Toth. 

A livello europeo può vantare una medaglia d'oro nella categoria juniores a Kos nel 2009 con Debora Allegretti e una d'argento in quella Under-23 a Kos nel 2010 in coppia con Laura Giombini.
Ha ottenuto il suo primo podio in una tappa del World tour il 7 novembre 2010 a Phuket, in Thailandia, arrivando seconda insieme a Valeria Rosso. Ai Giochi olimpici di Londra 2012 si è classificata in quinta posizione. Ai campionati mondiali a Stare Jabłonki nel 2013 ha ottenuto il quinto posto con Greta Cicolari. Ha vinto la medaglia d'oro ai campionati europei a Kristiansand nel 2011 insieme a Greta Cicolari.
Dal luglio 2013 è accoppiata a Victoria Orsi Toth. A settembre 2015 vince insieme a Viktoria Orsi Toth la prima Medaglia d'Oro per l'Italia in una tappa del World Tour a Sochi (Russia).
Approfondiamo la conoscenza di Marta attraverso risposte ad alcune mie domande di alcuni anni fa.
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Lo sport che pratico mi permette di prendermi cura del mio corpo giorno dopo giorno con dedizione e costanza.”
Come hai scelto il tuo sport? “Nell'estate del 2009 decisi di passare al beach-volley lasciando definitivamente l’indoor con convinzione nonostante io avvertissi una certa preoccupazione nei miei genitori a riguardo. Lasciai la pallavolo per un sogno: la qualifica ai giochi olimpici di Londra. (Si rivelò decisamente la scelta giusta!)”.
 
La pratica di uno sport richiede uno stile di vita molto sano soprattutto se si pratica a livello professionistico dove bisogna essere in forma e curare ogni dettaglio per star bene e cercare di ottenere la miglior performance. I genitori indirizzano, si preoccupano e sono apprensivi ma gli atleti sviluppano da subito consapevolezza delle proprie risorse, caratteristiche, qualità, capacità e sanno come fare e cosa fare per cercare di trasformare sogni in realtà.
Nel tuo sport quali abilità bisogna allenare? “Nonostante nel beach volley ci sia una specializzazione tra la giocatrice di muro e la giocatrice di difesa, entrambe le atlete devono essere complete sia tecnicamente sia dal punto di vista fisico; dunque, reattività, resistenza e forza sono delle componenti indispensabili per il nostro sport. Per non parlare dell’aspetto mentale che secondo me è di fondamentale importanza.”
 
Per esprimersi ad alti livelli bisogna allenare non solo il fisico ama anche la tecnica e soprattutto gli aspetti mentali che a vote fanno la differenza, fanno sentire più sicure, fanno focalizzare sulla gara, fanno superare momenti o periodi difficili.
Cosa mangi prima, durante e dopo una gara? “Sono seguita da un nutrizionista già da diversi anni e a grandi linee assumo una quota proteica maggiore a pranzo rispetto alla cena e una quota maggiore di carboidrati la sera piuttosto che a pranzo mentre le verdure, sia a pranzo sia a cena, a volontà. Nell'arco della giornata poi ho 2 merende a base di frutta e yogurt/parmigiano dopo gli allenamenti e uno spuntino serale prima di andare a dormire. Anche la colazione è bilanciata tra proteine e carboidrati.” 

Il carburante è fondamentale per l’atleta per far in modo che in allenamento e in gara non manchino energie sufficienti e indispensabili per gestire l’intera durata della gara con tenuta e resistenza fisica e mentale.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? “Non mi è mai successo di non concludere una gara mentre mi è capitato di non essere stata in grado di esprimere il mio meglio in alcune partite ma non per specifiche condizioni fisiche o ambientali bensì psicologiche.”
 
A volte la mente fa brutti scherzi, si possono avere pensieri che ostacolano la riuscita di un allenamento o una gara, bisogna essere allenati a gestire qualsiasi situazione che sia avversario o anche sé stesso che si mostra insicuro, preoccupato, non focalizzato.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Adoro il beach-volley e la vita che faccio grazie a questo sport perché è un mix di disciplina, imprevedibilità, coraggio ed equilibrio.”
 
Questo permette all’atleta di diventare campione, la forte passione, la forte motivazione che continua a far impegnare nonostante tutto, nonostante crisi e difficoltà.
Cosa e quali persone hanno contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? “Sono quasi sempre stata circondata da uno staff competente e valido e da qualche anno sono seguita anche da uno psicologo dello sport che mi sta aiutando moltissimo. Inoltre la mia famiglia per me, rappresenta la forza più grande”.
 
Dietro l’atleta ci possono essere tante figure che aiutano, sostengono, supportano, a iniziare da familiari e amici e molto meglio se ci sono allenatori, psicologi, nutrizionisti e altre figure dello staff per permettere all’atleta di esprimersi al meglio su ogni punto di vista da quello fisico a quello mentale, nutrizionale, di gestione dello stress.
Qual è stata la gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La gara più bella è stata la vittoria di qualche mese fa nel Grand Slam di Rio contro la coppia di casa n. 1 Larissa-Talita per l’accesso ai quarti di finale, indimenticabile”.
C’è un’esperienza che ti possa dare la sicurezza che ce la puoi fare nello sport o nella vita?Tutte le partite che sembravano perse ma che poi io e la mia compagna siamo riuscite a svoltare mi danno una sensazione di grande fiducia nei nostri mezzi oltre alla consapevolezza di essere in grado di trovare soluzioni anche quando viviamo momenti difficili”.
 
Molto interessante la risposta di Marta, in effetti non bisogna mai mollare ma cercare di andare sempre avanti per cercare di fare del proprio meglio e individuare soluzioni per affrontare e gestire ogni crisi o difficoltà credendoci sempre e avendo fiducia in sé stessi e anche della persona che si ha accanto.
Quali i meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport? “I meccanismi importanti per la prestazione mentale sono i cinque racchiusi nell‘acronimo SFERA (sincronia, punti di forza, energia, ritmo, attivazione)”.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “La mia famiglia ed i miei amici sono di grande supporto per me…nessuno di loro ha mai praticato il beach volley ma sono stati comunque dei bravi atleti perciò sono in grado di capire i momenti e di darmi la forza di superare le difficoltà quando si presentano”.

Per l’atleta è importante cercare un equilibrio e saper affrontare e gestire sia periodi e momenti di performance, per cercare di replicare i successi, sia i momenti più difficili di demotivazione, sconfitte, infortuni anche attraverso la comprensione e il sostegno di familiari e amici.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica?Che quando il mio fisico sembra non farcela più, la mente, se nella giusta sincronia, può permettermi di trovare risorse inimmaginabili”.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?Nel nostro sport può capitare di giocare in condizioni ambientali/atmosferiche davvero complicate e difficili da gestire. Inoltre non c’è mai tanto tempo di recupero tra una gara e l'altra: a volte può capitare di giocare tre partite in un giorno con 40° all'ombra”.
 
Sotto stress si riconosce l’atleta resiliente che ha le carte in regola per essere campione, importante sviluppare la consapevolezza delle proprie capacità e risorse ma anche avere un’alta autoefficacia che soprattutto nei momenti difficili, di stanchezza, di sfinimento permette di fidarsi ancora di sé stessi che in qualche modo ce la farà, che riuscirà ad andare avanti nell’allenamento o nell’incontro fino alla fine.
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamento, pre-gara, gara, post-gara?Credo che la sensazione che accomuna tutte le varie fasi elencate sia una smisurata ambizione”.
Quale è stata la tua gara più difficile?Ricordo una delle mie prime semifinali del Circuito Mondiale in cui per tutto l'arco della gara non ero stata affatto in grado di esprimere il mio gioco, mi sentivo completamente fuori sincronia e per niente lucida. 
Dopo aver perso con parziali netti, saremmo dovute scendere in campo nuovamente per la finalina 3°-4° posto a distanza di soli 90 minuti. Io ero completamente distrutta mentalmente ma grazie all'aiuto e alla fiducia del mio allenatore sono stata in grado di scendere in campo con il giusto approccio e, insieme alla mia compagna di allora, giocai una grandissima partita conquistando la prima medaglia per l'Italia in un Grande Slam”. 

Per ogni problema c’è almeno una soluzione, a volte basta cambiare un po’ l’approccio per scoprire la motivazione e l’entusiasmo per far bene, per sé stessi, per la squadra, per il Team. È importante avere figure di riferimento che credono nonostante tutto e incoraggiano con feedback costruttivi e non distruttivi.
Hai rischiato di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? Un messaggio per sconsigliare il doping?Non ho mai avuto niente a che fare col doping e mi piacerebbe che sparisse in maniera assoluta dal mondo sportivo perché secondo me lo sport, a tutti i livelli, deve essere pulito e autentico”.
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Innanzitutto accettando la difficoltà e poi risalendo piano piano con pazienza, senza pretendere di risolvere tutto subito, un passetto alla volta. Fino ad ora ha funzionato!”.

Si mettono in conto gli infortuni ed è importante saperli accettare, gestirli ed essere pazienti nella ripresa graduale e fiduciosa per ricostruire la forma psicofisica che permette di rimettersi in gioco con la voglia di far bene e ottenere risultati sperati e ambiti cercando di trasformare songi in realtà.
Hai mai rischiato per infortuni di smettere di essere atleta? Hai mai pensato di smettere?Non ho mai rischiato di smettere di essere atleta a causa di infortuni fisici ma nell'ultimo periodo mi è capitato di pensare a quanti anni vorrò ancora rimanere nel mondo del beach volley e a cosa farò a fine carriera”. 

Tutto passa e cambia, importante è essere consapevoli nel momento presente dei propri bisogni ed esigenze e sapersi organizzare in tempo per mobilitare energia per soddisfarli e raggiungerli.
Pensi che potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali fasi?Penso che lo psicologo dello sport sia utilissimo specialmente nell'alto livello e personalmente lo reputo indispensabile”.
Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport?
Il beach volley è uno sport meraviglioso perché si gioca all’aria aperta e secondo me è proprio sinonimo di libertà dove disciplina e creatività si incastrano alla perfezione”.

La pratica dello sport permette di sperimentare un mondo di sensazioni ed emozioni da soli e con i compagni o con lo staff.
Prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Sogni realizzati e da realizzare?Il mio obiettivo a breve termine è godermi al massimo l'Olimpiade mentre il sogno da realizzare è portare a casa una medaglia!”.

Nel 2016 rappresentava le olimpiadi di Rio in coppia con Laura Giombini, classificandosi nona. A luglio 2018 in coppia con Viktoria Orsi Toth vincono la tappa del World Tour di Agadir. A Catania il 2 settembre 2018 si laureano campionesse italiane vincendo lo scudetto.
Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth centrando la nona piazza nel Torneo 4 Stella valido per il World Tour 2021 disputato a Sochi in Russia, hanno strappato il pass per le Olimpiadi di Tokio. Per Marta si tratta della terza olimpiade consecutiva dopo Londra 2012 con Greta Cicolari, Rio 2016 con Laura Giombini.

Un’intervista a Marta
è riportata nel mio libro “Sogni olimpici Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà”. Presentazione: Isabel Fernandez. Prefazione di: Sonia De Leonardis.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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