Lo sport, comunque,
ci insegna a fare dei sacrifici
Psicologo, Psicoterapeuta
L’A.S.D. Autismo e Sport Onlus di Torino,
con il patrocinio del Comune di Torino, organizza l’iniziativa “Un Miglio per l'Autismo”, domenica 6 giugno,
manifestazione non agonistica “virtuale”, (1609 metri, correndo, camminando, in
bici), la cui partecipazione è possibile iscrivendosi su www.unmiglioperlautismo.it o sulla piattaforma
Endu.net.
Sabato 5 giugno è possibile partecipare a
un video Convegno in diretta streaming su GoToMeeting alle ore 15:00 su sport,
autismo, alimentazione, psicologia con tecnici della corsa, esperti di autismo,
medici dietisti, psicologi dello sport, coach, atleti.
Di
seguito il programma:
Ore
15,00: Massimo Aureli, Presidente Autismo e Sport Onlus. Apertura dei lavori.
Ore
15,10: Pietro Cristini Ex Podista Direttore Sportivo Autismo e Sport Onlus. Aspetti
tecnici e mentali della corsa.
Ore 15,30: Lalli Gualco Howell Psicologa, Seaside View Child Development Centre, Brighton General Hospital, Regno Unito. Movimento è apprendimento, Ore 15,50: L’alimentazione buona o cattiva: due facce della stessa medaglia.
Dott.ssa Livia Emma Dietista, AO Città della Salute e della Scienza di Torino, docente presso il corso di laurea in dietistica, con laurea specialistica in Tecnologie agroalimentari e laurea magistrale in Scienza dell’alimentazione.
Dott.ssa Monica Greco Medico chirurgo specialista in geriatria e in medicina fisica della riabilitazione, mesoterapeuta, Naturalterapeuta, esperta in medicina di segnale e medicina funzionale.
Ore 16,30: Matteo Simone, Psicologo e psicoterapeuta specialista della psicologia dello sport ed esercizio fisico, autore di numerose pubblicazioni. Aspetto psicologico della pratica sportiva con riferimento al tema.
Ore 16,50: Adriano Berton Coach e motivatore, autore del libro simbolo “Scusa New York vado di corsa”. Quando la volontà supplisce ad un problema fisico o mentale. Ore 17,10: Luca Rivoira Associazione Con-Tatto. Racconto del cammino lungo la via Francigena con 12 ragazzi autistici.
Ore
17,30: Emanuela Rocci, Sara Fauda, Francesca Amè Equipe Autismo e Sport. Il
progetto Corsa. Il lavoro dello psicologo nel progetto. Ruolo e compiti di un
allenatore.
Ore
18,30: Conclusioni e Domande
Tra gli ambasciatori di “Un Miglio per
l'Autismo” vi è Michael Zagato: “Track
session! 💣💥🏃🏼♂️ Oggi 5x800 in vista delle
prossime gare ma soprattutto in vista della gara degli amici di Un Miglio per
l'Autismo e tu ci sarai? Corri ad iscriverti su https://api.endu.net/r/i/65681 e corri il
miglio dal 6 al 13 giugno! 😎 Io correrò con i ragazzi di Special
Mente 💙….
Dai dai dai più siamo più ci divertiamo!”.
Di
seguito, approfondiamo la conoscenza di Michael attraverso risposte ad alcune
mie domande.
Come hai gestito il periodo del COVID? “Non ho
mai smesso di allenarmi, ho variato un po' i programmi di allenamento ma ogni
giorno ero in strada a fare km sempre nel rispetto dei decreti! Avevo iniziato
la stagione bene con due personali uno sui 10Km e uno sulla mezza, volevo
continuare a svolgere bene il lavoro!”.
La
situazione dovuta al COVID ha messo a dura prova tante persone, Michael è
riuscito a trovare delle strategie per andare avanti, per distrarsi, per
coltivare il suo hobby nonostante tutto, organizzandosi e accettando quello che
poteva fare in quel periodo con fiducia e pazienza che gli permettono di
raggiungere risultati ambiziosi.
Per continuare ad allenarti seriamente come
hai tenuto alta la motivazione? “La motivazione non nego che
magari qualche giorno mi mancava, specie perché non si aveva un obbiettivo a
breve termine, però devo dire che non ho mollato pensando che comunque
l'allenamento svolto in questo periodo prima o dopo sarebbe tornato utile, ho
sfruttato anche qualche ‘virtual run’ per avere uno stimolo in più durante gli
allenamenti.”
Quando
ogni sogno e ogni obiettivo risulta lontanissimo è molto difficile impegnarsi
duramente giorno dopo giorno, bisogna trovare dentro di sé la voglia di fare
bene nonostante la mancanza di gare che possano confermare i progressi
ottenuti. Come ne sei uscito fuori? “Non
l'ho particolarmente sofferto questo periodo, le mie giornate erano comunque
sempre piene tra allenamenti, casa e famiglia, il tempo volava! Poi,
sicuramente, avere una mente sportiva in questo particolare momento ha aiutato
perché lo sport, comunque, ci insegna a fare dei sacrifici, un po' come ci è
stato chiesto in questo periodo”.
La mente
sportiva è più preparata ad adattarsi alle situazioni, a trovare soluzioni, a
cercare vie di fughe. Soprattutto chi ha sperimentato la maratona, sa come
gestire anche le difficoltà nella vita quotidiana, come si affronta il muro
della maratona così si può affrontare il muro della pandemia, accettando,
studiando, ripartendo, rallentando, ma comunque andando avanti passo dopo passo
in maratona, giorno dopo giorno nella vita quotidiana.
Sei più motivato, entusiasta, affaticato? “Si
sono motivato ed entusiasta, affaticato si, però è la fatica che ti fa stare
bene! Ho notato miglioramenti nella mia condizione fisica, tutto questo mi dà
la carica per poter fare meglio”.
Quando
finisce un problema, una difficoltà, un lavoro importante, si può sentire la
fatica ma anche la liberazione, vi è la consapevolezza che la fatica è valsa la
pena, è stata produttiva e risolutiva, si torna a respirare, a vivere con la
testa alta, il petto in fuori, la postura eretta e la voglia di continuare a
fare bene.
Famiglia e amici in che modo si interessano a
te e ti supportano? “Famiglia e amici mi chiedono spesso di come
vanno i miei allenamenti e quali sono i miei obbiettivi, mi supportano perché
loro credono in me, a volte più loro di me stesso e questo è importante”.
A volte
lo sport diventa un vantaggio reciproco tra atleta e persone che seguono e
sostengono, entrambe le parti ne traggono un vantaggio, l’atleta si sente
supportato e anche più sereno, chi supporta sa che è una risorsa importante per
l'atleta e cerca di far squadra e di aiutarlo nel migliore dei modi, entrambe
le parti ne beneficiano.
Cosa diresti a Michael di 10 anni fa? “Vorrei
che il Michael di 10 anni fa avesse trovato subito il suo percorso sportivo
indirizzato verso l'atletica, per capire se avessi potuto raggiungere tempi
migliori, però non rimpiango il passato, fa tutto parte della propria crescita
personale, ogni momento della nostra vita serve per crescere e per formarsi il
carattere”.
Si
cresce, si cambia, ma è anche importante avere la consapevolezza di dove si è
partiti, dove si è arrivati e come, e come si vuol procedere, passato, presente
e futuro è un tutt'uno che aiuta a focalizzarsi in questo momento procedendo
con basi solide e idee chiare.
Quanto conta il sostegno di famiglia, amici e
dei tuoi fan e come contraccambi? “Il supporto della famiglia
secondo me è fondamentale ed anche degli amici, se loro capiscono perché fai
tutti i sacrifici per allenarti e per raggiungere determinati risultati, seppur
non da top runner, tutto viene più facile, allenarsi a mente libera è
fondamentale per raggiungere gli obbiettivi prefissati! Come contraccambio con
i fan? No dai, io non ho i fan, ho degli amici che mi vogliono bene! I fan li
hanno Yeman Crippa, Eyob Faniel, Giovanna Epis, Valeria Straneo, ecc. ecc. Io
sono solo un amatore che ama l'atletica!”.
Amare
qualcosa è molto bello, non solo persone, ma anche una passione che aiuta a
sentirsi vivi e interessati alla ricerca di miglioramenti personali, ed è
importante circondarsi di persone che apprezzano quello che si fa, che siano di
aiuto sia nei momenti di riuscita e vittoria che nei momenti di sconfitta e
infortuni.
Ora su cosa ti focalizzi? Forza, resistenza,
tecnica? “Ora gli allenamenti, per fortuna, sono
tornati alla normalità in tutti i sensi, quindi lavoriamo su tutti i fronti,
senza tralasciare nulla”.
Cosa stai sognando questo periodo? “Avendo
fatto 1h10'44" sulla mezza maratona mi piacerebbe tanto scendere sotto il
muro delle 2h30 in maratona, non sarà cosa facile ma con impegno allenamento e
determinazione voglio provarci, il mio allenatore ci crede, e dice che posso
farlo, un altro sogno è correre i 5000 sotto i 15', per me sarebbe un gran
risultato”.
Successivamente
a questa intervista, alla mezza maratona di Trecate Michael si
è piazzano rispettivamente al 7° posto in 1h10'10" con Personal Best. Michael ha in mente un gran bel “goal setting”, tanti importanti
obiettivi da raggiungere un po’ per volta con l’aiuto del suo allenatore che lo
guida e lo supporta per la realizzazione di questi sogni che Michael sta
dimostrando che è possibile trasformare in realtà con determinazione, impegno,
serenità.
Quanto e come soffri e gioisci negli
allenamenti e gare? “Negli allenamenti si soffre sempre e tanto
però quando la fatica è condivisa e l'allenamento viene chiuso con i tempi
giusti da tenere, la motivazione e l'umore rimangono alti. In gara è la stessa
cosa, quando siamo ai nastri di partenza si sa che bisognerà soffrire per
raggiungere il risultato che ci siamo prefissati, però dopo si potrà gioire con
il proprio allenatore, i propri compagni e la propria famiglia”.
Michael
conosce molto bene la fatica che anche se lo fa soffrire è riuscita a essere
anche sua amica, la sua ombra che lo accompagna in allenamenti e gare
ricordandogli che ce la può fare con dolore e sofferenza che non sono per
sempre ma solo fino a fine allenamento e gara poi si allontanano lasciandolo a
contatto solo con la sua gioia e immensa soddisfazione da condividere con le persone
care come l’allenatore, famiglia, amici, fan.
A quale campione del passato o del presente ti
senti più vicino? “Ho tanti campioni che mi danno
l'ispirazione, uno vicino al mio sport è sicuramente Eliud Kipchoge, ma a parte
lui è proprio il loro spirito di come affrontato ogni sessione di allenamento
che mi affascina. Ho la fortuna anche di avere dei compagni di allenamento da
cui prendere spunto di come sanno affrontare ogni sessione di allenamento e di
come sanno spostare il limite sempre un po' più in là, uno di questi campioni
che stimo molto ed è sicuramente un esempio da seguire nonché una persona
eccezionale e fresco campione italiano di maratona è Renè Cunèaz!”.
Anche
Michael sicuramente è di ispirazione per qualche atleta più giovane, o meno
forte di lui, ognuno ha i suoi fan, ognuno è idolo per qualcun’altro, certo
Michael si ispira ad atleti fortissimi che diventano fari per lui e anche fonte
di autoefficacia elevata come il recordman Kipchoge e il fortissimo maratoneta
campione di Italia Renè che più volte ha dimostrato il suo valore andando
vicino alla maglia azzurra. Un'intervista a Michael è riportata nel
libro "Il piacere di correre oltre" (Il piacere di correre oltre dal
punto di vista di uno psicologo dello sport). Sport & benessere 15 | ed.
novembre 2022.
https://www.prospettivaeditrice.it/libro/il-piacere-di-correre-oltre-il-piacere-di-correre-oltre-dal-punto-di-vista-di-uno-psicologo-dello-sport/
In linea di massima, la passione della
corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile
di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e
obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare
consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è
necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio. Nel
nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la
sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli
atleti.
Leggere il testo di Matteo Simone ci
permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per
lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo
vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella
vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura;
al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si
sviluppa la resilienza.
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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