Allenare il corpo è facile allenare la mente quello è difficile
Psicologo, Psicoterapeuta
Ci vuole convinzione, grinta, forza, determinazione per dedicarsi a uno sport che, in base agli obiettivi, può richiedere sacrifici enormi, rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni e non tutti sono disposti a questi impegni.
Quindi, la cosa importante è decidere le priorità, gli obiettivi e impegnarsi per il raggiungimento, da soli è difficile, più è alto l’obiettivo e più alto è l’impegno, il costo in termini di soldi, di investimento di tempo.
Di seguito Umberto ci racconta le sue esperienze e la sua determinazione nel voler partecipare alle olimpiadi.
Come hai scelto il tuo sport? “Dopo il karate ho continuato gli sport da combattimento per il semplice motivo che mi piacevano così mi sono avvicinato alla kick boxing e alla boxe e dopo un paio di anni circa ho continuato solo la boxe prendendo spunto dal Campione Mike Tyson.”
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua? “Si, ci fu un giorno in particolare, era la finale di un torneo di karate (combattimento) e stavo perdendo di un punto, i giudici cercarono in tutti i modi di buttarmi fuori chiamando addirittura un break per farmi visitare e cercare un cavillo sul quale potermi squalificare per abbandono, nonostante si sia visto che l’incontro era palesemente truccato per far vincere il mio avversario, tutte le persone che erano in platea iniziarono a far il tifo per me. Ovviamente si sa com’è andato a finire l’incontro io persi ma al momento della premiazione io sono stato acclamato e il mio avversario il quale è arrivato ‘primo’ venne disprezzato a gran voce. Dopo scoprii che era un nipote di un giudice di gara. Quel giorno mi sentii un campione nonostante fossi arrivato secondo.”
Quali sono gli allenamenti più difficili? “Secondo un mio punto di vista gli allenamenti più difficili sono quelli antecedenti (in genere una o due settimane) a una gara e/o competizione, in quanto si inizia a pensare se tutto quello che hai fatto è stato sufficiente per poter vincere”.
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere e/o alla tua performance? “Grazie allo sport ho iniziato a mangiare in modo più salutare alternando alimenti che prima neanche consideravo. Ho iniziato a sentirmi più forte e reattivo sia in ambito scolastico sia sportivo. Un detto vero che ho provato personalmente è ‘Mens sana in corpore sano’.”
Nella tua disciplina quali sono le difficoltà? “In particolare nella boxe avere degli ottimi riflessi è una cosa fondamentale e se non li hai rischi di trovarti in situazioni abbastanza sgradevoli. Un’altra difficoltà è essere veloci in compenso alla tua massa muscolare, perché più pesi e più sei lento, quindi si devono fare molti esercizi aerobici per le braccia e spalle evitando di fare esercizi con i pesi.”
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Prima della gara bisogna avere un’alimentazione abbastanza proteica in modo tale da mantenere il tuo peso corporeo, durante la gara niente, a fine gara si può riprendere lo stesso regime alimentare. (Sempre parlando della boxe in quanto prima della gara bisogna pesarsi e se pesi troppo poco o troppo rischi di saltare la tua categoria e perdi la gara a tavolino).”
Quali condizioni ti hanno causato una prestazione non ottimale? “Ho sempre concluso ogni gara però il fattore di stress o proprio la paura stessa di fare una gara potrebbe far sì che la prestazione non sia ottimale quindi riuscire a controllare tutte e due sarebbe ottimo.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “L’ambizione è l’unica cosa che ti fa continuare, se perdi quella perdi tutto.”
Come fare per non mollare? “Non c'è un metodo, a volte questo si presenta come mentore, una frase che ci colpisce o semplicemente volontà di riuscire in quello che stiamo facendo. Nel mio caso specifico è stata più la volontà di prefiggermi e completare determinati obiettivi”.
Chi ha contribuito alla tua performance? “Ho avuto ottimi maestri che hanno creduto in me.”
Di cosa hai bisogno in gara? Quali pensieri ostacolano o aiutano? “In una gara di solito l'unica cosa di cui ho bisogno è la tranquillità mentale in quanto ci sono molti pensieri, sia negativi che positivi. In genere insieme a questi pensieri sale anche la paura ma quest'ultima a discapito di quello che si può pensare è un fattore positivo, in quanto una volta eliminata, ci permetterà di espandere ancora di più la nostra volontà di far ancora meglio e di non mollare per nessun motivo”.
Un’esperienza che ti può dare la sicurezza che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “Il vincere di per sé una gara ti dà la convinzione che ce la puoi fare sia nello sport che pratichi sia nella vita.”
Quali tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Avere molta determinazione, grinta e ambizione.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “Cercare di credere in te stesso e non mollare in nessun caso.”
Il talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza fondamentale.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Un giorno tirando una sequenza di ganci il perno che reggeva il sacco si è sganciato e il maestro per tutto il giorno mi ha continuato a chiamare ‘Rocky dei poveri’.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Sono riuscito a combattere quel poco di timidezza che avevo. Ho notato che sono più aggressivo sul ring per via della paura che ho prima di iniziare una gara.”
Quali sono le tue sensazioni pre-gara, in gara, post-gara? “Pre-gara ansia/stress di fallire, post-gara sollievo e benessere.”
Hai più paura di farti male o di far male? “Quando si conosce la propria forza si ha sempre paura di far del male a qualcuno, per questo un buon pugile sa controllare in modo preciso la propria forza. La paura di far del male è sempre un mio pensiero ricorrente”.
Hai dovuto scegliere di lasciare uno sport a causa di studio o lavoro? “Si ho dovuto lasciare la boxe per prendere il diploma e rimpiango ogni giorno quella scelta ma dentro di me c’è sempre quella fiamma che non cessa di spegnersi.”
Che consiglio daresti a chi deve fare scelte importanti nello sport? “Bisogna sempre osare anche se la vita ci mette davanti a un bivio e se una cosa ci fa star bene allora bisogna farla.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Il doping oltre a fare male di per sé all’organismo è come se ad una gara di ciclismo gareggi con un motorino 50cc.”
La fase più difficile del combattimento? “La fase più difficile del combattimento è quando ci si confronta con l'avversario o con il proprio compagno/a di allenamento perché proprio lì si devono riconoscere le proprie carenze tecniche e provare a migliorarle sempre di più”.
Hai una parola o una frase che ti aiuta nei momenti decisivi? “Nei momenti decisivi c'è solo una frase che mi ripeto ed è ‘non mollare, mai!’, mi ha aiutato tantissimo soprattutto quando sono in procinto di fare una competizione o gara”.
Ritieni utile lo psicologo? “Si lo ritengo utile specialmente prima di una gara dove lo stress è molto alto.”
Un tuo messaggio per far avvicinare i ragazzi a questo sport? “Il pugilato è chiamato la ‘noble art’ non si tratta solo di tirare pugni a destra e sinistra ma ci vuole astuzia, capire qual è il punto debole di un avversario, usare le sue debolezze. Bisogna usare un 70% testa e il 30% corpo, tutta una questione di strategia. Allenare il corpo è facile allenare la mente quello è difficile.”
Quali sogni hai realizzato e quali sono da realizzare? “Ho vinto molte medaglie e sono sogni realizzati, uno da realizzare è andare alle olimpiadi come pugile.”
Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l'autoefficacia dell'atleta.
Da chi ricevi sostegno e supporto? “Sono poche le persone da cui voglio ricevere supporto, prima di tutto la mia famiglia, la quale mi conosce e sa i sacrifici che ho fatto per arrivare dove sono ora e in secondo luogo ma non meno importanti dai miei amici i quali mi danno la carica”.
Un’intervista a Umberto è riportata nel mio libro “Sport benessere e performance”, edito da Prospettiva Editrice.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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