Matteo SIMONE
A volte la vita ti mette a dura prova, ti fa incontrare problemi e ostacoli, situazioni difficili da gestire, affrontare e superare, poi succede che incontri lo sport e tutto cambia.
Si sperimentano altri modi di essere al modo, altre
modalità di sperimentare benessere, di sperimentare fatica ma anche gioie, da
una parte fatica e sofferenza e dall’altra parte gioie e soddisfazioni. Così’
diventa un modo per vivere intenso e piacevole.
Di
seguito Zagara racconta le sue esperienze di vita e di sport rispondendo ad
alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Campionessa mai, né nello sport né nella
vita.”
Più
correvo e più ero felice...sicché un amico mi invitò ad iscrivermi ad una
società per poi correre la mia prima gara: la Garibaldina 19km con il passaggio
sui Ponti della Valle dove ad attendere c'era l'inno di Mameli. Brividi e
commozione. Il mio debutto circa 6 anni fa con il mio primo pettorale fu
stupendo.”
Hai mai pensato, per infortuni o altro, di smettere di essere atleta? “Per infortuni si può smettere ma comunque restare nell'ambiente per trasmettere la mia passione agli altri, anche di accompagnare i vecchietti a passeggiare.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Lo psicologo è utile, ti motiva e fa uscire la passione che forse alcuni ancora non sanno di avere.”
Cosa
spinge un gruppo di persone a incontrarsi per allenarsi? La voglia di evadere
dalla quotidianità ordinaria, dalle mura domestiche, dalla comoda poltrona
davanti alla TV, la voglia di guadagnarsi una doccia ristorativa. Lo sport ti
rimette al mondo in modo diverso, da una parte ti fa faticare, da un'altra
parte ti fa divertire condividendo situazioni bizzarre e particolari, si torna
ragazzi senza pensieri, uno spazio e un tempo per evadere dai pensieri e
situazioni pressanti, un modo per ricaricarsi.
Quali fattori contribuiscono al tuo benessere e performance?
“I fattori: Beh la soddisfazione di mostrare a me stessa che da sola, io e le
mie gambe potevamo andare ovunque. Libertà e indipendenza.”
Nello
sport chi ha contribuito al tuo benessere e performance? “Non devo
niente a nessuno. Anzi forse a Dio che 3 anni fa stava portandosi con se mia
figlia...ed io ho detto: 'Ma cosa hai capito' e la corsa mi dava la forza...più era dura e più io ero forte.”
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Sicuramente la maratona di Roma: Io
arrivata al 41esimo, mi sono baciata e ho detto: ‘Nanni hai visto e ancora ne
farai di strada’.”
Zagara ha corso la 20^ Maratona di Roma il 23 marzo 2014 in 4h00'28".
La tua gara più difficile? “La 'Coast to cost' troppo dura ma troppo
mentalmente debilitata io …da allora ho allontanato le persone negative. È
comunque la 'Coast to coast' la gara più bella. L'ho rifatta altre 2 volte.”
Le
gare più dure diventano le gare più belle, i ricordi sono più forte, le grandi
sfide lasciano ricordi forti, intensi e positivi, più grande è la lotta e più
grande è il trionfo.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “La
paura di perdere mia figlia mi ha fatto capire che io ce la potrò sempre fare.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“L'episodio più curioso è che prima per la strada gli uomini ti facevano i complimenti, ora ti vogliono buttare sotto. Scherzo, tanti...uno che mi viene in mente è mio padre che mi andava cercando per non farmi correre...una donna non deve farlo. E io invece andavo e andrò per sempre finché né avrò forza.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara,
post-gara)? “Sensazioni: pre-gara: gioia di vedere gli amici; gara parlo, rido e sbuffo, ahahah; dopo felicità allo stato brado.”
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nel tuo
sport?
“Difficoltà: trovare il tempo per allenarmi, far cadere ancora quei tabù che le
donne devono fare le casalinghe e mamme e basta. I rischi per quanto mi
riguarda sono legati all'alimentazione infatti purtroppo non ho un buon
rapporto con il cibo fin da bambina. Infatti mi infortunai, mi venne la
pubalgia e per me fu tragico non correre per tanti mesi. Alimentarsi bene e non
esagerare negli allenamenti è fondamentale.”
Bisogna
lavorarci soprattutto al sud con la cultura che vuole la donna sempre a casa
per prendersi cura della casa e della famiglia, ora si tratta di promuovere il
benessere di ogni individuo, di pensare che ognuno ha delle passioni da
coltivare, i suoi tempi, i suoi spazi al di là di una vita familiare e
lavorativa, si può conciliare tutto con attenzione.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Gli infortuni li supero con la forza
interiore e un equilibrio interno che ti fa dire: a tutto c'è una soluzione. L'ottimismo
è fondamentale.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per farli avvicinare allo
sport?
“Lo sport è vita, i ragazzi devono avvicinarsi per avere una vita migliore
in tutti i sensi, per affrontare con grinta e ottimismo o come dico io con il
sorriso ogni avversità. Lo sport ti fa diventare un uomo migliore.”
Lo
sport insegna che si può fare tutto con impegno, passione, motivazione, determinazione,
tenacia, insegna che a ogni problema c’è almeno una soluzione, tocca solo trovarla
con un approccio positivo, senza buttarsi giù e senza rinunciare, ma essendo pazienti
e fiduciosi.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera
sportiva?
“Doping mai.”
Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Che semplicemente vince chi è un
talento, chi fatica e suda, che nella vita niente e nessuno ti regala le cose
facili, bisogna conquistare. Chi si dopa non è un perdente ma un debole che non
crede in se stesso.”
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “Mio padre mi inseguiva, mio marito è
diventato ex, i miei amici mi chiamano folle, i miei amici runner sono i miei
amici.”
E’
stata molto dura per Zagara, ma appare abbastanza resiliente, finora se l’è sempre
cavata, è andata incontro ai suoi sogni, libera e felice in buona compagnia dei
suoi amici runner.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare sport? “Praticando sport ho capito che sono
forte.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “Una vita senza sport per me non è vita.”Hai mai pensato, per infortuni o altro, di smettere di essere atleta? “Per infortuni si può smettere ma comunque restare nell'ambiente per trasmettere la mia passione agli altri, anche di accompagnare i vecchietti a passeggiare.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Lo psicologo è utile, ti motiva e fa uscire la passione che forse alcuni ancora non sanno di avere.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e
da realizzare? "I miei obiettivi tanti, il prossimo la 100km, fino a fare un giorno da sola il giro del mondo, perché quando la vita ti vuole portare via la tua unica forza e ragione del vivere, ovvero tua figlia...niente più può farti male, nemmeno girare con le proprie gambe il mondo. L'obiettivo raggiunto che corro contro ogni se e ogni ma. Ci sentiamo dopo il 1 luglio, vediamo se riesco a cambiare nome: Ultramaratoneta, mi aspetta la 6 ore dei Conti. Certo prepararla con 35 gradi, sto uscendo alle 4.30 di notte, sola tu e la tua vita che ti passa davanti come in un film. Sai nei lunghi da sola ti ritrovi a ridere ma a volte anche a piangere, però quando guardi il Garmin e vedi 4 ore t'illumini di immenso".
A
volte eventi traumatici ti rendono più forte, se sei resiliente avviene una sorta
di crescita post traumatica, affronti la vita diversamente, ti senti più forte e
sicuro, hai il controllo della tua vita.
Successivamente a questa intervista, il 1° luglio 2017, Zagara corse la 'Sei ore de Conti', totalizzando 48,414 km. La vincitrice fu Giovanna Ambrosi 63,684 km, precedendo Laura Campelli 60,253 km. Il vincitore assoluto fu Marco Lombardi 77,840 km, precedendo Diego Ciattaglia 75,289 km.
Inoltre, il 25 maggio 2019, Zagara ha corso la 100 km del Passatore, Firenze-Faenza in 13h46'02". La vincitrice fu la croata Nikolina Sustic Stankovic (6^ assoluta) 7h31'05", precedendo Federica Moroni 7h55'04" e la croata Veronica Jurisic 8h05'41". Il vincitore assoluto fu Marco Menegardi 7h12'48", precedendo l'ucraino Serhii Popov 7h19'26" e il croato Dejan Radanac 7h23'37".
Segnalo il libro "Maratoneti
e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida", Edizioni Psiconline
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.htmlMatteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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