Matteo SIMONE
Il mondo degli ultrarunner raccontato da alcuni protagonisti che possiamo definire storici, Roldano over 55 anni, sempre presente alle gare più lunghe e dure.
Sempre protagonista lui e la sua compagna, sempre insieme per condividere cibi
vegani e imprese ardue, sempre alla ricerca di nuovi incontri, nuovi scontri con
nuovi avversari anche più giovani, si apprende sempre da se stessi e dagli
altri, si scopre sempre qualcosa in più, viaggi dal Nord al Sud per essere
benvenuti grazie all’amicizia di tanti altri ultrarunner sempre disponibili
a offrirti una bevanda o un cibo.
Di
seguito Roldano racconta le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao, com'è andata? Soddisfatto? “Ciao Matteo, sono ritornato a Policoro
con la testa già alla 24 h di Belfast Irlanda Campionato Mondiale open che si
svolgerà 1-2 luglio. Policoro e il Campionato Italiano IUTA 48 h per me l'anno
scorso fu momento di gioia arrivando primo.
Un parziale riscatto del ritiro, dopo
3 giorni di gara, alla 6 giorni di Ungheria corsa un mese prima. Mi sono
presentato al via a questa 6^ edizione sapendo che la gara presentava atleti
forti e giovani, curioso di vedere come avrebbero gestito la gara. Sapevo che
il podio era possibile ma che non sarebbe stata una passeggiata.
Alla fine il
terzo posto mi lascia soddisfatto e contento di vedere volti giovani come Ivan
Battisti 29 anni e sicuramente più giovane di me Alessandro Bruzzi arrivare
rispettivamente secondo e primo.”
E’
consapevole Roldano delle sue forze e capacità, dei suoi limiti, delle nuove
leve, nuovi ragazzi talentuosi che si affacciano agilmente al mondo delle
ultramaratone con tanta forza anche se con poca esperienza.
Avuto problemi, difficoltà? “Problemi: il caldo. La gara per me e
Sonia è stata condizionata dal caldo. È una considerazione che mi sento di
evidenziare marcatamente perché è un dato di fatto: le persone over 50, in generale
soffrono di più il caldo. Difficoltà oggettive poche: logistica buona, percorso veloce, cibo e rifornimento
idrico e salino buono. Difficoltà soggettive: caldo, pressione bassa, polvere
finissima (500 m di sterrato) che aderisce alla pelle impedendole di
traspirare, frequenti lavaggi piedi e cambio calze.”
Sempre
pronto Roldano ad essere accanto agli altri, alla sua compagna, per sostenerla
e supportarla nelle fatiche della gara, accanto ad amici e avversari per
sfidarli serenamente.
Sensazioni, emozioni? “Sensazioni ed emozioni a fase
alternante durante giorno e notte. Momenti belli passati a correre insieme alla
mia compagna Sonia oppure, pazzamente, con Ivan Battisti e Piero Cossalter a
tirare un 500 m come se fossimo allo sprint di una gara 800 m...oppure la
simpatia e gentilezza di Mangione Giuseppe che nelle pause pranzo e cena ci
preparava cibo e birra pronti sul tavolo! Commozione a ricordare un amico
ultrarunner che non c'è piú: ciao Denis Lusi!”
Si
fa parte della famiglia degli ultrarunner, quando qualcuno non c’è più, manca davvero,
si sente la sua mancanza, la sua fatica era anche la nostra, le sue gioie erano
anche le nostre.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati o da realizzare? “Prossime gare: a breve Belfast 24 h, a
medio termine settembre Spartathlon e il suo caldo clima, a lungo 8 giorni non
stop a novembre a Montecarlo per beneficenza. Sogni realizzati tanti ma non
sono il tipo che si accontenta.
Da realizzare: farmi esploratore, a piedi o in
bici in autosufficienza, di luoghi in Italia, in Europa o meglio in tutto il
mondo ..la svolta, non definitiva, non abbandono il mondo della ultramaratona,
può essere vicina.”
Si
va sempre avanti, si finisce una gara, si pensa a un’altra, sempre pronti a prenotare
traghetti, treni, aerei, hotel, amici.
Hai scoperto qualcosa di stesso? “Si impara e si scopre sempre qualcosa
di se stesso basta sapersi ascoltare ..in questa mia connessione con me stesso
ho avuto la sensazione che presto ci saranno cambiamenti ..non si smette di
imparare non si smette di cambiare ..bello no? Grazie Matteo di accogliere le
mie riflessioni.”
Bella
storia, belle impressioni, sensazioni, emozioni, i racconti degli ultrarunnner
sono densi di significato, ti fanno vivere le loro gare, le loro attese e
speranze, le loro fatiche e sofferenze, il caldo, ma anche gli incontri e i
momenti festaioli con vecchi e nuovi amici, tanti momenti felici e commoventi,
anche si ricordano amici che non ci sono più ma che continuano a far parte del
mondo degli ultrarunner, perché ultrarunner si è per sempre.
Un'intervista a Roldano è riportata nel libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
Roldano è menzionato nel libro “Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta" edito da Prospettiva Editrice.
https://www.amazon.it/Sport-benessere-performance-Matteo-Simone-ebook/dp/B08HMMLDLQ
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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