Matteo SIMONE
Si parte sempre da se stessi, per attivarsi, per mobilitare energie e andare incontro a propri bisogni ed esigenze, si parte da se stessi per sviluppare consapevolezza, per comprendere il proprio stato d’animo, il proprio essere, per comprendere se è ora di mettersi all'opera, di fare qualcosa per cambiare stile di vita, se è ora per prendere in mano le redini della nostra vita, se è ora di fare qualcosa per noi stessi.
Di
seguito Cinzia, Atleta e Giudice UISP Podismo, racconta le sue impressioni,
sensazioni, emozioni, rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della
tua vita? “Campione non lo sono mai stata. Ma
il giorno in cui mi sono sentita tale è stato lo scorso 19 febbraio quando ho
chiuso la mia seconda maratona (dopo un 2016 in cui sono incappata in un paio
di infortuni che mi hanno tenuta ferma un bel po’) avendola preparata con solo
un mese e chiudendola con un tempo per me più che dignitoso.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva? “Lo sport è sempre stato parte
fondamentale nella mia vita. Ho iniziato da piccola con il nuoto agonistico per
diversi anni. Quando ho lasciato, comunque, ho frequentato palestra, scuola di
ballo liscio e da sala, faccio trekking e ferrate in montagna, piccole
arrampicate in falesia e poi tre anni fa ho iniziato a correre.”
Nello sport quali fattori contribuiscono al tuo benessere e/o performance? “Avere uno stile di vita sano e tenere il più possibile sgombra la mente
da pensieri che potrebbero andare ad influire negativamente a livello fisico,
ma è lo sport stesso che ti porta ad amare te stesso nella tua totalità.”
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance
nello sport? “Ci sono diverse persone che mi seguono in
questo percorso: il mio coach per il podismo (che oltretutto è il mio migliore
amico) che mi segue per quanto riguarda gli allenamenti, ma anche molto dal
punto di vista emozionale, la mia preparatrice atletica che mi segue dal punto
di vista di potenziamento, core stability e posturale, il mio osteopata, il
nutrizionista, ma soprattutto me stessa.”
Si
parte da se stessi e poi si allarga l’orizzonte, ci si guarda attorno per
comprendere come gare per stare meglio e allora avanti tecnici, allenatori, psicologi, nutrizionisti, coccole, c’è sempre da migliorare, si può
sempre far meglio, si può sempre introdurre un aspetto nuovo.
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? “I miei famigliari pensano che sono
un po’ “suonata” per correre per 21 km, quando non sono 42… ma alla fine sono
contenti perché mi vedono felice. I miei amici, la cui maggioranza sono podisti
ancor prima di me, si complimentano per la mia tenacia e determinazione nel
portare avanti progetti a cui credo essendo partita praticamente da zero nel
mondo del podismo.”
E’ sempre così i familiari prima si lamentano ma poi quando c’è
l’infortunio e ti vedono triste ti dicono dai prova ad andare a correre forse
ti passa, lo sanno che la corsa se da una parte toglie tempo alla famiglia dall'altra rende sani e belli.
Ti
va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Voglio descrivere un episodio
curioso e divertente con una foto. Questo è il modo di vivere il nostro sport.
Il divertimento che c’è oltre la fatica e vedere le facce perplesse di chi ci
guarda come un po’ fuori… la dice lunga!”
Si ripetono le foto dei runner e ultrarunner, sempre colorate,
scherzando e ridendo, su le mani, pollice in su, sempre fieri e orgogliosi di
quello che fanno, un gruppo felice e privilegiato.
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Lo sport mi ha fatto scoprire
tenacia e determinazione, ma soprattutto la consapevolezza di me a 360°.”
E’ vero, già da bambini, lo sport ti permette di scoprire le tue
capacità, le tue potenzialità, le tue possibilità, ma anche sensazioni,
emozioni, fatica e gioia, e da grande diventa una riscoperta, un nuovo modo di
essere al mondo più consapevole, con una gran voglia di fare, di giocare, di
sporcarsi, di sudare, faticare, di essere al mondo, di salire sul treno dello
sport.
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano nel praticare il tuo
sport? “Mi ripeto con tenacia e determinazione, oltre al fattore fisico che in
qualche modo mi viene incontro.”
Si è capito che Cinzia è una tosta, con tanta grinta, tanto
determinata, se vuole può fare anche la terza e la quarta maratona, anche due
di seguito, come tanti ha scoperto che se vuole può fare tutto, basta
impegnarsi e volerlo, basta la passione e l’impegno per raggiungere qualsiasi obiettivo
e meta, per trasformare sogni in realtà.
Che
significato ha per te praticare il tuo sport? “Il mio benessere psico-fisico.”
Quali
sono le sensazioni che sperimenti nello sport? “La felicità che scaturisce dall'adrenalina di fare un
qualcosa che ami.”
Quali
sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi prestare attenzione nella pratica del tuo sport?
“Come ogni sport bisogna far attenzione a vari
aspetti, nel mio è quello di salvaguardare il più possibile articolazioni e
muscolatura da possibili infortuni da sovraccarico o da scarsa potenza
muscolare.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica del tuo
sport? “Le
condizioni fisiche possono essere indolenzimenti osseo-articolari, muscolari o
tendinei (per uno sport ripetitivo del gesto come la corsa), condizioni
ambientali o il troppo freddo (ma in quel caso si può ottemperare coprendosi di
più con materiali tecnici), ma maggiormente il troppo caldo e l’umidità (la
percezione a livello fisico della temperatura nella corsa è di 10° gradi in più
rispetto alla temperatura di riferimento).”
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato
di mollare di fare sport? “Rispondo al quesito in modo inverso. Quando per un certo periodo per
problemi di orari di lavoro ho dovuto smettere di fare sport mi sentivo male a
livello fisico, più mi riposavo e più ero stanca. Quando ho ripreso, a parte i
normali affaticamenti che ci possono essere a seguito di sessioni più
impegnative, sto bene a livello fisico e l’energia che ti lascia dopo è
un’ottima carica per affrontare tutti gli impegni quotidiani, quindi… perché
mollare?”
A volte
se incontri la corsa ne vieni rapito, catturato, ammaliato, ipnotizzato,
sperimenti sensazioni uniche e non riesci più svincolarti da essa, ma si tratta
di qualcosa che piace e appaga.
Quale
può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo sport? “I ragazzi dovrebbero fare sport,
perché lo sport ti fa star bene, aiuta la tua autostima, ti fa uscire dal
guscio e mettere da parte timidezze o debolezze, senza contare che è un
convogliatore di energie anche per i ragazzi più difficili.”
Vero anche ragazzi con problematiche fisiche e mentali, tutti possono
salire sul treno dello sport e sperimentarsi con diverse modalità da solo o in
compagnia.
Ritieni
utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali
fasi? “In alcuni casi e
per alcuni atleti potrebbe essere utile per aiutarli a rilassarsi, a
visualizzare e a porsi degli obiettivi e come centrarli mantenendo alta la propria
motivazione, a gestire l’eventuale ansia da prestazione.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Migliorare tempi in mezza maratona
e maratona, sognando la 100 km del Passatore.”
Sei
consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti? “Sì. So fino a dove mi posso
spingere, ma consapevole dei miei limiti.”
Quanto ti senti sicura e quanto credi in te stessa? “Mi sento abbastanza sicura di me stessa
e credo in me.”
Qual
è una tua esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “Partire da 0 (non avevo mai corso
in vita mia fino a 3 anni fa) e piano piano con traguardi sempre più ambiziosi
aver già fatto 3 maratone e moltissime mezze… credo che possa bastare a dirmi
che ce la posso fare.”
Quali sono le
sensazioni relative a precedenti esperienze di successo? “Il
successo per me è ogni volta che taglio il traguardo, quella gioia e felicità
che traspare sul volto anche se affaticato (sono abbastanza “nota” tra gli
amici come quella che arriva sempre col sorriso e sembra quasi che non ho fatto
fatica).”
Hai un modello di
riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Non ho un
modello, né mi ispiro a qualcuno perché credo che ognuno a suo modo è diverso
ed ha diverse attitudini e capacità. Ho solo un amico (che stimo tantissimo e a
cui voglio un mondo di bene) che anni fa gli hanno diagnosticato la sclerosi
multipla. I più lo avevano dato quasi per spacciato… e ad oggi ha collezionato
81 medaglie di maratone ed ultra.”
C’è una parola o
una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? “- Se vuoi
puoi… tutto il resto sono scuse (cit. anonima) - Quando mi sono risvegliato senza gambe ho
guardato la metà che era rimasta, non la metà che era andata persa (Alex
Zanardi).”
Come hai superato
eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà? “Io sono
molto fatalista e credo che tutto ciò che succede, succede sempre per un motivo
e proprio nell'istante in cui doveva succedere. Quindi trovo negli aspetti
negativi (quali possano essere crisi, infortuni o altro) lo stimolo per
ricominciare da dove ero rimasta e per continuare a fare meglio.”
Appare
abbastanza resiliente Cinzia, frequenta persone resilienti e si ispira a
persone resilienti.
Matteo SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
21163@tiscali.it +393804337230
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