Matteo SIMONE
Importante avere sempre mete e obiettivi, una direzione da seguire.
Quando una persona
ha un obiettivo, una meta, una direzione poi si tratta di organizzarsi,
pianificare, mobilitare le energie per il conseguimento dei propri obiettivi,
del raggiungimento della meta prefissata seguendo sempre la propria direzione e
se nel percorso ci sono inciampi, problemi, difficoltà, crisi, si fa sempre in
tempo a riorganizzarsi, a rimodulare i propri obiettivi, a cavalcare l’onda del
cambiamento senza arrendersi ma avanzando sempre, andando sempre avanti per la
propria strada.
Di seguito l’esperienza e
le impressioni di Romualdo, rispondendo ad alcune mie domande.
Prossimi
obiettivi, sogni da realizzare? “Ciao Matteo a metà 2017 è
arrivato il momento di tirare le somme e mi sento di dire apertamente che uno
dei miei obiettivi principali in questo momento è finire una 100 km. Come per
un maratoneta la distanza di 42,195 rappresenta la distanza regina, per un
ultramaratoneta una 100km è uguale e purtroppo a marzo il ritiro della 100km di
Seregno mi ha segnato molto, ma dopo avere metabolizzato a dovere l'accaduto ho
deciso di ripartire da dove mi sono fermato.”
Fa bene Romualdo a
specificare: “in questo momento”, perché tutto cambia, cambiano esigenze,
bisogni, obiettivi, ogni volta bisogna comprendere cosa vogliamo da noi, per
noi, cosa vogliamo fare, dove vogliamo arrivare e organizzarsi e programmare
per il soddisfacimento dei nostri bisogni ed esigenze.
L’ambizione diventa la
molla che fa scattare la voglia di allenarsi e impegnarsi duramente per
emergere, per eccellere ma stando sempre con i piedi per terra, con la
consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti, senza pretese ma
provandoci sempre, osando senza strafare.
Sensazioni, emozioni,
pensieri prima, della prossima gara importante? “Saranno tutti fattori che porterò con
me sulla linea di partenza della 100km di Asolo del prossimo 15 luglio, allo
start sarà un lento rilascio di emozioni e pensieri con lo sguardo rivolto alle
spalle verso Seregno ma guarderò avanti per portare a termine una delle più
dure 100km d'Italia.”
Anche a me piacerebbe
esserci ad Asolo con tanti altri ultrarunner coraggiosi e bizzarri, dice bene
Romualdo, il passato serve come lezione, importante è focalizzarsi sul
presente, da qui in poi, sulla linea di partenza per sperimentare sensazioni ed
emozioni che hanno a che fare con la voglia di fare bene, di faticare per
portare a termine una grande impresa.”
Quali saranno le
strategie di gara? “In
questo momento non ho ancora fissato una strategia, voglio fare una buona gara
e chissà per il risultato dobbiamo aggiornarci il 16 luglio e nel frattempo
sempre ‘forza e motivazione’.”
Interessante seguire
programmi e progetti di ultrarunner, seguire il loro sviluppo, monitorare nel
tempo le loro sensazioni ed emozioni per comprendere sempre di più questo mondo
fantastico e sorprendente.
Ti consigli con un team?
Famiglia, amici, figure professionali? “Il
mio coach Faustini Osvaldo segue anche in queste settimane le fasi di
preparazione ad un'ultramaratona che non sarà proprio una passeggiata ma sa che
stavolta la motivazione è forte e non sbaglierò una virgola. La mia famiglia mi
osserva in silenzio quasi a rispetto della concentrazione che sto avendo in
questo momento. La 100km di Asolo prevede 50km in salita fino a circa 1800 mt
s.l.m. e in queste settimane sono in una fase di allenamento con carichi molto
elevati dove le uscite sembrano interminabili.”
Importante avere persone
vicine sai competenti e professionisti del settore che danno un aiuto tecnico
che familiari che possono dare sostegno e presenza.
E’ cambiato nel tempo il
tuo modo di preparati a gare importanti? “Sono
partito dalle campestri passando per gare da 10km, mezze maratone, maratone e
così via, la preparazione di un ultramaratona prevede carichi elevati di
allenamento e cerco di preparare le gare con congruo anticipo e per scelta
personale preferisco farne di meno ma con l'aspirazione di ottenere risultati
positivi, poi se la ciambella non esce con il buco ritento che sarò più
fortunato.
Più che fortuna è
importante allenarsi con criterio simulando il più possibile la gara e la
fatica relativa, per il resto si devono incastrare un po’ di altri fattori,
serenità, giusta attivazione, energie sufficienti, idratazione congrua,
abbigliamento tecnico.
Utilizzi una preparazione
mentale pre-gara? “Tutto
avvolto nella fase di preparazione, quando mi ritrovo da solo a correre tanti
km per tante ore, cerco di conoscere sempre di più quella parte del mio
carattere che forse solo io conosco, poi è facile perché se hai una crisi
durante la gara devi superarla da solo perché non ci sarà nessuno a fartela
passare.”
Si tratta di prepararsi
per un buon approccio mentale alla gara impegnativa e alle eventuale crisi da
accogliere, gestire e superare.
Hai un tuo idolo, modello
di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Mi
ispiro a me stesso, fino a qualche anno fa non sapevo nemmeno cosa significasse
il termine ultramaratona.”
Cosa hai scoperto del tuo
carattere che ti aiuta nel prepararti e affrontare gare importanti? “E’ la testa che decide dove portarti, è
solo la testa che può portarti al traguardo ma devi credere sempre in quello
che fai, la fiducia in se stessi è fondamentale nelle ultra.”
Quali sono le capacità,
caratteristiche, qualità che ti aiutano in gare importanti? “Avere la consapevolezza che una
disfatta, un ritiro è comunque il risultato di un mettersi in gioco per avere
desiderato un obiettivo.”
Quale può essere un
messaggio rivolto agli organizzatori della prossima gara? “Non mi sento di dare consigli da quel
punto di vista ma solo conferme e finora ho sempre detto agli organizzatori di
non cambiare niente per l'anno successivo perché era tutto al posto giusto cosi
come organizzato.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport prima di una gara importante? “Credo proprio di sì, chiunque abbia un
pizzico di ambizione sulla linea di partenza ha una propria reazione emotiva e
spesso dalla troppa ansia da prestazione non si ha voglia di ascoltare niente e
nessuno, probabilmente parlare con una persona che sa cosa provi nella fase
immediatamente precedente allo start potrebbe servire ad alleviare lo stress
psicologico al quale ci sottoponiamo.”
Un’intervista a Romualdo è riportata nel mio libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.
Romualdo è menzionato nel mio libro Cosa spinge le persone a fare sport?
Cosa spinge le persone a fare sport?
Prefazione di Isa Magli
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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