lunedì 5 giugno 2017

Antonio Trombetta,100km del Passatore: Un modo di sentirmi in salute

Matteo Simone  

Per preparare, pensare, partecipare ad una gara impegnativa e dura di 100km sono importantissime le coccole, la cura di sé, fisica e mentale, durante tutto il percorso di avvicinamento, in qualche modo anche durante la gara e poi soprattutto nel post gara.

Antonio ci racconta la sua impresa di portare a termine una 100km, lui che più che corridore è un camminatore spedito.
Gara di 100km del Passatore, cosa significa per te? Ciao Matteo, è andata bene. E' un modo di sentirmi in salute e da condividere questo stato fisico e psichico mentale con gli altri.”

La condivisione è importantissima sia dei progetti e degli allenamenti, sia delle fatiche della gara e della soddisfazione di averla portata a termine, una scommessa, una sfida contro tutti.
Hai avuto particolari problemi, difficoltà, momenti critici?Ho avuto dei crampi in 'embrione' che alla fine non mi hanno bloccato.”
 
Antonio è uno che si allena tantissimo soprattutto sulle salite che portano da Manfredonia a Monte Sant’Angelo, e gli sono già note le crisi che possono capitare durante i lunghi tragitti e percorsi a piedi e di corsa compreso crampi e sa come anticiparli, come assecondarli, come ovviare.
Come decidi strategie di gara? Team, famiglia, amici, figure professionali?Soprattutto allenamento costante e continuo durante l'anno, in parte condiviso col gruppo di amici che hanno le tue stesse aspettative.”

Antonio è un martellatore del cammino, sempre in strada e per sentieri tra Manfredonia e Siponto, tra Manfredonia e Monte Sant’Angelo per la strada normale asfaltata ma anche per campi e tratturi, giorni e giorni di allenamento, sabato e domenica a camminare, passione e fatica condivisa da tanti suoi amici e anche moderatamente da sua moglie.
Con l’esperienza è cambiato  il tuo modo di allenarti?Certo, devi imparare una postura che ti faccia respirare e correre meglio, perdere un po' di peso perché almeno un quarto dei chilometri li devi correre, per poi camminare spedito.”

Ne ha persi forse decine di chili Antonio, ha faticato tanto all’inizio, ma silenziosamente sempre dietro al gruppo riusciva ad arrivare in cima, alla fine, ed ora è più coraggioso, più fiducioso, più consapevole, più resiliente. 
Se prima camminava solamente, poi ha imparato a camminare spedito e ora anche a corricchiare per non rischiare di trovare cancelli chiusi o arrivare fuori tempo massimo.
Curi la preparazione mentale?Devi spogliarti di tutti i problemi, li devi 'congelare', per poi riprenderli, dopo la gara, e portarli a regime per risolverli, uno alla volta.”
Coccole e autoprotezione hanno posto nella tua preparazione o nel post gara?Coccole e autoprotezione sono necessarie nella preparazione, durante e dopo la gara, se no non rimarrebbe niente, sarebbe deserto.”
Le sensazioni prima, durante e dopo la gara?Di speranza, che le ipotesi e le strategie che mi sono posto, trovino riscontro.

E’ consapevole Antonio che l’impresa è molto ardua per lui, ma non demorde, mette in atto le sue strategie apprese nel corso degli anni e delle gare, l’ho visto partecipare anche a gare di 24 ore, sempre a camminare silenziosamente pensando a proseguire, andare avanti, con il suo passo.
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?L'idolo è un uomo che io vedo sempre umile e rispettoso, che da consigli a tutti, si chiama Giorgio Calcaterra, tassista di Roma, che stimo come un eroe, consapevole dei miei limiti.”

E certo, Antonio sa che non può imitare il Re Giorgio, ma perché non rubare qualche piccolo segreto, e Giorgio è avvicinato da tutti, fotografato con tutti, sempre disponibile a uno sguardo, un sorriso, un consiglio, un incoraggiamento che trova accoglimento da parte di tutti.
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci ed impegnarti?
Le parole che si condividono per caso durante la gara qualsiasi parola o frase, ti fa sentire che stai facendo qualcosa che serve a te e, forse, a tutta l'umanità. Ciao, Matteo.”

Dice bene Antonio, forse le sue imprese servono all’umanità più di quelle di Giorgio, l’esempio di un padre, marito e lavoratore sovrappeso che decide di mettersi in cammino e sperimentare benessere fisico e mentale attraverso l’esercizio fisico costante e intenso diventa un esempio per tutti, per la salvaguardia della salute, per prevenire tante patologi correlate all’essere in sovrappeso.

Un'intervista ad Antonio è riportata nel libro "Cosa spinge le persone a fare sport?".

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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