Con la corsa sono rinato… sono diventato una persona migliore
Matteo SIMONE
Psicologo Psicoterapeuta
Avere obiettivi significa sapere cosa si vuol fare e ottenere e come riuscirci seguendo un programma di allenamento e una pianificazione minuziosa di allenamenti per arrivare in condizione ottimale il giorno della gara e mettersi in gioco raccogliendo un grande frutto grazie a una grande semina di allenamenti mirati.
Di seguito approfondiamo la conoscenza
di Andrea attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentito campione nello
sport? Campione è una parola molto importante che ha un
certo peso, ma devo dire che ogni singolo giorno della mia vita, ogni singolo
giorno che mi alleno (da 40 anni) mi sento un “campione”. Penso seriamente che
la medaglia me la merito ogni singolo giorno dedicato all’allenamento, il
giorno della gara vado solamente a ritirarla.
Fare sport è davvero una grande sfida
quotidiana, non solo il giorno della gara ma ogni allenamento che costituisce
un mattoncino della prestazione sportiva, tanti giorni, tanti allenamenti,
tanti mattoncini fanno sì che si arrivi in gara sicuri e motivati per fare bene
la propria prestazione sportiva.
Qual è stato il tuo percorso nello
sport? Ho iniziato da piccolissimo, come gran parte dei
bambini con il nuoto, ricordo che non l’avevo presa benissimo e che mi facevo
grossi pianti ogni volta che dovevo andare a nuotare.. ma alla fine per 5/6
anni ho praticato nuoto e devo ringraziare mia madre per aver insistito.
Successivamente intorno ai 12 anni ho iniziato con il tennis, ma è durato poco,
circa 3 anni poi ho praticato pallacanestro per altrettanti anni…
successivamente dai 16 anni in poi ho fatto palestra e ginnastica generale,
senza alcun scopo o obiettivo… (età adolescenziale dove pensavo solo alla
“bellezza del fisico” ahah). Dai 20 anni ho conosciuto uno dei miei migliori
amici che mi ha portato in palestra con lui…in un’accademia di arti marziali..
un bel giorno mi dice “vieni con me ti faccio vedere quanto è bello lo sport
che faccio io” da quel giorno mi innamorai del full contact… l’ho praticato per
circa 10 anni.. successivamente ho provato diverse discipline nel mondo dello
sport da contatto.. devo dire che mi hanno formato mentalmente e fisicamente..
una fetta della mia vita veramente importante e costruttiva.
Per 25 anni, 6
giorni su 7 ero li dentro, con i miei compagni, erano diventati la mia
famiglia… ho lottato con migliaia di persone in diverse discipline (pugilato
per 5 anni, thai boxe, ed infine brazilian jiu jitsu per più di 10 anni). Ho
gareggiato in moltissime competizioni a livello nazionale, ho vinto più volte
il titolo di campione italiano ed europeo nel Brazilian Jiu Jitsu, gareggiato
ai mondiali di full contact..
Insomma lo sport da contatto è stato
predominante nella mia vita.. spero di trasmettere questa passione ai miei due
figli.. ma l’importante è che facciano ciò che gli piaccia e con passione. A
proposito di figli, ho smesso di fare Brazilian Jiu jitsu (insegnavo anche) 7
anni fa in quanto dopo la nascita della mia prima figlia non avevo più
abbastanza tempo da dedicare a questo sport. Allora mi sono avvicinato al
Crossfit e l’ho praticato per circa 5 anni.. anche qui gare su gare… sono molto
competitivo. Un anno fa (durante il lockdown) mi sono avvicinato alla corsa
iniziando a documentarmi, studiare ed assaporare il mondo della corsa e del
triathlon. Da un anno e mezzo corro, nuoto e vado in bici.
La vita è fatta di periodi, di momenti,
di fasi, di priorità. Si può scoprire uno sport da piccoli o da grandi, ci si
può sentire portati e predisposte per un certo sport e allora entra in gioco la
competizione per cercare di primeggiare, vincere, andare a podio, ottenere
risultati prestigiosi oppure si può fare sport semplicemente per sperimentare
benessere, aggregazione, divertimento, per uno stile di vita sano che faccia
stare bene e in salute.
Nello sport cosa e chi contribuisce al
tuo benessere e/o performance? La condizione
mentale è fondamentale. Tutta testa! Quando corro per esempio, voglio pensare
che so alle nuvole, ai fiumi, al mare… ma in realtà non penso a niente,
semplicemente continuo a correre in un silenzio di cui ho nostalgia, in uno
spazio vuoto che mi sono creato.
Un'esperienza che ti dà la convinzione
di potercela fare? Quando intraprendo un percorso, una
sfida, o qualsiasi cosa decida di fare, sono fermamente convinto che quello che
realmente ti definisce e ti da la carica per andare avanti.. non è se riesci a
ottenere o meno ciò che desideri, ma come lavori per ottenerlo.
La passione, la motivazione sono alla
base del successo, se sei veramente convinto di aver fatto la scelta giusta ti
impegni al massimo per ottenere il massimo risultato.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi
della tua attività sportiva? Sinceramente non
chiedo il parere a nessuno, non mi lascio influenzare da nulla. Mia moglie è
molto contenta quando sa che io sto bene.. e io sto veramente bene facendo
sport. Ponendomi obiettivi sportivi.
Un episodio curioso, divertente, triste,
bizzarro della tua attività sportiva? Migliaia, non
saprei da dove partire… dalle gare di brazilian jiu jitsu perse per errori
miei, alle grandi conquiste, muri mentali abbattuti… sono veramente tanti.
La pratica di uno sport fa scoprire
tante cose, permette di fare tantissima esperienza conoscendo il valore della
fatica fisica e mentale e quanto conta la parte fisica, mentale, spirituale, la
passione, la motivazione, la fiducia in se stessi.
Quali capacità, risorse, caratteristiche
possiedi nel tuo sport? Determinazione, resilienza.
Cura maniacale dei dettagli, studio tutto a fondo, movimenti, tecniche,
strategie, percorsi.. mi conosco alla perfezione e sono quali sono i miei
limiti. Lavoro per superarli e gestirli al meglio. Gestire le emozioni è
importante.
Più si studia e più si riesce a far
meglio, bisogna documentarsi, provare, sperimentare, fidarsi e affidarsi a
persone più esperte, ai vari professionisti che curano i diversi aspetti dello
sport per cercare di essere sempre più competitivi per migliorare rispettando
se stessi, amici e avversari.
Cosa e chi ti ostacola nella pratica
dello sport? Nulla. Ho sempre trovato il modo per
potermi allenare, se non ho tempo durante il giorno.. esiste la notte. Nessun
problema. Zero scuse se voglio una cosa me la vado a prendere.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo
sport? Sinceramente non ho mai avuto un supporto da
parte di uno psicologo, ma credo faccia la differenza. Soprattutto a certi
livelli credo sia fondamentale.
L'evento sportivo dove hai sperimentato
le emozioni più belle? Vittoria del campionato europeo
di Brazilian jiu jitsu. 100km del passatore lo scorso maggio… fatta in
solitaria senza nessun supporto logistico e di altro tipo. (ho pianto molto).
Lo sport mette davanti a tante sfide da
portare a termine e fa contattare la fatica e la gioia, l’impegno e la
riuscita, facendo commuovere per quello che si riesce a fare passano per
momenti anche di difficoltà attraversando tunnel e salite che potrebbero
sembrare insormontabili ma poi ci si accorge che con pazienza e resilienza si
riesce ad andare avanti fino alla fine, fino al traguardo raccogliendo frutti e
risultati prestigiosi.
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni, covid? Col sorriso. E
parlando da solo, sono disposto ad affrontare qualsiasi sfida.
Cosa hai scoperto di te stesso nel
praticare sport? Tante cose. Le basi solide me le
hanno date le arti marziali.. disciplina, rigore, determinazione. Ho imparato a
non mollare mai, mai un passo indietro .. non è finita finche non è finita. Con
la corsa sono rinato.. sono diventato una persona migliore sotto tanti
aspetti.. un uomo migliore. E corro ogni giorno cercando di diventare sempre di
più una persona, un marito, una padre migliore.
Da ogni esperienza si prende qualcosa,
c’è sempre opportunità per conoscersi meglio, per migliorarsi e lo sport
risulta essere un ottimo strumento soprattutto lo sport di endurance dove
bisogna mettersi alla prova estrema e andare incontro a crisi e difficoltà da
accettare, gestire, risolvere, superare e proseguire fino alla fine con
consapevolezza e resilienza.
Utilizzi allenamenti mentali? Metodi di
respirazione e/o visualizzazioni? Si mi autogestisco,
so come rilassarmi concentrarmi e affrontare il problema. Visualizzo sempre il
mio obiettivo e lavoro in quella direzione a 360 gradi.
Visualizzare l’obiettivo è alla base
della vita, è importante capire dove ci troviamo e come stiamo, cosa vogliamo fare
e raggiungere, in che modo e con quali strumenti, risorse, qualità, capacità,
caratteristiche. E tutto ciò lo possiamo immaginare, possiamo farci un nostro
film in modo da simulare ciò che vogliamo e capire se siamo in liea, se è
fattibile e cosa bisogna potenziare e come.
Un messaggio per invogliare uomini,
donne e ragazzi a praticare sport? È la cosa più bella
del mondo, emozioni bellissime, energia positiva. Devi pensare che fare sport è
un’attività comune come tagliare l’erba del prato di casa, fare la spesa o
cucinare, ma se approcciate con consapevolezza e concentrazione, con attenzione
al presente e con umiltà, possono illuminarti la strada verso qualcosa che è
più grande di noi stessi.
Ti ispiri a qualcuno?
Sinceramente a nessuno in particolare.. osservo e studio tutti per
apprendere il più possibile da chiunque. C’è sempre da imparare.
C’è sempre da imparare da ogni cosa, da
ogni esperienza, da ogni situazione, da ogni errore o sconfitta, da ogni
persona che sia brava o cattiva, che si debole o forte.
Una parola o una frase che ti aiuta nei
momenti difficili? Dai vai dai..
Cosa c'è prima, durante e dopo una gara?
Un percorso bellissimo.
Quali sono gli ingredienti del successo?
Li devo scoprire ancora, ci sto lavorando.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e
da realizzare? Prossimo obiettivo: Ironman di
Francoforte a giugno 2022. Sogni realizzati: correre una 100 km
(Firenze-Faenza). Non smetterò mai di sognare.
So che significa un Ironman e una 100km
e a tal proposito segnalo alcuni miei libri che illustrano esperienze di tanti
atleti e suggerimenti utili per approcciarsi a tali gare.
La 100km del passatore. Una gara fra
coraggio e resilienza
Cosa significa correre una gara di
100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con
coraggio e resilienza?
È un libro che racconta di atleti di
livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione
della corsa anzi della corsa di lunga distanza e dalla lettura delle interviste
completate dai commenti dell’autore basati sulla sua formazione e competenza in
psicologia dello sport, aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica
sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione.
Sono trattati diversi aspetti della
psicologia dello sport tra i quali lo sviluppo della consapevolezza delle
proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione
oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro
dell’autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso, fidarsi sempre
di più di se stesso attraverso la riuscita graduale di altri impegni sfidanti
che si riesce a portare a termine; inoltre è importante saper superare crisi e
infortuni che spesso bloccano e preoccupano l’atleta e solo con una
preparazione mentale accurata si riesce a sopportare, aspettare periodi più o
meno lunghi distraendosi o prendendosi cura di sé e ritornando agli allenamenti
e alle gare più convinti, consapevoli, responsabili e con più entusiasmo.
Questo testo cerca di spiegare agli
atleti, ai familiari, ai curiosi, agli addetti del settore dello sport quali
medici, fisioterapisti, allenatori, psicologi dello sport, mental coach cosa
significa pensare di preparare una gara di 100km, cosa significa presentarsi
alla partenza di una gara di tale difficoltà per lunghezza di chilometraggio,
cosa significa attraversare ore e ore di corsa andando incontro a fame e sete e
anche deprivazione del sonno.
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti
psicologici di una sfida. Editore: Psiconline.
La Resilienza e l'Autoefficacia sono
concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in
generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo. Il termine
Resilienza deriva dalla metallurgia; indica la proprietà di un materiale di
resistere a stress, ossia a sollecitazioni e urti, riprendendo la sua forma o
posizione iniziale, così come le persone resilienti possono affrontare
efficacemente momenti o periodi di stress o disagio. Così come avviene negli
sport di endurance, resistere e andare avanti, lottare con il tempo cronologico
e atmosferico, con se stessi, con i conflitti interni; a volte sei combattuto e
indeciso, tentato a fermarti, a rinunciare.
Gli atleti sentono di valere, di
avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in
sostanza aumenta l'autoefficacia personale nell'ambito sportivo, si sentono
riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate:
l'ultracorsa diventa una palestra di vita. Si impara a valutare che per ogni
problema c'è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo
finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze.
La
pratica dell'ultramaratona permette di conoscere e scoprire delle risorse
interne, che in situazioni ordinarie sono insospettabili. L'adattamento
graduale a situazioni di estremo stress psicofisico permette di esprimere delle
caratteristiche che hanno a che fare con la tenacia, la determinazione, la
resilienza, che accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere
un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il duro percorso.
Segnalo un’iniziativa di Andrea Miro (Miro a vincere x Sport Senza Frontiere): “Sono Andrea Miro e ho deciso di mettermi in gioco per i bambini e le bambine di Sport Senza Frontiere!
Da oltre 40 anni, ho affrontato sfide sportive di ogni genere: dal nuoto al tennis, dalla ginnastica alle arti marziali, immergendomi nei cosiddetti sport full contact come il pugilato, il thai boxe e infine il brazilian jiu jitsu per oltre 10 anni. Con l'arrivo della paternità, il tempo è diventato più prezioso, ma ho deciso di abbracciare il crossfit e, con la pandemia, mi sono dedicato al triathlon.
La scelta di supportare Sport Senza Frontiere è motivata dalla consapevolezza che lo sport trasmette valori che hanno un impatto significativo nella vita di tutti i giorni. Attraverso le mie esperienze, ho imparato quanto lo sport possa insegnare lezioni di vita preziose, e desidero offrire a più bambini possibile l'opportunità di apprendere questi valori.
Unisciti a me nel sostegno dei ragazzi e delle ragazze di Sport Senza Frontiere.
Dona ora per consentire a tutti di imparare e divertirsi attraverso lo sport!
La loro crescita è nelle nostre mani.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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