martedì 23 novembre 2021

Francesca Rimonda, Campionato Italiano 50km: 3^ assoluto e titolo italiano SF35

 Avrei preferito ci fossero tutte le ragazze che hanno gareggiato con me in Olanda
 

Il 21 Novembre 2021 ha avuto luogo l’Ultra K Marathon, organizzata da “Forti e liberi Atletica - Vigoleno (PC)”, valida quale Campionato Italiano Assoluto km 50.

Il titolo italiano femminile è andato a Federica Moroni in 3h36’32” che ha preceduto Ilaria Bergaglio 3h49’59” e Francesca Rimonda 3h58’56”.
Il titolo italiano maschile è andato a Stefano Emma in 3h17’37” che ha preceduto Fabrizio Ridolfi 3h22’00” e Giovanni Quaglia 3h24’42”.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Francesca Rimonda (A.S.D. Vigonechecorre) attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quanta pazienza, impegno, costanza ci vuole per un Podio? L'idea di correre ai Campionati Italiani di 50km è nata il giorno della Strasimeno, ad aprile. Sono riuscita a correre la maratona sotto le 3 ore e mi sono detta "se ho battuto questo muro, tra 4 mesi allora sarò in grado di correre addirittura per 50km".
 
Si scopre di riuscire a fare cose straordinarie e allora si prova a osare cercando di fare ancora meglio, allenandosi bene e focalizzandosi per obiettivi sfidanti.
Dove e come trovi la spinta motivazionale?
Quella promessa con me stessa, mi ha accompagnato in questi mesi, anche se le cose sono andate tanto diversamente da come avrei immaginato quel giorno a Castiglione del lago! Novembre è arrivato e ho deciso di concretizzare quel pensiero.
 
Gli obiettivi si visualizzano prima nelle proprie menti e poi ci si mette in opera per cercare di realizzarli, credendoci e impegnandosi con passione e costanza.
Cosa ti aiuta a non arrenderti negli eventi avversi? È stata una gara impegnativa, il percorso era interamente collinare e i continui cambi di ritmo hanno messo a dura prova le mie gambe! Nonostante tutto, è arrivato il terzo posto assoluto e il titolo italiano di categoria, risultato che so essere non del tutto meritato, date le numerose assenze di atlete ultra molto più forti di me. Può sembrare ipocrisia, invece avrei preferito ci fossero tutte le ragazze che hanno gareggiato con me in Olanda. Vederle, confrontarmi con loro, ascoltarle, mi avrebbe fatto bene. La classifica sarebbe stata diversa, ma credo fortemente nella gavetta, nei risultati che non arrivano "tutti e subito" e nel percorso dal basso verso l'alto. Ho tantissimo da imparare e il terzo posto mi tiene comunque con i piedi per terra.
 
Francesca riesce a classificarsi terza assoluta e si aggiudica anche il titolo italiano categoria SF35 precedendo Silvia Torricelli 4h24’39” e Silvia Motta 4h27’18”
Anche se la gara è stata impegnativa, Francesca ha dimostrato di sapersela cavare anche per la precedente esperienza maturata in altre due gare di 100km da cui ha tratto tanti insegnamenti di resilienza.
Qual è il resoconto atletico del 2021? Il 2021 è stato un anno incredibile per me a livello sportivo. È iniziato con un titolo regionale di categoria nei cross e mi sembrava già un risultato enorme. In realtà, la settimana successiva è arrivato quello assoluto, poi l'abbattimento del muro delle 3 ore in maratona, il titolo di categoria nella mia prima 100km, la proposta di gareggiare in Olanda, un titolo regionale in mezza maratona e tante vittorie alle gare locali, oltre al titolo di Corripiemonte, che vede una sorta di campionato che dura tutto l'anno e fa accumulare punti su varie gare regionali. Non avrei mai creduto di poter ottenere tutto questo.
La gara di domenica a Vigoleno è stata l'ultima immensa soddisfazione di un percorso bellissimo, in cui anche alcuni apparenti insuccessi, in realtà sono stati utili per formare il mio percorso. Quest'estate mi sono allenata spesso in pausa pranzo, a Torino, con 35 gradi. Avevo un sogno e l'ho realizzato: ho ottenuto il minimo per i mondiali di Berlino. Questo non rende automatica la mia convocazione, ma nel mio cuore so che ho fatto tutto quello che potevo e non posso che esserne fiera a prescindere da cosa accadrà il prossimo anno. Nel frattempo, continuo a mettere "chilometri in cascina".
 
Francesca ha fatto tanta strada nelle ultramratone con tante ottime prestazioni, titoli, vincite, medaglie. Un ottimo anno per lei di scoperta e conoscenze.
Cosa hai in mente entro fine anno? Dovrei correre ancora una maratona entro l'anno e poi iniziare a programmare il prossimo.
Le aspettative del 2022? Non mi devo infortunare per nessun motivo e devo fare attenzione a tanti dettagli! Non sono una vera ultra come le altre ragazze che ho conosciuto a Winschoten. Riesco a sostenere solo chilometraggi molto inferiori.
 
Si tirano le somme e si fanno bilanci ma avendo in mente sempre progetti, mete, obiettivi e sogni da trasformare in realtà impegnandosi e credendoci e con tanta pazienza.
I test più attendibili per la 100km? Mi sono avvicinata a questo mondo solo a maggio, per gioco e non posso improvvisare un cambio così grande di carichi di lavori. Oltre al fatto che lavorando e avendo due bimbi piccoli, mi è comunque difficile conciliare tutto! Per questo, non ho mai fatto dei veri e propri test, né allenamenti specifici.
 
Francesca ha ancora tanto da scoprire e da migliorare, essendosi affacciata da pochi mesi a questo mondo di ultramaratone che potrebbe permettergli di indossare la maglia azzurra in gare internazionali rappresentando la nazione Italia.
Gli allenamenti più proficui?
Ho iniziato a correre una maratona al mese, però, usando la gara come lungo! E devo ammettere che quella di Venezia di ottobre era davvero interminabile!
La migliore compagnia in allenamento? Cosa ti ha insegnato l’ultramaratona? Gare a parte, mi alleno sempre da sola. Quello è l'unico momento della giornata tutto per me, in cui posso stare in silenzio e pensare. Ogni tanto corro con il mio compagno, ma gli impedisco sempre di parlarmi! Ha davvero una pazienza infinita! Questa domenica mi ha accompagnato a Vigoleno e ha corso anche lui, classificandosi terzo come me. Quando l'ho saputo, mi sono emozionata più per il suo risultato che per il mio. Non ama l'asfalto, corre i trail, purtroppo quest'anno gli infortuni non gli hanno permesso di ottenere ciò che avrebbe meritato, ma gli auguro di riuscirci presto. Perché le ultra mi hanno insegnato che non c'è niente di più bello nel vedere chi stringe i denti e realizza i propri sogni. L'atletica è uno sport individuale. Ma forse no. Perché mai come quest'anno le soddisfazioni degli altri le ho sentite anche io. Perché quando soffri per 50 o 100km alla fine l'orgoglio è lo stesso per tutti, a prescindere dal numero che esce sul cronometro.
 
L’ultramaratona sono viaggi in allenamento e in gara, si corrono tratti da soli e altri in compagnia, da soli si riflette, si elabora, si programma, in compagnia ci si confronta, si condivide fatica e sogni, correre con il partner è un gran vantaggio di essere insieme praticando una comune passione.
Ottimo l’insegnamento di Francesca attraverso l’ultramaratona di essere contenti per i successi altrui, ho scoperto da un po’ di tempo il termine “Mudita” che ha il seguente significato: “Mudita è un termine proprio del Buddhismo, che significa godere del benessere altrui. Vien tradotto anche come gioia empatica o gioia compartecipe. La mudita può essere considerata come l'opposto della Schadenfreude, la gioia di chi prova piacere nel compiacersi delle disgrazie altrui. L'esempio tipico dello stato mentale proprio di chi riesce ad entrare nello spirito della mudita, è quello di un genitore che osserva compiaciuto e gioioso la felicità di un proprio figlio”.
 
+393804337230 Psicologo, Psicoterapeuta

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