venerdì 19 novembre 2021

Giuseppe Di Primio: Prossimi obiettivi? 100 km del Passatore sotto le 10 ore

 L’unico limite è nella tua testa
Matteo Simone 
 

La 100km del Passatore da Firenze a Faenza diventa sempre più una gara obiettivo di tanti runner e ultrarunner, si corre ogni anno l’ultima domenica di maggio da oltre 45 anni, sempre Italiani protagonisti.

Decine di anni fa i protagonisti erano i fratelli Gennari che arrivavano sempre a podio, altro protagonista Vito Melito che l’ha vinta più volte, ultimamente protagonista è il Re della 100km, Giorgio Calcaterra che l’ha vinta possiamo dire quasi tranquillamente e con il sorriso 12 edizioni consecutive, ed è anche pluricampione al mondo di 100km.
Insomma il pensiero di fare una 100km si innesta su alcuni atleti anche se gli allenatori li scoraggiano perché dispiace vederli rallentare i ritmi di corsa, dedicandosi a gare di 100km. 
Ma l’essere umano è strano cerca sfide interne con se stesso, cerca viaggi nell’immensità della fatica, vuole esplorare il mondo che lo circonda ma anche il suo mondo interno.
A volte si diventa poco razionali, poco calcolatori e più impulsivi e istintivi e si arriva a pensare: “Mi piacerebbe, lo vorrei fare, mi alleno, mi iscrivo e vado. Per tanti è un ingresso nel mondo delle ultramaratone.
Di seguito, Giuseppe Di Primio (M.C. Manoppello Sogeda) racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande di qualche anno fa.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Sono un amatore evoluto, mi alleno per sentirmi bene”.
Nello sport, quali fattori contribuiscono al tuo benessere e/o performance?Serenità a livello familiare e lavorativo”.
Chi contribuisce al tuo benessere e/o performance?Ho un allenatore che mi segue”.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?Sono contenti è un po’ curiosi. Capiscono meno i sacrifici che comporta la pratica di un’attività sportiva”.

La pratica di uno sport richiede un impegno costante e quotidiano per preparare gare impegnative e sfidanti.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?L’ultima 6 ore quella della maremma a gennaio ho corso con il mal di schiena dal 53 km e ogni 4 giri del circuito mi fermavo a fare stretching 10 minuti e gli altri partecipanti mi guardavano preoccupati e tutti volevano per forza farmi prendere un antidolorifico, ho continuato senza chiudendo comunque la gara”.
Cosa hai scoperto praticando sport?Che non sempre so gestire l’ansia pre-gara”.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Per le gare di resistenza e gestione dell’ansia”.
Quanto credi in te stesso?Spesso ho bisogno di qualcuno che me lo ricordi”.

La gara risulta essere sempre un gran banco di prova, un grande test per capire se si è lavorato bene, se si è in forma, e a volte non tutto fila liscia e alla partenza bisogna cercare di essere sereni e focalizzati per non disperdere da subito troppe energie.
Quali caratteristiche ti aiutano nel praticare il tuo sport?Sono testardo”.
Che significato ha per te praticare il tuo sport?Evasione dalla routine quotidiana”.
Quali sensazioni sperimenti nello sport?Euforia”.

La pratica dello sport procura tanti vantaggi e benessere.
Quali sono le difficoltà e i rischi?Infortuni muscolari”.
Quali condizioni, fisiche o ambientali, ti ostacolano?Non amo il freddo”.
Cosa ti fa continuare a praticare sport? Hai rischiato di mollare?Il sentirmi bene con me stesso. Gli infortuni muscolari mi hanno condizionato parecchio e per un periodo stavo per mollare”.

Si mettono in conto anche situazioni difficili, crisi e infortuni che bisogna accettare, gestire, superare e risolvere.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli al tuo sport? Ai miei figli soprattutto: mens sana in corpore sano”.
Quali sono le sensazioni relative a precedenti successi?Grande soddisfazione”.
Quale tua esperienza ti dà la convinzione di potercela fare?La 6 ore di Campobasso, ho corso bene e senza dolore”.

Il 05.10.2019 si è svolta la 3^ Sei ore di Campobasso su pista vinta da Nocera Matteo che ha totalizzato 69,744 km, precedendo Corradi Francesco 65,240 km e Di Primio Giuseppe 65,198 km.
Hai un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno? Di Cecco Alberico”.
Come hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà?Con l’aiuto degli amici sportivi e familiari. Sono sempre ripartito con caparbietà. Mi sono dedicato anche ad altre discipline per compensare.”

Bisogna sempre essere disposti a ripartire, a rimettersi in gioco, a inseguire propri sogni rimasti in sospeso per qualche motivo.
Una parola o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? L’unico limite è nella tua testa”.
Prossimi obiettivi?100 km del Passatore sotto le 10 ore”.

Segnalo il mio libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. 
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. 
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

Nessun commento:

Translate