Nella vita ci sono prove davvero durissime da affrontare, gestire e superare; non si è mai pronti per questo, le fasi da attraversare sono durissime ed è importante accettare e rispettare i propri tempi e le proprie modalità per riprendere in mano le redini della propria vita e ritornare alla quotidianità.
Interessante anche quanto riportato sul sito web dello Stato Maggiore Difesa: “La resilienza è la capacità di un individuo di resistere e superare le inevitabili circostanze avverse della vita, adattandosi alle richieste che l'ambiente presenta, e di imparare da tale esperienza, in una trasformazione che permette di maturare nuove competenze e strategie.
Le persone che hanno livelli di resilienza elevati sono più adattabili al cambiamento, resistenti in condizioni avverse ed in grado di trovare soluzioni a problemi complessi, motivate e capaci di "risollevarsi" più velocemente”.
https://www.difesa.it/SMD_/approfondimenti/benessere-e-salute/lo-sviluppo-della-resilienza/Pagine/La-Resilienza.aspx
Il trauma lascia sconforto, ferite aperte, destabilizza. Non si è mai pronti a cambiamenti di vita disastrosi e/o drastici. Non si è mai abbastanza pronti per stare con il dolore, la sofferenza, la rabbia. L’impatto di un evento stressante sui bambini e gli adulti comporta forti emozioni, pensieri, comportamenti quali cercare di rimuovere dalla memoria l’accaduto, cercare di non parlare e di non rivivere quello che è successo, evitare ciò che ricorda l’accaduto. Interessanti i suggerimenti di Berndt C. riportati nel suo libro Il segreto della resistenza psichica. Che cosa ci rende forti contro le piccole e grandi crisi della vita, Feltrinelli, 2016, pp. 204-205: “Sulla base del programma di Seligman, la American Psychological Association ha messo in rete un piano in dieci punti come Road to Resilience (Via per la resilienza): Arricchite i contatti sociali; Non vedete le crisi come problemi insolubili; Accettate il fatto che il cambiamento fa parte della vita; Cercate di raggiungere i vostri obiettivi: Intraprendete azioni con decisioni; Cercate le occasioni per scoprire voi stessi; Sviluppate un punto di vista positivo su voi stessi; Non perdete di vista il futuro; Aspettatevi il meglio; Prendetevi cura di voi stessi”.
L’aiuto psicologico ha come obiettivo l’aiutare la persona a riprendere in mano le redini della propria vita, per poter uscire gradualmente dal tunnel, per potersi rialzare e riprendere a correre la propria vita con nuove modalità e nuove sfide. L’aiuto psicologico aiuta a riorganizzarsi, a trovare nuove risorse interne personali, familiari, amicali, di rete locale. L’aiuto psicologico ha come obiettivo di sviluppare la fiducia in se stesso e negli altri, di aiutare ad accettare gradualmente l’accaduto e il cambiamento che ne è derivato, a trovare nuove direzioni, a rimodulare obiettivi. L’aiuto psicologico ha l’obiettivo di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire fiducia e relazioni, ricostruire se stessi, la propria attività. L’aiuto psicologico ha l’obiettivo di ritornare gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in sospeso, di prendersi cura di sé.
Interessante i suggerimenti sulla pagina web dell’American Psychological Association (https://www.apa.org/topics/resilience#): “Building your resilience. Build your connections. Prioritize relationships. Join a group. Foster wellness. Take care of your body. Practice mindfulness. Avoid negative outlets. Find purpose. Help others. Be proactive. Move toward your goals. Look for opportunities for self-discovery. Embrace healthy thoughts. Keep things in perspective. Accept change. Maintain a hopeful outlook. Learn from your past.
La persona resiliente ricerca strategie creative di fronte alle difficoltà, possiede autostima, attitudine ad apprendere dall’esperienza, importanti relazioni familiari e amicali. La resilienza trasforma persone e li rende più forti dal punto di vista più mentale che fisico. La persona resiliente possiede propensione a ricercare strategie creative di fronte alle difficoltà. Studia, si documenta, si informa su cosa fare, come fare, a chi rivolgersi e si impegna per questo, per recuperare, per ripartire, per aggiustare il tiro, per essere protagonista, per riuscire nell’impossibile.
La persona resiliente possiede risorse personali, autostima, attitudine ad apprendere dall’esperienza, importanti relazioni familiari, amicali e una buona rete di relazioni formali e informali.
Generalmente la persona resiliente tende a “leggere” gli eventi negativi come momentanei e circoscritti e ritiene di possedere un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull’ambiente che lo circonda (locus of control interno-dipende da me); inoltre, tende a vedere i cambiamenti come una sfida e un’opportunità, piuttosto che come una minaccia.
Sarebbe importante farsi aiutare da un professionista per: Affrontare, superare, gestire i cambiamenti che, a volte, risultano stabilizzanti;
Sviluppare la resilienza psicologica per affrontare, gestire e superare difficoltà, crisi, traumi;
Identificare risorse e strategie per superare eventuali ostacoli lungo il percorso di vita;
Individuando risorse per seguire nuove direzioni e raggiungere mete e obiettivi;
Cavalcare l’onda del cambiamento riorganizzando la propria vita davanti alle difficoltà.
Per approfondimenti segnalo il libro Sviluppare la resilienza (Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport)
Prefazioni di Isabel Fernandez (Presidente Associazione EMDR Italia) e Sergio Mazzei (Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work di Cagliari). Introduzione di Isa Magli.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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