Sogni realizzati tantissimi tra cui la partecipazione alle paralimpiadi
Matteo Simone
Anna Barbaro, categoria PTVI, con la guida Charlotte Bonin, entrambe del G.S. Fiamme Azzurre, conquista la medaglia d’argento a Tokyo 2020 percorrendo 750 metri a nuoto, 20 km di ciclismo e 5 km di corsa in 1h11’11”, preceduta dalla spagnola Susana Rodriguez 1h07’15”, completa il podio la francese Annouck Curzillat 1h11’45”.
Anna Barbaro aveva già ottenuto un primo posto nel “World ParaTriathlon Series”, sabato 29 febbraio 2020 a Devonport (Aus), nella tappa inaugurale della World Paratriathlon Series, precedendo l'americana Amy Dixon, e l'ucraina Vita Oleksik.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Mi sono accostata allo sport dopo la perdita della vista nel 2011 praticando il nuoto come riabilitazione, col tempo mi ha appassionato sempre di più’ fino a portarmi su panorami nazionali ma non ero soddisfatta, pur vincendo titoli italiani cercavo una spinta diversa trovata prima nel nuoto in acque libere e alla fine del 2015 nel triathlon con il quale ho varcato prestigiosi panorami internazionali salendo più volte sul gradino del podio. Fino ad arrivate a Tokyo2020 vincendo la medaglia d’argento e al Mondiale di Abu Dhabi confermando la medaglia d’argento.
A volte lo sport appassiona e coinvolge al punto da dedicarsi ottenendo risultati prestigiosi che possono portare a ottenere successi e vittorie.
Chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance? Per il mio benessere la mia famiglia e mio marito che mi sono stati di supporto sempre, poi sicuramente la mia guida che gareggia con me e anche lei una grande atleta, tutto il team di esperti che mi ha seguito, dai miei due allenatori al CT della nazionale, al mio mental coach e a tutta l’equipe messa a disposizione dalla federazione.
Per ottenere grandi successi c’è bisogno di crederci tanto non solo l’atleta ma anche chi gli sta vicino, c’è bisogno di presenza e supporto come possono far bene familiari, amici, allenato e tutte le figure professionali che concorrono per la performance e il benessere ma soprattutto nel caso del paratriathlon c’è bisogno di una guida preparata e sensibile che sappia stare accanto all’atleta nella gioia, nel dolore, nella fatica, nell’esultazione.
Un'esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare? Francamente non ho bisogno di esperienze per essere cosciente delle mie capacità, ma la convinzione di potercela fare nasce da ogni allenamento e dal non risparmiarsi dando sempre tutto ogni giorno, i risultati sicuramente arrivano.
Se si è convinti in quello che si fa, in quello che si vuole ottenere e ci si impegna con costanza e tenacia si riescono ad avere grandi risultati frutto di allenamenti mirati per l’obiettivo stabilito.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Se io sto bene e sono felice loro lo sono per me appoggiandomi nelle mie decisioni.
La pratica del triathlon è stata una vera scoperta per Anna e la sua famiglia, una modalità per andare avanti in modo resiliente nonostante le problematiche derivanti dalla perdita della vista dove è difficile accettare l'accaduto e ritrovare stimoli per andare avanti in cerca di stimoli e interessi.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e in quali fasi? Si è utile per affrontare noi stessi e aiutarci a dare sempre di più. Riuscendo a gestire noi stessi può aiutarci anche in un approccio gara superando le nostre ansie da prestazione o altre problematiche che ci bloccano durante la prestazione o l'allenamento.
Più sono alte le attese, più è importante la gara e i relativi allenamenti e più può essere utile avvalersi a una figura professionale che possa aiutare a essere consapevoli delle proprie motivazioni, capacità caratteristiche; che possa aiutare a incrementare la fiducia in sé in modo da sentirsi pronti, preparati, sicuri di gestire qualsiasi condizione di gara; che possa aiutare a superare dubbi, crisi, problemi, criticità che il più delle volte sono momentanee e passeggere e c’è bisogno di organizzarsi, studiare, osservare, notare cosa si può fare per affrontarle, gestirle, superarle.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Le paralimpiadi di Tokyo2020, anche se ogni gara ha da emozioni tutte sue.
La tua situazione sportiva più difficile? Ce ne sono state tante ma le situazioni difficili tutti le abbiamo e come dico sempre io mai abbattersi ma cercare una soluzione al problema.
Spesso succede che si subisce e ci si dispera quando si va incontro a situazioni avverse e problematiche ma quando si riesce a trovare una via di uscita ci si sente più forti e sicuri dentro, più solidi e più in grado di prendere in mano le redini della propria vita, sperimentando una crescita post traumatica.
Come hai superato crisi, sconfitte, infortuni? Con la calma, fede e aiuto di chi mi sta vicino.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? Ragazze fate sport vi aiuterà ad affrontare meglio la vita quotidiana.
Cosa hai scoperto di te stessa nello sport? La caparbietà e la testardaggine, oltre ad una forza di volontà che nemmeno io credevo di avere.
Praticare sport aiuta a scoprire se stessi, a pianificare mete, obiettivi, sogni; a impegnarsi con costanza per cercare di raggiungerli; a insistere sempre.
Ti ispiri a qualcuno? Si i miei idoli del passato sono Mennea e Bartali; invece, nel presente una è la mia guida Charlotte Bonin e l’altro Ibraimovik.
La pratica dello sport ottenendo soddisfazioni e successo trasmette entusiasmo e accende la passione a molte persone che possono provare a sperimentarsi in uno sport e mettersi in gioco per capire dove si può arrivare applicandosi e preparandosi con impegno e motivazione.
La guida diventa una persona di riferimento ed essenziale per un atleta con disabilità visiva che si affida e confida nella sua presenza, nella sua attenzione.
Una parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Sognare oltre il limite si può.
Si può tutto se si vuole con convinzione e soprattutto sognare non costa niente ma aiuta a capire come iniziare il percorso che porta al compimento del sogno.
Sogni realizzati e da realizzare? Sogni realizzati tantissimi tra cui la partecipazione alle paralimpiadi e l’aver preso la medaglia, la ciliegina sulla torta; da realizzare tantissimi, per ora riguardano la sfera privata.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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