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venerdì 16 giugno 2017

Silvia Rampazzo vince il bronzo al Mondiale Trail Running in Badia Prataglia


Silvia Rampazzo partecipa al Mondiale Trail Running a Badia Prataglia e arriva terza delle donne vincendo il bronzo Mondiale in una gara di 49 km con quasi 6000 metri di dislivello totale all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Vince la gara femminile Adeline Roche in 5h00'44" che precede la connazionale Amandine Ferrato 5h00'47", il bronzo va alla nostra Silvia Rampazzo in 5h11'07" ma otteniamo anche un argento nella classifica femminile per nazioni classificandoci dietro la Francia e davanti la Spagna, grazie alle altre atlete Italiane, in particolare Gloria Giudici che arriva 12^ in 5h25:36 e Barbara Bani  15^ con 5h28:25.

Ora Silvia è inondata di messaggi e contatti da parte di persone che vogliono sapere chi è lei, cosa e come ha fatto a ottenere questo podio Mondiale.
Io sono uno degli stalker di Silvia che gentilmente si è resa disponibile a una breve intervista telefonica. Quello che emerge dal colloquio con Silvia è che lo sport ti rimette al mondo in modo diverso come dico sempre, Silvia ha la passione dello sport a contatto con la natura, prima si appassiona al trekking e all’arrampicata e poi al Trail Running, una disciplina della corsa che contempla il correre liberi a contatto con la natura in sentieri anche per ore.

Silvia riesce bene in questa attività senza bisogno di allenatori, di tabelle di allenamento, lo fa naturalmente, è un’appassionata di questo sport e ogni tanto gareggia riuscendo bene fino ad arrivare ad essere di interesse della Nazionale Italiana, viene convocata per merito di una delle due gare di selezione e partecipa al raduno con gli altri atleti, si conoscono tra di loro e quello che si respira nel premondiale è un’aria serena e piacevole.

La gara Mondiale ha luogo a Badia Prataglia e in partenza Silvia non ha buonissime sensazioni, qualcosa non torna, è diverso dal solito, in ogni caso riesce ad arrivare terza donna al Mondiale ed è gioia immensa, qualcosa di inaspettato finché non ci riesci.

Silvia ora è sui giornali, si parla del Trail Running, della Nazionale Italiana, delle donne Italiane che fanno Trail, la chiamano, la contattano, si congratulano con lei, aveva già un contratto con una marca di scarpe, era già una Top Running Trail.

Forse ci vorrebbe più pace e serenità per rendersi conto di quello che è successo, per metabolizzare la vittoria e ritornare gradualmente alla quotidianità. Molti si chiedono ma ora che farà Silvia, sarà la donna da battere, dovrà confermare la sua prestazione eccellente.

Importante sarebbe in questi casi, ritornare gradualmente alla quotidianità, agli allenamenti, certo le resta il titolo del bronzo ma senza stravedere, senza pretendere, alle gare si gareggia normalmente con le altre atlete e vince chi in quel giorno è più forte, chi riesce meglio.

Silvia non è un atleta professionista, ha il suo lavoro, le piace correre ed allenarsi, le piace anche mangiare e prendersi cura di sé. Silvia non ha un team che si occupa di lei, non è una professionista, non ha massaggiatori, all’occorrenza ha il suo fisioterapista di fiducia da raggiungere.

Silvia è consapevole delle sue capacità e qualità, al momento sa quello che vuole e quello che può fare, per il momento le sue gare non superano i 60 km, Silvia ha bisogno di recuperare e di nutrirsi.

Silvia è una di noi, le piace la vita, le piace lo sport, le piace mangiare e divertirsi, correre e stare con gli amici. Questo è lo sport che vogliamo. Senza pretese, senza pressioni.

Interessanti le sue parole sul sito La Scarpa: “Di recente ho scoperto la corsa, la corsa in montagna. Un connubio meraviglioso tra le sensazioni fisiche rigeneranti che mi dona la corsa e le emozioni mentali e spirituali che provo in montagna. Fatica, leggerezza, viaggio, incontri, cieli, rocce, bosco, sono diventati la parte spensierata della mia vita. Non sono molto competitiva ma amo la fatica e la soddisfazione che premia al raggiungimento di un obiettivo, la sfida contro me stessa e i miei limiti, con la montagna complice e maestra, nel più assoluto timoroso rispetto.”

Una grande Silvia che ha onorato la maglia azzurra, ma ancor di più ha contribuito con tutti gli altri atleti a creare un buon clima di squadra e coesione con tutto il Team, di seguito alcune sue considerazioni riportate sui social: “Qui c’è una maglia azzurra, c’è una squadra stupenda di atleti e tecnici (unita, compatta e così complice…da non credersi vista la sua formazione un solo mese prima del mondiale), c’è il popolo del trail che si appassiona, ci sono i nostri affetti a sostenerci, c’è il paese di Badia Prataglia addobbato col tricolore…perché, diciamocelo, un mondiale in casa è qualcosa di indescrivibile! Tanta tensione, il panico per le possibili aspettative esterne ma…finalmente lo start! Si parte e sento che non ci sono, non è il mio solito incedere, la corsa è pesante e faticosa fin dai primi km. Si punta non tanto al traguardo quanto al ristoro successivo: piccoli obiettivi e via, a racimolare energie qua e là dalla gente. Distrutta, svuotata, felice di aver dato tutto! Bronzo individuale e argento a squadre...W l'Italia del Trail!”

Questo è lo sport che vogliamo, passione, fatica, condivisione, coesione, grande Italia. E’ in uscita il libro Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, edizioni-psiconline, 2017.
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html

www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

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