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venerdì 9 febbraio 2018

Antonio Valente: Lo sport dà tantissimo, insegna a stare insieme e confrontarsi

 Matteo SIMONE 

Lo sport accresce capacità e competenza, diventa un insegnamento pratico di vita, insegna a stare con la gente, a condividere gioie e fatiche, a fare squadra,  a confrontarsi, a uscire fuori dalla zona di confort per trovarsi in situazioni da risolvere.

La pratica di una disciplina sportiva permette di conoscersi meglio, di scoprire qualità e limiti, incrementa autoconsapevolezza corporea, incrementa fiducia in se, sviluppa resilienza, aiuta a superare infortuni, crisi, sconfitte. Insegna a stare con la gente, avvicina persone, culture e mondi.
Di seguito, Antonio racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Come hai scelto il tuo sport? Da bambino ho scelto Judo volendo praticare un’arte marziale e trovando allora il karate troppo di contatto.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? "Cominciando dalla palestra sotto casa per poi partecipare a competizione di carattere regionale e nazionale."

Il percorso dell’atleta è un viaggio che parte da casa, dal vicinato e ti porta a scoprire mondi, a scoprire prima di tutto te stesso e poi gradualmente gli altri e il mondo.
Nello sport quali fattori o persone hanno contribuito al tuo benessere o performance?I miei maestri ed allenatori nonché l’appoggio della mia famiglia e non per ultimo il duro allenamento.
Quali meccanismi psicologici ritieni abbiano contribuito, nello sport, al benessere o performance?Sicuramente lo stimolo degli allenatori e la convinzione e rettitudine di chi vi partecipa.”
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?La prima gara che ho vinto interna alla palestra.”
La tua gara più difficile? La prima gara.”
Un’esperienza che ti dà la convinzione di potercela fare nello sport o nella vita? Una gara dove sono arrivato secondo pur avendo subito un infortunio.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?In una delle prime gare a livello di scontri tra palestre, mi sono trovato in finale contro un mio amico di cintura molto inferiore alla mia, contro cui vincevo sempre in allenamento e quindi prima di cominciare, ci sorridemmo, io cominciai il combattimento in maniera molto blanda e lui partì come un razzo stendendomi e ottenendo Ippon e vittoria in 5 secondi. Ancora mi prende in giro e ne ridiamo.”
Quali sensazioni sperimenti o hai sperimentato facendo sport (pre-gara, gara, post-gara)
?Voglia di vincere, ansia, paura, volontà di confrontarmi e superarmi.”
Quali sono le difficolta e i rischi? A cosa devi fare attenzione nel tuo sport?I maggiori rischi sono legati agli infortuni (localizzati soprattutto nelle varie articolazioni), mentre le difficoltà credo siano quelle legate un po’ a tutti gli sport: L’impegno, la costanza, il sudore, la forza di volontà.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?Credo che la concentrazione sia fondamentale oltre ad un’adeguata preparazione fisica.
Cosa ti fa continuare a fare sport?La volontà di trasmettere quello che ho appreso e di mantenermi in forma.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Col tempo e con le giuste cure.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Lo sport dà tantissimo, oltre ad una struttura fisica che resterà per sempre, ti dona capacità ed abilità che saranno sempre utili, insegna a stare insieme e confrontarsi, oltre che divertirsi e sentirsi bene.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Non mi è mai capitato di incorrere nel doping comunque sicuramente direi che non vale la pena in nessun modo rischiare di farsi del male per vincere tra l’altro imbrogliando.”
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?I familiari sono contenti ed alcun amici lo praticano\praticavano con me.”
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?Che con la volontà si possono raggiungere risultati inimmaginabili.

Vero, la volontà e la passione smuove montagne, muove soprattutto noi stessi, mobilita le energie necessarie per fare quello che vogliamo, per raggiungere mete e obiettivi, per trasformare sogni in realtà, basta volerlo e tutto si può fare impegnandosi con determinazione e credendoci.
Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta?Smettere no anche se ho preso lunghi periodi di stop (soprattutto in età “avanzata”).
Se potessi tornare indietro cosa faresti o cosa non faresti?Non mi pento delle scelte fatte che mi hanno portato ad essere ciò che sono.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Penso di si, sicuramente nelle fasi di recupero a seguito di eventi negativi (infortuni, sconfitte, problemi personali che influenzano la rendita sportiva).”

Vero, a volte la persona, l’atleta si focalizza sugli aspetti negativi del momento presente, e allora è importante un lavoro sulle risorse, sull’autoefficacia, sulla resilienza, sul recuperare precedenti situazioni di successo, sull’individuare precedenti situazioni dove si è superato momenti e periodi di crisi, sul sapere essere resilienti, il saper aspettare e valutare bene la propria condizione e situazione, sul trovare un piano B per risollevarsi, per ripartire in modo diverso con il sorriso, sul cavalcare l’onda del cambiamento con le risorse residue trasformando crisi in opportunità.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?
In merito allo sport in generale quello di mantenere un buono stato di forma e di non lasciarmi andare, come sogno ho avuto la possibilità di sperimentare il piacere dell’insegnamento e mi piacerebbe poterlo coltivare.”

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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