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martedì 10 settembre 2019

Vincenzo Lembo, atletica: Un grosso contributo mi è stato dato dal mio allenatore

L’obiettivo è migliorarmi giorno dopo giorno per vedere fin dove posso arrivare
 Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta

La pratica di una disciplina sportiva comporta tanto sacrificio e tempo da dedicare ad allenamenti e gare, ma a volte le soddisfazioni che si hanno in termine di benessere e/o performance sono enormi. 

Di seguito, Vincenzo Lembo racconta la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande,
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Campione nello sport diciamo di no, specialmente in una disciplina come l’atletica non ci si sente mai arrivati. Ma ci sono andato vicino quando ho vinto il titolo di Campione italiano nel 2009, lì mi sono sentito veramente appagato di tutti i sacrifici e gli allenamenti fatti.”

Vincere un titolo italiano è una grande conferma e diventa una grande motivazione per continuare a impegnarsi e far meglio cercando traguardi più sfidanti.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Ho cominciato all’età di 12 anni con i Giochi sportivi studenteschi e da lì è stata subito passione.” 
Quali fattori contribuiscono al tuo benessere o performance?I fattori che maggiormente incidono sulla mia performance e benessere sono la tranquillità e la continuità negli allenamenti. Se riesco ad allenarmi per lunghi periodi e senza imprevisti (infortuni ecc.) e allo stesso tempo sono sereno a casa e a lavoro, allora le mie performance migliorano molto.

E’ importante, provare, conoscere, mettersi in gioco, sperimentare, a volte si scopre di avere risorse e/ o un talento inaspettato e allora ci si impegna per coltivare una passione. Sono tanti i fattori che contribuiscono al benessere e alla performance nello sport, è essenziale essere costanti negli allenamenti, quando si molla si perde la forma fisica raggiunta, si perde fiducia e tutto si complica, quando si riesce ad allenarsi con costanza ci si accorge che si fanno progressi giorno dopo giorno, gara dopo gara e allora aumenta la fiducia e ci si presenta alle gare anche più sicuri.
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere o performance? “Sicuramente un grosso contributo mi è stato dato dal mio allenatore. Avere qualcuno che ti conosce e ti capisce bene dentro e fuori dal campo di atletica è determinate per la performance.”

C’è sempre bisogno di qualcuno più esperto o competente che dà una mano, che consiglia, che sostiene, nell’atletica è importante essere affiancato da un allenatore che segue l’atleta nei suoi allenamenti, che nota progressi e crisi, che sa modulare allenamenti in base alle gare e alle condizioni dell’atleta,
La gara della tua vita dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle?Campionati Italiani di Cross a campi Bisenzio nel 2009, una gara durissima dove ho dato tutto e che mi ha dato tante soddisfazioni.”

Lo sport è una continua messa alla prova, ci si allena per fare sempre meglio, per raggiungere un atleta più forte, per abbassare tempi in gara, per avanzare nella classifica di una gara o anche per vincere una gara o un titolo e a volte si centra un obiettivo molto prestigioso nonostante le difficoltà che si mettono in conto e che fanno parte dello sport e della vita.
Al Campionato di Società di Corsa Campestre, organizzato dall’Atletica Campi Universo Sport, presso Campi Bisenzio, l’8 febbraio 2009 al Cross Allievi Km 5, presso il Parco di Villa Montalvo, Vincenzo Lembo (ASD Montemiletto Team runners) si classificò al 10° posto in 17’59”. I primi tre furono, 3° l'atleta del Marocco Yassine Rachik  (ASD Atl. Bergamo 1959 Creberg) 17’37”, 2° Mekonen Magoga (Atletica Mogliano) 17’34” e 1° Marco Salvi (Atletica Gran Sasso SSD ARL) 17’30”. 
La tua gara più difficile?Tutte le gare, in uno sport come la corsa, sono veramente difficili. Molto spesso oltre a gareggiare contro gli avversari gareggi contro il tempo o te stesso.”

Quando si gareggia nella mente dell’atleta posso sorgere tanti dubbi e tanti pensieri negativi, bisogna essere focalizzati e avere il controllo della mente per cercare di fare del proprio meglio nonostante tutto centrandosi nel momento presente.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare?Innanzi tutto c’è da stabilire l’obiettivo che si vuol raggiungere. Nel mio caso l’obiettivo è migliorarmi giorno dopo giorno per vedere fin dove posso arrivare in questo sport. Le conferme le trovo anche in un buon allenamento ma soprattutto in gara quando riesco a battere qualche avversario molto quotato o che fino a qualche tempo prima non riuscivo a raggiungere.”

E’ importante avere le idee chiare, avere chiari obiettivi, impegnarsi per avvicinarsi alle proprie mete pronti per dare il massimo di se stessi e godersi comunque l’esperienza che in ogni casa insegna tantissimo o si vince o si perde,
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Ce ne sarebbero un bel po’. Diciamo che questo sport ti permette di girare molto e vivere tante esperienze sicuramente anche buffe o strane.”

Lo sport permette di andare in giro incontrando persone e situazioni anche le più strane, e infatti proprio in giro per l’Italia, a Roccastrada in Toscana ho incontrato Vincenzo in gara.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara?Le sensazioni che si sperimentano ogni giorno sono molteplici. Anche prima di un allenamento duro c’è un po’ di tensione. In gara poi tutto è amplificato, prima di un grande appuntamento il pre-gara va gestito, l’emozione è tanta e bisogna saperla sfruttare in positivo. In gara solitamente dopo lo start lascio poco spazio alle emozioni, mi concentro sulla performance. Il post-gara è ovviamente influenzato dall’andamento della gara.”

L’esperienza di gara contempla varie fasi dopo il periodo di allenamento. Prima della gara ci si guarda intorno, si scruta il terreno di gara e anche gli avversari, ognuno è consapevole delle proprie possibilità e capacità e può, più o meno, conoscere un potenziale avversario.
In gara si cerca di utilizzare proprie caratteristiche tecniche e tattiche, c’è chi parte subito veloce, che temporeggia, chi ha il finale veloce, e dopo la gara c’è tanto rilassamento, si è più sorridenti, meno tesi, più socievoli e amichevoli, ci si parla di più, ci si confronta su tempi, gare e allenamenti.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione?Principalmente al saperti gestire e conoscerti dal punto di vista fisico. Se non ne sei capace l’infortunio è dietro l’angolo.”

Lo sport prevede un’attenzione costante non solo agli allenamenti, ma anche all’alimentazione, ai tempi di recupero, alla cura del proprio corpo.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?La non continuità negli allenamenti influenza molto la mia prestazione.” 
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?Un infortunio importante unito alla mancata performance ottimale mi hanno fanno smettere per lungo tempo ma la passione e la voglia di riscattarmi hanno fatto sì che riprendessi con più voglia di prima anche a distanza di anni.”

A volte bisogna arrendersi alle crisi o infortuni, ci può essere demotivazione perché non tutto fila liscio, perché la fatica è troppa rispetto ai risultati.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Ci vuole tempo e anche il supporto delle persone che ti conoscono e ti vogliono bene. Infine è determinante trovare dentro se stessi la voglia e la forza di riscattarsi.” 
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?Lo sport è vita, non importa quale o a che livello lo si faccia, avvicinarsi a uno sport e appassionarsi a esso è lo strumento più efficace per raggiungere il proprio benessere fisico e mentale.

Quando c’è una crisi o un impedimento bisogna fermarsi e organizzarsi, bisogna capire cosa e successo e come porre rimedio, bisogna saper aspettare e capire a chi ci si può affidare per un aiuto,
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva?A me personalmente non è mai capitato. Raggiungere un obiettivo sapendo che non è frutto esclusivo dei miei sforzi e della mia fatica non mi darebbe soddisfazione. Ma è una pratica che purtroppo è diffusa sia a livello professionistico che in quello amatoriale.” 
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping?Chi fa uso di doping prima di essere attaccato va capito ed aiutato. Bisogna capire cosa ha indotto quella persona all’errore e fargli capire che le scorciatoie scorrette nello sport come nella vita non porteranno mai alla soddisfazione.”

Dice bene Vincenzo che lo sport è vita e infatti il doping ammazza sport e a volte anche atleti. A volte gli atleti sono vittima del sistema, dei media, di amici che danno consigli sbagliati. E’ importante per gli atleti che fanno uso di sostanze dopanti da una parte pagare le pene previste ma anche essere riabilitati ed eventualmente invitarli a collaborare per progetti che contrastino il doping da promuovere nelle scuole o tra eventi sportivi.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?I miei familiari fortunatamente fin da quando ero ragazzo sono stati entusiasti del fatto che praticassi questo sport, non mi hanno mai ostacolato o impedito di dedicargli il giusto tempo. Lo stesso accade adesso, seppur sacrifico buona parte del mio tempo libero per allenarmi, mia moglie sa quanto sia importante per me e lo accetta.”

Lo sport a volte diventa una terapia per l’atleta, un modo per scaricare tensione dopo una giornata lavorativa o per caricarsi prima di affrontare la quotidianità della vita e comunque un sano stile di vita.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?
Quanto sia disposto a soffrire e sacrificarmi per raggiungere un obiettivo.” 
Hai mai pensato, per infortuni o altro, di smettere di essere atleta?Si, più di una volta, infatti in passato mi è anche capitato. I momenti bui ci sono per tutti, l’importante è saper reagire e ripartire.”

Sembra essere alquanto resiliente Vincenzo, sa che nello sport e nella vita bisogna soffrire per raggiungere risultati e che a volte ci sono periodi bui o crisi da affrontare ma che si possono superare.
Ritieni lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva?Non ho mai avuto uno psicologo che mi seguisse nella mia attività sportiva ma ritengo che possa essere una figura veramente importante e determinante. Nella pratica agonistica la componente psicologica è fondamentale, soprattutto nelle fasi di preparazione per appuntamenti importanti o a seguito di qualche prestazione sottotono avere un supporto psicologico lo ritengo davvero utile.”

L’aspetto mentale diventa sempre più importante anche nello sport dove bisogna mettere nero su bianco gli obiettivi da raggiungere, credendoci e impegnandosi; dove bisogna non aver paura di atleti potenzialmente più forti ma in gara può succedere di tutto e a volte la fiducia diventa una marcia in più.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare?Farò degli allenamenti in altura in vista dei Campionati nazionali di corsa su strada sui 10km e la mezza maratona che si terranno rispettivamente a settembre e ottobre. I sogni da realizzare sono tantissimi, in primis vorrei riuscire a vestire la maglia della nazionale assoluta, so che non sarà semplice ma mi impegnerò al massimo per riuscirci.”

La cosa bella degli atleti è avere sempre una progettualità, sempre appuntamenti sfidanti, sempre allenamenti per migliorarsi e presentarsi il giorno della gara pronti a dare il meglio di sé.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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