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martedì 22 agosto 2023

Bianca: La Trans d’Havet half marathon era un sogno che avevo nel cassetto

 Sono riuscita ad arrivare al traguardo ed è stata una grande soddisfazione
 Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it
 

Sabato 22 luglio 2023 ha avuto luogo la Trans d'Havet Half Marathon 24Km da Recoaro Terme (VI) a Valdagno (VI) 1500m d+.

Tra le donne ha vinto Alice Casali in 3h18’11”, precedendo Chiara Crestani 3h24’39” e Liliana De Maria 3h39’53”. Il vincitore assoluto è stato Luca Marchioro in 2h31’17”, precedendo Lorenzo Zarantonello 2h34’12” e Daniele Repele 2h42’13”.
Tra gli atleti finisher c’era anche Bianca Bonato e di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho iniziato a circa 4 anni con la danza, ma si è capito da subito che non faceva per me. Dai 6 ai 14 anni ho praticato karate shotokan, anche a livello agonistico. Mi sono allontanata dallo sport in adolescenza e mi ci sono riavvicinata con costanza solo recentemente da qualche anno a questa parte.
Chi e cosa contribuisce al tuo benessere e performance? Mangiare sano ed equilibrato, e una dieta che esclude la carne ha contribuito molto al mio benessere e anche all’energia per praticare attività sportiva. Anche avere l’opportunità di fare attività outdoor con amici e partner incrementa la motivazione e il benessere (mentale soprattutto).
 
La pratica di una disciplina sportiva è auspicabile dai primi anni di vita per giocare, conoscersi, mettersi in gioco, sperimentare e poi si sceglie un’attività più idonea alle proprie caratteristiche e che possa stimolare a continuare.
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? Sicuramente l’unica gara di trail running fatta fino a ora: la Trans d’Havet half marathon. Era un sogno che avevo nel cassetto, essendo di casa sulle piccole Dolomiti, e che ho dovuto accantonare negli ultimi anni per motivi personali. Quest’anno sono riuscita ad arrivare al traguardo ed è stata una grande soddisfazione. Non è stata la gara più bella in termini di performance ma per il significato che aveva per me.  L’ho considerata una gara contro di me, non contro gli altri concorrenti.
La tua gara più estrema o più difficile? Finora l’unica che ho fatto, è stata una prima bella sfida.

Partecipare a gare sportive è un’opportunità per conoscere luoghi e anche se stessi, soprattutto gare di trail dove si possono percorrere sentieri di montagne cercando di arrivare a destinazione attraversando salite e discese.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
Aver ripreso lo sport negli ultimi anni, vedono che mi ha dato molti benefici in termini di salute mentale e anche fisica. Quindi sono contenti che sia riuscita a trovare la mia valvola di sfogo.

Fa sempre bene praticare uno sport seguendo uno stile di vita salutare e adeguato, e programmi di allenamenti per potersi presentare a eventuali gare pronti per portarle a termine e in buono stato.
Cosa hai scoperto di te stessa praticando sport? Ho sempre pensato che il karate praticato in giovane età mi abbia trasmesso molta disciplina. E aver ripreso lo sport di recente, riuscendo a rimettermi in forma con costanza e motivazione mi ha ricordato quella disciplina che non ho mai perso. Fare attività all’aria aperta e in montagna, mi ha anche fatto scoprire la forza della mente nel concludere quello che magari il corpo sente di non riuscire più a fare.

La pratica di uno sport permette di scoprire proprie consapevolezza, capacità, risorse, caratteristiche e sviluppa fiducia in sé nel poter riuscire ad affrontare, gestire, superare percorsi e sentieri eventualmente difficoltosi ma non impossibili.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?
Penso di doverne fare ancora qualcuna, prima di poter rispondere a questa domanda.
Quali sensazioni sperimenti nello sport? Libertà, serenità, forza. Attraverso la fatica riesco a far staccare i pensieri dalle cose che mi provocano ansia.
Un tuo messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? In una società che vede il corpo come semplice apparenza e giudizio estetico, l’imparare a entrarci in contatto e usarlo per raggiungere delle abilità e degli obiettivi è una sensazione meravigliosa. Credo lo sport riesca a farci amare di più il nostro corpo e tutte le cose meravigliose che riesce a compiere.

La fatica permette di focalizzarsi sul respiro e le sensazioni corporee facendo in modo di ritrovare se stessi centrati in quello che si fa in un dato momento con motivazioni e progetti sciogliendo eventuali tensioni e ansie dovute a insicurezze che di solito si percepiscono quando si è in zone di troppo confort.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Certo, lo psicologo è una figura fondamentale in ogni aspetto della vita di una persona. Non c’è distinzione tra mente e corpo, sono un tutt’uno anche nello sport.
Sogni da realizzare? Prossimi obiettivi?
Sicuramente correre altri trail, e migliorare la performance.
Ti ispiri a qualcuno? Non in particolare.
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Può dare tanto, dipende cosa uno cerca. Non toglie nulla, penso sia un valore aggiunto, se viene praticato con sportività.
Che significato ha per te la vittoria e la sconfitta? Credo siano concetti molto personali. Per me la sconfitta c’è solo quando non ci si prova, quando non si fa il primo passo, quando non si ha il coraggio di iniziare un qualcosa facendo i conti con l’inesperienza e la goffaggine. Una volta che si è accettato con coraggio di iniziare… un qualcosa, allora da lì si può solo migliorare. La costanza e la pazienza di progredire, quella è una vittoria. La vittoria per me non è il risultato, ma il percorso che ha portato la persona a essere dove è.

Bellissima e utilissima la testimonianza di Bianca, in effetti decidere di fare qualcosa e mobilitare le energie nel farlo è una grande vittoria, una grande decisione e passaggio all’azione, un grande inizio in qualcosa che piace o si vuol cambiare e può portare a risultati preziosi e soddisfacente, sentendosi artefici della propria vita, del proprio cammino delle proprie scelte.
Quali sono gli ingredienti del successo?
Come in tutto, non solo nello sport, l’amare quello che si sta facendo, essere felici di farlo e accettare che il percorso verso i propri obiettivi non è una lunga strada dritta, ma è un sentiero di montagna pieno di saliscendi. 😊

Bisogna essere disposti a metter in conto tutto, partire verso mete allettanti, sfidanti, piacevoli pronti a incontrare qualsiasi cosa bella o butta, piacevole o spiacevole ma considerata temporanea e non per sempre.

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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