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sabato 15 giugno 2024

Michele Pasquazzo: Sogni realizzati: indossare la divisa della nazionale

 Indossare il body della nazionale mi ha dato forti emozioni 
Matteo Simone 
 

Sabato 8 giugno 2024, ha avuto luogo la World Triathlon Para Cup 2024.  

La gara si è svolta all’interno della Scuola Volontari Aeronautica Militare a Taranto (SVAM) e prevedeva 750 metri di nuoto, 20 km di bici e 5 km di corsa. 
Gli atleti italiani hanno conquistato quattro ori (Giovanni Achenza - PTWC H1/Fiamme Azzurre, Manuel Lama - PTVI/Cesena Triathlon e la sua guida Alessandro Degasperi - Dolomitica Nuoto, Gianluca Valori - PTS2/K3, Veronica Yoko Plebani - PTS2) e un argento (Giovanni Sciaccaluga - PTS3/Doria Nuoto Loano) che risultano punti utili alla qualifica ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, le cui competizioni si terranno l’1 e il 2 settembre. 
Inoltre, da menzionare due quarti posti (Michele Pasquazzo - PTS4/Feniks Team, Azzurra Carancini - PTS5/Team Ladispoli) e un quinto posto di Annalisa Minetti PTVIB1/Fiamme Azzurre con la sua guida Elena Maria Petrini/Fiamme Azzurre. 
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Michele attraverso rispose ad alcune mie domande. 
L’evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? L’evento sportivo dove ho sperimentato le emozioni più belle penso sia quello appena trascorso. Il Taranto WPC, prima gara con convocazione nazionale. Indossare il body della nazionale mi ha dato forti emozioni, felicità, responsabilità e paura ma allo stesso tempo divertimento. 

Michele si è classificato 4° in 1h11’25” (nuoto 16’51”, bici 35’02”, corsa 18’06”), preceduto dal vincitore, lo spagnolo Alejandro Sanchez Palomero 1h07’09” (11’47, 35’05, 18’44”9, il britannico Finley Jakes 1h08’07” (11’43”, 35’39”, 19’22”) e il brasiliano Jorge Luis Fonseca 1h09’26” (13’11”, 35’17”, 19’44). 
Cosa sperimenti prima, durante, dopo una impresa sportiva? Prima di una gara era da un po’ di tempo che non avevo più quella strana sensazione di pressione/adrenalina che ho provato sabato. Questo mix di emozioni è quello che mi piace e mi serve per poter fare la competizione al meglio delle mie potenzialità. Durante la gara ho una sensazione di ansia per il risultato e spero fili tutto liscio come pianificato. Post-gara possono cambiare le emozioni in base al risultato, se è andata bene o se ci sono stati intoppi o se sbaglio qualcosa. 

Indossare una maglia azzurra è sempre una grande opportunità, un orgoglio e allo stesso tempo una grande responsabilità di far bene. 
Hai sperimentato il limite nello sport? Il limite nello sport fortunatamente ho ancora da sperimentarlo. Ci sono periodi dove faccio più fatica e periodi dove riesco a recuperare bene ma fa parte del gioco. 

In effetti nello sport si fatica tanto allenandosi e cercando di arrivare pronti in gara, a volte ci sono periodi dove ci si sente benissimo e si va fortissimi, altre vote ci può essere un po’ di stanchezza e c’è bisogno di recuperare un po’, così come nella vita quotidiana, non sempre va tutto bene, bisogna starci con quello che c’è ogni giorno. 
L’evento sportivo più estremo o più difficile? Per quello che riguarda l’evento più estremo o difficile, dipende molto da vari fattori. Ogni gara può essere più o meno difficile anche a seconda delle condizioni del tempo. 
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Io direttamente non ho mai usufruito dello psicologo, ma penso possa essere utile per la gestione di ansia e stress sia prima che durante la competizione. 
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi? Sogni realizzati: indossare la divisa della nazionale. Il mio sogno ancora da realizzare è quello di partecipare alle paralimpiadi, che allo stesso tempo è anche il mio prossimo obiettivo. 

I sogni di tanti atleti è rappresentare la propria nazione in gare internazionale e possibilmente partecipare alle olimpiadi o paralimpiadi. Grandi sogni e obiettivi difficili, sfidanti ma non impossibili. 
A chi ti ispiri? Sinceramente non mi ispiro a un atleta in particolare, ma a più atleti: Crippa e Riva per la corsa, Van Der Poel e Pogačar nel ciclismo, tifoso di Valentino Rossi e via dicendo…. 

Yemaneberhan Crippa (classe 1996), medaglia d'oro nella mezza maratona (1h01'03") e prova a squadra (3h03'33") agli europei di Roma 2024. Tra i tanti record italiani da menzionare: mezza maratona - 59'26" (Napoli, 27 febbraio 2022); maratona - 2h06'06" (Siviglia, 18 febbraio 2024); 10000 metri piani - 27'10"76 (Doha, 6 ottobre 2019).
Pietro Riva (classe 1997), medaglia d’argento nella mezza maratona (1h01'04") e prova a squadra 3h03'33") agli europei di Roma 2024.  
Mathieu van
der Poel
(classe 1995) ciclista olandese di origini francesi. Nel ciclocross sei titoli mondiali Elite (nel 2015, 2019, 2020, 2021, 2023 e 2024), una Coppa del mondo, tre titoli europei. Su strada, argento ai campionati europei (2018), ha vinto la Milano-Sanremo (2023), tre Giro delle Fiandre (nel 2020, 2022 e 2023), due Parigi-Roubaix (2023 e 2024), una tappa al Giro d'Italia e una al Tour de France; campione del mondo Juniores 2013 a Firenze, argento ai campionati europei 2018 di Glasgow, campione del mondo Elite 2023 a Glasgow. Nel cross country in mountain bike, bronzo ai campionati del mondo 2018 e campione europeo 2019.   
Tadej Pogačar (classe 1998) è un ciclista su strada sloveno che corre per l'UAE Team Emirates.  Ha vinto due Tour de France (2020 e 2021), un Giro d'Italia (2024), due Liegi-Bastogne-Liegi (2021 e 2024), tre Giri di Lombardia (2021, 2022 e 2023), un Giro delle Fiandre (2023), due Tirreno-Adriatico (2021 e 2022), due Strade Bianche (2022 e 2024), due UAE Tour (2021 e 2022), una Parigi-Nizza (2023), un'Amstel Gold Race (2023), una Freccia Vallone (2023), medaglia di bronzo in linea ai Giochi olimpici 2020 e medaglia di bronzo in linea ai Mondiali 2023. 
Valentino Rossi (classe 1979) è un pilota motociclistico, pilota automobilistico e dirigente sportivo italiano. Tra i piloti più titolati del motociclismo con nove titoli mondiali (dei quali cinque consecutivi tra il 2001 e il 2005), l'unico pilota nella storia del motomondiale ad aver vinto il titolo in quattro classi differenti:125, 250, 500 e MotoGP. Dal 2022, dopo essersi ritirato dalla MotoGP, si dedica alle corse automobilistiche, partecipando al Campionato del mondo endurance, al GT World Challenge Europe e ad alcune gare Endurance della 24H Series e dell'Intercontinental GT Challenge. Dal 2014 è proprietario della squadra motociclistica VR46. 
Sei di ispirazione per qualcuno? Penso di essere di ispirazione per tante persone, grazie a come sono riuscito a riadattare la mia vita in meglio. Poi fra queste persone, ce ne sono di quelle che allo stesso tempo mi fanno arrabbiare, perché all'apparenza stanno bene, ma spesso si lamentano per piccolezze. Sono stato chiamato in scuole e campus come testimonial paralimpico e questo mi fa molto piacere perché spero di dare un messaggio positivo: ‘non arrendersi mai e credere veramente in qualcosa’. 
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro, fan? I miei familiari, amici e colleghi sono molto orgogliosi di me e di quello che faccio, allo stesso tempo penso siano anche i miei primissimi fan. 

Gli atleti paralimpici trasmettono davvero dei messaggi di consapevolezza, fiducia in sé e soprattutto resilienza, riprendendosi da eventi traumatici, catastrofici, improvvisi e riorganizzandosi e riadattando la loro vita con ottimismo, positività e grande determinazione sorprendendo tante persone tra familiari, amici, fan, diventando testimonial e considerati veri eroi che non si arrendono e sono in grado di prendere in mano le redini della propria vita, dando forza e coraggio a tanti che per vari motivi sono demotivati, sfiduciati, increduli, lamentosi. 
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Lo sport per me dà un sacco di soddisfazioni. La cosa negativa dello sport potrebbero essere i sacrifici: il fatto che non vedo più gli amici, con la famiglia ci sto poco, l’alimentazione rigida; però alla fine so il motivo di questi sacrifici e sono felice di queste decisioni. 
Che significato ha un personal best o una sconfitta? Ogni volta che realizzo un mio record personale è la soddisfazione più grande, perché vuol dire che il lavoro negli allenamenti che sto facendo è producente. La sconfitta è un’amarezza che ti rimane in bocca, però allo stesso tempo insegna. C’è sempre da imparare da una sconfitta, bisogna capire il motivo per cui è avvenuta e migliorare per far sì che non si ripeta. 

Per eccellere bisogna impegnarsi, mettere in conto eventuali crisi, infortuni, sconfitti e sacrifici per seguire uno stile di vita sano e propedeutico agli allenamenti mirati per potersi presentare in gara al meglio della forma psicofisica ma ripaga di tutti gli sforzi, fatiche, sacrifici con soddisfazioni personali e di squadra. 
C'è qualcuno che ti incoraggia o scoraggia nelle tue imprese sportive? Non c’è qualcuno in particolare che mi incoraggi o scoraggi nelle mie imprese sportive, sono abbastanza competitivo e quindi diciamo che i miei avversari sono il mio incoraggiamento per cercare di fare la prestazione al meglio.  
Quali sono gli ingredienti del successo? Gli ingredienti del successo stanno nel non arrendersi mai e per quanto possa essere difficile la salita al successo, quando ci si arriva ci si può girare per vedere la strada effettuata e sarà ancora più gratificante vedere come la si è ottenuta! 

Concordo e lo dico sempre, anche se è dura la salita o la fatica, una volta affrontata, gestita, superata si piò essere veramente soddisfatti e più sicuri di sé nel futuro, girandosi indietro a guardare cosa si è riusciti a fare, da dove si è partiti e quindi da questo momento cos’altro si può fare e dove si può e si vuole arrivare continuando a filar dritti senza arrendersi ma continuando a impegnarsi, credendoci sempre di più. 
Gli allenamenti più importanti? Gli allenamenti più importanti nel mio caso sono quelli del nuoto, essendo in difficoltà in quella disciplina cerco di impegnarmi al massimo e preferisco saltare qualche altro allenamento piuttosto che quello. 

Ho notato che nel nuoto, nella sua ultima gara, Michele a perso alcuni minuti preziosi nei confronti dei primi tre ma primeggiando nella bici e soprattutto nella corsa e quindi credo che ci siano i margini di miglioramento soprattutto a partire dall’eventuale partecipazione alle prossime paralimpiadi di Parigi. 
Cosa ti spinge a fare sport? Per me lo sport è diventato una droga, se non mi alleno per più giorni sento proprio una sensazione di mancanza, di vuoto, di malessere e stanchezza; quindi, per me lo sport è vita! Mentre mi alleno sono in un altro mondo, non penso ad altro e i problemi passano in secondo piano. 
In che modo lo sport ti aiuta nella vita quotidiana? Sicuramente lo sport riempie la mia vita, fa parte di essa e non ho molto tempo libero per altro. Allo stesso tempo, mi aiuta a non pensare ai problemi della vita che ognuno di noi, chi più e chi meno, ha. 

È un’esperienza molto comune e di tanti considerare lo sport come una valvola di sfogo, come un’opportunità per stare con se stessi, sperimentare benessere, una vera autoterapia fisica e psichica, che aiuta a riflettere, a programmare, risolvere situazioni in sospeso, distrarsi, ricaricarsi. 
Cosa hai scoperto del tuo carattere facendo sport? Grazie allo sport ho scoperto di essere molto determinato e di non arrendermi tanto facilmente, penso che questa determinazione sia un ingrediente importante per quello che sono diventato.  
Cosa diresti a te stesso di dieci anni fa?
Al me stesso di dieci anni fa non saprei cosa dire perché non ho nessun rimpianto, ho dedicato anche la colorazione della mia bici alla colorazione della moto che avevo nell’incidente. Non sarei diventato l’atleta che sono adesso senza quell’incidente. 

È importante elaborare, digerire, assimilare, accettare quello che avviene, apprendendo sempre da qualsiasi esperienza e ripartire con nuovi stimoli, organizzandosi con le risorse residue da potenziare e cercando sempre sogni da raggiungere con forza, coraggio, impegno, determinazione, grinta, fiducia.  
Una parola o frase che ti aiuta nei momenti difficili? La frase che mi motiva maggiormente è quella che più mi rappresenta: ‘Le piccole cose diventano grandi rapidamente quando ciò che dai per scontato ti viene tolto’. Cit. The Match-la grande partita. 

Questo sembra essere un bel messaggio per tutti, soprattutto per quelli che hanno sempre da lamentarsi e vedono sempre chi sembra che stia meglio o sembra che ha di più, ma se siamo più consapevoli di noi stessi e di ciò che ci circonda ci possiamo accorgere che abbiamo tanto e possiamo fare tanto con quello cha abbiamo a disposizione che non è mai poco. 

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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